28-03-2012, 02.25.30 | #1301 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Talia apparì pensierosa, assorta da chissà quali meditazioni.
Guisgard la osservò, ma attribuì il tutto alle visioni avute dalla ragazza. Il cavaliere riteneva, infatti, quel luogo come intriso di strane e mistiche reminiscenze, frutto e residuo di un tempo lontano e ancora imprigionato in quel palazzo. Tuttavia l'espressione assunta da Talia, quando Guisgard le raccontò della fabbrica, durante la colazione, lo turbò in qualche modo. “Ti fa paura andarci?” Sorridendo Talia. “Non dire sciocchezze...” restando ad occhi chiusi lui e braccia incrociate dietro la testa. “Dicono che in quella vecchia villa” fece lei “ci siano i fantasmi... è per questo che non vuoi andarci, vero?” “Non ho paura di niente io!” Sbottò Guisgard. “Il maestro dice che non bisogna andarci...” “Ed è per questo che ti fa gola andarci, vero?” “No...” mormorò lei “... sono solo curiosa... in verità non credo sia infestata come dicono... lo chiederò a Fyellon...” e lanciò uno sguardo a Guisgard. Lui aprì finalmente gli occhi e la fissò. “Lui mi accompagnerà...” continuò lei “... così non ti incomoderò più...” Guisgard, all'ombra di quell'albero fino a quel momento, si alzò di scatto. “Ti ci porterò io...” avvicinandosi a lei. “Non devi sentirti obbligato...” sorridendo lei. “Ci andremo insieme...” con uno sguardo serio lui. Talia annuì. Raggiunsero la vecchia villa nel pomeriggio. “Ho visto qualcosa...” fermandosi poco prima della soglia Talia “... là... da quella finestra...” “Non lasciarti suggestionare...” voltandosi verso di lei Guisgard “... gli spettri non appaiono alla luce del Sole...” “Infatti non credo fosse uno spettro...” sempre immobile lei “... ma un topo...” “Un topo?” Fermandosi di colpo Guisgard. “Accidenti... proprio un topo dovevo trovarci qui...” mormorò. “Preferivi gli spettri, forse?” Fece Talia. “Sinceramente si...” rispose Guisgard “... almeno gli spettri non mi fanno schifo...” E Talia rise. Attraversarono il grande spiazzo che guardava verso il paese di San Leuciano, fino a raggiungere il muro che dava verso la fabbrica. L'edificio sorgeva sul lato orientale del palazzo del Belvedere e guardava verso le colline che racchiudevano da Meridione il centro abitato di San Leuciano. I fianchi del colle del Belvedere salivano ripidi fino a racchiudere quella fabbrica come in una sorta di cerchio magico, fatto di pietre, rovi ed eriche in fiore. Si respirava una strana atmosfera, fatta di solitudine e malinconia. Guisgard e Talia giunsero così davanti al cancelletto che dava all'interno. Per un istante, a Talia parve di udire delle voci. Come le risa di bambini che correvano via. Ma fu solo un attimo, per poi perdersi il tutto nel sibilo del vento che lambiva il colle del Belvedere.
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28-03-2012, 02.34.44 | #1302 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Daniel, i tre ragazzi lo fissarono.
“Venite con noi a casa...” disse il più grande “... conoscerete nostro padre e lui vi racconterà tutto.” I tre ragazzi, così, condussero Daniel a casa loro. Si trattava di una piccola abitazione nel cuore della selva. I quattro entrarono in casa e chiamarono loro padre, senza però ricevere risposta. “Forse sarà uscito a prendere la legna per il camino...” fece il maggiore dei tre “... ma voi riposatevi pure, cavaliere...” rivolgendosi a Daniel “... intanto io e i miei fratelli vi prepareremo qualcosa di caldo...”
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28-03-2012, 10.04.21 | #1303 |
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Li vidi finire la loro cena, non riuscii a toccare nulla, c'erano in me sensazioni contrastanti, disagio...tensione...paura, tutto cio' che a l'uomo appare sconosciuto suscita paura.
