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Vecchio 20-09-2010, 07.04.46   #1331
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Ma dalla carrozza scesero anche altre due persone.
Correvano allegre e spensierate lungo la strada principale, ridevano, scherzavano fra loro e si tenevano la mano.
Giunsero a poca distanza da una casetta posta sulla strada per la campagna e qui una donna, nel vedere le loro sagome lontane, subito le riconobbe.
"Oh Cielo..." disse quasi incredula "... non può essere... viene a vedere..." chiamò poi il marito.
Questi la raggiunse nel cortile e scrutò la strada dove indicava la moglie.
"Io non vedo nulla..."
"Massì, lì!" Disse la donna. "Ecco, li vedi? Li riconosci?"
"Sembrano..."
"Si!" Rispose la donna fuori di se dalla gioia. "Sono loro! Sono Guisgard e Talia! Sono tornati!"
E corse loro incontro.
"Ehi!" Gridò da lontano Guisgard. "Zio! Zia!"
Si voltò poi verso Talia e le sorrise.
"Siamo a casa, gioia!" Disse raggiante.
Tutto era come l'avevano lasciato.
Come se tutto si fosse incantato.
I verdi e delicati salici che circondavano gli spiazzi, le due file di quercie che racchiudevano il lungo viale che dava accesso alla casa e quel fresco ruscelletto che giungeva a lambire la parte posteriore dell'edificio, animando l'aria con il suo scorrere sui levigati ciottoli immersi nelle sue acque trasparenti.
E poi quel perenne soffio del vento, che rendeva l'aria limpida ed asciutta.
L'odore della legna secca nel forno e quel profumo di meli che con i loro vermigli pomi abbellivano e colorovano quel bucolico angolo di paradiso.
I quattro allora si riunirono ed abbracciarono.
"Ehi, come sei elegante!" Esclamò lo zio osservando Guisgard.
"Eh, zio..." rispose soddisfatto il cavaliere "... ormai sono diventato un uomo importante! Un gran signore!"
"Allora devi solo mettere la testa a posto e finalmente smetterai di fare lo scapestrato!"
"Eh, infatti..." disse Guisgard stringendo a se Talia.
"Vuoi dire..." cominciò a commuoversi la zia "... voi due... insieme... si, insomma... oh, grazie al Cielo!"
Ed abbracciò Talia piangendo di gioia.
"Si, zia..." disse Guisgard accarezzandole i capelli grigi "... ci sposeremo domani stesso, a Dio piacendo, nella Chiesa di San Michele Arcangelo."
"Allora si dovrà organizzare una gran festa!" Esclamò lo zio. "Ed ovviamente penserò a tutto io!"
"E se ti chiederanno il nome degli sposi?" Chiese Guisgard sarcastico. "Tu cosa risponderai?"
"Ecco, le nozze sono di..."
"Di...?" Ripetè Guisgard.
"Di... Guisgard e Talia!" Disse lo zio.
"Allora la testa va ancora bene!"
"Certo, fanfarone!" Esclamò lo zio. "Non sono mica rimbambito!"
E Guisgard rise di gusto.
La gioia e la magia di quel momento sembrarono, per un attimo, diventare leggere, sollevarsi nell'aria e poi nel cielo, mentre l'incanto della verde campagna avvolgeva e colorava quell'idilliaco scenario.
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Vecchio 20-09-2010, 07.13.29   #1332
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Nel frattempo, presso la locanda, Cavaliere25 si accorse che era giunta l'ora di andare a ritirare l'anello dall'orafo.
Raccolse allora tutte le sue monete e cominciò a contarle per poter pagare il prezioso anello.
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Vecchio 20-09-2010, 09.58.19   #1333
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dovrei averle giuste per finire di pagare l'anello dissi allora presi e mi incamminai verso il negozio del orafo mentre camminavo mi guardavo in giro era tutto tranquillo ero felice.
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Ultima modifica di cavaliere25 : 20-09-2010 alle ore 10.46.04.
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Vecchio 20-09-2010, 20.08.37   #1334
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Cavaliere25 giunse così presso quell'orafo.
"Benvenuto, giovane signore!" Lo salutò questi. "Ecco il vostro anello. L'ho messo in questo sacchetto ricamato con preziosa seta e oro zecchino. Ecco, datemi quanto restava da pagare e l'anello è tutto vostro!"
