01-10-2012, 18.06.11 | #131 | ||
Cittadino di Camelot
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L’atmosfera in quella sala stava diventando piuttosto surreale... volavano parole, discorsi, falsi complimenti e lusinghe futili... avevo la sensazione che il Governatore stesse facendo di tutto per non entrare nel merito di questioni politiche o economiche, questioni che mio padre mostrava invece molto chiaramente di aver premura di affrontare.
E questa sorta di camuffato braccio di ferro finì presto per stancarmi. Lentamente la mia attenzione fu dunque attratta dalla miriade di oggetti ricchi e un po’ pacchiani che affollavano tavoli e tavolini... sentivo ciò che dicevano mio padre ed il Governatore, ma iniziai a non badare più a loro. Il mio sguardo più critico stava proprio valutando un’orribile e pretenzioso orologio a pendolo da tavolo d’oro, che scimmiottava la fattura di certi manufatti molto in voga tra l’alta società olandese qualche anno prima, quando fui distratta da certe parole dell’ammiraglio... Citazione:
il nonno... avevo già sentito voci simili, quando ancora vivevo con lui in Olanda, ma non gli avevo mai dato alcun peso... o forse, pensai, semplicemente non mi ero mai fermata a valutarle... questa volta, però, ne rimasi molto turbata! E non fu l’evidente nervosismo di mio padre a turbarmi, né quelle inutili e vuote minacce... no, a turbarmi fin dentro l’anima fu il tono basso e gelido dell’ammiraglio: il tono di chi sa di avere l’altro in pugno, il tono di chi non esiterebbe un istante a buttare chiunque giù dalla rupe se solo questi ostacolasse un minimo i suoi piani... Citazione:
“Ebbene, ammiraglio...” dissi, in tono morbido e vagamente noncurante “Vi dirò che la vista di cui si gode dalla parte del nostro giardino che dà sulla scogliera è assolutamente incantevole... niente di altrettanto bello, ne sono certa, esiste in un’altra parte del mondo...” Esitai... E improvvisamente, inaspettatamente, pensai che non era vero ciò che avevo detto... e quel ricordo fece di nuovo breccia nella mia mente... “Posso aprire gli occhi?” domandai. “Non ancora...” rispose. “Ed ora?” domandai poco dopo “Ora posso aprirli?” Sorrise... “Sei davvero così impaziente?” mormorò al mio orecchio la sua voce calda e suadente. “No...” dissi, scuotendo appena la testa “No, sono molto più che impaziente... molto, molto di più...” “Ottimo!” mormorò divertito. Camminammo ancora per qualche momento sulla stradina appena dissestata. Io tenevo gli occhi chiusi, ma camminavo sicura e niente affatto preoccupata perché entrambe le mie mani erano strette nelle sue... “Va bene...” mormorò infine, fermandosi e facendomi appoggiare le mani su quello che sembrava un muro di pietra o un parapetto “Sei pronta?” Sentivo il mare calmo infrangersi contro la costa proprio sotto di noi ed avvertivo la luce della luna attorno... sorrisi... “Si!” risposi. “Va bene...” sussurrò “Ora puoi aprirli...” Battei le palpebre, quasi potessi di nuovo vedere quel mare davanti a me e sentire la sua presenza accanto... per un attimo vidi di nuovo quella luna candida e grande e quel cielo stellato, il più bello che avessi mai visto... e poi quella canzone, melodia di un dolce ricordo... Sospirai. Ma lo sguardo gelido dell’ammiraglio e quello severo di mio padre mi trassero presto via da quell’antico ricordo... “Altro non so dirvi...” dissi candidamente “Ma sono certa che mi perdonerete se pure mostro di conoscere questo luogo, pur così bello, così poco!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." Ultima modifica di Talia : 01-10-2012 alle ore 18.29.40. |
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01-10-2012, 18.49.32 | #132 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Eh, immagino...” disse con un sorriso, molto più simile ad un ghigno, l'ammiraglio, per poi distogliere lo sguardo da Talia e sorseggiare un po' di quel caratteristico liquore “... del resto, la villa che la Compagnia ha destinato al suo uomo più importante deve essere degna di tale prestigio e bellezza.” Fissò poi il governatore. “Quasi mi chiedo, eccellenza, quale sia più adatta ad un capo, tra quella villa e questo palazzo.”
