15-04-2016, 03.23.26 | #1321 |
Cittadino di Camelot
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Restammo in quella posizione a lungo, come in un tacito accordo, come se lui avesse capito che era di quello che avevo bisogno.
"Cos'hai in mente?"
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15-04-2016, 03.29.12 | #1322 |
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“Di svelare il mistero della maledizione che da secoli terrorizza Capomazda...” disse Velvot a Gwen.
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15-04-2016, 03.31.01 | #1323 |
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Sorrisi sempre più curiosa.
"Non mi hai ancora parlato della trama" con un sorriso incuriosito.
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15-04-2016, 03.39.39 | #1324 |
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Velvot sorrise a Gwen e cominciò a sfogliare il libro.
“La leggenda narra” disse “che le sofferenze della principessa Gaya, amando non ricambiata l'Arciduca Ardeliano, scaturirono nella terrificante maledizione imposta poi sul duca e su tutti i suoi discendenti... noi allora cercheremo di scoprire la verità, andando in fondo alla misteriosa vicenda... alle origini...” e si fermò alla pagina su cui era raffigurata proprio la principessa Gaya.
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15-04-2016, 03.44.49 | #1325 |
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Ascoltai interessata il racconto.
"Dev'essere stato orribile, se ha portato alla maledizione" mormorai tristemente. Dentro di me sorrisi, se pensavo di essere stata molto fortunata ad avere Velvot, che mi amava quanto lo amavo io. "Sembra molto interessante la tua idea" dissi, pensando che, forse, chissà, magari avremmo scoperto di più anche sulla morte di Anione.
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15-04-2016, 10.11.32 | #1326 |
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<< Giorno >> dissi piano a Pepino quando lo vidi arrivare.
<< Sappiamo già dello spettacolo e di cosa parla... E non ci interessa, tanto più che gente come noi non la farebbero entrare. Avete bisogno di qualcosa o siete qui solo per portare le chiacchiere del giorno?>> Era evidente che il malumore dello zio aveva colpito anche me.
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15-04-2016, 11.56.24 | #1327 |
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Quando mi rialzai, le gambe non mi tennero e la testa prese a girarmi. Avevo un insopportabile ronzio nelle orecchie e gli occhi che mi lacrimavano. Mi guardai intorno, ma non c'era nessuno che potesse aiutarmi. Cercai invano di rialzarmi e nel farlo mi sentii male. Capii che stavo per svenire ed infatti in pochi istanti persi conoscenza. Non so per quanto tempo restai incosciente, ma quando riaprii gli occhi la testa mi doleva. Mi guardai intorno, ancora confusa...
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15-04-2016, 15.57.47 | #1328 |
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Questo uomo era indisponente, avrei voluto gettarlo a mare e dirigere questa catapecchia di imbarcazione..ma non ero un pirata, quindi tolsi dalla mente l' idea di un ammutinamento.
Ma alle sue ultime parole reagii di nuovo "Un' isola? Ma pensavo ci portaste nella terraferma da una altra parte della costa..su un' isola che prospettiva avremmo e come possiamo prendere una nave poi?" La perplessità di prima si faceva più viva e mi rivolsi agli altri.."Sapete qualcosa dell' Isola di Bivar?".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
15-04-2016, 18.02.59 | #1329 |
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Tutto era silenzio attorno a noi, tutto era soffuso e leggero in quell'alba nella brughiera.
Eppure io ero tesa come una corda di violino, l'udito affinato per sentire il minimo rumore, cogliere il minimo indizio che poteva provenire da quegli zoccoli che si avvicinavano. Pronta a scattare in un secondo, abilità affinate durante le campagne e le battaglie. Stesa col petto contro il suo, potevo sentire il suo respiro regolare in quel sonno innaturale, potevo sentire il battito del suo cuore, calmo e ignaro. Io restavo immobile, con le braccia cinte introno al suo corpo e il volto coperto dai miei stessi capelli. Intanto scrutavo tra i cespugli, non vista, così da poter scoprire il più possibile. Per un momento voltai lo sguardo verso il volto addormentato di Icarius, e sorrisi piano. Povero ragazzo, probabilmente non avevo il diritto di piombare lì e sconvolgere la sua vita, ma il ducato era nel caos, e anche se non lo sapeva da lui dipendevano molte cose. Eppure ora il mio piano doveva radicalmente cambiare, avevo cercato un erede, un Taddeo che potesse tener testa a Cimas e Rovolin per guidare saggiamente il ducato. Questo però ora mi sembrava impossibile. Ora dovevo solo proteggere il nipote prediletto del mio signore, perché se fossero arrivati a lui degli uomini di Cimas o di Rovolin, sarebbe stata la fine. E come se facessero eco ai miei pensieri, quegli uomini parlarono, e parlarono proprio come mi aspettavo. Erano qui per lui, anche loro. Non li avevo mai visti a corte, quindi magari erano uomini di Cimas, magari voleva trovarlo e usarlo come burattino per legittimare la sua ascesa al trono capomazdese. Sospirai in silenzio, spostando di nuovo lo sguardo sul volto addormentato del ragazzo. Con un gesto leggero gli portai i capelli sul viso, quel viso così pericoloso. No, pericolosi erano i suoi occhi, se anche ci avessero visto in quel momento, ci avrebbero preso per due ragazzi della brughiera. Dovevo capire bene il da farsi, una cosa era certa: se lui non collaborava le cose sarebbero state molto più complicate. Testardo e cocciuto di un Taddeo! Tornai a concentrarmi sui due uomini, voltando lo sguardo su di loro, sempre celata dai miei stessi capelli biondi. |
15-04-2016, 18.42.10 | #1330 |
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“E' un'idea semplicemente geniale, piccola.” Disse Velvot a Gwen, facendole poi l'occhiolino. “Ora mi divorerò questo libro per saperne il più possibile, mentre i miei compagni sono già al lavoro sui costumi da portare in scena. Anzi, se vuoi nessuno ti vieta di controllare a che punto siano.” Indicando con un cenno del capo il carrozzone, dentro cui i tre compagni del mago si stavano occupando dei costumi.
E Velvot andò a stendersi sotto un albero per leggere il libro.
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