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#1301 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Jaym fissò stupito Gaynor.
“Siete in pena per lui, milady?” Domandò alla ragazza. “Ma se ignorate tutto di lui…” restò in silenzio per diversi istanti, per poi dare ordine di portare via i vassoi col cibo. “I sogni sono spesso frutto dei nostri desideri e delle nostre inquietudini. Non abbiate paura, milady.” Mostrò un lieve inchino a Gaynor ed uscì dalla stanza. La ragazza restò così di nuovo da sola. Ma alcuni istanti dopo, da una porticina laterale, che lo stesso Giglio Verde aveva usato quando aveva lasciato Gaynor, entrarono un uomo ed una donna: erano Orlando ed Altea.
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#1302 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Tutto sarà stato vano…” ripeté il misterioso uomo, fissando Talia “… tutto cosa, milady?” Tradì così il suo accento inglese. “La mia fuga forse? O il mio arrivo?” Sorrise per poi raccogliere una delle maschere sul pavimento. “Credete non vi sia differenza? Oh, siete troppo scaltra e sveglia per crederlo davvero… e sta bene, vediamola allora questa differenza… se sono in fuga potrei essere molte cose… un evaso, un ricercato, un traditore…” indossò la maschera e la fissò attraverso quella cartapesta con i suoi enigmatici occhi chiari “… in questo caso dovreste dimenticare il mio volto… per il vostro bene, intendo…” gettò la maschera e sorrise “… se invece fossi giunto qui per caso, beh, allora la fantasia potrebbe davvero divertirsi… magari come quando si scrive un testo di una commedia… vediamo… potrei essere un vagabondo, o un amante in fuga da un marito geloso… avventurosa la cosa, vero? O forse amate più il romanticismo? In questo caso potrei essere Lancillotto in cerca di Ginevra, o Tristano che sogna di raggiungere Isotta… ma voi forse non amate le storie romanzate? Oh, non ditemelo… sarebbe uno spreco… tutto di voi mi parla di Amor Cortese, pene d’amore e grandi slanci… e poi la vostra voce… ispira poesia, milady. Resterei qui ad ascoltarvi per ore. Per tutta la vita, se avessi il dono di poter disporre di tutto il tempo del mondo. Eh, non mi stupisce che abbiate deciso di fare l’attrice…” le fece l’occhiolino “… ma che sbadato… parlavamo di me e del mio arrivo, giusto? Chi sono? Perché non un poeta? No, i poeti possono conquistare qualsiasi cosa, milady, e se lo fossi attenterei al vostro cuore… allora potrei essere un illusionista…” strofinò il suo pugno contro la camicia e nel riaprirlo mostrò una margherita alla ragazza “… l’avete detto voi, no? Qui tutto è finzione… forse anche questo fiore… forse anche quel nostro bacio… eppure, quel bacio mi ha salvato la vita e vi ha condotta qui a cercarmi… allora, forse, non tutto è finzione…” si avvicinò mentre lei era ancora voltata di spalle.
Un attimo dopo, all’improvviso, si udirono dei passi provenire dalle scale che davano al teatro. Qualcuno stava scendendo in quel magazzino. ![]()
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#1303 | |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Ignota ai più
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Parlava... difficile sarebbe descrivere l’effetto che quella voce calda e profonda aveva su di me... mi perdevo in quella voce quasi fosse una melodia, perdevo la cognizione del tempo e dello spazio, perdevo il senso di ciò che era reale, perdevo la dimensione di quella folle situazione...
Parlava... non aveva mostrato la pur minima inflessione fino a quel momento, quasi non ne avesse, quasi -mi sorpresi a pensare- avesse imparato quella lingua a tavolino... e fu per questo che quella piccola, momentanea incertezza che tradì un accento chiaramente inglese mi sorprese... Rimasi immobile per qualche momento quando la sua voce si spense, le sue mani sfioravano le mie spalle ma con tanta delicatezza che avvertivo appena quel tocco. Mi voltai, infine, e tornai a fronteggiarlo, fissandolo con sguardo serio... “Finzione e realtà...” mormorai “Quanto è labile il confine tra l’una e l’altra, non è vero?” Con delicatezza presi la ninea margherita che aveva fatto comparire con quel piccolo gioco di prestigio e la osservai per qualche istante... “Sapete... Tafferuille, che voi avete con tanto ardore impersonato, sostiene che niente è reale per un attore tranne ciò che avviene sul palcoscenico... un attore vive sulla scena e nella scena, non esiste fuori da essa...” Sollevai gli occhi su di lui e finalmente sorrisi... “Ciascuna delle possibilità che avete elencato, circa la vostra presenza qui, è affascinante, sapete?” soggiunsi “Ciascuna potrebbe essere un ottimo spunto per un copione... Non vi chiederò quale sarebbe il giusto finale per quei copioni, e non mi chiederò neanche quale di essi si addice maggiormente ad un uomo inglese che si trova a visitare la Francia di questi tempi...” il mio sorriso si allargò impercettibilmente a quell’affermazione “Mi limiterò a constatare, monsieur, che probabilmente sareste stato anche voi tagliato per fare l’attore. Non trovate?” Citazione:
“Tuttavia, qualsiasi sia il vostro ruolo in questa commedia...” sussurrai, tornando a guardarlo “Verrà presto cancellato se vi trovano qui!” Vi era un carrello, proprio lì dietro, confuso nell’ombra e completamente ingombro di costumi e maschere ed ogni sorta di belletto... lo indicai al misterioso uomo, facendogli silenziosamente segno di nascondersi lì dietro... poi inspirai profondamente e tornai a guardare verso la scala, ai piedi della quale era appena giunta una figura.
