14-06-2011, 20.52.38 | #1301 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Calmati ora!” Disse Pasuan a Dafne. “Perché vi siete avventurati nel bosco da soli? Una ragazza ed un vecchio! Che pazzia!” Scuotendo il capo. “Ora accompagnami alla stalla…”
Giunti alla stalla, i due montarono in sella al cavallo di Pasuan. “Bene…” mormorò il cavaliere “… ora guidami tu, Dafne… indicami la strada esatta da seguire… e qualsiasi cosa accada resta sempre vicino a me!” Un attimo dopo i due ragazzi galopparono verso il bosco.
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14-06-2011, 21.02.03 | #1302 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Questo è quanto…” disse Monteguard rivolgendosi ad Izar e a Ravus “… ma sua signoria?” Chiese poi.
“E’ tutto il giorno che non si vede…” rispose Izar “… dal suo ritorno passa molto tempo in compagnia di quella ragazzina… ora a loro due si è unito anche sir Lho… e tutto questo mentre il ducato rischia di essere travolto dalla guerra…” “E’ comprensibile, ha perso sua moglie…” “La vita è fatta di priorità, capitano” replicò Izar “ed il ducato viene prima di tutto. Non dimentichiamo che lord Icarius è uno dei Taddei.” “Dobbiamo pregare e confidare in Dio.” Intervenne Ravus. Izar annuì. “Ora devo tornare in caserma…” fece il capitano “… col vostro permesso, miei signori…” “Anche io ho diverse cose da fare.” Gli fece eco Ravus. Nella sala restò così solo Izar. Poco dopo l’abate tornò nel suo studio, dove, con suo stupore, trovò qualcuno ad attenderlo. “Lady Morrigan, che sorpresa…” disse il chierico “… a cosa devo questo piacere?”
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14-06-2011, 21.10.08 | #1303 |
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Rimasi a osservare il soffitto, stiracchiandomi pigramente.
Il sole filtrava dalla finestra, sfiorando il cuscino e riflettendosi nei bagliori dorati delle venature del legno. Mi rigirai, sprofondando il viso tra le coperte. Rammentando quello strano sogno, però, una strana sensazione mi colse, come una specie di presagio. Cercai di scacciare quei timori, in fondo era stato solo un sogno. Mi alzai e versai dell'acqua nel bacile e mi sciacquai il volto. La freschezza dell'acqua lavò via i cattivi pensieri e la paura. Non aveva senso avere paura. Il destino si sarebbe compiuto comunque, quindi la paura non mi sarebbe servita a niente. Presi un vestito. Il meno sobrio che possedessi, di un allegro color ciliegia. Lo scopo era quello di non passare inosservata, sapevo che mi avrebbe osservata. Mi coprii le spalle con uno scialle e uscii per le strade. Mi diressi nuovamente verso il palazzo. La giornata era davvero gradevole, come se il sole non dovesse mai tramontare sulla città, come se non ci fossero tenebre ad attenderla. Affrettai il passo.
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14-06-2011, 21.19.13 | #1304 |
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Morrigan sobbalzò, udendo la voce di Ravus alle sue spalle. Si levò in piedi, cercò di assumere di nuovo l'aria ansiosa e sofferente che aveva simulato prima di entrare, ma non ci fu bisogno di impegnarsi molto, giacchè il forte dolore alle tempie arrecatole dalla visione le aveva già reso il colorito pallido e gli occhi stanchi.
Si voltò verso l'abate, giunse le mani e lo fissò con occhi agitati. "Padre mio, ho bisogno del vostro pio consiglio in un'ora di grande bisogno!" disse in fretta, implorandolo con la voce e con lo sguardo al contempo "Vi prego di ascoltarmi, anche se l'ora è tarda... ho commesso un grande peccato..."
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
14-06-2011, 21.36.06 | #1305 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La giornata era fresca ed un vento asciutto, gradevole e per niente forte, accarezzava le alte torri e le secolari mura della cittadella.
