19-02-2013, 21.08.47 | #121 |
Disattivato
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Arrossii, vedendo che forse le mie parole avevano turbato la ragazza a cui mi ero rivolta.
Le parole della donna davanti a lei, però, mi diedero coraggio. Sorrisi nuovamente "...salute a voi, Milady.." Venite da Camelot anche voi? Oh, beh certo.." Continuai arrossendo "...l'aereo nave partiva da lì..". Decisamente non ero portata per conversare con degli estranei. "...il mio nome è Clio, e lui é Lucius.. È un piacere fare la vostra conoscenza.." Con un sorriso. |
19-02-2013, 21.18.55 | #122 |
Cittadino di Camelot
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" E' con vero piacere che faccio la vostra conoscenza, si vengo da Camelot.....anche se il colore della mia pelle...mi concede di provenire da un luogo decisamente piu' caldo......cosi' giovane e anche voi su questo mezzo cosi' particolarmente strano........il vostro amico vi dara' molto conforto in quets avventura...si' oserei chiamarla cosi'......questa strana avventura.....comunque Sono Elisabeth e lei e' Elina....la mia seconda mamma....."......e sorrisi...solo per il gusto di dare un po' di serenita'a colei che si stava preoccupando...cara e dolce Elina....
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19-02-2013, 21.25.56 | #123 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il paggio ascoltò Altea e si fece dire il nome del nobile che stava attendendo lei e Vivian.
“Milady...” disse il paggio “... purtroppo quella dimora non è più nei possedimenti di vostro zio. Egli infatti si è macchiato di alto tradimento, tentando di favorire i nostri nemici. E' stato così arrestato e i suoi possedimenti sono stati confiscati. Sono desolato, ma non potete più recarvi lì. Ora dunque non avete altro alloggio che il maniero che l'Arconte ha preparato per tutti voi. Vi prego dunque di salire a bordo, milady.” Vivian restò turbata da quelle parole del paggio. “Ci vuole ancora molto?” All'improvviso il nuovo arrivato. “Sono stanco per il viaggio e trovo seccante restare qui in questa carrozza a sentire tante chiacchiere inutili.” Gettò poi uno sguardo sugli altri passeggeri. Fissò prima Elisabeth, poi Elina, infine Altea e Vivian. Poi i suoi occhi si fermarono su Clio. Quegli occhi erano freddi e distaccati. E quello sguardo infastidì Lucius. Un attimo dopo però, quel misterioso passeggero, tornò a fissare fuori dal finestrino. “Abbiate pazienza, signori...” fece il paggio “... partiremo subito. Abbiamo l'ordine di condurvi tutti al castello. E' per la vostra sicurezza.” E approfittando dello stupore e dello sconcerto di Altea e Vivian, i paggi spinsero le due donne nella carrozza e poi chiusero le porte. Un attimo dopo il veicolo partì. Poco dopo arrivarono finalmente al castello. Era una struttura poderosa, circondata da un folto giardino. I viaggiatori trovarono ad attenderli vari servitori. “Benvenuti.” Disse una donna. “Sono Deya e sono la governante di questo maniero. E' mio compito occuparmi di voi. Ora vi illustrerò come sarete alloggiati... lady Clio e messer Lucius nell'ala Ovest... lady Elisabeth e la sua servitrice nell'ala Est... lady Altea e lady Vivian nell'ala Sud... infine, sir Fornò in quella Nord.” Fissando il nuovo arrivato. "Re Fornò..." la corresse questi "... sono re Fornò, signore di Brulandia..." La donna annuì e si scusò. E tutti loro furono condotti nei rispettivi alloggi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 19-02-2013 alle ore 21.37.02. |
19-02-2013, 22.10.35 | #124 |
Cittadino di Camelot
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Rimasi sbigottita, senza parole e osservai Vivian in modo eloquente...ovvero..non commentare.