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Vecchio 20-09-2010, 21.00.04   #1335
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Settembre è un mese instabile, un momento sembra che il caldo estivo ancora non ti voglia abbandonare ed un momento dopo giunge il vento impetuoso che ti fa rabbrividire… un mese volubile, imprevedibile… un mese che avevo sempre sentito a me molto affine.
Uscii nel cortile della casa degli zii… c’era vento quel giorno e nel cielo le nuvole, di mille sfumature dal bianco al celeste al grigio madreperlato, si rincorrevano a gran velocità.
Essere di nuovo lì generava una curiosa sensazione in me… tutto sembrava uguale all’ultima volta che c’ero stata, eppure tutto era diverso adesso.
Distrattamente mi sedetti sulla staccionata e chiusi gli occhi, respirando il vento.

L’aria era ferma ed una innaturale calma regnava nel bosco…
Mi guardai intorno, incerta non tanto su dove fossi ma su come ci fossi arrivata, finché una voce alle mie spalle richiamò la mia attenzione.
“Ricordi questo luogo?”
Mi voltai di scatto e sorrisi: il grande albero era esattamente come lo ricordavo, con l’enorme tronco nodoso che si allungava verso il cielo in mille volute e i grossi rami disposti a raggiera quasi a formare una corona… e Raphael era seduto su quel ramo che, scendendo quasi a terra, aveva fornito più di uno spunto per i nostri giochi di bambini, assumendo di volta in volta le sembianze di un temibile drago o di un fiero destriero, di una nave o di un castello incantato.
“Potrei mai dimenticarlo?” risposi avvicinandomi e tendendo la mano perché mi aiutasse a salire. Lui la prese, come tante volte aveva fatto, e mi issò su così che potessi sedermi vicino a lui.
“Speravo di vederti un’ultima volta…” disse ad un tratto, guardando verso l’orizzonte con sguardo serio.
“Perché dici che sarà l’ultima volta?” chiesi.
Lui sorrise: “Non avrai più bisogno di me, adesso! Adesso non sei più sola, dunque non c’è ragione che resti qui…”
Non risposi, non ero certa di ciò che significasse quell’addio… ci riflettei un attimo, poi chiesi: “Che cosa sei tu? Non sei soltanto un mio ricordo…”
Si guardò intorno: “Questo non è un ricordo!”
“No, non lo è! Ma allora?”
“Non tutto al mondo è spiegabile!” rispose lui “Non puoi pretendere di comprendere ogni cosa, anche se è ciò che hai sempre cercato di fare… non puoi comprendere perché ci siano stati concessi questi momenti, né che cosa siano…”
“Però so che dopo mi mancherai!” mormorai.
“La mancanza è inevitabile ma non è più un male, perché ora tutto è diverso! Dimmi, sei felice?”
Sorrisi: “Oh si, Raphael sono felice! Sono più felice di quanto avrei mai potuto immaginare si potesse essere!”
Anche lui sorrise: “Già… l’ho sempre saputo che sarebbe finita così!”
Lo guardai scettica: “Sempre?”
“Sì, dal primo giorno… Anzi, se… beh, se avessi potuto, probabilmente l’avrei preso a botte fin dal primo giorno, quel tuo cavaliere!” e scoppiò a ridere.
“E perché?” chiesi, allarmata.
“Perché sapevo che per causa sua non sarei più stato ‘l’unico uomo della tua vita’ come dicesti una volta…” rispose con quel suo tipico tono canzonatorio, facendomi l’occhiolino.
“Ero solo una ragazzina all’epoca ed ero spaventata perché ti stavo perdendo!” gli feci notare “E comunque tu non ci credesti!”
“E avevo ragione, come vedi!” ribatté “Però… sai, non mi dispiace affatto aver ceduto quello scettro! Non mi dispiace di averlo ceduto a lui!”
Restammo ancora un poco in silenzio, poi lui esclamò: “Ogni giorno che passa somigli di più alla mamma! Tu non la ricordi bene, ma era come te!”
Valutai per un istante quell’affermazione, poi chiesi: “Sarà per questo che il visconte mi odia tanto?”
Raphael sorrise… tra noi nostro padre era sempre stato ‘il visconte’ e basta! Scosse la testa: “Lui non ti odia! E’ così: è rigido, intransigente, altero… ma sei pur sempre sua figlia! Non hai pensato che forse è solo più spaventato e più addolorato di te e che, magari, cerca di proteggersi in questo modo?”
