03-02-2015, 02.38.51 | #131 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio raccolse il Santino ed il sacchetto, per poi rientrare in casa, prendere del vino e sedersi nel suo studio.
Il Santino raffigurava Sant'Abrogio. Il sacchetto invece, aperto dalla ragazza, presentò al suo interno delle erbe tagliate minuziosamente, dal forte odore che le rendeva in realtà più simili a qualche tipo di fungo. Ed infatti quel forte odore, a contatto con i sensi della piratessa, cominciò a causarle dei forti capogiri. Tutto intorno a lei iniziò a ruotare sempre più forte, fino a quando la ragazza cadde a terra priva di conoscenza. Pian piano Clio riaprì gli occhi. Ci mise un po' ad abituarsi alla luce soffusa che la circondava. Con ogni probabilità aveva dormito per parecchie ore. Poi, a poco a poco, cominciò a rendersi conto dell'ambiente in cui si trovava. Era stesa su un lettino, in una stanza di pietra, umida e fredda. E dall'estero giungevano voci e rumori confusi.
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03-02-2015, 02.59.06 | #132 |
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Aprii gli occhi, confusa e frastornata.
Ma immediatamente compresi. "Te l'avevo detto io di stare attenta... Ti sei fatta giocare come un fesso!" Mormorava una fastidiosa vocina dentro di me. Come avevano fatto ad entrare in casa? Ma soprattuto chi mi aveva portato in quello strano posto e perché? Ero sempre più confusa, così mi alzai, guardandomi attorno, dovevo capire dove diavolo mi trovavo. Ero forse prigioniera? "No, guarda.." Sarcastica quella vocina. Così, cercai di capire se potevo uscire da quella stanza e raggiungere quelle voci oppure no. |
03-02-2015, 03.10.51 | #133 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio si alzò e cominciò ad osservare la stanza in cui si trovava, mentre dall'esterno si udivano ancora quelle voci e quei rumori confusi.
Poi ad un tratto la porta si aprì e qualcuno apparve sulla soglia. Era un uomo dall'aspetto pacato, i capelli lunghi e neri ed il volto pulito. Ed alle sue spalle, entrando nella stanza insieme a lui, vi era il gigantesco individuo che Clio aveva visto all'incontro. “Vedo avete ripreso conoscenza.” Disse l'uomo dai capelli lunghi. “Lasciate che mi presenti... il mio nome è Riccado e lui” indicando il gigante che era con lui “è Kog. E questo in cui ci troviamo è il castello di Don Azable, signorotto di queste terre. Ditemi, state bene? Vi occorre qualcosa?”
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03-02-2015, 15.12.01 | #134 |
Cittadino di Camelot
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Mi misi ad ascoltare il mendicante e qualcosa di nostalgico si impossessò di me, quando finì mi voltai verso mio nonno e parlai sottovoce "Era il tuo migliore amico..Taddeo l' Austero, ora vuoi rinnegare pure questo? Vorresti io rinnegassi pure l' amicizia tra me e Guisgard, rimpiango solo di non essere partita per Sygma con mio padre e mia madre..mio padre fu uomo di principio, alla morte di Guisgard decise di andarsene perchè i de Bastian erano venuti qui a servigio e in amicizia dei Taddei..mi hai persa, non mi vedrai più".