Il governatore lo guardò perplesso. “Andiamo, sto scherzando, eccellenza.” Sorridendo l'ammiraglio. “Dopotutto, un capo commerciale è cosa be diversa da un capo militare... il primo lavora con trattati e merci... mentre il secondo con navi e cannoni... e se i trattati e le merci si adoperano fra amici, è con navi e cannoni che si tratta con i nemici...” “Mi spiace dirlo” alzandosi Philip “ma temo che sia ora di andare per noi, eccellenza.” “Oh, mi spiace.” Alzandosi anche il governatore. “Il tempo vola quando si è in piacevole compagnia. Ma ritenetevi miei ospiti per una di queste sere, amico mio.” E ordinò ad un servo di accompagnare alla carrozza i suoi ospiti. “Rammenterò” fece l'ammiraglio fissando Talia “di venire a vedere quel meraviglioso panorama che si può ammirare da casa vostra, signorina.” Poco dopo, Philip e la sua famiglia lasciarono il palazzo del governatore. Il suo sguardo era pensieroso e l'espressione del volto molto tesa. E per tutto il tragitto non disse nulla. Giunti a casa, subito il padre di Jamiel andò loro incontro. “Padrone...” disse il servo “... è giunta questa per voi...” consegnandogli una lettera. Philip la prese e cominciò a leggerla. E ad un tratto sbiancò.
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01-10-2012, 19.11.15 | #133 |
Cittadino di Camelot
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non vedo l'ora di arrivare sono troppo felice dissi tutto contento di essere partito appena arriveremo cerchiamo subito una nave che cerca lavoranti e almeno qualcosa da mangiare e anche un posto per dormire che alla fine sto viaggio ci sta sfinendo le energie e sbadigliai
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fabrizio |
01-10-2012, 19.17.21 | #134 | |
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Citazione:
Certo, l'idea di ritrovare una parte del mio passato e della mia famiglia mi entusiasmava ma...se non fossi quella bambina? Illuderei me stessa e quel povero vecchio speranzoso... Beh signore, esordii, il vostro racconto è alquanto singolare e ricalca in qualche aspetto le mie vicissitudini..questo devo ammetterlo. Però insomma non vorrei darvi risposte troppo affrettate basate su poche informazioni..non voglio illudermi per qualcosa che magari non c'è... Feci una breve pausa, scolai la mia birra alla maniera vichinga e ripresi: Vedete, sono cresciuta in un ambiente ostile e sono sopravvissuta, e ciò che mi dava la forza di andare avanti era il sapere che da qualche parte, nel mondo, c'erano altri uomini come me...ora voi mi portate notizie che mi confondono, mi disorientano... Vi prego, non potete darmi maggiori informazioni, delle prove tangibili di quello che dite? Altrimenti da me non avrete nessun aiuto per la vostra ricerca. Stetti in silenzio, osservando il mio interlocutore, in attesa di una risposta quanto più esauriente..
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01-10-2012, 19.32.03 | #135 |
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Il portoghese ascoltò con attenzione Cheyenne ed annuì.
“Avete ragione.” Disse. “Ma ben poche informazioni posso darvi adesso... l'uomo che forse potrebbe essere vostro nonno è molto ricco e vive in territorio spagnolo. E' legato alla corte del Viceré aragonese e dunque occupa un ruolo sociale molto importante... per questo non vuole che qualcuno approfitti della situazione. Voi mi capite, vero?” Sorseggiò il suo vino. “In verità, fino al vostro incontro io posso dire ben poco. Infatti è mia intenzioni portarvi direttamente da lui e farvi incontrare. Altro, ora, non potrei fare.”
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01-10-2012, 19.39.04 | #136 | |
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Le parole dell’ammiraglio mi raggiunsero mentre mi alzavo per uscire...
Sollevai gli occhi su di lui e lo scrutai per un istante, dunque... poi, senza dire nulla, chinai appena la testa in segno di saluto. Mi inchinai appena al Governatore, poi uscii. Il tragitto fino a casa trascorse nel più assoluto silenzio... mio padre era visibilmente teso e molto nervoso, mia madre era preoccupata ed io... sospirai... ed io? Io ero turbata, pensai. La mia mente ritornò all’ammiraglio, a quei suoi occhi così gelidi... e rabbrividii... Giungemmo alla villa senza che quasi me ne accorgessi... scendemmo dalla carrozza, e qui il padre di Jamiel giunse con una lettera... Citazione:
“Che cosa accade, padre?” chiesi, improvvisamente preoccupata.
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01-10-2012, 19.42.06 | #137 |
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Non avendo ricevuto una risposta esplicativa, feci per alzarmi dal tavolo ma poi ci ripensai...in fondo quel vecchio uomo era come me alla ricerca della sua famiglia, chissà magari la ricerca poteva terminare per entrambi..
Bene signor Fhael, dissi con un sospiro, dovete ringraziare il mio buon cuore e anche la mia curiosità..verrò con voi..ma vi avverto se si tratta di un qualche scherzo meschino...non esiterò a mettere in pratica i metodi dei Vichinghi mie rapitori! Detto questo lo guardai con uno sguardo un po' crudele e ordinai un'altra birra.
