28-11-2013, 21.25.48 | #1311 |
Disattivato
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Non riuscirei a descrivere cosa provai in quel momento, forse non esistono parole che possano rinchiudere una felicità tanto grande con la miriade di emozioni che l'accompagnano.
Per un lungo, intenso, appassionato momento, dimenticai ogni cosa, lasciandomi trasportare dalla passione di quelle labbra, di quelle braccia che mi stringevano, facendomi dimenticare ogni dubbio e ogni paura. Era molto più di quanto avrei osato sperare. Ma, ancora una volta, attesi trepidante parole che non giunsero. "Aspettami" aveva detto, di nuovo, non "ti amo, ti ho sempre amata". Forse, semplicemente.. non mi amava. L'arrivo del medico mi evitò di controbattere immediatamente. Quando se ne andò, mi voltai verso Roberto. L'illusione era durata troppo poco. "Hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto?" chiesi, con gli occhi tristi e appassionati "Non hai risposto ad una sola delle mie domande..". Mi morsi delicatamente il labbro inferiore, come a voler assaporare ancora quel bacio e sorrisi "Questo è un linguaggio molto convincente, te lo concedo.. ma non rende le cose meno difficili, anzi.." mi avvicinai, sfiorandogli delicatamente la guancia "Sei sposato, Roberto.. sposato.. questo non cambierà, che sia domani, tra dieci anni, a Sygma, Crysa o Capomazda... resterai sempre un uomo sposato.. come puoi pensare che io possa accettare di essere un'amante? Con che coraggio mi chiedi una cosa del genere? Non mi hai ancora dato un motivo.. e, no.. il bacio non vale come motivo.." mi avvicinai, e posai le mani sulle sue spalle "..per una volta, Roberto.. per favore.. parlami! Sono stanca anch'io di sguardi rubati, sospiri trattenuti e parole mai dette.." sorrisi, posandogli un lieve bacio sulle labbra "..e non provare a distrarmi.." aggiunsi, maliziosa "..voglio una spiegazione, e poi andremo a vedere come sta mio fratello, che devo tempestare di domande anche lui.." sorrisi. Ero felice, e triste, e terrorizzata e furiosa, ma di nuovo felice, e poi inquieta, in fin dei conti.. innamorata. |
29-11-2013, 01.23.49 | #1312 |
Cittadino di Camelot
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Sospirai e scivolai di nuovo indietro, sul cuscino...
stava bene... chiusi gli occhi e sorrisi... stava bene. Del resto non mi importava più... non mi importava di niente altro in quel momento. Rimasi per lunghi minuti distesa sulla schiena con gli occhi chiusi, solo assaporando quel momento... la mano ferma sulla fasciatura... inspirando lentamente, come a voler recuperare abbastanza forza per alzarmi... Ma la voglia di raggiungere quel ponte era tale, ormai, che quasi non sentivo più quel dolore, quella spossatezza... Riaprii gli occhi... "Sabù..." chiamai allora, tendendo la mano al ragazzino che era rimasto tutto il tempo vicino alla porta "Sii gentile, ti prego... aiutami un momento..." Lentamente mi alzai, allora... c'era un mantello adagiato su di un divanetto proprio accanto al letto... lo presi e me lo sistemai sulle spalle, per poi avvolgermici, nascondendo la mia ferita... Poi, appoggiandomi appena alla mano di Sabù, mi diressi verso la porta della cabina e la aprii...
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
29-11-2013, 01.30.13 | #1313 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Sei sempre stato il primo all'accademia...” disse Emin a Parsifal “... dunque seguiremo il tuo istinto... andiamo al centro...”
I due così, salutata la dama, ripresero il loro cammino imboccando il sentiero al centro. Penetrarono in una fitta boscaglia, dai bucolici suoni e le atmosfere campestri. Fino a quando videro da lontano una locanda. E fuori il porticato che precedeva l'ingresso alcuni uomini bevevano e motteggiavano con allegria.