Mi alzai dal tavolo e mi scusai, dissi mi era preso un tremendo mal di testa forse per le tensioni di prima e passando vicino al mendicante gli dissi.."Grazie per la magia delle vostre parole..in me saranno sempre vive". Uscii dalla stanza e scesi nel giardino a prendere aria e mi sedetti su una panchina al riparo e guardai il Cielo..quante volte avrei desiderato vedere la Santa Caterina arrivare e portarmi via e poggiai la testa sul braccio appoggiato alla panchina. "L' afa si stava facendo sentire troppo quella sera a Las Baias, alzai la veste legandola e camminavo sul bagnasciuga cercando frescura nell' acqua. Una carrozza signorile si fermò proprio davanti alla mia dimora e scese un uomo dai capelli neri mossi dalla brezza calda e sorrisi.."Guisgard sono qui, hai accettato il mio invito" e gli feci un cenno di saluto, correndo affinchè non gli venisse la strampalata idea di gettarsi nella acqua. La carrozza partì e lui mi guardò scuotendo il capo.."E io avevo sempre pensato fossi cosi pacata, acqua e sapone e invece? Te ne vai in giro a gambe nude e magari distraendo i nostri ufficiali" e rise abbracciandomi. Ad un tratto si sentì una voce cantare e apparve una piccola barca con la lampara..era Sam e sembrava avesse del pescato e si accorse della mia presenza, giunse fino a riva scendendo e guardandoci.."Non ditemi duchessa, finalmente avete messo la testa a posto e vi siete fidanzata?". Avvampai e mi voltai per non farmi vedere da lui..anche se immaginavo sapesse del mio Amore ancora vivo per lui.."E' l' Arciduca..Sam..magari potresti prepararci qualcosa". Il vecchio marinaio si scusò e fece un inchino ma Guisgard, con la sua semplicità, gli disse di alzarsi, ci sedemmo in riva al mare e Sam arrostì il pesce appena pescato.."Sam è uno dei miei migliori amici, dopo di te ovviamente, ecco perchè ho sempre cercato rifugio qui a Las Baias nonostante questo posto mi ricordi la scomparsa misteriosa di Costanza". La serata passò davanti al falò e tra i racconti di vecchi marinai e leggende narrate dal pescatore. Sam se ne andò e noi entrammo in casa.."Dimmi Guisgard, non ti manca quella libertà della Santa Caterina? Eravamo felici dopotutto, non me ne parli mai ma a volte mi chiedo se sei felice" e lui mi guardò con quel suo sguardo enigmatico del colore del mare. No, non dovevo piangere, un nodo in gola si impossessò di me e respirai forte, l'indomani me ne sarei andata da questa fasulla Corte, sarei andata da mia sorella Azzurra e le sue bambine ma prima dovevo parlare col diacono per quanto riguardava il ciondolo. Mi alzai e mi diressi verso la cappella, la luce era accesa nella casa del diacono e bussai.."Scusate l'ora tarda, sono la duchessa de Bastian, vengo per quella collana che vi ho fatto recapitare e forse per trovare un pò di pace pure nella Casa del Signore".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
03-02-2015, 15.13.51 | #135 |
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Guardai quegli uomini stranita, chinando appena il capo prima in direzione di Riccardo e poi di Kog in segno di saluto mentre si presentavano.
"Immagino che voi sappiate chi sono io.." Con un vago sorriso. "Sto bene, non temete... Se ho bisogno di qualcosa?" Sorpresa "Vediamo... Dite qualcosa come una spiegazione?" Pacatamente "Si, ecco... Quella la gradirei volentieri, se non vi dispiace!". |
03-02-2015, 16.12.51 | #136 |
Cittadino di Camelot
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De Gur era una furia repressa....mi passo' il suo piatto pretendendo che mangiassi......ma non avevo appetito e non conoscevo questo suo lato collerico.....non si finisce mai di conoscere qualcuno.......invidiai Lady Altea se ne era andata.....da moglie non potevo fare lo stesso...lo avrei messo in ridicolo.....e non avrei mai fatto nulla del genere....." Un'ora fa ...ti avevo mandato a cercare perchè stavo male e volevo tornare a casa.....ma Lord Guanto e' stata la persona che mi stava accompagnando in malo modo alla carrozza se non fosse intervenuto Lord Gvineth.......dov'eri ?.....troppo impegnato immagino..........trova tu la scusa per riaccompagnarmi a casa.......quell' uomo ha superato l'umiliazione di due balordi ...e ha raccontato una storia degna di essere ascoltata e vissuta.....ora.....staro' buona buona.....ma non avrai il tempo di un'intera notte...."......