“Sei il solito racconta storie, Gavron!” Disse uno dei bambini del gruppo. “Tu non conosci nessun cavaliere!” “Si, è un’altra delle sue fandonie!” Rincarò la dose un altro di loro. “Ricordate quando raccontava di un drago che abitava la campagna dietro casa sua?” “Si, diceva che dormiva da secoli dentro il pozzo accanto a casa sua!” E tutti risero forte. “Vi dico che non è una bugia!” Esclamò Gavron. “Conosco davvero un cavaliere!” “Si, sir Lancillotto del Lagno!” Ridendo uno dei bambini. “Questa si che è buona!” “Siete solo degli sciocchi…” mormorò Gavron. “Andiamo, ragazzi!” Disse il capobanda. “E’ inutile star qui con questo perdente! Andiamo a giocare dietro il convento!” Tutti andarono via, tranne l’unica bambina del gruppo. “Neanche ti mi credi, Redanya?” “Davvero conosci un cavaliere?” Chiese la piccola. “Si, ti giuro che è vero.” Rispose Gavron. “Allora ti credo…” sorridendo lei “… ha una spada?” “Certo!” Esclamò Gavron. “Ed è molto bella!” “E una dama?” “Beh, questo non lo so…” mormorò Gavron “… ma perché mi fai questa domanda?” “Perché ogni cavaliere vero ha sempre una dama, per essere suo devoto campione e salvarla da ogni pericolo.” “Beh, posso chiederglielo quando lo rivedrò…” “Mi porti con te quando lo rivedrai?” Domandò la piccola Redanya. “Non so…” scuotendo il capo Gavron “… è un tipo solitario…” “Ah…” sospirò delusa la bambina. Gavron la fissò. “Massì, ti porterò con me!” “Dici davvero, Gavron?” “Si!” “Oh, grazie!” “Andiamo a cercarlo!” Prendendola per mano lui. “Si, andiamo!” Rispose felice lei. E i due bambini andarono in cerca del loro cavaliere.
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14-06-2011, 21.49.16 | #1306 |
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Mi sembrò quasi impossibile che Pasuan non opponesse resistenza alla mia richiesta di aiuto. Fino a quel momento, dopo l'incidente, aveva sempre gettato la spugna pinagendo sè stesso. Mi sembrò diverso, anzi no, mi sembrò il solito Pasuan, il cavaliere che avevo conosciuto molto tempo prima. Ma non andai oltre con i pensieri. Lo presi sottobraccio e lo condussi con passo deciso verso le scuderie. Salimmo sul suo cavallo
"Bene Pasuan, ora avanza deciso, non ci sono ostacoli davanti a te e il bosco dove dovremmo trovare Zimail è qui vicino. Ti guiderò io verso il sentiero". Avanzammo, prima in modo titubante e poi sempre più veloci, arrivammo in prossimità del sentiero, poggiai le mie mani sugli avambracci di Pasuan. Se dovevamo andare a sinistra stringevo leggermente il braccio sinistro, e così per la destra. Fummo presto vicino al luogo dell'infausto incontro "Ci siamo, siamo stati aggrediti qui. Non vedo nessuno qui intorno, nè i cavalieri, nè i cani, e nemmeno Zimail... dove sarà? Come starà? Pasuan... Pasuan! Vedo del sangue... molto sangue..." lo sconforto si sentiva tutto nel tono della mia voce "No!!! Io, io mi sento in colpa..." iniziai a piangere.
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14-06-2011, 22.05.53 | #1307 |
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Notai in fondo alla strada, vicino a una fontana, un gruppetto di bambini.
Ero assetata, quindi mi avvicinai per prendere un po' d'acqua. Mentre raccoglievo l'acqua fresca nelle mani e mi dissetavo, udii quei discorsi infantili. Sorrisi e, mentre scrollavo le mani per asciugale, mormorai tra me e me: "Tutti i pozzi ospitano draghi..." Mi asciugai le labbra con un fazzolettino, mentre mi sembrava di sentire la voce di Uriel che parlava del suo drago.
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15-06-2011, 01.52.56 | #1308 |
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Una meravigliosa ed etera Luna brillava nel cielo di Capomazda.
