16-06-2011, 22.02.47 | #1361 |
Cittadino di Camelot
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Dopo aver fatto una sorta di lavata di capo agli spiriti per il loro comportamento inappropriato e dispettoso, mi incamminai di corsa verso la caserma.
Cercai dappertutto il Capitano Monteguard e lo trovai intento a ispezionare i suoi cadetti. "Buona giornata, Capitano! Ho delle notizie che potrebbero interessarvi... ho trovato il nostro uomo." La brezza mattutina fece sventolare i gonfaloni lì riuniti nel cortile e agitò le mie gonne. In mano tenevo ancora quel nocciolo di albicocca.
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17-06-2011, 01.43.20 | #1362 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Monteguard salutò Melisendra e la invitò ad entrare nella sua anticamera, dove solitamente riceveva i suoi cavalieri e discuteva di questioni più o meno importanti.
“E così siete riuscita nella caccia…” disse il capitano una volta che i due restarono da soli “… mi congratulo, milady… e ditemi, chi è il nostro uomo? Immagino sia uno dei miei cavalieri, vista l’abilità dimostrata…”
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17-06-2011, 02.07.07 | #1363 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La voce di Dafne, accompagnata dal suo delicato respiro, accarezzò l’orecchio ed il volto di Pasuan.
“Ovviamente” disse il cavaliere “spero non si arrivi ad usare le armi, anche perché non siamo nelle condizioni migliori per poterlo fare…” Strinse le redini del suo cavallo e con le braccia racchiuse la ragazza, che stava seduta sulla sella davanti a lui, in un abbraccio protettivo. “Però è giusto parlarne, così da non trovarci del tutto impreparati davanti a tale circostanza…” continuò “… ascoltami, Dafne, qualora io fossi costretto a combattere tu seguirai alla lettera queste mie indicazioni… per prima cosa ti allontanerai dal luogo dello scontro e con la voce mi guiderai circa la posizione del nemico, asseconda se mi sarà davanti, di fianco o alle spalle… ricorda sempre queste mie parole, Dafne…” Giunsero così presso la cappellina. Attesero allora la dama all’ombra di quella cappellina. Le vecchie murature erano ricoperte da rampicanti, mentre gli alberi che la circondavano l’avevano racchiusa, intrecciando fra loro i rami, in una sorta di gabbia verdeggiante. “Dafne…” sussurrò all’improvviso Pasuan “… mi descrivi questo luogo? Sento una gradevole brezza che mi accarezza i capelli ed il viso… e sento questa brezza scuotere con delicatezza le foglie degli alberi…” accennò un sospiro, quasi a voler far sua l’atmosfera di quell’angolo di bosco “… e, ti prego…” aggiunse “… mi descrivi anche come sei vestita tu? Per favore…”
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17-06-2011, 03.10.49 | #1364 |
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“La felicità…” disse Layla a Talia “… che cos’è la felicità, milady? Cosa provoca la felicità? Dove si trova la felicità?” Con un deciso movimento del capo spinse via i capelli che il vento le aveva portato sul viso. “Io qui ho tutto, vedete?” Indicando il palazzo ed il verziere. “Ho servi, familiari ed amici che allietano le mie giornate. Conosco la letteratura, l’arte, la musica e da esse traggo diletto e conoscenza per rinvigorire il mio spirito. Posseggo i migliori cavalli del mondo per le mie cavalcate in queste terre. Amo viaggiare e ho visto posti incantevoli, meravigliosi, tanto da volerli poi ricreare in questa mia dimora. Cercate, milady!” Esclamò. “Cercate e troverete gli infiniti e favolosi aspetti che animano il mondo, perfettamente riprodotti in questo palazzo… scrigni di Francia, porcellane dal Giappone, tappeti persiani, sete dal Catai, cristalli da Venezia, Icone da Bisanzio… e guardate il mio giardino… esso racchiude i canoni di bellezza e perfezione di ogni civiltà conosciuta… neanche la mitica Babilonia potrebbe gareggiare con gli artifici floreali dei miei giardinieri.”
