29-11-2011, 17.00.29 | #1371 |
Cittadino di Camelot
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Fissai messer Cabuan, sorridendo.
"Amico mio, mi date una conferma molto utile. Non dubitate, sapremo ben servirci del nostro prigioniero, fidatevi di me: presto avremo fra le mani il Giglio Verde." Poi, distogliendo lo sguardo dal mio interlocutore, con un cenno e uno schiocco di dita richiamo a me l'attenzione di una guardia. "Signor Cabuan, sarei molto lieto se voleste accettare la nostra ospitalità per qualche giorno. Farò preparare una camera per voi, e se avrete la pazienza di concedermi un paio di giorni per sbrigare delle faccende urgenti, presto tornerò a chiedervi di prestarmi i vostri servigi. Naturalmente sarete ben ricompensato per questo. Ed ora, se voleste seguire questa brava guardia, ella vi condurrà nelle vostre nuove stanze. Io e il Comandante abbiamo degli affari impellenti da sbrigare." Così parlando, prendo per il braccio il Comandante e mi allontano di diversi passi. Poi prendo di nuovo la parola, avendo cura di non essere udito da Cabuan. "Comandante, predisponete tutto come siamo d'accordo. Con un'unica variante: quando lasceremo la caserma all'inseguimento del prigioniero, il signor Cabuan verrà con noi. Nessuno dovrà dirgli nulla, prima della notte stessa in cui il piano prenderà corpo. Se ha davvero visto in faccia il Giglio Verde, la sua presenza ci sarà fondamentale per identificarlo. Qualora fosse invece un traditore, avendolo dietro sarà più facile tenerlo sotto controllo ed, eventualmente, smascherarlo."
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------------------------------ Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù, la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli, le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi ~~~oOo~~~ |
29-11-2011, 17.06.00 | #1372 |
Cittadino di Camelot
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<<Anch'io sono un mago Marie.. E lo sai.. Ma vivere qui è stata una tua scelta.. Non sono qui per giudicarti..>> Guardai la casa e di nuovo la bambina.. <<Marie..>> dissi senza togliere lo sguardo dalla Bambina << Chi è il padre di Elva? Perchè è questo il suo nome..>> mi rivolso di nuovo a Marie..
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29-11-2011, 21.53.29 | #1373 |
Cittadino di Camelot
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Aveva ragione Emile non era il momento per star male, continuai a seguirli........e quasi di istinto cominciai a pregare silenziosamente seguendo Padre Adam....fermandoci di colpo finii per sbattere sul Prete.....e seguendo lo sguardo degli altri vidi anch'io delle figure......Emile parlava di demonio.....ma il demonio non aveva motivo di star li' nelle fogne, noi dovevamo star lontano dalle guardie ........ lui non aveva di questi problemi......Il cattivo odore del male.....certo che in una fogna si faceva fatica a percepirlo....mi avvicinai ad Emile e gli sussurrai all'orecchio...." Emile ascolta la mia magia puo' aiutarci.....ovvio tra di noi c'e'un prete.....ti giuro che non siaccorgera' di nulla....alle volte le cose succedono senza che poi riusciamo a dare una spiegazione......se le forze mi venissero a mancare.....si puo' sempre dire che la fame o il fetore mi hanno resa debole........"......sentivo la melma scorrere tra mie gambe.......Le preghiere di Padre Adam avevano ammutolito Maria..ed io ero grata al Signore......e adesso attendevo solo di conoscere l'identita' di quelle ombre ma non avrei mai mosso un dito lo avrei fatto solo se Emile me lo avesse chiesto...o se la vita di Maria fosse stata in serio pericolo
Ultima modifica di elisabeth : 29-11-2011 alle ore 22.54.24. |
30-11-2011, 02.35.23 | #1374 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La bambina non rispose nulla a quelle parole di Cavaliere25, ma si lasciò accarezzare teneramente i capelli dal giovane.
“Non può rispondervi, messere…” disse Marie a Cavaliere25 “… Elva è muta da tempo ormai… una notte, alcuni contadini, resi folli dalla superstizione e dal fanatismo, giunsero in casa nostra con l’intenzione di bruciarci vive…” esitò “… riuscimmo a fuggire, ma da quel momento mia figlia non ha più parlato…” si voltò poi verso Daniel “… la magia è come tutte le altre discipline… va coltivata, altrimenti svanisce… ricordalo…” fissò per un attimo sua figlia “… suo padre? Che importanza può avere adesso? In questo bosco viviamo serene e non abbiamo bisogno di nessuno…” rivolgendosi poi di nuovo a Daniel “Milady…” avvicinandosi Hagus alla donna “… non vogliamo in alcun modo intaccare la vostra serenità… vi chiediamo solo di aiutarci… non conosciamo questi luoghi e siamo inseguiti da alcuni nemici… vi prego, indicateci la strada per Camelot…” Marie allora fissò Daniel.