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01-10-2012, 20.57.12 | #138 |
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Guardai quell'estraneo disteso sul letto...non mi ero mai trovata in una simile circostanza, gli andai vicina, repsirava...sembrava giovane, anche se il suo volto era segnato da rughe di sofferenza, aveva i tratti fini eppure le guardie lo cercavano, desideravo farmi l'idea di quel posto...ma ero appena arrivata e sinceramente nel momento in cui avevo deciso di imbarcarmi non mi ero fatta troppe domande, forse sarebbe stato il caso......Ingrid torno', la vidi poggiare tutto sul tavolo e sorbii anche il suo sermone, mi conosceva piu' di ogni altro, mi aveva cresciuta dal momento in cui avevo visto il mondo......avevo pianto con lei avevo riso....mi aveva coperta alle sfuriate di mio padre quando pensavo di essere libera e indipendente......." Avete fatto bene zia, il cibo lo tirera' su appena aprira' gli occhi, non voglio mandarlo in prigione se prima non sara' lui a dirmi da cosa sta fuggendo e chi e'........e poi, gli ho tolto il cltello, e' ferito ed e' innoquo...due contro uno...andiamo, di che cosa avete paura....e poi....un po' di avventura mia cara..."...incomincia cosi' a solleticarla...facendola sorridere quando un movimento mi fece voltare verso la finestra...i soldati avevano delle fiaccole e stavano parlottando, aprii la finestra per sentire meglio.....ma era Spagnolo e io non avevo una buona conoscenza di quella lingua....mi affacciai un po' di piu'....quando qualcuno dal letto incomincio' a dare segno di risveglio.....fui lesta e chiusi le imposte.....
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01-10-2012, 23.36.42 | #139 |
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Ascoltai esterrefatta quelle parole.
Ma che storia era mai quella? Prima mi salvavano e poi tentavano di uccidermi? Andiamo, dove diavolo era il codice d'onore di questa gente? L'ospitalità è sacra, maledizione! E dire che infondo mi erano stati simpatici! Ah, probabilmete aveva ragione Guerenaiz, erano la feccia della società. "Davvero astuti, i miei complimenti... signori, se avessi le mani libere applaudirei" li guardai accigliata, stringendo forte la spada nella mano destra e il pugnale nella sinistra "E ditemi dunque, chi dovrei denunciare? Voi sapete il mio nome, ma io non conosco i vostri. Voi conoscete i miei intenti, ma i vostri affari mi sono ignoti. Dovrei essere io quella che teme di essere denunciata, non vi pare? Infondo, non so nemmeno chi siete.... eccetto certo, uomini senza onore, che non conoscono le sacre leggi dell'ospitalità, questo mi pare chiaro" poi alzai le sopracciglia in un'espressione divertita. Certo, pensai mentre li squadravo attentamente, non li avrei mai potuti battere: erano armati non soltanto di pugnali ma anche di pistole, e un solo colpo bastava per mandarmi all'altro mondo. Dovevo giocare d'astuzia, infondo, mi avevano visto sfuggire alle guardie del governatore, e sapevano che non sbagliavo un colpo col pugnale. Dovevo rischiare! Per John sussurrò la voce più dolce che ancora esisteva nel profondo del mio cuore. No, non ero giunta in capo al mondo per farmi ammazzare da tre ubriaconi maleducati, maledizione! "E sentiamo, come pensate di uccidermi? Credete forse che sia così semplice?" poi il mio ghigno diventò perfido "e se oserete iniziare a combattere, chi vi dice che io non mi metta ad urlare chiedendo aiuto come una povera fanciulla indifesa? Se le guardie, che come ben dite sono vicine, accorreranno, mi basterà buttare il coltello in un angolo e sembrerò la povera vittima di tre mascalzoni. A quel punto, anche se dovessero riconoscermi, il mio "crimine" sarà ben poca cosa davanti al vostro, non credete?" Restai a fissarli, imperturbabile. |
02-10-2012, 02.12.53 | #140 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Per carità.” Disse Fhael a Cheyenne. “Scherzo meschino? E perchè mai? Per quale motivo poi? Siete forse ricca da giustificare un rapimento con conseguente riscatto?” Sorrise. “E poi mi sembrate capace di difendervi benissimo da qualsiasi malintenzionato. E comunque, vi assicuro, che io non sono uno di quelli.”
Il locandiere portò un'altra birra per Cheyenne e Fhael pagò poi il conto. “Direi” aggiunse il portoghese “di partire il prima possibile, se siete d'accordo. Se volete farò preparare la mia imbarcazione e tra due giorni salperemo per incontrare quell'uomo. Cosa ne dite?”
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