14-01-2012, 03.06.38 | #121 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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L’orchidea cadde dalle mani di Altea, frantumandosi in mille pezzi.
Il maestro osservò il fiore ormai andato in frantumi senza dire nulla. Raccolse allora i pezzi più grandi, ma si rese subito conto che quel fiore non poteva più ricomporsi. “Siete ancora scossa, milady.” Disse poi ad Altea. “Era solo un fiore di vetro, non datevene pena. Venite, prendiamo posto a tavola. Ormai tutto è pronto per la cena.” Anche Goz si sedette a tavola, in attesa degli altri passeggeri.
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14-01-2012, 03.10.30 | #122 |
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Talune volte, noi stessi diveniamo essere insensibili e superficiali.... è difficile che la nostra attenzione si possa soffermare su un qualcosa che non presenti l'aggettivo "speciale" anche se dalla cosa più piccola ed insignificante nascono le grandi opere. Questo è stato l'errore di molti uomini....e in questo caso....anche il mio.
Presi il mio taccuino dalla sacca e lo aprì nella pagina in cui avevo disegnato gli Arcangeli, ognuno di loro custodiva in se un proprio messaggio che solo a chi ha cuore e pazienza di ascoltare può giungere vivo e chiaro. Vedendo il frutto di quell'opera sigillata nel mio diario capì che qualcosa stava cambiando e non solo in me, ma anche nell'aria. La donna che ci aveva servito la minestra si avvicinò a me come lo farebbe una madre affettuosa e le chiesi: "Milady, potrebbe concedermi l'onore di spiegarmi il messaggio custodito in quel crine?"
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14-01-2012, 03.21.39 | #123 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quella domanda di Parsifal, la donna mutò improvvisamente espressione.
Fissò l’apprendista senza rispondere nulla. “Uscite da questa casa!” Alzandosi in piedi il marito. “Cosa è successo?” Fissandolo Redentos. “Il ragazzo ha solamente chiesto…” “E’ casa nostra” lo interruppe l’uomo “e non vogliamo estranei! Non c’è posto per voi qui!” “Orami è quasi buio” fece Redentos “e non possiamo dormire nella foresta… domattina ce ne andremo, non temete.” “Ora dovete andare via!” Avvicinandosi il figlio. “Si, dovete andare, messeri…” disse la donna “… c’è un sentiero, seguitelo… non allontanatevi da esso o vi perderete nella foresta…” “E sia, andremo via…” alzandosi Redentos “… quanto vi dobbiamo per la minestra e per il calore del vostro camino?” “Nulla.” Rispose il marito della donna. “Vogliamo solo che ve ne andiate.”
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14-01-2012, 03.40.04 | #124 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La governante accarezzò teneramente il volto di Chantal.
“Non aver paura del fiume…” le sussurrò “… qui sei al sicuro… no, la regina triste non aveva paura di niente… era una donna forte… ma non pensare a queste cose… devi riposare… su, ora addormentati, resterò io accanto a te…” Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta. “Chi sarà a quest’ora?” Stupita la governante. “Bussare nel cuore della notte!” Scese allora al piano di sotto. “Chi è là?” Domandò. “Per Bontà Divina, signora…” rispose una voce da fuori “… è notte fonda e fa freddo… vi prego, chiedo solo un riparo per la notte… all’alba ripartirò… sono diretto ad Ovest, in pellegrinaggio al monastero di San Michele nella città di Formis…” “Andatevene!” Intimò la governante. “Non aprirò ad uno sconosciuto che giunge nel bel mezzo della notte!”
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14-01-2012, 03.59.22 | #125 |
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Mi sareì aspettato una reazione di questo tipo..... qualcosa di losco turbava quella famiglia..... il crine, serviva soltanto ad una cosa: allontanare le negatività probabilmente non serviva soltanto l'intervento divino.
Non era intenzione allontanarmi da quel luogo o porre quella domanda poco rispettosa, non credevo che il significato di quel crine fosse più profondo..... in qualche modo bisognava scoprirlo. Nell'avvicinarmi all'uscita decisi di fingere una temporanea mancanza di forze e accostandomi al muro dell'amuleto.....strappaì delle ciocche. Forse potevano servire a qualcosa....."anche la cosa più piccola può divenire eccelsa"
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14-01-2012, 10.55.46 | #126 |
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Rumori lontani intorno a me... voci...
Per un attimo rimasi immobile, tentando di riacquistare la forza necessaria almeno per aprire gli occhi... quel dolore in mezzo al petto non accennava a diminuire... sentivo freddo. Li sentivo. Li sentivo, ma lontani e quasi irraggiungibili ai miei sensi. Mentre quel sogno era ancora davanti ai miei occhi, tanto vicino che potevo quasi sentire i suoni e i profumi di quel viale... Maestro... Maestro, non te ne andare. Non sono ancora pronta! Portami con te, padre! E, ancora una volta, com’era avvenuto poco prima nel frutteto, mi lasciai sopraffare dal dolore e dalla paura... mi lasciai sopraffare dallo sgomento... e mi sentii perduta. Per qualche momento, poi... I miei fratelli! Il loro richiamo accorato e preoccupato scosse le mie corde più profonde. Dammi la forza... implorai allora, come ridestandomi... dammi la forza di pensare a loro! E finalmente aprii gli occhi. Erano tutti lì, intorno al mio letto... qualcuno era teso, qualcun altro spaventato, tutti erano preoccupati a morte... La vedevo nei loro occhi la preoccupazione e potevo percepirla nelle loro menti... Mi sforzai di sorridere leggermente. “Sshhh...” mormorai, stringendo le loro mani nelle mie “Va tutto bene!”
