15-06-2011, 02.52.33 | #1311 |
Cittadino di Camelot
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"Buonasera, Capitano." Dissi comparendo sulla porta. Avevo ascoltato a sufficienza.
"Nessuna notizia utile, vero?" Accennai con una punta di delusione. Trassi un profondo sospiro. "Solo due giorni..." mormorai nuovamente preoccupata. Feci per andarmene, ma mi soffermai. "Suppongo dovrò attingere ad altre fonti..." Mi avvolsi nello scialle e accennai un saluto col capo, quindi mi affrettai verso l'uscita, lasciando che mormorassero pure alle mie spalle. Una volta raggiunti i giardini del palazzo mi soffermai in attesa. Nemmeno un alito di vento. Osservai meglio il cielo e le fronde degli alberi. Niente. "Dove siete?" sussurrai. "Ho bisogno di voi... mostratemi il cammino..." Attesi che si manifestassero. Non potevano essere lontani. Una torcia tremò come stuzzicata da un vento invisibile. Mi sedetti sull'erba, in attesa di qualcosa.
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15-06-2011, 02.54.55 | #1312 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Smettila di piangere, Dafne!” Disse Pasuan. “Ora scendiamo da cavallo e portami vicino a quelle tracce di sangue.”
E controllate quelle tracce, Pasuan restò a sentire il vento. “Siamo controvento…” mormorò “… perciò sarà complicato cercare di capire la direzione presa da Zimail…” prese un pegno di terreno e lo strinse “… montiamo in sella e seguiamo il sentiero… Zimail è abbastanza esperto da sapere che in queste zone seguire il sentiero è l’unico modo per non perdersi…” Ripresero allora il cammino, senza mai allontanarsi dal sentiero. Percorsero alcune miglia, fino a ritrovarsi davanti ad un bivio. Una grande quercia divideva in due il sentiero. Il lato destro era polveroso e scosceso, mentre quello di sinistra appariva melmoso e stretto. Pasuan chiese a Dafne di descrivergli le due parti del sentiero e dopo le parole della ragazza scelse quale strada prendere. “Seguiremo il lato di destra…” disse “… la melma è pericolosa, perché può sempre celare pericoli… se finissimo in una palude o nelle sabbie mobili sarebbe la fine.” Presero dunque il sentiero di destra e dopo un pò si ritrovarono davanti ad una piccola cappelletta di gusto bretone, nella quale era raffigurata Santa Agnese. Ai piedi di questa vi era una giovane donna che piangeva e si disperava.
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15-06-2011, 03.05.13 | #1313 |
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La Luna invadeva con la sua luce buona parte dei giardini, disegnando tra gli alberi e le statue indefiniti ed enigmatici giochi di luci ed ombre.
Ad un tratto un’ombra si allungò alle sue spalle, deformandosi una volta raggiunti i gradini dove era seduta Melisendra. “Notti come queste sono davvero insopportabili…” disse Izar giungendo alle spalle della ragazza “… nulla sembra rispondere alle nostre preoccupazioni, ai nostri timori… il capitano Monteguard mi ha raccontato ogni cosa… la morte di sir Cimarow e l’imminente attacco guidato dal terribile Cavaliere del Gufo… a volte vago tra i meandri di questo palazzo, in cerca neanche io so di cosa… vorrei che lord Rauger fosse qui… dopo la sua morte Capomazda ha vissuto solo inquietudini… a volte temo che questa prova da superare sia troppo grande per noi… vi prego, milady, parlatemi dell’ultimatum… cosa accadrà se il Gufo non avrà avuto il nome di colui che ha ucciso la sua fedele guerriera? Voi siete stata in quel castello e sicuramente avrete avuto modo di studiarne i comportamenti e l'indole... pensate sia possibile trattare con lui? Offrendogli oro per sé e per i suoi?”
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15-06-2011, 03.31.08 | #1314 |
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Mi voltai non appena vidi quell'ombra. E riconobbi quell'uomo.