Restai in silenzio guardando ognuno di loro in volto, sembravano assorti nei loro pensieri, il sielnzio era solo interrotto dai colpi dei cucchiai nei loro piatti....bicchieri posati con piu' forza sul tavolo...magari a manifestare la sconfitta del momento........Tylesia stava vivendo il suo cambiamento..ognuno di loro avrebbe cambiato il suo pensiero.....a fine cena Fui accompagnata nella mia stanza......fu solo li' che sedendomi sul letto riusci' a fare uscire tutta la tensione che avevo in corpo....sentivo ancora le guance bruciarmi,e non sapevo se fossero di piu' le mie guance o il mio orgoglio che avevano subito di quell'affronto......pensava di aver risolto cosi' la sua presunzione povera Shoyo...fui distolta dai miei pensieri, qualcuno bussava alla mia porta.....Kojo....appena lo vidi..mi torno' in mente il suo ultimo modo di salutarmi, ma cosa strana mi invito' ad una passeggiata....." Si e' una bellissima serata.....devo dire un po' pesante la giornata.....ma la natura ci ha graziati, madonna luna ci ha regalato la sua limpida presenza.........potrebbe essere l'ultima notte di pace a Tylesia.....credo che una passeggiata con voi non mi fara' male........fatemi prendere il mantello e andiamo a sentire la fragranza di quei fiori che la notte non si schiudono......"......cosi' coprii le mie spalle e misi il mio braccio sotto quello di Kojo.......l'aria era maestosamente limpida e profumata.....il rumore dell'acqua delle fontane diventava musica al nostro passare....."....ditemi una cosa Kojo......tutto questo potrebbe essere opera dell'uomo ?..."..... |
28-03-2012, 12.44.40 | #1304 |
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Fyellon si avvicinò con dolcezza alla bimba, e cercò di carpire da lei quello che era successo ma soprattutto chi erano i nemici di Tylesia....I demoni...ella rispose.
Fyellon si alzò di scattò e mi guardò, egli era incredulo, non credeva potessero esistere..."Fyellon, voi non credete nella Bontà Divina, negli Angeli che ci proteggono...?? e per contro vi sono i Demoni che vogliono farci del male..certo i demoni sono anche i problemi della giornata, le sventure, le guerre e le carestie...Volete andare oltre le mura della Città? Dicono che laggiù vi sono i nemici di Tylesia...si vi seguirò, ma dobbiamo essere cauti, noi due soli potremmo fare ben poco contro tutto questo." Mi voltai verso la bimba, era sparita, la cercai ovunque nella stanza ma...nulla...come apparve ella svanì come un essere di Luce.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
28-03-2012, 13.24.26 | #1305 |
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Il viaggio intrapreso mi sta maturando..... non ho espresso alcun parere o parola durante il cammino perchè preferivo riflettere sul perchè ho scelto tale via: la rocerca di Tylesia, l'incontro con Avid, il terribile naufragio che costò la vita ad un carissimo amico di Jovinus.....