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29-11-2013, 04.27.00 | #1314 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Dentro di te...” disse Roberto a Clio “... in fondo al tuo cuore sai che ti ho sempre amata... e lo hai sentito di nuovo giungendo qui... ogni giorno, ogni istante trascorso in questa casa, insieme, vicini, persino quando fingevamo di ignorarci... e poi al ballo... e anche adesso... e tu mi chiedi parole... come se i sospiri, gli sguardi, lo sfiorarci appena e questi baci non contassero nulla... forse a te piacciono i tipi egocentrici e teatrali come quell'Altafonte, vero?” Sorrise. “Capaci di una dichiarazione d'amore in piena regola?” Si inginocchiò. “Bella principessa di Crysa...” prendendo la sua mano “... conoscete i miei sentimenti per voi, ma se ciò non bastasse io...” scosse il capo “... ah, queste cose non fanno per me!” Alzandosi. “Clio... Clio, ti amo... e se mi aspetterai io tornerò da te... per farti felice nell'unico modo che conosco... stando insieme per sempre...” strinse le sue mani “... ma ti prego... non chiedermi di scalare il tuo balcone... non ora almeno...” le fece l'occhiolino e la strinse forte “... ti giuro che la separazione sarà breve...”
All'improvviso arrivò uno dei domestici. “Il ragazzo chiede di voi, milady...” mormorò fissando Clio. “Si, ora andremo da lui...” annuendo Roberto “... mia moglie è in casa?” “E' con messer Strozzi...” rispose il domestico “... conosce le persone giuste nella nuova corte reale...” “Già...” fece Roberto “... conosco messer Strozzi... un noto donnaiolo...” guardò Clio “... forse la nostra separazione sarà ancora più breve...” le sorrise ancora “... andiamo da Diomede...” sussurrò.
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29-11-2013, 04.36.26 | #1315 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il piccolo Sabù aiutò Talia ad uscire da quella stanza.
Il panfilo era già salpato e ormai la città appariva ora ad una buona distanza dietro di loro. Stavano risalendo il fiume e presto avrebbero raggiunto la baia. Il Sole invase subito il volto di Talia, facendole chiudere per un momento gli occhi, abituati ancora alla penombra della stanza. Quando li riaprì vide la prua del panfilo, sulla quale si stagliava un'austera figura. Avvolta in un lungo mantello stava di spalle e fissava davanti a sé. Il vento gonfiava i suoi capelli e faceva svolazzare l'alto bavero della sua cappa. Ma lei lo riconobbe subito. Era lui, Guisgard.
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29-11-2013, 11.06.50 | #1316 | |
Disattivato
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Il cuore iniziò a battere forte, per poi calmarsi, e l'ansia lasciò il posto ad una dolce felicità che mi avvolse come un caldo manto in un gelido mattino di Novembre.