La fissò con un sorriso compiaciuto. “E ditemi… non barattereste qualsiasi cosa per vivere in un tale sogno? Davvero l’amore può riempire un’intera vita annullando tutto il resto? Io non ci credo e la gioia che mi circonda ne è la testimonianza.” Si voltò poi verso quelle lance ed un’ombra scese sul suo volto. “La Dolorosa Costumanza? Mi chiedete cosa sia?” Sospirò. “Essa può essere tante cose… qualsiasi cosa segua un suo meccanico, costante ed inesorabile corso… qualsiasi cosa che si protenda oltre il giorno e la notte, oltre i sogni e la realtà, oltre la virtù ed il peccato, oltre il tempo… ed oltre la vita…” i suoi occhi apparvero per un attimo sbiaditi ed indefiniti, senza più quella superba ed altera sicurezza in se stessa “… la Dolorosa Costumanza può essere un lutto indelebile, un morbo incurabile, un’eterna malinconia, un pianto ininterrotto… un instancabile rituale fatto di timori, debolezze e rimorsi da compiere per tener a bada, illudendoci, le nostre paure più grandi ed oscure… la Dolorosa Costumanza può essere il passato, ricolmo, come uno scrigno, di rimpianti che assumono poi l’immagine di terribili fantasmi, o di invincibili demoni… ma la Dolorosa Costumanza può essere anche l’attesa… l’attesa della Gioia… un’attesa logorante e straziante, capace di durare anche un’intera vita senza vedere mai una fine… avete mai atteso qualcuno contro ogni regola e dogma del tempo e dello spazio, milady? E’ doloroso, credetemi… e può divenire un’ossessione… un’attesa fatta di piccole ritualità, forse senza valore, ma capaci, presto o tardi, di prendere possesso della nostra vita… ed allora si diventa una marionetta che agisce senza volontà, se non quella di seguire una consuetudine, un’usanza… un inesorabile e dolorosa costumanza…” Poi le risate dei fanciulli che giocavano con i cani e il suono dei flauti dei musici destarono Layla dal cupo incanto in cui sembrava essere caduta. “L’aria comincia ad essere fresca…” disse “… meglio rientrare…”
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17-06-2011, 03.35.10 | #1365 |
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Cavaliere25 stava riposando tranquillamente, quando qualcuno lo svegliò di colpo.
“Non c’è tempo per dormire, ragazzo!” Disse Finiwell scuotendolo con vigore. “Il capitano Monteguard ha convocato tutti i cavalieri e i cadetti in vista dell’imminente battaglia. Forza, vestiti e seguimi nel cortile.” Nel cortile c’era la grande adunata. Tutti si misero in fila, in attesa degli ordini. “Cavalieri, cadetti…” parlò loro August “… ormai il momento tanto atteso è giunto… tra poco potrete mostrare il vostro valore… da noi dipende la sopravvivenza di Capomazda… il nostro nemico è forte, esperto, deciso e malvagio… non si fermerà fino a quando l’ultimo dei nostri ideali non sarà nel fango… questa non è solo una guerra per difendere città e terre… no, c’è molto di più in ballo… ci sono dei valori, dei principi, delle leggi superiori a qualsiasi codice esistente… noi oggi non difendiamo solo i colori di Capomazda… noi oggi difendiamo la verità, la libertà e la Fede… come l’Arcangelo Michele insieme agli altri Angeli giusti scacciò Lucifero e i suoi, fermando la loro folle scalata al Cielo, così noi oggi siamo chiamati a difendere tutto ciò che è giusto, sacro ed eterno… oggi Capomazda, per un giorno, sarà la vostra Gerusalemme… siete pronti, fratelli?” Gridò August fissando i suoi uomini e tutti risposero con lo stesso ardore.
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17-06-2011, 04.30.20 | #1366 |
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Morrigan lo fissò con attenzione mentre le parlava. Ravus non aveva tradito alcuna emozione. E l'assenza, pensò lei, talvolta è la migliore prova di una presenza...