Mi domandai se avesse capito quello che stavo facendo, ma non parve dare importanza alle mie parole, anche se le avesse udite. Lo ascoltai attentamente. "Posso dirvi che non vuole ricchezze per sè, ma solo per ricompensare la lealtà dei suoi uomini. I quali gli sono davvero fedeli fino alla morte. Per se stesso vuole solo l'assassino della sua più cara e fedele amica." Tacqui un istante. Osservando le ombre. "Se non otterrà ciò che vuole distruggerà la città. Non ci sarà pietà." Nulla, niente che mi facesse indovinare la loro presenza. "Piuttosto sono preoccupata del suo alleato, se così possiamo chiamarlo, visto che si ucciderebbero a vicenda con grande soddisfazione... mi riferisco a Sir Ivan de Saint Roche. Ha l'aria di una volpe astuta ed è un uomo infido. Sir Gouf sarebbe più che lieto di lanciarsi su di lui con la ferocia di un mastino." Smisi di concentrarmi sugli incerti profili degli alberi e mi voltai verso il mio interlocutore. "Bisogna trovare quell'uomo. Mi spiace dirlo, ma è uno scambio quasi generoso, considerando l'indole del Cavaliere del Gufo. La vita di un solo uomo potrebbe salvarne molte..." Poi mi scossi. "Come sta il caro Ravus? Ha già iniziato a pregare per la mia anima quando ha saputo del mio ritorno?" sorrisi ironica. Il vento mi agitò le vesti e mi scompigliò i capelli. Forse qualcosa si muoveva. Forse non erano troppo lontani. I miei sensi li sentivano.
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15-06-2011, 03.45.15 | #1315 |
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Izar sorrise.
“Il buon Ravus sta pregando per tutti noi, milady…” disse “… e Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno…” “Melisendra…” sussurrò la sua voce “... Melisendra...” “Uno scambio equo dite…” continuò Izar “… sarò sincero… in tutta questa storia non riesco più a comprendere dove sia la ragione e dove il torto… e forse non troveremo mai l’assassino di quella donna… forse si nasconde, forse è già fuggito chissà dove…” “Non puoi celarti ai miei occhi…” di nuovo la sua voce “…ti vedo… ti sento... non puoi evocare nessuno… perché nessuno ti salverà...” la sua delirante risata “… io posso leggerti nel cuore… e scoprire ogni tuo segreto… avverto la tua paura… sento l’odore della tua anima in pena...” queste ultime parole dell’oscuro signore echeggiarono fino all’ossessione nella sua mente. “Perdonatemi, milady…” quasi incuriosito Izar “… ma sembrate celare, nelle vostre parole, una sorta di fatale ed inesorabile ammirazione verso quell’uomo… del resto è un assassino… un feroce assassino… eppure, in voi avverto rispetto verso quel temibile cavaliere…” sorrise di nuovo “… ma si sa, un filosofo come me cerca di leggere nel cuore degli uomini, nella speranza di comprendere il motivo delle azioni che poi, inesorabilmente, portano drammi e tragedie in questo mondo… perdonatemi se sono stato indiscreto ed invadente…” si alzò dai gradini “… ora mi ritiro… buonanotte, milady…” Ed andò via.
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15-06-2011, 03.53.03 | #1316 |
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Ravus annuì e fece segno a Morrigan di inginocchiarsi per la confessione.