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30-11-2011, 02.40.54 | #1375 |
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Altea era riuscita a trovare il modo di uscire da quel posto.
Insieme a Gaynor si era avviata all’uscita, quando cominciò a chiamare Orlando. Ma questi era ancora alle prese con l’eunuco. “Avanti, parla!” Gridava il nobile. “Voglio sapere il nome del tuo padrone, del Giglio Verde!” Ma l’eunuco restò in silenzio. “Allora ti ucciderò…” fissandolo Orlando. Con la spada, allora ferì ad un braccio il servitore. “Questo è solo un avvertimento…” mormorò il nobile “… il prossimo colpo sarà al cuore… avanti, rivelami il nome del Giglio Verde…”
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30-11-2011, 02.55.28 | #1376 |
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A quelle parole di Lancelot, il comandante della caserma annuì.
“Si, capitano!” Ad un tratto alcune guardie richiamarono l’attenzione di Lancelot. “Capitano…” fece una di quelle “… i repubblicani De Jeon e Missan sono appena giunti.” “Come mai questa visita improvvisa, capitano?” Domandò il comandante della caserma a Lancelot. Ma prima che Lancelot potesse rispondere, i due leader Ginestrini li raggiunsero. Con loro vi erano alcuni soldati ed un giovane di bell’aspetto. “Capitano, è ancora qui il prigioniero?” Domandò Missan. “Bene, dobbiamo vederlo subito. Quanto a voi, dimenticate ogni altra faccenda… ho un incarico per voi… siamo vicini alla vittoria, forse…” ed un ghigno apparve sul suo volto “… prendete un paio di soldati e recatevi al Castello della Memoria Antica. Lì troverete ad attendervi un plotone già pronto e… monsieur boia… partite adesso.” Ordinò Missan.
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30-11-2011, 02.59.40 | #1377 |
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Parsifal era davanti a quella porta.
Attorno a lui c’era solo una penombra avvilente ed un silenzio insopportabile. Il giovane allora si fece coraggio ed aprì quella porta. Si ritrovò così in una stanza buia. Ma, poco a poco, i suoi occhi cominciarono ad abituarsi ed intravidero una sagoma. Stava seduta su una sedia e lo fissava. Lo fissava in silenzio. Un attimo dopo la porta alle spalle di Parsifal si chiuse di colpo: ora era rinchiuso in quella stanza insieme a quella misteriosa sagoma seduta davanti a lui.
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30-11-2011, 04.01.02 | #1378 |
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“Eh, cosa volete farci, mademoiselle…” sospirando il misterioso inglese “… pur se è avvilente, è proprio la verità… non sono riuscito a convincere nessuna ragazza a farmi da moglie… eppure, mentre vi attendevo, mi sono passate davanti ben tre affascinanti popolane…” assumendo un’aria vagamente divertita “… la prima era una tipica bellezza di borgata… capelli lunghi e nerissimi, prosperosa e con un’espressione a metà tra il malizioso e l’insofferente… le ho fatto la mia proposta, ma probabilmente nel momento sbagliato… il suo ragazzo l’aveva appena lasciata e il solo sentir nominare la parola matrimonio l’ha mandata su tutte le furie… poco dopo è passata un’altra ragazza… questa aveva l’aria più distinta e sembrava volersi atteggiare con modi alquanto sofisticati… era biondissima e con uno sguardo non troppo diverso da quello che doveva avere la mitica Didone… ma, purtroppo per me, era seguita da almeno tre spasimanti ed io detesto mettermi in fila… ma, proprio mentre disperavo di trovare una moglie da portare a spasso per Ostyen, ecco che è comparsa lei… capelli castani e occhi languidi, abbigliata con un abitino non troppo appariscente… sono anche arrivato a conoscerne il nome… Veronique… ah, adoro le donne francesi…” sospirò nuovamente “… ma quando le ho proposto di fingersi mia moglie… beh, credo abbia frainteso, visto che mi ha quasi trascinato a forza nella chiesetta più vicina…” sbuffò “… si vede che il destino vuole lasciarmi alla mercè di quel marito geloso…”
Il calesse procedeva lungo la strada affollata. Il Sole tingeva le case di Ostyen con il suo alone purpureo, rendendo quello scenario come incantato. Un’aria crepuscolare e malinconica dominava attorno a loro, mentre le colline oltre l’abitato sembravano riflessi di mondi lontani ed estranei da ciò che stavano vivendo. “Volete sapere cosa ci attende?” Fissando nuovamente Talia. “Diciamo che voglio far visita ad un vecchio amico… sperando di trovarlo… ora però che ci penso…” assumendo un’aria sarcastica “… non ho ancora escogitato come giustificare la vostra presenza… forse perché neanche io ho compreso il motivo che vi ha spinto a seguirmi…” accennò un lieve sorriso “… perché vi siete offerta di accompagnarmi? Da piccolo, ricordo, a scuola per risolvere i problemi di geometria ci davano tre risposte tra le quali scegliere quella esatta… vediamo... scanzonata: eravate forse annoiata dalla tranquilla vita da commediante, decidendo dunque di prendervi una mattinata di svago? Audace: forse avete un appuntamento con uno spasimante segreto ed io vi ho dato il pretesto per lasciare la vostra compagnia teatrale? Ed infine… romantica: forse mi avete seguito con la speranza di potermi strappare un altro bacio?” Rise di gusto.