“Da quando la pensi così?” chiesi con voce rigida.
“Da quando vedo le cose da un altro punto di vista!” rispose dolcemente “Smetti di attribuire a lui la colpa per quello che è successo! E smetti di fartene una colpa tu stessa! La decisione di uscire in battaglia fu mia e mia soltanto, tu non mi avresti fermato neanche se ci avessi provato, lo sai!”
“Ma se lui ti avesse dato retta… se non avesse lasciato che uscissi da solo con pochi cavalieri…”
“Non possiamo sapere ciò che sarebbe successo! Lui ha voluto difendere la città e coloro che erano all’interno e, probabilmente, da un lato aveva ragione… Basta con il rancore e con i sensi di colpa adesso!”
Abbassai lo sguardo ma Raphael insisté: “Non possiamo cambiare ciò che è stato, ma tu puoi fare in modo che quel dolore ti rafforzi e non che ti opprima… e credo tu ci sia già in parte riuscita, non è vero?”
Sapevo a cosa si riferiva: per un istante rividi la sera del duello dietro il convento, rividi la camicia di Guisgard strappata e piena di sangue… annuii.
Raphael sorrise: “Quello è il giusto atteggiamento, il rimorso e il rancore sono inutili!”
“Se avessi perso lui...”
“Non è successo!” mi interruppe.
Annuii di nuovo e di nuovo lui mi sorrise.
Improvvisamente si voltò indietro e rimase per un istante immobile, come se qualcosa avesse attratto la sua attenzione…
“Credo che il tuo cavaliere ti stia cercando adesso!” disse dopo un istante, tornando a guardarmi “Ci dobbiamo salutare!”
Io rimasi immobile… mille cose restavano da dire, mille cose che avremmo potuto ancora fare insieme… ma da dove cominciare? Cosa dire ad un fratello che era stato sempre tutta la mia famiglia e al quale avevo voluto un bene oltre l’immaginabile?
Lui sollevò una mano e mi carezzò la guancia…
“Non preoccuparti…” disse, come rispondendo ai miei pensieri “Lo so! So tutto!”
“Raphael…”
“Sii felice, te lo meriti! Ve lo meritate tutti e due!”
Tutto intorno a me iniziava a sbiadirsi e a scomparire, come se si stesse sciogliendo nell’aria…
“Raphael… grazie!”

Aprii gli occhi.
Ero ancora nel cortile, seduta sulla staccionata con la schiena appoggiata di lato ad una delle colonne che sorreggevano il pergolato... il vento era aumentato ed ora soffiava forte dalle colline circostanti, spazzando la campagna con vigore... rabbrividii ma non ci feci caso, ero felice.
Per un istante, solo per un istante, mi chiesi se avessi solo sognato o se qualcosa di reale vi fosse in quell’esperienza... ma Raphael aveva ragione: non tutto al mondo è spiegabile, e io avrei accettato quell’ultimo incontro così!
Fu a quel punto che udii la voce di Guisgard provenire da dentro la casa e la mia gioia, se possibile, si intensificò.
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 20-09-2010, 21.40.44   #1336
lady_Empi
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lady_Empi ha un'aura spettacolarelady_Empi ha un'aura spettacolare
<sorrise alle parole di Puck Fellow> La profezia si è avverata, non importa come, il Cervo è tornato alla Foresta <osservo Elisabeth che avanzava verso di loro> E lei è stata il braccio di Madre Terra <alzò le braccia verso il cielo mentre la sua energia brillava d’un verde smeraldo. Infine la fata parlò, la sua voce risuonò tra i boschi, e tutti gli elementi si inchinarono a celebrare la voce della Madre e l’amore del Cervo e della Foresta>
In questo rifugio silvestre,
vieni, o giovane cervo
ti attendo da tempo.
Le foglie ti accarezzeranno,
si apriranno al tuo passare.
La quercia sarà la nostra dimora
e il vento celerà i nostri sospiri
ad orecchi stranieri.
Ha il colore del tramonto il tuo mantello
e rosse come foglie di autunno, le mie labbra.
Ti ammira, questa giovane donna.
Ti chiama, la Foresta, in questa notte.
Rimarrò a vegliare su di te,
veglierò sul tuo riposo,
mio cervo, mio sposo
.