Rimasi in silenzio per tutto il viaggio finchè arrivammo nel palazzo dell' Arconte Meccanico, non vi era che dire...il palazzo era sontuoso e poi il giardino mostrava foggia di sè con varietà di piante di ogni genere, ma dentro me sentivo l'animo sconvolto. Fummo accompagnati nella nostra stanza, era di fattezze classiche e trionfavano due sontuosi letti a baldacchino e stanca mi sdraiai ma fui invasa dalla indole esuberante di Vivian, ovviamente per il re misterioso. "Hai già scordato il Chevalier de Lys?" sorridendo...."si, persona misteriosa e piuttosto schiva, d'altronde nulla da meravigliarsi, lo sono pure io no?". Mi alzai e osservando una fontana zampillante di acqua luminescente pensai a mio zio e miei cugini...e parlai sottovoce, era come se quella dimora avesse pareti con orecchi per sentire.."Che ne sarà di mio zio e dei miei cugini? Non mi interessa delle loro Terre....mio zio è imprigionato, ma i miei cugini? Ecco un altro motivo per essere qui...scoprire cosa sia successo a mio zio e il resto della sua famiglia". Suonai un campanellino ed entrò una serva..."Scusate, potreste portarci del the e biscotti secchi? Non abbiamo fatto ancora colazione...e poi vorremmo alcune notizie...sulla Festa delle Mele poichè è nostro desiderio andarci al più presto" e osservai Vivian che si illuminò in un ampio sorriso.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
19-02-2013, 23.35.03 | #125 |
Cittadino di Camelot
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Fu una scena di tale violenza che rimasi senza parole, anche se per il pkacere di qualcuno avrei parlato all'infinito......arrivati a palazzo, non fui sorpresa ne dalla sua bellezza ne dal suo giardino........avevo visto di meglio........adesso sapevamo anche come si chiamava il viaggiatore sconosciuto........un re....quale re avrebbe permesso che due dame vossero trattate in quel modo.........fummo accompagnati nelle nostre stanze la nostra era ad est.......lma prima di allontanarmi....mi voltai sorridendo ferso lo strano ospite e dissi....." Forno' siete sicuro di non essere il Signore di Burlandia?.......no forse no avete ragione voi.....lui si sarebbe comportato meglio......".......fu solo allora che mi voltai per seguire Elina.....che non camminava....credo corresse....borbottando in modo incomprensibile.......
Feci pe entrare nella stanza quando qualcuno o qualcosa mi afferro' il polso......Elina era gia in camera e io non riuscivo ne a parlare ne a muovermi.......la paura alle volte blocca ogni nostro movimento........l'unica cosa e' il respiro che diventa sempre piu veloce.... |
19-02-2013, 23.40.04 | #126 | |
Cittadino di Camelot
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Rimasi immobile e silenziosa...
i miei occhi erano fissi sull’uomo e non tradivano alcuna sensazione, alcuna luce e nessun sentimento li attraversava. Le sue parole, tuttavia, sebbene niente di me lo mostrasse, mi inorridirono... disse che altri sarebbero venuti... disse che sarebbero venuti per me, con coltelli o con il veleno... disse che dopo di me anche l’Arconte sarebbe stato colpito... disse che le armate di Capomazda avrebbero poi invaso Sygma e che non avrebbero avuto pietà per niente e nessuno, avrebbero ucciso gli uomini, deportato le donne ed i bambini... I miei occhi lampeggiarono pericolosamente, a quelle parole, e le mie mani si strinsero per l’ira repressa... come si permettevano, mi chiedevo... come osavano quegli uomini, che si dicevano duchi e giusti, comandare qualcosa di tanto orribile... come poteva la sola sete di potere portare a tanto... L’Arconte, tuttavia, reagì prima che io potessi parlare o fare alcunché... uccise l’uomo e poi mi condusse fuori dalle prigioni... “Siete stato collerico...” dissi con voce leggera, camminando “Anche io trovo molto sgradevole ciò che quell’uomo ha detto... ma in futuro, se dovesse ripresentarsi la situazione, gradirei attendeste il mio parere prima di uccidere un prigioniero... soprattutto se è un prigioniero con il quale io desidero parlare, Arconte!” Tacqui, poi... non c’era bisogno di altre spiegazioni, io credevo. Ma proprio mentre stavamo per raggiungere l’ala del castello che era stata a me assegnata, venimmo fermati da un servitore... Citazione:
“Una persona a me cara, dite?” chiesi. Ciò che avrei desiderato maggiormente, in quel momento, sarebbe stato raggiungere le mie stanze e sedermi a pensare... e tuttavia, anche se non lo avrei ammesso, ero anche vagamente curiosa... così non dissi niente e lasciai che l’Arconte mi conducesse in quel salone.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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20-02-2013, 01.45.06 | #127 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La servitrice annuì a quelle parole di Altea.
“Milady, questo castello è ora la vostra dimora. Vostra e della damigella che è con voi.” Indicando Vivian. “Potete dunque uscire dalla vostra stanza e visitare l'intero maniero. L'unica condizione che vi viene posta è quella di non uscire da questo palazzo fino a quando non sarete ricevute da sua signoria. Quanto alla Festa delle Mele, essa è cominciata da poco e durerà per diversi giorni ancora. E ora, con permesso.” Ed uscì. Poco dopo ritornò e servì loro del tè con deliziosi pasticcini. “Hai sentito?” Fece Vivian dopo che la serva uscì. “Hai sentito, Altea? La festa è cominciata. Speriamo solo che l'Arconte Meccanico si decida presto a riceverci, così da poter lasciare questo castello.” E restò a fissare il giardino da una finestra.
