28-11-2013, 01.31.29 | #1301 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Roberto prese il bicchiere dalla mano di Clio, sfiorandole delicatamente le dita con le sue.
“Si...” disse annuendo “... brindiamo a Diomede... ma anche a Sygma, a Crysa e a tutte le terre del mondo affinchè non conoscano più guerre e rivoluzioni...” la guardò “... vuoi conoscere i miei pensieri?” Sorrise malinconico. “Ma tu li conosci già... li hai sempre saputi... tu più di chiunque altro... la storia del quadro e di Mirabole ci ha più volte messo davanti al nome di Capomazda... sai cosa dicono i Capomazdesi di Sygma? Che è la terra dell'amore... e sempre per amore un giorno, così narra una loro antica leggenda, la conquisteranno... Clio... io non voglio perderti... non voglio rimpiangerti per tutta la vita... ma so che il tuo posto ora è a Crysa, con Diomede... il vostro popolo vi aspetta... ma se tu deciderai di aspettarmi, io un giorno, ti giuro, tornerò... non domani forse... ma presto o tardi e ci resterò per sempre... ma devo prima risolvere alcune questioni qui... ho l'onere del mio casato... ma io ritornerò a Crysa... se tu mi aspetterai davvero...”
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28-11-2013, 01.41.38 | #1302 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La dama sorrise ed annuì a quelle parole di Parsifal.
“Siete molto saggio, cavaliere...” disse “... farò tesoro delle vostre parole... e vi sono debitrice.” “Allora, milady...” intervenne Ewin “... consigliateci quale di questi sentieri prendere...” “Dove siete diretti?” chiese la dama. “Al Castello Merlato.” Rispose Ewin. “A destra troverete la tradizione...” spiegò lei “... a sinistra il nuovo... e al centro, invece, la pacatezza...”
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28-11-2013, 01.50.12 | #1303 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Dopo quel sogno, fatto di un lontano ricordo, Talia riaprì gli occhi.
Il fuoco nel camino, sebbene meno alto, continuava a scaldare quella stanza e il lento consumarsi della legna nella fiamma pareva rasserenare l'animo inquieto della ragazza. Ad un tratto dei passi e poi la porta si aprì. Entrò allora una donna dalla pelle ambrata e i tratti esotici. Indossava uno stretto abito a fasce ed un velo sul capo. Vide la ragazza e si accorse che era sveglia. “Salute a voi...” mostrando un rispettoso inchino verso Talia “... che Allah vi protegga... come vi sentite?” E si avvicinò alle coperte. Poi delicatamente controllò le bende attorno alla ferita di Talia. “L'infezione si è arrestata...” mormorò la donna “... l'unguento con cui vi ho lavato la ferita sta già facendo effetto... domattina non avvertirete più neanche un lieve dolore.” Sorridendole.
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28-11-2013, 11.31.12 | #1304 |
Disattivato
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Il cuore iniziò a battere forte, avremmo finalmente messo le carte in tavola?