Allora non mi ero immaginata tutto, allora mi amava davvero.. "Mi bastava sentirti dire che mi ami, che mi hai sempre amata... insomma, potevo anche essermi immaginata tutto.. potevo aver frainteso i tuoi sguardi.. qualcuno una volta mi ha detto che ho una fervida immaginazione.." sorrisi, stringendomi a lui "..vorrei essere così romantica da chiederti di scalare il mio balcone.. ma ciò che intendevo era molto più pratico.. non capisco come tu possa considerare un dettaglio irrilevante il fatto che tu sia sposato... Finché lo sarai.. io.." abbassai lo sguardo, arrossendo "..non sai quanto è stato difficile dormire qui, sapendo che tu eri con lei..." sussurrai "..non è una questione di tempo... ti aspetterò se esiste una possibilità..". Mi fermai, avevo parlato abbastanza. Restai immobile tra le sue braccia, assaporando la dolce felicità di averlo accanto. Citazione:
"Dubiti dell'onore di tua moglie, conte Fiosari?" dissi piano "..Andiamo da Diomede, se vuoi un futuro con me.. è lui che devi convincere, lo sai.. prima che decida di fidanzarmi con qualche reale europeo.. sempre che ne sia rimasto qualcuno.." strizzai l'occhio. Nel tragitto, rammentai le sue parole di poco prima. "Cos'è questa storia di Altaforte? Non ti è mai piaciuto quel tipo eh? Ricordo i tuoi commenti al ballo.. E' un bell'uomo, certo.. e ci sa fare con le donne, te lo concedo.. ma sta pur certo che non fa per me.." sorrisi, divertita "..ma c'è una cosa che non sai.. anche se non ha più importanza ormai.." lo guardai, felice "..era davvero lui, Mirabole.. Avevo ragione!" battendo le mani come una ragazzina "Anche se non ho ben capito se fosse anche davvero lui il fratello di Francesco, che tutti credevano morto.. beh, poco importa." sorrisi "Maledizione, Francesco!" mormorai tra i denti, rendendomi conto che l'aveva fatta franca. Ma ero troppo felice per serbare rancore. Quando arrivammo davanti alla mia stanza, mi balenò un'idea e feci cenno a Roberto di fermarsi. "Ci metto un secondo.." dissi sorridendo "..tu resta qui!" gli ordinai, divertita. Uscii poco dopo, reggendo un fagotto avvolto nella seta. "Andiamo.." dissi. La porta si aprì lentamente, e io riuscii a scorgere mio fratello. Corsi da lui, appoggiando il fagotto su una poltrona, mi sedetti sul letto e lo abbracciai forte, con gli occhi pieni di lacrime. Alzai il viso e sorrisi "Come vi sentite, Altezza?" spostandogli delicatamente una ciocca di capelli dal viso. "Ho una cosa per te.." mi alzai e tornai alla poltrona, disfando delicatamente il fagotto, liberando la spada di mio padre. Mi voltai nuovamente verso Diomede e gliela porsi. "Lunga vita al re.." sussurrai tra le lacrime, senza sapere se mi stessi riferendo a lui o a nostro padre. Non sapere era logorante, ma non osavo tempestarlo con tutti i miei interrogativi, restai in silenzio, nella speranza che fosse lui stesso a raccontare. |
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29-11-2013, 19.28.32 | #1317 |
Cittadino di Camelot
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Guardai Velv e sorrisi......" Metà lavoro dite ?.....io penso di averlo svolto tutto...quell'uomo e' un demonio.......ma accetto solo se...mi aiuterete a sistemare il tetto.... un pasto caldo.....e un sacco di marmocchi tra i piedi...sarà la vostra ricompensa a questo lavoro....non sarà male vedrete......"...gli tesi la mano.....aspettavo che me la stringesse....così come si fà quando si chiude un patto....
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29-11-2013, 20.56.41 | #1318 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Altafonte...” disse stupito Roberto a Clio “... Mirabole? Impossibile! Non posso crederlo! Ma da cosa lo deduci? A me sembrava solo un damerino e un Don Giovanni da strapazzo...” incredulo lui.
Poi Clio prese quel fagotto e insieme i due andarono da Diomede. Questi era nel suo letto, ma già in buono stato. Clio allora strinse fra le braccia suo fratello e i due piansero a lungo di felicità. E piansero ancora quando lui impugnò la spada di loro padre. “Se valgo almeno la metà di lui” mormorò Diomede “con questa spada riporterò la pace su Crysa...” guardò Clio “... fuggii dalla nostra isola dopo la rivolta degli ultimi... dopo varie peripezie giunsi qui a Sygma... avrei aiutato alcuni compagni qui contro i liberali, in cambio del loro sostegno... ma fummo scoperti ed arrestati... il resto lo sai... in prigione però mi arrivò una lettera... di un misterioso Cavaliere di Altafonte...” “Ancora lui...” mormorò Roberto. “Lo conoscete?” Chiese Diomede. “Si, ma va avanti, ti prego...” fissandolo Roberto. “Egli mi scriveva che appena libero dovevo recarmi a Capomazda...” riprese Diomede “... lì avrei trovato alleati... è strano... quell'uomo sembrava sapere della prossima fine della mia prigionia...” sorrise “... io però farò come mi ha detto... e da Capomazda salperò poi per Crysa... a riconquistarla... e se nostro padre è ancora vivo, come sento, lo libererò... tu verrai con me, vero, Clio?”