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14-01-2012, 12.19.29 | #127 |
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io mi chiamo cavaliere25 avete un bellissimo nome mylady dissi sorridendogli cosa ci fate da queste parti chiesi e mentre che aspettavo che mi rispondesse guardai le altre persone che stavano sul carrozzone
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14-01-2012, 12.49.22 | #128 |
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Il maestro prese i pezzi della orchidea, cercando di poterla in qualche modo ricomporla ma il bel regalo ormai era inevitabilmente rovinato. Vidi una cesta vicino, mi chinai e raccolsi i pezzi del vetro ormai opaco e li appoggiai con cura dentro. La nascosi in un piccolo antro, in modo da poterla prendere terminata la cena...e...portarla nella mia stanza, sempre se vi fossero delle stanze pensai, visto che nessuno ci fece accomodare.
Seguii poi il maestro e mi sedetti vicino a lui, notai che Goz era già seduto al tavolo e continuava a guardarci, non proferii parola, aspettando l'arrivo del capitano della nave.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
14-01-2012, 12.55.00 | #129 |
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La governante accarezzò teneramente il volto di Chantal.
“Non aver paura del fiume…” le sussurrò “… qui sei al sicuro… no, la regina triste non aveva paura di niente… era una donna forte… ma non pensare a queste cose… devi riposare… su, ora addormentati, resterò io accanto a te…” A quelle parole l'animo di Chantal si rasserenò e,mentre la governante seguitava ad accarezzarla,la ragazza posò la sua mano su quella della tenera donna,come se volesse ancora sentire quella dolcezza,quel calore sul suo viso. "Era forte,dite?Oh...Non avere paura neanche quando si è tristi.."Le sfuggì questo pensiero. Passarono così alcuni istanti,intensi e teneri,e la ragazza che non riusciva più a ritrovare il sonno perduto si alzò dal letto,indossò sopra la camicia una vestaglia calda e confortevole e andò alla finestra. Era ancora buio e la promessa del primissimo rossore del'aurora le ridiede quel luminoso raggio di conforto,di speranza. Ma ancora accadde qualcosa,mentre Chantal se ne stava pensierosa a respirare la fresca aria di quel momento che si frappone tra la buia notte e la luminosa alba ,guardò di fronte a lei,c'era lo specchio e si specchiò.Ed in quel mondo oltre un luccicante vetro smerigliato si guardò come a voler affievolire l'eco del sogno che la stava abbandonando quando,ad un tratto,invece dei suoi occhi,in quell'immagine riflessa riconobbe gli occhi della donna del ritratto. Ancora lei a turbarla.. Era come se il cuore di Chantal pensasse,penasse e si rammaricasse,e non le bastavano i suoi occhi per guardasi dentro,si vedeva anche con gli occhi di una donna che aveva deciso tante cose,troppe cose. Si scosse e riacquistò piena facoltà dei sensi abbandonandosi ad un sussultante sospiro,e accanto a lei c'era la sua confidente,la sua materna figura a sostenerla. Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta. “Chi sarà a quest’ora?” Stupita la governante. “Bussare nel cuore della notte!” Scese allora al piano di sotto. “Chi è là?” Domandò. “Per Bontà Divina, signora…” rispose una voce da fuori “… è notte fonda e fa freddo… vi prego, chiedo solo un riparo per la notte… all’alba ripartirò… sono diretto ad Ovest, in pellegrinaggio al monastero di San Michele nella città di Formis…” “Andatevene!” Intimò la governante. “Non aprirò ad uno sconosciuto che giunge nel bel mezzo della notte!” Chantal aveva seguito la governante nelle scale e l'aveva udita rispondere a chi aveva bussato,scese nella sala e silenziosamente si diresse verso il camino,c'era ancora un po' di brace della legna arsa la sera prima,si inginocchiò e allungò le mani per riscaldarle,strofinandole lentamente e,con la serenità di chi ha desiderio di dividere il sole del mattino che si sarebbe preannunciato,disse alla donna:"Lasciate che entri.La notte è gelida.E' un pellegrino,avrà fame e freddo..e qui c'è cibo ed un focolare." Si alzò piano,poi si voltò verso la porta ed attese di guardare l'ospite con un sorriso pulito e sincero. |
14-01-2012, 16.58.50 | #130 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Isolde sorrise a Cavaliere25.
“Vivo da sola in questi boschi bagnati dalle calde acque del Calars” disse “ed è grazie a questa imbarcazione che sono ancora viva.” “Non pensate più a quei brutti momenti, milady.” Rassicurandola Jovinus. “Ora siete al sicuro.” In quel momento un marinaio si avvicinò loro. “Signori, il capitano Goz vuole che tutti i passeggeri cenino con lui stasera.” E li accompagnò nella sala centrale, al tavolo del capitano, dove Altea ed il suo maestro avevano già preso posto.
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