Stava per.. dirmi che era innamorato di me? Che avrebbe fatto.. Che avrebbe fatto cosa? Pensai tristemente. Sapevo che non c'era nulla che potesse fare. Più parlava, più il mio cuore accelerava, sperando, aspettando parole che non arrivarono. Dapprima spalancai gli occhi, increduli, poi chinai il capo e inspirai forte, trattenendo a stento le lacrime. Perché era così difficile? Quando li rialzai erano ardenti, furiosi, tristi, appassionati, colmi di emozioni a cui non sapevo dare un nome. "Non è una questione di tempo, Roberto... né di luogo.. " Dissi, cercando i suoi occhi con i miei "Tu sei sposato, e io non sono una sgualdrina, fine della storia..." Dissi seccamente, muovendo il bicchiere davanti a me. Spostai lo sguardo sul vino, e sospirai, vuotando il bicchiere. Mi voltai per cercare un tavolino su cui appoggiarlo. Non sopportavo di guardare Roberto negli occhi, ma nello stesso tempo non riuscivo a stargli lontana. Posato il bicchiere, sospirai nuovamente e tornai da lui. Mi avvicinai, ancora e ancora, finché i suoi occhi non furono vicinissimi. Come avrei voluto conoscere i pensieri che nascondevano. Oh, baciami, maledizione! Sono qui, è tutto ciò che possiamo avere... Non so per quanto resterò a Sygma..Baciami! "Perché?" Sussurrai soltanto dopo un silenzio indefinito "non mi hai dato un motivo..". Dimmi che mi ami, maledizione! Dimmi che smuoveresti mari e monti per avermi.. Che combatteresti contro tutto e tutti per me... Era utopia, era pura utopia, e lo sapevo bene. "Che cosa mi stai chiedendo esattamente, Roberto?" Se non parlava lui, l'avrei fatto io "..di amarti ogni singolo giorno? Arrivi tardi.. Ti ho amato da quando mi hai presa tra le braccia al Ballo di Mezza Estate, anni fa.. Avrei voluto che il giro durasse un istante e il tuo turno una vita intera.." Sussurrai quasi. Chiusi gli occhi, impedendomi di continuare, non volevo essere io ad espormi per prima, ma lo amavo e se esisteva anche solo una possibilità dovevo rischiare. Ma in fondo al cuore, sapevo bene che non avevamo speranza. Conoscete i suoi sentimenti mi avrebbe fatto sentire meglio? Sapere che eravamo infelici in due avrebbe fatto differenza? Forse, non lo sapevo. Era stato bello in quegli anni immaginarlo felice, nonostante non fosse con me. "O mi stai chiedendo di non sposarmi?" Continuai, scacciando quei pensieri "..sai bene che non è una decisione che spetta a me, Diomede è vivo e vegeto... E dai nostri matrimoni dipende la sopravvivenza della dinastia!" Scossi la testa "Che cosa vuoi da me? Che rimanga nubile e passi ogni giorno ad osservare il mare sperando di vederti arrivare?" Lo guardai con gli occhi ormai velati di lacrime "..credi che non lo farò comunque? Che non l'abbia fatto ogni giorno in questi tre anni?" Sbottai "non potrai mai sposarmi... Mai.. Lo so.. Non puoi nemmeno lasciare qui Selenia e far finta di niente... Non prendermi in giro, Roberto, ti prego.. Non darmi false speranze.." Sussurrai "..io ti aspetterò, certo che lo farò.. Ma ho da offrirti solo il mio cuore. Perché solo di quello posso disporre.. Ma forse per te non sarà abbastanza.." Scossi la testa "Non ho scelta, capisci? Il mio futuro.. Dipende da Diomede, da Crysa.. Non da me.." Alzai gli occhi a cercare di nuovo i suoi "..ma, per quello che vale, ti amerò ogni singolo giorno della mia vita..." Mormorai tra le lacrime. |
28-11-2013, 15.48.21 | #1305 |
Cittadino di Camelot
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"Son lieto di averle donato un pò di riso, Milady" espressi con riverenza. Negli occhi della dama si poteva leggere la leggerezza e la tranquillità che di certo le donano maggiormente dopo il nostro dialogo.
Subito dopo Emin, intervenne e chiese quale direzione percorrere per giungere al Castello Merlato, la risposta data somigliava ad un nuovo ed intrigante enigma che meritava di esser appurato con molta attenzione: Tradizione; Nuovo; Pacatezza erano le alternative presentate. Mi soffermai' a riflettere sul loro significante.......finché non optai' per la via della pacatezza. L'importante in questo viaggio era cercar di mantenere il giusto equilibrio fra tradizione e nuovo; almeno era come la vedevo io. "Caro amico......io opterei' per la via che conduce al centro. Tu, quale preferiresti?"
