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Vecchio 25-05-2013, 02.15.13   #1291
Guisgard
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“No, affatto...” disse Masan a Clio “... non credo che lei sia poi così complicata... anzi, penso che infondo sia una ragazza molto solare, solo tutt'altro che scontata e banale. Mi piace immaginarla sognatrice, perennemente con la testa altrove, gelosa dei suoi pensieri e delle sue emozioni. Come un'eroina di un romanzo d'appendice.” Sorrise. “Oh, ma scusi... probabilmente sto dicendo un sacco di sciocchezze. E lei è venuta fin qui per vedere quella chiesa e non certo per sentire cose del genere.” Chiamò il cameriere per il conto. “Comunque non sono Capomazdese. Sono qui solo per i miei studi e ad essere sincero non sono un profondo conoscitore dei miti di queste terre.” Guardò verso le cucine, ma il cameriere tardava a farsi vivo. “E' sempre così in questi piccoli ristoranti. Mi sa che farò prima a pagare direttamente alla cassa. Mi scusi un momento...” e andò a pagare.
“Il Santo Graal è un'altra Cosa...” all'improvviso qualcuno alle spalle di Clio “... è la Reliquia più importante della Cristianità e i Taddei sanno cosa rappresenta...” era un vecchio seduto ad un tavolo vicino “... il Fiore Azzurro invece è qualcosa di diverso... qualcosa che lei e gli altri non potete capire... solo i Taddei conoscono il suo vero significato e valore... poiché esso è l'unica loro salvezza...” fissò Clio “... stia attenta alla tela rossa delle tarantole...”
“Eccomi.” Ritornando Masan. “Tutto apposto. E sono stati molto carini, visto che mi hanno regalato questo...” e mostrò alla ragazza una spilla di vetro colorata, a forma di fiore “... pare ce ne sia uno diverso per ogni cliente... chissà, magari somiglia a quel Fiore Azzurro di cui mi parlava...” e lo mise nella mano della ragazza.
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Vecchio 25-05-2013, 03.07.40   #1292
Guisgard
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Capitolo VII: La Compagnia dei Falchi


“<<Ahimè,>> disse Edmond sorridendo <<ecco senza dubbio i segreti che avrà lasciato il cardinale; e questo buon abate, vedendo in sogno questi muri tutti risplendenti, si sarà illuso con ricche speranze!>>”

(Alexandre Dumas, Il Conte di Montecristo)


Guisgard continuava a guardare il monitor, dove quelle misteriose parole racchiudevano un oscuro senso che sembrava sfuggirgli.
“Siero...” disse senza staccare gli occhi da quell'arcano “... ancora questa parola... la stessa usata da Frate Nicola... e ora riportata anche in questo strano indovinello...” sbuffò “... che sia una sorta di parola chiave, una specie di codice? Ah, caro zio...” mormorò piano, come se stesse parlando a se stesso, nonostante nella stanza ci fosse anche Talia “... forse l'avevo sempre saputo... si... le storie di quella maledizione, sulla condanna della nostra famiglia, l'esilio da Sygma... erano ossessioni per voi... ossessioni e nulla più... forse è questo palazzo... si, questo palazzo che col tempo è divenuto una sorta di sarcofago, di cripta... con tutti i suoi fantasmi e i suoi deliri... è dunque questo il vostro testamento spirituale? povero zio... e pazzo devo esserlo anche io... che me ne sto qui a cercare di decifrare enigmi senza senso, mentre l'industria di famiglia e l'intera città sembrano andare a rotoli...” pigiò un tasto e chiuse quella finestra in cui si leggevano le parole dell'arcano “... si voltò finalmente verso Talia “... mi perdoni...” sorridendo amaramente “... neanche un degno pranzo sono riuscito ad offrirle... ma solo questo inutile giro in questa casa degli spettri, con i suoi assurdi segreti... segreti che hanno la stessa consistenza della neve al Sole... la farò subito accompagnare a casa sua, o ovunque vorrà...”
In quel momento entrò Kuon.
“Hai scoperto qualcosa, signore?” Chiese il fedele maggiordomo.