Non c'erano mai stati grandi scontri tra noi....mi ero abituata alla vita che si racchiudeva al castello.....e per lunghissime notti gli avevo raccontato...della mia vita passata..........mi aveva aiutata a riprendermi e a trovare il giusto equilibrio...ma poi Lord Guisgard.....scomparve improvvisamente.....e da quel giorno cambio' ogni cosa....Nettuno divenne nervoso e piu' assente da casa.......passavo piu' tempo con i poveri al monastero che con lui......eppure la sera...accanto a quel fuoco che alimentavo con il cuore e con la legna...lo attendevo....uno scialle stretto al petto....mentre guardavo fuori dalla finestra....Quel Castello era enorme.....troppo grande per una persona sola.... |
03-02-2015, 19.40.21 | #137 |
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Altea raggiunse la cappellina di palazzo, vi entrò e trovò al suo interno il giovane diacono impegnato a sistemare alcuni ceri davanti alla statua di San Biagio, per la festività del Santo che cadeva proprio oggi.
“Prego, madama...” disse voltandosi verso la dama “... venite pure avanti. La Casa del Signore è sempre aperta.” Facendole un gentile cenno per farla sedere su una delle tante panche vuote. “Si, ho veduto la vostra collana. Un oggetto molto bello, devo dire. Semplice, ma di buonissima fattura. Cosa volevate sapere di particolare?”
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03-02-2015, 19.45.52 | #138 |
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Mi misi davanti alla statua di San Biagio e pregai accendendo un cero e poi mi sedetti col giovane diacono.."Volevo sapere prima di tutti il simbolo impresso..quella civetta col carciofo tra gli artigli..un familiare dei Taddei mi ha dato una ipotesi ma non ne sono sicura..voi che pensate? Siete giovane vedo..ma questo non implica voi abbiate le giuste conoscenze, e poi la scritta impressa...l'ho trovata nella mia camera per caso, non per caso a mio parere, nulla è per caso..qualcuno l'ha messa".
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03-02-2015, 19.46.56 | #139 |
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Riccado sorrise a Clio.
“In verità” disse poi “è la prima volta che vi vedo in vita mia. E credo che nessuno qui al castello sia più fortunato di me.” Con un lieve cenno del capo. “Devo dire siete molto bella.” Sorridendo di nuovo. “Naturalmente una spiegazione è il minimo. In realtà vi trovate qui per puro caso. A noi interessava il fodero che avete acquistato dai Marzi. E siccome non è stato possibile trattare con voi circa un suo acquisto da parte nostra, ecco che siamo stati costretti ad invitarvi, diciamo così, in questo maniero. Tutto qui. Di voi sappiamo solo il nome, perchè siete stata nominata durante quell'incontro sostenuto ieri.”
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03-02-2015, 19.51.55 | #140 |
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“Ora calmati, Elisabeth...” disse sottovoce De Gur a sua moglie “... sono stato impossibilitato a raggiungerti prima. Non sono qui per diletto, ma per svolgere il mio compito a corte. E non temere, la cena finirà presto e troverò una scusa per accompagnarti al castello o farti condurre là da qualcuno.”
Il racconto del mendicante terminò poco dopo, lasciando una strana inquietudine nella sala. “E tu che sembri conoscere bene i Taddei...” Cimmiero allo straccione “... come un cane conosce le abitudini dei suoi padroni... dì un po'... secondo te come sono morti? Davvero quella che chiamano Gioia nasconde uno spiritello?” Tutti risero. “Per voi è fortuna, no?” Fissandolo il mendicante. “Così potete ingrassare a questa tavola senza preoccupazioni.” “La tua insolenza non ha limiti, porco!” Esclamò Gvineth. “Non perdiamo la testa...” con un cenno Cimmiero “... questo pezzente non ha ancora risposto...” “I Taddei sono morti magari per mano di uno dei loro nemici.” Ridendo Guanto. “Ne avevano tanti.” “I Taddei erano tutti invincibili guerrieri.” Disse il mendicante. “Già...” annuì Guanto “... si dice che Guisgard fosse un arciere d'eccezione... chissà se bravo quanto me...” “Dateci una dimostrazione, milord!” Uno dei suoi compagni. Guanto allora prese un arco, vi incoccò una freccia e senza dire nulla trafisse il povero mendicante, spaccandogli il cuore con un colpo tanto preciso, quanto letale.” “Altro che gioia!” Divertito Cimmiero. “Avrà sentito molto dolore!” E tutti risero.
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