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29-11-2013, 21.00.46 | #1319 |
Cittadino di Camelot
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Appena riaprii gli occhi lo vidi, lì in piedi, sulla prua del panfilo...
era di spalle, eppure lo riconobbi subito... e fui subito colpita da una forte sensazione... intensa, grave... la sensazione che fosse teso, o preoccupato... e istintivamente sperai che non lo fosse per causa mia, perché io ero lì. In fondo, pensai, né Ermiano né la donna mi avevano detto niente di preciso... Distrattamente sorrisi a Sabù, dunque, facendogli segno che potevo continuare da sola. Mi appoggiai al parapetto, dunque, ed inspirai appena, avvolgendomi di più nel mantello che dalle spalle mi scendeva fino ai piedi. Esitai per qualche minuto... Poi, lentamente, sempre sostenendomi appena al parapetto, mi avvicinai alla prua della nave... salii gli scalini, piano, silenziosamente... e, sempre in silenzio, lo raggiunsi... “Se avessi un tesoro di cui disporre...” mormorai, avvicinandomi piano alle sue spalle “Lo impiegherei tutto adesso, per conoscere i pensieri del Capitano di questa nave...”
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29-11-2013, 21.32.59 | #1320 |
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Ascoltai il discorso di Diomede, con le lacrime agli occhi.
“Dici.. che potrebbe essere ancora vivo? Insomma, hai visto cos’hanno fatto allo zio e a tutti gli atri.. quando ho sentito la parola repubblica ho pensato che non vi fosse più speranza per lui…” scossi la testa. “Altaforte eh… ma certo che sapeva.. probabilmente sapeva tutto fin dall’inizio.. ecco perché mi ha detto che avrebbe liberato l’innocente.. forse, non si riferiva solo a Francesco ma anche a te..”. Annuii “Certo che verrò che con te, che domande! Non credere che sia stata con le mani in mano mentre eri in prigione..” sorrisi “…Non riuscirai a tenermi lontano dalla battaglia, caro fratello.. non c'è riuscito nostro padre..”. Lanciai a Roberto uno sguardo d’intesa, dovevo parlare adesso. E lui doveva appoggiarmi, se voleva che potessi aspettarlo. “Ma ti chiedo una cosa… se riusciremo a riprenderci il nostro regno, non voglio più lasciarlo.. so bene qual’è il mio posto ma.. sono successe troppe cose, Castel Fiorito, l’assalto al Palazzo, qui che ho dovuto dare la caccia ad un ladro.. la battaglia che ci attende.. non riuscirei a restarmene in disparte, ad obbedire docile..” mi stavo ingarbugliando, dovevo parlare chiaro “…permettimi di combattere al tuo fianco, di restare su Crysa per sempre e… ti prego.. permettimi di decidere del mio destino.. sai quanto sia cocciuta.. “il dovere prima di ogni cosa”.. renderò onore al nostro popolo, e non disonorerò mai il nostro nome.. te lo prometto ma.. ti prego.. non decidere per me.. non usarmi come una pedina.. il mio posto è accanto a te, a Crysa..”. Abbassai lo sguardo “..e se non ci riusciremo.. allora beh, nulla avrà più importanza… restituiremo alla nostra terra il sangue che le appartiene..” sorrisi “..ma io so che ce la faremo.. io so che torneremo vittoriosi..”. |