“Solo una speranza...” fece Guisgard “... la speranza che la pazzia non sia ereditaria, visto che per un momento mi ero convinto che il silenzio di questo palazzo potesse animarsi e che i suoi fantasmi potessero rivelarmi chissà quali segreti...” scosse il capo, con un sorriso beffardo e malinconico “... ho bisogno di riflettere... fate accompagnare la signorina ovunque vorrà, vecchio mio...” indicando Talia.
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Ultima modifica di Guisgard : 03-06-2013 alle ore 20.42.30.
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Vecchio 26-05-2013, 13.39.44   #1293
Talia
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Ero rimasta indietro, in disparte e silenziosa... non era mia abitudine essere particolarmente silenziosa o tenere per me i miei pensieri, ma li mi sentivo quasi un'intrusa... mi era sembrato quasi di essere entrata abusivamente nella vita di quell'uomo, nella sua casa, nella storia della sua famiglia... una clandestina, lì... una persona fuori luogo...
E me ne ero rimasta in silenzio, pensando... misurando ogni gesto dell'uomo di fronte a me ed ogni sfumatura della sua voce, riflettendo su quei versi senza però aver il coraggio di intervenire...
Come intervenire, infatti, in un momento tanto personale?
Come intromettersi senza risultare inopportuni, superbi e sciocchi?
Quando, dunque, spense in fretta e si voltò verso di me, mi sorprese e mi colse alla sprovvista.
"Mi perdoni..." dissi allora, dopo qualche momento "Lei mi troverà inopportuna ed invadente. Si trova in un momento difficile, in fondo, ed io mi rendo conto di non aver alcun diritto di essere qui... mi rendo conto di essere di peso e di intralcio. Tuttavia... tuttavia, una cosa mi permetto di dirle, signor de' Taddei... non accantoni quell'enigma con leggerezza, la prego! Io mi intendo un poco di parole... in effetti, le parole sono il mio mestiere... o, per lo meno, lo erano fino a poco tempo fa, quando..." esitai, lievemente a disagio "...quando ho lasciato Sygma. E posso dirvi che l'enigma che avete appena letto è tutt'altro che il delirio di un pazzo... al contrario, è molto raffinato invece! Sembra meticolosamente studiato..."
Tacqui e lo fissai...
"Ed ora, se desidera che tolga il disturbo, non c'è bisogno che incomodi Kuon... non ho una meta, infatti... sono arrivata solo stamattina a Capomazda. E... ironia della sorte... ho assistito al funerale di suo zio e poi, per caso, ho incontrato lei..."
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 26-05-2013, 15.47.49   #1294
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Ogni cosa diventa ristoratore....dopo una lunga marcia..ma l'odore di lenzuola pulite e di un comodo letto fa sprofondare chiunque in un sonno che non ha limiti......quasi a pensare di non esistere....perché anche il respiro diventa silenzio....La sera prima mi concessi una doccia e mi venne dato il cambio per la notte e i vestiti per l'indomani......qualcuno era stato nel mio appartamento e aveva scelto per me.......ormai mi facevo poche domande......Liam mi aveva già illuminata...questa era una missione, mi alzai....e dopo essermi lavata mi vestii....per raggiungere Ingrid..di cui sentivo la forte risata svedese....e Freinz.
Entrai nella sala da pranzo che mi fu indicata da un maggiordomo......erano già seduti al tavolo ricoperto di quotidiani.....avevano il mio stesso abbigliamento completo giacca e pantaloni nero e camicia bianca Freinz aveva la cravatta noi per fortuna no......."Buongiorno, siamo tutti freschi e riposati a quanto posso vedere, devo dire che ho dormito come un sasso.......allora..posso condividere la vostra gioiosa conversazione ?.....posso anche avere del caffe' ....cosi' continuo a svegliarmi....Freinz, grazie per avermi portato il cambio da casa.....siete dei Fratellini fantastici.....".....sorseggiai il mio caffe'.....mentre mille pensieri affollavano la mia mente e un pensiero molto particolare si insinuo' nella mia mente......."...prima che incominciamo ad avere chiara questa situazione....mi chiedo....so di essere Massone....ma non uno 007.......questo potrebbe fare la differenza.........ora perdona il mio divagare Freinz.....possiamo andare avanti....".....
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Vecchio 27-05-2013, 01.59.02   #1295
Clio
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Alzai lo sguardo verso Masan, e ancora una volta mi ritrovai immersa in quegli occhi così indecifrabili.