“Monsignore…” disse Rasyel scostando il velo dal suo volto “... forse ho peccato nell’ innamorarmi di lui, ma credetemi non ho potuto fare altrimenti...” “Milady…” scuotendo il capo Ravus “... il nostro cuore va ammansito, educato a quelli che sono i precetti della Fede...” “Credete sia possibile imporre la nostra volontà al cuore?” “Mia signora, siete una donna tanto bella quanto colta... questo non è un poema, o un romanzo cavalleresco... in ballo non vi è solamente un tradimento matrimoniale, ma la sicurezza dell’intero ducato…” “Tradimento?” Lo interruppe lei. “Non è giusto definire così i miei sentimenti...” “Ragionate, in nome di Dio…” “Si, Dio!” Esclamò Lei. “E’ stato Dio a donarmi quest’amore! Prima ero morta e con esso sono tornata a vivere! Ero spenta e la sua luce ha riacceso in me la vita! Questo per me è un miracolo! Un dono di Dio! Non vi è male in tutto ciò!” “E sua moglie, milady?” Chiese quasi indispettito Ravus. “Anch’ella lo ama! E forse non meno di voi! E’ dunque destinata a soffrire? Soffrire come tutti noi? Perché da questa storia nascerà solo dolore e rovina!” “Vi sbagliate…” sospirò lei chinando il capo “…non può amarlo come lo amo io… nessuna a questo mondo potrebbe...” Di nuovo una visione aveva attraversato il cuore di Morrigan. “Vi ascolto, milady…” aggiunse il chierico alla ragazza “… parlatemi del vostro peccato che tanto vi tormenta…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 15-06-2011 alle ore 16.35.06. |
15-06-2011, 04.07.10 | #1317 |
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"Certe volte stento a capire io stessa il significato delle mie azioni..." risposi distrattamente, mentre quella voce mi riecheggiava nella testa.
"Buonanotte, milord..." camuffai il mio malessere evitando lo sguardo di Izar. Mi alzai e mi incamminai verso gli alberi, per celarmi alla vista di chi sarebbe potuto sopraggiungere dai gradini. "Vieni, allora..." mormorai, certa che mi stava sentendo. "In memoria dei vecchi tempi..." Respirai a fondo. "So che siete qui! Mostratevi!" ordinai agli spiriti. Poco dopo si alzò il vento che ben conoscevo. Lo seguii, percependo il loro richiamo nel movimento delle fronde degli alberi e scorgendo qualche ombra guizzante. Potevo solo mettere un passo davanti all'altro, fiduciosa.
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15-06-2011, 04.19.08 | #1318 |
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Ombre.
Inquiete immagini forse provenienti da un oscuro mondo remoto, o forse solo da noi stessi. Melisendra osservava gli alberi ondeggiare a quel leggero soffio della notte, per poi, d’improvviso, arrestarsi fino all’immobilità L’incantatrice ben conosceva quelle sensazioni. Erano lì. Svanita la voce e la presenza dell’antico nemico, ora la ragazza avvertiva di nuovo la loro presenza. L’acqua di una delle monumentali fontane del verziere s’increspò e la Luna parve assumere una luce sconosciuta. Ora poteva chiedere. Chiedere ciò che le occorreva. Loro avrebbero ascoltato la sua voce.
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15-06-2011, 04.37.39 | #1319 |
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"Sapete cosa mi occorre..." dissi loro. "Se non lo troveremo, gli dirò la verità e consegnerò me stessa. In fondo sono stata io a causare la morte di quella sciocca." Era una delle possibilità che stavo prendendo in considerazione. Almeno per temporeggiare.
Mi sdraiai nell'erba, per meglio sentirne la forza e attingerne. Poi un vento improvviso si levò, come se avesse voluto spazzarmi via. Mi alzai, stringendo lo scialle intorno al corpo. Era un vento insolitamente insistente. "Non fate scherzi..."li ammonii. "Dove accidenti mi state portando?" domandai n po' seccata.
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15-06-2011, 04.49.02 | #1320 |
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Il vento.
Fu un istante. Quasi a scuotere l’incanto della notte. Poi quel sibilo svanì nello stesso modo in cui era giunto. Ma lasciò un eco. Una melodia. Malinconica, inquieta che sembrava sorgere dal vibrare delle foglie degli alberi e dai riflessi che la Luna lasciava sui fiori del verziere. Quel suono proveniva dall’altra parte del giardino. Da una figura adagiata sotto una delle marmoree statue che adornavano quel luogo.
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