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30-11-2011, 04.21.30 | #1379 |
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Emile ascoltò le parole che Elisabeth gli sussurrò all’orecchio.
Annuì. “Attendete il mio segnale…” mormorò “… intesi?” Restarono così tutti fermi. Quelle figure si avvicinavano sempre più, fino a mostrare il loro vero aspetto. Erano quattro uomini. “Cosa ci fate qui sotto?” Chiese uno di loro al gruppo di Emile. “La stessa cosa potrei chiederla io a voi.” Replicò questi. I quattro si scambiarono rapide occhiate e qualche ghigno camuffato da sorriso. “Forse siamo qui per lo stesso motivo…” “Non credo…” rispose Emile. “E perché mai?” Fissandolo uno dei quattro. “La città pullula di guardie… magari siamo qui perché non ci vanno molto a genio… e voi invece?” Domandò nuovamente. “Perché siete qui?” “Curioso, l’amico.” Intervenne il compagno di Emile. “Ehi, ma quella è una donna…” fece uno dei quattro accorgendosi di Elisabeth. “Si, è una suora…” disse Emile. “Una suora con un bambino?” “Si, è un’orfanella.” Rispose Emile. “Non sapete che le suore sono contro la legge?” “Già…” fissandolo Emile “… e anche voi credo che lo siate… altrimenti perché strisciare come ratti in questa fogna…” I quattro risero. “Su, in fondo mi siete simpatico…” disse uno di loro ad Emile. “Già, da piccolo facevo ridere tutti a scuola…” replicò questi. “Sentito, amici?” Voltandosi l’uomo verso i suoi tre compari. “Abbiamo un comico qui! Avanti, su… raccontaci una storiella… ma una di quelle piccanti!” E tutti e quattro risero. “Ma non davanti alla suora!” Fece un altro di loro. “E perché mai?” Continuando a ridere uno dei suoi compari. “Anche le suore sono donne, cosa credi! Anzi, talvolta, stando sempre rinchiuse in un convento, sono ancora più calde delle donne normali!” “Avanti, sorella…” fece un altro di loro “… perché non ci racconti tu una bella storiella? Mi piacciono quelle che parlano delle novizie!” “Ora basta!” Intervenne padre Adam. “Lasciatela in pace!” “Ehi, vecchio…” tornando serio quello che sembrava il capo dei quattro “… sono mesi che non tocchiamo una donna… veniamo da una delle prigioni dei Ginestrini… e posso assicurarti che lì dentro avvengono cosa da far impallidire anche il più profondo e remoto dei gironi infernali… perciò, se non volete guai, consegnateci quella donna… fatelo e vi lasceremo proseguire per la vostra strada…”
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30-11-2011, 08.57.58 | #1380 |
Cittadino di Camelot
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Finalmente vedevo la luce e respiravo l'aria, mi affacciai all'entrata e intravidi Orlando che ancora discuteva con l'eunuco e poi la spada che ferì il servitore, le urla di Orlando rimbombavano e in quell'istante rividi quel Lord Carrinton che incontrai all'inizio, mi rammaricai.
"Orlando" urlai "sappi che quella spada appartiene a me e alla mia casata, è dono di mio padre, e mai si bagnerà del sangue di un innocente. Ora sali, per favore, dobbiamo scappare...o giuro su Dio che me ne vado da sola e ti lascio qui".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
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