"I romanzi di appendice?" dissi con uno sguardo sorpreso e poco convinto "..se voleva farmi un complimento, devo dire che ci è andato molto lontano.." con uno sguardo di sufficienza "..comunque ha ragione, preferisco parlare di lavoro..".
Lo osservai alzarsi e andare in cerca del cameriere, e apprezzai il fatto che mi avesse offerto il pranzo.
La cavalleria esiste ancora, dunque...
Sorridevo, fissando un punto indefinito nel muro davanti a me, quando una voce mi fece quasi sobbalzare.

Citazione:
“Il Santo Graal è un'altra Cosa...” all'improvviso qualcuno alle spalle di Clio “... è la Reliquia più importante della Cristianità e i Taddei sanno cosa rappresenta...” era un vecchio seduto ad un tavolo vicino “... il Fiore Azzurro invece è qualcosa di diverso... qualcosa che lei e gli altri non potete capire... solo i Taddei conoscono il suo vero significato e valore... poiché esso è l'unica loro salvezza...” fissò Clio “... stia attenta alla tela rossa delle tarantole...”
Mi voltai di scatto, con un sorrisino divertito dipinto sul volto.
"Santo cielo, io.. stavo scherzando.." dissi piano, senza smettere di sorridere. Ma quando vidi lo sguardo del vecchio la mia espressione cambiò radicalmente.
Divenni seria in un istante, ed ascoltai con attenzione le sue parole.
Stavo per ribattere, quando Masan tornò con quella spilla. Alle mie spalle, il vecchio che aveva parlato non c'era più.
Presi tra le mani il piccolo gioiello azzurro, ancora turbata dalle parole del vecchio.
Che cosa voleva dire con quell'avvertimento? La tela delle tarantole...
I terroristi che avevano minacciato la Taddei Corporation non si chiamavano mica Tarantole Rosse? Ma cosa c'entrava tutto quello con me?
Fissai la spilla per alcuni istanti, pensando al significato che potevano assumere quelle parole.
"Beh, di certo non è il mio fiore preferito.." dissi appuntando la spilla alla giacca "..ma potrò fare un'eccezione, solo perchè il gestore di questo posto non mi conosce.." dissi ridendo, e feci l'occhiolino a Masan.
"Cosa dice, andiamo a vedere finalmente questa chiesa di cui abbiamo tanto parlato?".
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Vecchio 27-05-2013, 02.27.15   #1296
Guisgard
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Freinz fissò Elisabeth e sorrise.
“Per carità.” Disse “Degli 007 proprio no. Almeno non io.” E sorseggiò un po' del suo caffè d'orzo. Perchè siamo Massoni?” Fissando poi le due donne. “Per ricostruire il Tempio di Gerusalemme? O erigere cattedrali qui e là?” Sorrise. “Quando l'Ordine fu fondato, il principale intento era uno solo... servire Dio e aiutare i propri fratelli, in nome di questa parentela spirituale che accomuna tutti gli uomini. Ebbene, amiche mie, qualcosa di remoto, quanto potente e oscuro, minaccia l'umanità. E questo invisibile nemico, proprio come il serpente nell'Eden, è penetrato silenzioso nel nostro mondo. Ha inviato i suoi angeli neri per un disegno che ancora ci sfugge, ma che senza dubbio mira a seminare i fiori del male. Da sempre la Massoneria agisce nell'ombra. E oggi siamo chiamati a fare altrettanto, contro un nemico implacabile che annovera anche i nostri nomi nella sua lista nera.”
“Perchè vi fanno così paura questi terroristi?” Chiese Ingrid.
“Perchè non sono terroristi.” Rispose Freinz. “Sono molto di più. Sant'Ireneo diceva che la più grande vittoria del demonio è stata quella di farsi credere una favola. Ma noi non commetteremo questo sbaglio.”
Ingrid fissò Elisabeth.
“Appena fatto colazione e preso il necessario, ci recheremo all'aeroporto, dove ci attende il nostro uomo.” Sentenziò Freinz.
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Vecchio 27-05-2013, 02.53.05   #1297
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Masan annuì e lui e Clio lasciarono il ristorante.