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20-02-2013, 01.54.21 | #128 | |
Disattivato
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Sorrisi a quelle parole della dama.
"..Milady, a volte è proprio la giovinezza, io credo, a concedere tali opportunità..". Tuttavia, fummo tutti distratti dal modo irruento con cui le due dame furono spinte a bordo e dalle parole dello strano individuo che, finora, era rimasto in silenzio. Eppure le sue parole non mi colpirono quanto i suoi occhi, li incrociai per un momento, e un brivido freddo mi percorse la schiena. Sostenni il suo sguardo con fermezza. Mi voltai verso Lucius e vidi che non aveva affatto gradito l'atteggiamento di quello strano individuo. Arrivammo al maniero in poco tempo, immersi nel silenzio. Citazione:
"...Caspita, questa si che è un'accoglienza come si deve.." Dissi, tentando malamente di fischiare, come Lucius tentava di insegnarmi da anni. "... Scegli pure la camera che vuoi, per me è lo stesso.." Continuai ridendo mente andavo ad esplorare le stanze, alla ricerca dei nostri bagagli. "...ah.. E non una parola sul fatto che questo non è un convento né una scuola cattedrale.. Quando mia madre verrà a saperlo sarà tardi ormai..". Mi tolsi il pesante mantello e i guanti, guardando distrattamente fuori dalla finestra. "..quella donna aveva ragione.. Sarà una bella avventura... Chissà che storia affascinante nasconde.. Non le ho nemmeno chiesto di dove era originaria esattamente... Beh certo, con quello che hanno fatto a quelle povere ragazze...". D'un tratto, qualcosa nel l'orizzonte attirò la mia attenzione, ma non era qualcosa di preciso, piuttosto un punto indefinito. Di colpo cambiai espressione e mi voltai verso Lucius. "...senti un po', hai visto quel tipo? Certo che è strano forte.. E con che razza di occhi mi ha guardata... Beh non solo me.. Chi crede di essere? Mah..." Sospirai. "...tu lo conosci quel posto, Brulandia?" |
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20-02-2013, 02.01.48 | #129 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Non conosco quel luogo, milady...” disse Fornò ad Elisabeth, mentre si allontanava con Elina ed una servitrice verso la sua stanza “... in verità conosco poco le terre da cui presumibilmente venite, visto che sono piene di infedeli...” aggiunse con tono sprezzante.
Poi, seguendo una servitrice, raggiunse anche lui la sua stanza. Elisabeth ed Elisa, intanto, erano giunte davanti alla loro stanza e proprio in quel momento qualcuno prese il braccio della donna giunta dall'Oriente. “Perdonate, milady...” disse la servitrice ad Elisabeth “... ma prima che prendiate possesso della vostra camera volevo rammentarvi che questo castello è la vostra dimora e dunque potete visitarne gli interni a vostro piacimento. Solo una raccomandazione... non si potrà lasciare il maniero fino a quando non sarete ricevute da sua signoria. Nel frattempo io e tutti gli altri servitori siamo a vostra disposizione.” E si allontanò. E rimaste sole nella camera, Elina mostrò tutto il suo disappunto per quella situazione. “Non comprendo...” mormorò per poi fissare Elisabeth “... perchè esiliarci qui dentro? In questo castello? Perchè non portarci direttamente da questo Arconte Meccanico? Non so, ma più passa il tempo e più penso che sia stato un errore imbarcarci in questa avventura.” E scosse il capo.
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20-02-2013, 02.14.50 | #130 |
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Anche Clio e Lucius furono accompagnati nei loro alloggi.
“Vi ricordo” disse ai due giovani la servitrice “che questo castello è la vostra dimora e dunque siete liberi di visitarne ogni sua parte e in qualsiasi momento. Un'unica raccomandazione sono però obbligata a mostrarvi... è vietato lasciare il maniero. Almeno fino a quando non sarete ricevuti da sua signoria. Per qualsiasi bisogno, io e gli altri servitori siamo a vostra disposizione.” Mostrò un lieve inchino ed uscì. Lucius apparve subito perplesso. “Questo luogo è strano, non so perchè...” mormorò “... quanto a quel tipo, quel re... sinceramente non conosco la terra che ha nominato... e a dirla tutta non mi piace affatto. Non mi piacciono i suoi modi e non mi piace il modo in cui ti ha guardata. Si, ha guardato tutti, ma su di te si è soffermato di più... spero di non incontrarlo più e di lasciare presto questo castello...” e si voltò a guardare il cortile dalla finestra “... eccolo lì il nostro arrogante re...” notando Fornò da solo nel cortile “... se ne sta da solo a passeggiare...”
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