Il non riuscire a salvarlo mi aveva reso silenzioso, mi ricordava ciò che non sono riuscito a fare con il Maestro Caradill, forse era troppo per me. Il cammino proseguiva e durante il nostro vagare abbiamo incontratro Lilith, una ragazza alla ricerca della Pietra la quale con essa avrebbe salvato il suo villaggio, mi ricorda me. Durante il nostro primo incontro alcuna parola proferì, ma il suo sguardo fisso sul mio mi scosse, una nuova vita stava per prender strada........, almeno così credevo. Le campane divenivano sempre più pressanti e possenti sentivo il loro peso nella mia anima e sul Longinius. Ero spaventato, per la prima volta non sapevo come agire tanto che nell'incontrare una dama che si disperava per amore non seppi aiutarla; incontrammo due cavalieri e passammo oltre non riuscendo ad intervenire per salvarli.....mi volsi verso Belfagor e notaì che anche lui stava perdendo vigore e vivacità. "Che cosa sto facendo" dissi tra me. "Dove sei finito Parsifal....... torna in te...." Chiusi gli occhi per non vedere e all'improvviso mi apparve in visione il Maestro Caradill, mio Padre. "Parsifal, figlio mio, che ti succede? Che fine ha fatto il tuo ardore.... hai dimenticato la promessa e il tuo scopo.... non sei altro che un bambino." "Maestro, che dite..... non ho dimenticato.... e paura. Non sono riuscito a salvar nessuno. Posso mai definirmi degno del Sacro Ordine che servo?." "Allora.... periraì come gli altri che non hai salvato".... il Maestro sguainò la spada e mi trafisse. "Maestro...... perchèèèèè!!!!!!!!" urlaì ferocemente. E svennì.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
28-03-2012, 15.25.09 | #1306 |
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Io guardai quella scena raccapricciante inorridita. C'era una parte di me che pensava che quella fosse la giusta punizione per la loro cattiveria, ma cercai di non far trasparire questo mio pensiero, perchè non volevo che i cavalieri non fossero d'accordo con me. Mi avvicinai ai cadaveri, lasciando gli uomini alle mie spalle. appoggiai l'orecchio al loro petto per controllare che fossero davvero morti, poi guardai le ferite per capire come fosse avvenuta la loro morte. Avevano entrambi profonde piaghe all'altezza del petto e dell'addome.
"Penso siano stati uccisi da una spada. Una spada molto affilata e robusta. Non avevo mai visto ferite così profonde" dissi io, mentre gli uomini si avvicinavano.
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"Basta un individuo o un semplice gesto per mettere sottosopra l'ordine del mondo." Mago Merlino |
28-03-2012, 16.57.20 | #1307 | |
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Uscimmo dall’edificio e ci avviammo verso la fabbrica.
Io stringevo la mano di Guisgard e lasciavo che fosse lui a condurmi... camminavamo nel sole, l’aria della prima mattina era fresca e limpida, ed un leggero vento sembrava quasi sospingerci. E, camminando in silenzio, stranamente, un ricordo mi attraversò la mente... un ricordo lontano che giunse inatteso, come sospinto da quel delicato vento... Sorrisi appena a quel ricordo... sorrisi tra me nel rivederci, bambini, sgattaiolare verso la vecchia villa ed intrufolarci nel parco, poi nella casa... non avevamo trovato assolutamente niente là quel giorno lontano, niente di interessante né di misterioso... però io non avevo più dimenticato l’espressione di sollievo che si era dipinta sul volto di Guisgard per un attimo, nell’istante preciso in cui gli annunciai che era tardi e che saremmo dovuti tornare subito al Casale. Quel giorno avevo, infatti, scoperto che anche lui aveva qualcosa che lo spaventava, dopotutto... lo spaventava ciò che non poteva vedere e sentire, ciò che non poteva controllare, ciò che non poteva affrontare di petto... Io ero diversa. Io non avevo mai avuto paura di affrontare l’ignoto... al contrario, talvolta era proprio ciò che vedevo e sentivo a spaventarmi di più. Poi, all’improvviso, accadde qualcosa... qualcosa che mi distolse da quei pensieri... Citazione:
“Va bene...” dissi allora, spingendo lentamente il cancello che si aprì con un cigolio “Andiamo!” Feci appena qualche passo, poi cercai la mano di Guisgard e, trovandola, intrecciai la mia alla sua... “Dimmi che cosa vedi...” sussurrai.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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28-03-2012, 18.47.11 | #1308 |
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Elisabeth e Kojo scesero così nel parco del palazzo reale.