Ritornarono all'auto e dopo aver richiamato Flender, uscirono dal parcheggio.
“Vedo che i miei complimenti e i miei doni” disse Masan mentre guidava “non riescono a suscitare, non dico un grazie ma neanche un sorriso.” Rise. “Forse ho gusti particolari, lo ammetto. Ma da piccolo, ricordo, leggevo ogni giorno, da un quotidiano che mi dava mio nonno, un racconto ad episodi. Era una sorta di romanzo d'appendice e la protagonista era una ragazza non molto diversa da lei. Era figlia di un capitano di marina e sognava di prendere il mare su una nave sotto il suo comando. Non so, sarà sciocco e banale, ma in molte cose quella ragazza mi ricorda lei. Da qui quello che voleva essere un complimento. Quanto alla spilla, beh, mi è stata data dal padrone del ristorante e non avendo altra accompagnatrice o ragazza con me, mi è sembrato carino farne dono a lei. E' solo un pezzo di vetro colorato e può anche gettarlo via. Mi aveva fatto pensare a ciò che mi aveva detto circa quel Fiore Azzurro...” guardò nello specchietto il suo cane sul sedile posteriore “... eh, amico mio, meglio dedicarci al lavoro, cosa dici?” Rise di nuovo, per poi cominciare a fischiettare un vivace motivo.
Poco dopo arrivarono ad un campo racchiuso da paletti e nastri.
Sul posto vi erano alcuni furgoncini e un paio di fuoristrada.
“Eccoci.” Fermando l'auto Masan. “Ora vedrà la sua chiesa.”
Scesero dalla macchina e l'archeologo indicò a Clio un gruppo di alberi, tra i quali si intravedeva un'antica struttura.
Era la chiesa di Santa Caterina.
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Vecchio 27-05-2013, 03.20.23   #1298
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Guisgard fissò Talia senza interromperla.
“Se posso permettermi...” disse Kuon “... ritengo che la signorina sia molto arguta e perspicace. E per quanto può valere, anche io credo che quelle parole siano tutt'altro che vuote o assurde.”
L'ultimo dei Taddei, allora, fece qualche passo verso la parete e restò a fissare il dipinto di una battaglia.
“E' un quadro particolare...” mormorò Guisgard “... da piccolo venivo qui apposta per guardarlo... restavo per un bel po' a fissarlo... non so, forse mi colpiva il fatto che fosse stato realizzato con soli due colori... il bianco ed il nero... mio zio diceva che raffigurava una battaglia, tra cavalieri bianchi e cavalieri neri, buoni e cattivi... ma io, pur guardandolo con attenzione, non riuscivo a vedere quelle cose... per me c'erano solo i cavalieri bianchi... allora, una sera, mio zio abbassò le luci della stanza... e poi mi disse di guardare il quadro con ancora più attenzione... io fissai i miei occhi su questa tela... fino a quando, quasi per magia, come un negativo, dal chiaroscuro che dominava la scena, vidi emergere pian piano le linee nere... sembravano prendere forma e scivolare accanto alle sagome dei cavalieri bianchi, come quando un liquido viene versato su una tovaglia... e alla fine, davanti ai miei occhi, finalmente la scena si presentava completa... vedevo chiaramente i cavalieri bianchi che combattevano contro quelli neri... il male, disse mio zio, si annida sempre accanto al Bene... i giusti, concluse, vengono sempre messi alla prova e sono continuamente chiamati a combattere...” si voltò verso Talia “... allora, eroina senza dimora e senza meta, mi dica...” sorrise “... perchè è venuta proprio qui a Capomazda? Ma prima dovrei conoscere il suo nome, no? Vuole dirmelo, o devo indovinarlo io? Sono bravo a questo genere di giochi, sa? Nell'indovinare i nomi, intendo.”
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Vecchio 27-05-2013, 15.13.00   #1299
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Sorrisi, guardando fuori dal finestrino.
"Non ho sorriso?" dissi, fingendomi sorpresa "..mi scusi, non me ne sono accorta.. beh, doveva essere particolare quella ragazza.. già mi immaginavo un'eroina romantica e sdolcinata.." risi "..E comunque la spilla è carina, come vede si intona anche alla mia maglietta..". E feci l'occhiolino a Masan.