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** Talia ** ![]() "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." ![]() Ultima modifica di Talia : 25-11-2011 alle ore 14.28.38. |
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#1304 |
Cittadino di Camelot
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Guardai Sir Hagus..
<<Pff.. Non lo lascerei qui neanche morto..>> dissi rivolgendomi a Cavaliere25.. Presi dalla sacca una boccetta e una baccarancia.. <<Mangiate..>> Dissi porgendo la bacca a Sir Hagus.. Poi delicatamente tolsi la benda dalla ferita e la osservai.. <<MMM.. Due lacrime di fenice basteranno..>> Aprii la boccetta e versai due gocce di quel liquido caldo sulla ferita che si rimarginò in pochi secondi.. <<Ecco fatto.. La baccaranca vi darà altre energie.. Ora se vogliamo andare..>> Dissi porgendo la mano a Sir Hagus per aiutarlo ad alzarsi.. La luna si alzò in quello spiazzio inquietante..
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#1305 |
Cittadino di Camelot
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Il rischio oramai era divenuto concreto, purtroppo non riuscimmo a mantener fede alla nostra promessa.... eravamo pronti ad attendere la sentenza del Priore, quando improvvisamente una voce ruppe quel silenzio. Era quella di un monaco il quale ansimando si avvicinò al Priore e noi portandoci tal notizia.... era accaduto qualcosa di preoccupante, sentito ciò ci disse di seguirlo ed eseguimmo, chissà quale diavoleria abbia turbato la tranquillità e pace di codesto monastero.
Ultima modifica di Parsifal25 : 25-11-2011 alle ore 16.01.37. Motivo: Correzione |
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#1306 |
Cittadino di Camelot
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Il mio sonno era leggero come le nubi che velavano Mont Saint Michel......i primi tempi che vivevoli' il mio naso stava sempre all'insu'....quelle nuvole erano per me e per le altre bimbe.....motivo di gioco e tante risa.....incominciai a muovemi avevo sentito la voce di Emile e la bimba si era mossa.....aprii gli occhie vidi gli occhioni di Maria aperti e con le maninetentava di mettersi in bocca io laccetto del mio vestito......" Ciao signorina...simao gia' sveglie,e vedo che abbimo anche fame.....e.....siamo anche bagnate.....dobbiamo chiamare Emile e farci aiutare....bene alziamoci e andiamo a veder dove'..."....Mi alzai da quel giaciglio di fortuna e dall'alto vidi Maria che sembrava sorridere a qualcosa che io non riuscivo a vedere....." Emile...dove siete..."....incominciai a chiamarlo avviandomi alla porta, quando vidi entrare due uomini ed un Emile sorridente ed ospitale.......istintivamente tornai sui miei passi e presi maria tra le braccia.....erano questi gli uomini che Emile attendeva ?......." Credo che dovremo fare da sole..tesoro...Emile e' occupato...." Sussurrai all'orecchio della bimba......rimasi in silenzio accanto al camino e con una mano riuscii a mettere il latte nella scodella e mentre si riscaldava mi misi in ginocchio, poggiai la bimba sulle pelli e cominciai a pulirla.......ogni tanto guardavo i tre uomini e mi chiedevo quale sarebbe stata la nostra sorte......se proprio ero costretta a lasciare la bimba....quel mulino sembrava la reggia piu' bella del mondo....io sarei rimasta li'.....l'avrei sistemata e per un po' sarebbe stato il nostro rifugio, magari sino a quando quell'assurda guerra non fosse cessata.......mi sentii improvvisamente triste.....qualcosa stava cambiando .......
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#1307 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quei due uomini entrarono nel mulino ed Emile li accolse con un sorriso.
“Temevo di non vedervi, amici miei.” Disse ai due appena giunti. “Dov’è il resto della banda?” “Eh, purtroppo ci siamo dovuti divedere.” Rispose uno dei due. “I Ginestrini hanno messo a ferro e fuoco l’intera città… ora spero solo che il resto della banda possa uscire al più presto da Ostyen…” guardò poi l’uomo che era giunto insieme a lui e lo presentò ad Emile “… questi è padre Adam… l’abbiamo tratto in salvo dal patibolo… ora tu devi condurci fuori da Ostyen…” Emile annuì. “Chi è quella donna?” Chiese l’uomo accorgendosi di Elisabeth. “E quel bambino?”
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#1308 |
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Hagus guardò stupito Daniel, dopo che questi gli aveva curato la ferita.
“E’ incredibile…” mormorò “… come hai fatto, ragazzo?” Lo fissò. “Ti sono di nuovo debitore…” sorrise “… e sia… andiamo!” Il gruppo così si rimise in marcia. Attraversarono quello spiazzo e si ritrovarono nel bosco avvolto da fitte tenebre. “Questo luogo mette i brividi…” mormorò Giselle a Cavaliere25 che le stava accanto. Più il gruppo penetrava in seno a quel bosco, più un’angoscia sembrava impossessarsi di loro. Ad un tratto, in lontananza, apparve una debole luce. “Guardate…” indicò uno degli zingari.
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#1309 |
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Nel monastero, intanto, qualcosa era accaduto.
Il priore seguì quel monaco e lo stesso fecero Fountaine ed i suoi due compagni. “Vieni anche tu, Parsifal.” Disse uno dei due. Giunsero così tutti alla cappella del monastero. “Cosa è accaduto?” Domandò il priore. “Guardate i piedi della Vergine…” indicò il monaco. Nella cappella vi era infatti una statua della Madonna, con indosso abiti veri. E ai piedi portava delle scarpe che erano state cucite dai fedeli. E quelle scarpe erano consumate. “E’ un miracolo!” Gridò uno dei monaci. “La Statua si è mossa stanotte!” E tutti si chinarono a pregare.
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#1310 | |
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Citazione:
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
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