La sera era silenziosa e serena e le fragranze dei primi alberi in fiore inebriavano ancora l'aria. Le luci della città risalivano oltre le mura del palazzo, stagliandosi nel cielo notturno in una danza di colori che giungeva poi ad assumere il bagliore di un unico e variopinto alone. Piccoli viali alberati e racchiusi da cespugli verdeggianti tagliavano con rigoroso ordine geometrico il parco, tracciando piccoli corsi che si congiungevano tutti nella piazzetta centrale, dove dominava una grande fontana dai superbi giochi d'acqua. In questo rassicurante scenario di classicheggianti fattezze passeggiavano la dama e il cavaliere, persi nel vuoto splendore di quel luogo che pareva ignorare la tragedia che stava vivendo Tylesia. “Volete forse convincermi” sorridendo Kojo “che esiste da qualche parte un dio che ha forgiato il firmamento e il mondo sottostante? Un dio che ha innalzato le cattedrali e le torri di questa superba città? E sia, voglio credervi, milady... ma dov'è ora? Perchè resta in silenzio mentre tutto è minacciato dal male? Perchè resta impassibile davanti al marmi scalfiti dai nemici di Tylesia? Non ode il pianto di questa gente? Volge forse il viso altrove davanti al loro lutto?” Guardò la bellezza del parco. “Se avete anche una sola risposta ad una di queste domande, non sprecatela per me... serbatela per questa gente... quando ci chiederanno il perchè delle loro sciagure... io sono solo un cavaliere e sono pagato per difendere questa città. E lo farò con tutte le mie forze... e se ci riuscirò, voglio essere ringraziato da tutti, osannato come un liberatore... non dividerò il mio successo con nessun altro... neanche con un dio...” si fermò e guardò la donna degli occhi “... io non amo dividere niente con nessuno... niente...” e stringendo a sé la donna, la baciò con impeto.
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28-03-2012, 18.50.03 | #1309 |
Cittadino di Camelot
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si ho visto proviamo ad entrare e vediamo che posto è se ci piace resteremo a passare la notte e a rifocillarci lo stomaco dissi guardando i due compagni di viaggio
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28-03-2012, 19.04.54 | #1310 |
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“Non credo in queste cose, milady...” disse Fyellon ad Altea “... e non credo siano esseri soprannaturali quelli che stanno assediando questa città...” abbozzò un sorriso “... e credetemi, l'uomo è capace di compiere atti ben malvagi, da fare invidia anche ai demoni di cui favoleggia la Chiesa.”
Il cavaliere scrutò allora la strada da una delle finestre. “Non vedo più soldati in giro...” mormorò “... del resto hanno ben altri problemi che mettersi a dare la caccia a me...” si voltò verso Altea “... si, milady... lasceremo questa città...” sorrise nuovamente “... infondo sono un idealista... un inguaribile idealista... smascherando i misteriosi nemici di Tylesia, non solo salveremo il popolo, ma forse aggiungeremo un piccolo tassello alla lotta che studiosi e filosofi hanno intrapreso per combattere la superstizione con cui la Fede Cattolica tiene in scacco la libertà dell'uomo...” Uscirono allora dalle terme e ben coperti dai loro mantelli si avviarono verso la porta della città. Qui vi erano alcune guardie che controllavano tutti coloro che entravano ed uscivano da Tylesia. E appena Fyellon e Altea si avvicinarono alla grande porta, uno dei soldati li fermò. “Dove siete diretti?” “Siamo due novelli sposi, signore.” Sorridendo Fyellon. “E voglio portare mia moglie a vedere qualche bel posto... voi capite, no? Una degna Luna di Miele!” “Avete scelto un bel momento per sposarvi...” avvicinandosi un altro di quei soldati “... c'è la guerra... e poi trovo curioso che decidiate di lasciare Tylesia proprio ora... non temete di incontrare i nostri nemici?” “In verità...” fece Fyellon. “Silenzio.” Lo interruppe il soldato. “Rispondetemi voi, milady...” rivolgendosi ad Altea.
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