Sarebbe andata avanti. Nel suo cuore invocò Rasyel, affinchè il suo spirito non l'abbandonasse... la chiamò, la chiamò oltre il tempo e lo spazio, oltre la vita e la morte, oltre l'odio e l'amore... siamo donne tutte e due... e sebbene ella non avesse ancora incontrato un amore come quello di Rasyel, e sebbene non fosse madre, tuttavia era stata figlia... anche lei figlia di un dolore... Rasyel... Rasyel! "Conosco perfettamente i Comandamenti" rispose "e comprendo bene le vostre parole, e proprio per questo mi occorre il vostro consiglio!" Esitò un istante. La sua mente andò a cercare la traccia esatta delle parole che aveva letto insieme a Guisgard. Voleva riuscire a ricordarle alla perfezione, per riuscire meglio nel suo inganno. "Perchè, vedete... in questa storia c'è in ballo qualcosa di grosso, padre! Vi ho già detto di come quest'uomo sia molto influente, e... voi di certo sapete bene che un bambino illegittimo è una sciagura in tempi difficili come questi!" Tacque, mentre i suoi occhi andavano a fissarsi sul viso del religioso. Stava immobile, a testa alta, al centro della stanza, come se con le sue parole volesse sfidare il mondo. Tra le dita stringeva il suo ciondolo, mentre la sua mente era in quell'attimo totalmente conquistata dal suo obiettivo.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
17-06-2011, 04.53.41 | #1367 |
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Ravus fissò Morrigan quasi turbato.
“Un uomo influente? E chi sarebbe, milady? E’ forse di queste terre? E’ uno dei baroni dell’Arciduca? Oppure è di un altro ducato? Rispondetemi…” disse, chiudendo di colpo il libro che aveva preso precedentemente sul scrittoio. Si alzò e cominciò a passeggiare per la stanza. “Milady, sapete bene che viviamo in tempi difficili…” continuò “… lo stesso futuro del ducato è in pericolo… ora, in Nome del Cielo, raccontatemi tutto… tutto, milady…”
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17-06-2011, 05.09.14 | #1368 |
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Morrigan quasi lottò contro se stessa per non mostrarsi soddisfatta. L'imperturbabilità di Ravus si era rotta, e lui cominciava a sembrare molto scosso dalle sue parole. La ragazza lo fissò guardinga, come se dovesse proteggersi.
"No, io..." balbettò "Non posso. Non so nè di chi io possa davvero fidarmi in questo luogo, nè cosa potrebbe mai accadermi se tale segreto fosse conosciuto... potrebbero scacciarmi, potrebbero separarmi dal mio bambino... forse potrebbero anche ideare qualcosa di peggio..." Si avvicinò a Ravus. Gli strinse la mano con forza, febbrile, mentre con l'altra continuava a carezzare il suo ciondolo come se volesse levigare quella già perfetta madreperla. "... ditemi, voi che cosa fareste in un simile frangente?" Domandando questo lo fissò, occhi negli occhi, per non perdere nessuna sfumatura, mentre il suo cuore, cullato dall'incantesimo che ripeteva nella propria mente, non faceva che invocare un nome... Rasyel... Rasyel... fammi vedere cos'è accaduto!
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17-06-2011, 05.24.14 | #1369 |
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Sorrisi.
"E' uno straniero." Girai intorno a una sedia. "Avete pensato alla richiesta del Cavaliere del Gufo? Il Duca l'accetterà?" Ero indecisa se fare quel nome. "Purtroppo, invece, non ho ancora idea di chi sia il traditore che cerchiamo e dove si nasconda. Solo solo che è molto adirato in questo momento. E che mi ha osservata da quando ho rimesso piede in città." Inaspettatamente risi. "Tutta questa attenzione che mi presta potrebbe quasi essere lusinghiera..." Osservai Monteguard, in attesa di una sua reazione.
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17-06-2011, 05.35.28 | #1370 |
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Monteguard ascoltò con attenzione ogni parola di Melisendra.
“L’arciduca al momento non è qui a Capomazda…” disse “… ma dubito che possa accettare un simile scambio… la vita di un uomo per l’intero ducato…” restò pensieroso “… forse tempo fa avrebbe accettato… ma oggi non so… lord Icarius è molto cambiato dopo l’incidente al Lagno… immagino che questa decisione, se sua signoria non dovesse ritornare in tempo, spetterà ad Izar…” Si alzò con insofferenza. “Il traditore vi osserva?” Chiese. “Credo che ci stia osservando tutti! Ed a questo punto, da come lo dipingete, molto probabilmente sa che stiamo cercando il misterioso assassino della donna fedele al Gufo…” la fissò “… chi è il misterioso cavaliere che ha ucciso quella donna, milady? Ditemi il nome…” mentre Melisendra stringeva in una mano il nocciolo di albicocca.
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