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
28-11-2013, 16.35.24 | #1306 | |
Cittadino di Camelot
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Quanti sogni...
sogni che si confondevano con ricordi... lui... la cappellina di San Michele... le nostre discussioni... lui... il modo in cui sapeva farmi arrabbiare e la facilità con cui sapeva farmi sorridere... Il fuoco era un po' più basso, adesso, e la stanza in cui mi trovavo un po' più buia... quelle voci di poco prima non c'erano più... non avrei saputo dire quanto tempo fosse passato, né se fosse giorno o notte in quel momento... Poi, ad un tratto, udii dei passi e una donna giunse nella stanza... Citazione:
non avevo idea di chi fosse né di che cosa stesse parlando, non sapevo neanche dove ci trovassimo, ma in fondo non era quella la cosa più importante... sapevo solo di aver chiuso gli occhi tra le sue braccia... "Lui dov'è?" mormorai allora, e la voce mi uscì lieve e affaticata "Dov'è Guisgard?"
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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28-11-2013, 20.31.10 | #1307 |
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Talia non terminò neanche di pronunciare quel nome che subito la stanza sussultò.
Poi un fischio lontano. Di una barca. “Tra breve” disse la donna alla ragazza “questo panfilo partirà.” Sorrise. “E' l'Oltrarno ed è di proprietà del Cavaliere di Altafonte...” Un attimo dopo il panfilo si mosse. Entrarono allora, dopo aver bussato, Ermiano e una guardia araba. Questi era il marito della donna e Ermiano congedò entrambi. “Vedo vi siete rimessa, milady...” fece il servitore “... vi ho portata questa... è una tisana... prendetela ora che è calda...” e offrì la tazzina a Talia.
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28-11-2013, 20.37.31 | #1308 |
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Roberto la baciò.
Baciò Clio all'improvviso, come se volesse farla smettere di parlare. Perchè le parole non contavano più. E fu un bacio lungo, appassionato, desiderato e sognato da sempre. Un bacio reso intenso dalle braccia di lui attorno al corpo di lei. E ora lei si sentiva protetta. E quel bacio durò un tempo indefinito. “Sono stanco” disse lui in un sussurro, assaporando ancora le labbra di lei “di sguardi rubati, sospiri trattenuti e parole mai dette... e non ho altro linguaggio ora che non sia questo...” la baciò ancora. A lungo. Quasi incurante di non essere da soli in quella casa. “Aspettami...” mormorò poi “... che sia a Crysa o in cima al mondo... aspettami... io verrò...” Poi d'improvviso dei passi e i due giovani amanti fecero un passo indietro. Apparve il medico. “Il ragazzo sta meglio...” mormorò l'uomo “... è solo un po' provato dalla prigionia... un po' di riposo e poi sarà come nuovo... mi ha detto di non vedere l'ora di poter ritornare sulla sua isola.” “Dio sia lodato.” Esclamò Roberto.
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28-11-2013, 20.57.22 | #1309 | |
Cittadino di Camelot
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Ci muovemmo e io sussultai...
eravamo su una barca? Fissai la donna, stupita... ma quella non disse altro ed io capii che non avrebbe parlato più... non lei... probabilmente non era suo compito... Citazione:
"Ermiano..." dissi allora, prendendo la tazza e poggiandola su un basso tavolino giusto accanto al letto "Ermiano, vi ringrazio... ma vi prego... vi prego... ditemi dov'è lui... voi lo sapete! L'ultima cosa che ricordo è un duello... vi prego, ditemi che Guisgard sta bene..."
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28-11-2013, 21.17.41 | #1310 |
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“Il duello” disse Ermiano a Talia “si è concluso... lui è ritornato e noi stiamo salpando... lasceremo Sygma, per ora... dobbiamo recapitare una cosa... ma ve ne parlerà lui...” e si voltò, guardando verso la porta, oltre la quale vi era il ponte del panfilo.
“Sabù!” Chiamò allora Ermiano. Un attimo dopo un ragazzino dai tratti orientali si presentò nella stanza. “Quando milady te lo chiederà” fissandolo Ermiano “tu ti presterai ad aiutarla per raggiungere il ponte.” “Si, signor Ermiano!” Esclamò il ragazzo.
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