Il suo pallido alone si rifletteva sulle antiche murature dei palazzi nobiliari, sui doccioni delle solenni chiese e sulla merlatura delle imponenti mura. I discorsi di quei bambini avevano acceso, nel cuore di Melisendra, un vago senso di malinconia. Una malinconia che sembrava mischiarsi alle indefinite sensazioni che portava con sé quella notte. Di cosa si va in cerca durante la notte? Probabilmente dei sogni. I sogni che si celano e si confondono nel muto silenzio che avvolge lo scintillio del firmamento, o della vaga e sottile foschia che accarezza le lontane sagome dei monti dove luci remote segnalano luoghi dispersi in quell’incanto notturno. I due bambini sembrarono svanire in una delle tante stradine laterali, impegnati com’erano a cercare il loro fantomatico cavaliere. “Questa musica…” disse Redanya “… la senti?” “Si, proviene dal boschetto!” Rispose Gavron. “Seguimi!” “Buonasera, messere…” salutò il bambino fissando il robusto ramo dell’albero sul quale il novello Paride cantava alla Luna, argenteo pomo di desideri e sogni lontani. “Ma tu non dormi mai?” Chiese il cavaliere smettendo di suonare. “Ecco…” farfugliò Gavron “… la mia amica voleva conoscervi…” Guisgard si voltò e fissò i due ragazzi. Redanya lo guardò e sorrise. “Salute, milord!” Inchinandosi.
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15-06-2011, 02.14.02 | #1309 |
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Avevo passato la giornata girando per la città, ascoltando le chiacchiere del mercato e cercando non so qualche segno della presenza di quel farabutto.
Senza in indugiare oltre mi diressi alla caserma. Forse Monteguard aveva scoperto qualcosa. Una luna particolarmente grande e inquieta splendeva nel cielo, illuminando il mio cammino, mentre i fuochi brillavano sulle mura della città, lottando contro le tenebre. Una del genere non andava sprecata. Avrei fatto bene a inoltrarmi nella foresta a cercare i miei spiriti protettori. Dall'incendio non mi avevano più cercata. Dovevo ricordare loro il nostro patto. Entrai nella caserma e mi guardai attorno, cercando di scorgere Monteguard o uno dei suoi cavalieri.
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15-06-2011, 02.30.19 | #1310 |
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La caserma era silenziosa e solo poche sentinelle attraversavano il piccolo cortile adiacente alla poderosa struttura.
Tuttavia la stanza del capitano Monteguard era illuminata. All’interno il capitano era alle prese con due dei suoi. “Mi avete atteso all’uscita del palazzo ducale…” disse “… spero sia importante… novità su quella donna?” “La donna ci è sfuggita, capitano, ma non per la sua abilità.” Cominciò Finiwell. “Davvero? E per quale altro motivo?” “Perché noi abbiamo desistito dall’inseguirla.” “Vi avevo dato ordini precisi. Dovevate catturare quella donna.” “Capitano, quando ascolterete ciò che abbiamo da dirvi, comprenderete il motivo della nostra decisione.” “Un corno!” Gli ordini vanno sempre eseguiti!” Esclamò il capitano. “Fortuna per voi che quella donna non potrà più nuocerci!” “Perché mai?” “Perché è morta!” “E chi l’ha uccisa?” “Bella domanda…” fissandolo Monteguard “… avanti, ditemi cosa vi ha fatto rinunciare all’inseguimento.” “Capitano… l’esercito di Cimarow ci ha stretto in una morsa… ormai tutte e due le grandi arterie del ducato, il passo Delle Cinque Vie e lo Stretto di Saggesia, sono nelle mani dei nostri nemici… un vasto e temibile esercito è accampato a poche miglia al di qua del confine… credo che presto verranno ad assediarci…” “Ne siete certi?” “Abbiamo visto con i nostri stessi occhi…” annuendo Finiwell “… io e Cavaliere25 siamo rimasti sconvolti da quella immagine…” “Va bene… andate a riposarvi un pò… ci aspettano giorni difficili… andate.” Finiwell e Cavaliere25 salutarono ed uscirono dalla stanza.
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