<Empi infine tacque e tese le mani verso Elisabeth> Tornate a casa, mia Signora, il vostro compito è concluso. Sia benedetta la Madre <esclamò la fata prima di seguire Puck nella folta foresta laddove il Piccolo Popolo li aspettava per esultare e festeggiare insieme. Una nuova vita li attendeva da quel momento, una nuova rinnovata fede nella Madre, che la piccola fata ora credeva condivisa, forse non da tutti gli umani, ma sicuramente da chi conosce la via.> Sempre verde è la foglia di chi conosce la via, essa non teme il mutare delle stagioni perché conscia di appartenere ad un grande albero.<furono le ultime parole della fata>
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Come away, O human child!
To the waters and the wild
With a faery, hand in hand,
For the world's more full of weeping than you can understand.
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Vecchio 20-09-2010, 21.45.23   #1337
cavaliere25
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cavaliere25 sarà presto famoso
tirai fuori dalla tasca le monete che mi aveva dato Maladesh e dissi eccovi il resto signore e le misi sul bancone sarà feice la dama che si sposerà dissi sorridendo e presi il sacchetto con dentro l'anello.
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fabrizio
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Vecchio 20-09-2010, 22.36.04   #1338
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
felice che tutto fosse tornato al suo posto.......la prima cosa che vidi....fu Empi, casa mi stava aspettando......ognuno aveva il suo posto nella foresta...le piccole creature, gli animali e le piante......ed io immersa in questo mondo ero un'essere privilegiato......perche' quel mondo cosi' nascosto ad occhi umani......mi avrebbe avvolto nel suo grande amore.........la mia energia si uni' alle manine di Empi e fui trascinata la' dove avrei continuato a d amare Morrigan...e tutti gli esseri il cui cuore sarebbe rimasto puro...........
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Vecchio 21-09-2010, 02.06.01   #1339
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Talia era seduta sulla staccionata, mentre la lieve brezza soffiava sui suoi capelli chiari ed il Sole li rendeva luminosi come fili d'oro.
Guisgard la chiamò e poi la raggiunse.
Arrivò alle sue spalle e, delicatamente, le baciò i capelli.
"Va tutto bene, gioia?" Chiese con voce dolce. "Vengo ora da un mio vecchio amico... è un maestro orafo di rar valore..."
E le mostrò un bellissimo anello d'oro.
"Questa terra è il io mondo..." aggiunse "... le colline sono le sue torri, la campagna un giaciglio su chi sospirare guardando il cielo e le sue infinite stelle... e l'orizzonte sterminato, con tutto ciò che si cela in esso, io voglio offrirti..." e le mise l'anello al dito.
Respirò forte, quasi a voler assaporare il vento ed i profumi di quella terra.
"Voglio viaggiare con te, vedere tutto il mondo e le sue meraviglie... e voglio rincorrere tutti i miei sogni che credevo perduti e che invece ho ritrovato nel tuo sguardo..."
"Ehi, voi due!" Li interruppe una voce di ragazza.
"Cleire, sei tu?" Chiese Guisgard. "Cosa ci fai qui?"
"La zia mi ha invitato!" Rispose la ragazza. "E con me ci sono anche le mie sorelle! Lei immagino sia Talia!" Disse poi. "Beh, non ci presenti? Fa' niente, faccio da sola... piacere, milady, io sono Cleire, la cuginetta di questo maleducato cavaliere! Ora seguiteci perchè io e le mie sorelle vi aiuteremo a prepararvi per la cerimonia!"
"Bene, non vedo l'ora di vederla!" Esclamò Guisgard.
"Sei pazzo!" Lo riprese Cleire. "Non sai che vedere la sposa prima delle nozze porta male! Tu va a farti un giro! A lei pensiamo noi! Seguiteci, milady!"
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"Oh... è... è bellissimo!" mormorai, muovendo estatica le dita della mano per osservare i mille bagliori argentei e dorati del mio nuovissimo anello "Grazie! Io..."
Ma fui interrotta dall'arrivo di quella ragazza che, senza poi troppe cerimonie, mi prese letteralmente in consegna e mi trascinò via.
Lancia un'occhiata a Guisgard, sfortunatamente non ci era concesso stare troppo tento insieme, a quel che sembrava... poi però, alle chiacchiere torrenziali della mia nuova amica, sorrisi e scossi la testa: probabilmente erano tutti ugualmente impetuosi in quella famiglia...
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