"Per te..".
Una voce familiare, alle mie spalle, mi fece sobbalzare e per poco non rovesciai la birra che tenevo in mano.
Mi voltai.
"Per la miseria, mi hai fatto prendere un accidenti.." dissi sorridendo al ragazzo che mi stava di fronte.
Poi, il mio sguardo si abbassò sulla mano aperta con un pacchettino, fatto alla buona, in bella vista.
"E quello cos'è?" dissi, con lo sguardo accigliato.
"Aprilo, su.. è per te.. te l'ho detto.." disse lui con un sorriso.
Presi il pacchettino con mani tremanti, il cuore batteva a mille. Mi aveva fatto un regalo, pensai, l'aveva preso apposta per me, e per nessun'altra.
Mi imposi di calmarmi e di restare concentrata, farneticazioni inutili non mi sarebbero servite.
Aprii l'incarto, al suo interno trovai una spilla con raffigurata un'aquila in volo.
Trattenni il respiro.
"Ti piace?" disse lui, tutto contento.
Tentai di reprimere il luccichio nei miei occhi, perchè non lo vedesse.
"Se mi piace? E' stupenda.. solo tu potevi farmi un regalo del genere, grazie..".
Non ci ero affatto riuscita, i miei occhi brillavano come mai avevano fatto.
Di slancio, lo abbracciai.
Fu un istante solo, ma sapevo che avrei portato con me le emozioni di quel momento per molto tempo.
POtevo sentire il battito del sue cuore, il suo respiro, il fruscio dei suoi capelli.
Mi staccai immediatamente, e ripresi la birra in mano per nascondere il tremore che si era impossessato delle mie mani.
"Ordino per te?" dissi con noncuranza, guardando dall'altra parte del bancone.
"Si, grazie.. una Guinnes..." disse lui, sedendomi accanto.
Finii la mia media e ne ordinai altre due mentre appuntavo la spilla sulla spalla del giubbotto.
"Si comincia.." disse lui con un sorriso, rivolgendo lo sguardo al grande televisiore sintonizzato sulla partita di quella sera.
Sorrisi e anuii.
Le nostre birre, intanto, erano arrivate.
"Alla nostra, allora.." dissi alzando il bicchiere per brindare "..e alla vittoria..".
"A noi e alla vittoria.." rispose lui sorridendo, facendo tintinnare i due boccali.


Un brivido mi percorse la schiena, nel ripensare a quel momento e, istintivamente, portai la mano alla spalla dove, su un altro giubbotto, in un'altra vita, quell'aquilotto era stato appollaiato per lungo tempo.
Sospirai, con gli occhi chiusi, ripensando a quell'abbraccio.
Erano anni che non mi veniva in mente.
Chissà come mai.. adesso basta, smettila.. guai a te se ci pensi un minuto di più...
Trassi un profondo respiro e guardai la strada davanti a me.
Finalmente, poi, arrivammo alla chiesa.
Scesi dalla macchina e mi diressi immediatamente verso l'antica struttura.
"E' davvero molto bella.." dissi a Masan. E mi diressi direttamente verso la cappella del Fiore.
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Talia
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Mentre parlava, mi ero avvicinata al quadro...
mi ero avvicinata quasi senza rendermene conto, fissandolo...
il bianco e il nero, la luce e l'ombra...
fissavo il quadro e la mia mente fluttuava tra ricordi confusi a studi e a sogni...
Infine, a quella domanda, mi voltai di scatto e lo fissai.
"Il mio nome..." mormorai "Oh... avete ragione... non ve l'ho ancora detto..."
Esitai...
potevo dire che il mio nome e il motivo per cui ero a Capomazda erano collegati?
Forse non lo erano direttamente, ma di certo lo erano in un rapporto di causa-effetto... quella sorta di turbine nel quale mi sembrava di essere sprofondata nell'ultimo anno...
esitai forse per un momento troppo lungo, ma me ne accorsi in tempo...
"Talia!" dissi allora "Il mio nome... il mio nome è Talia... è un nome un po' insolito, temo..."
Sorrisi appena...
"Quanto al motivo per cui sono a Capomazda... beh... diciamo che avevo bisogno di cambiare aria... di... di fuggire alle pressioni, ecco!"
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