30-11-2011, 20.15.23 | #1391 |
Cittadino di Camelot
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Fissai la bambina per interminabili istanti..
<<Sì Marie ti mostrerò la strada per Camelot.. Ma prima voglio parlare da solo con Elva..>> Mi avvicinai alla bambina e la guardai.. <<Se vuoi seguirmi..>> E le tesi la mano..
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30-11-2011, 20.34.04 | #1392 |
Cittadino di Camelot
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Rimasi in silenzio alle spalle di Padre Adam, non avevo intenzione di combinare guai la vita della piccola era troppo importante per me........e cosi' seguii la conversazione tra le quattro ombre, che si rivelarono dei fuggiaschi, ed Emile con il suo compagno........Una Suora, avevo fatto passaggi enormi in quei giorni......da moglie a vedova ed infine una Suora......ma la discussione si stava facendo pesante, ero la preda ambita......ed il Clero non era amato..........Erano in quattro e la prigione gli aveva imbruttito l'animo come un'antica maledizione........Emile era forte e ne avevo visto le gesta.......ma loro erano in quattro.....e non ben intenzionati......il freddo dell'acqua incominciava ad intorpidirmi le gambe......l'attesa era tremenda piu' del pensiero di dover affrontare quei quattro disgraziati......aspettavo solo un cenno da Emile e avrei potuto renderli inermi .....ma dovevo anche considerare che poi padre Adam avrebbe chiesto spiegazioni ed Emile aveva gia' fatto di tutto perche' io e Maria fossimo ben accetti nel gruppo......ma cosa avrebbe deciso il suo amico.....ogni volta mi sentivo il suo sguardo addosso come fosse la sacra inquisizione.............Una cosa pero' potevo fare.....i topi....se i topi si accentravano intorno a loro.......i malcapitati avrebbero cercato di non farsi mordere e si sarebbero distratti......ed Emile e il suo amico avrebbero potuto avere la meglio...............Solo un cenno Emile, solo un cenno.........pensami, pensami cosi' intensamente che io possa leggere i tuoi pensieri........Sai che posso farlo......solo un filo di pensiero tra me e te..........e attesi.....che fosse lui a prendere la decisione
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01-12-2011, 02.20.00 | #1393 |
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Elva, a quelle parole di Daniel, guardò per un attimo la madre.
Questa annuì e la bambina prese la mano di Daniel. “Ricorda che dobbiamo tornare presto a Camelot, ragazzo.” Disse Hagus al giovane scudiero di Guisgard.
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01-12-2011, 02.43.22 | #1394 |
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Gaynor correva tra le rocce bagnate e rese viscide dall’umidità della sera.
Aveva una gran pena nel cuore. Una profonda inquietudine era sorta in lei. Il mare sterminato, l’incerto profilo della scogliera, l’immutabilità di quella silenziosa notte: in quello scenario correva verso il villaggio dei pescatori. Come un’Euridice senza il suo Orfeo, come una Medea abbandonata da Giasone, come un’Alcesti perduta negli abissi dell’Ade, così Gaynor percorreva quei luoghi. Poi, finalmente, intravide delle deboli luci davanti a lei. E più correva, più quelle luci si avvicinavano. Giunse così nel villaggio dei pescatori. Nel vederla, quei pescatori ai quali si era rivolta, restarono turbati. Una bellissima donna, quasi nuda e con graffi su tutto il corpo, non era solita apparire durante le notti. “Calmatevi ora, milady…” avvicinandosi a lei il più vecchio di quei pescatori e porgendole una vecchia giubba da marinaio per coprirla “… indossate questa, altrimenti rischiate di prendervi un malanno…” “Sta attento, When…” fece un altro di quei pescatori al vecchio “… non vedi come è vestita? E poi tutti quei graffi? Io dico che è una strega! Non avvicinarti a lei!”
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01-12-2011, 02.50.16 | #1395 |
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Altea tentava di far calare quella febbre, ma senza un posto caldo in cui far riposare Orlando tutto era inutile.
Poi, ad un tratto, il nobile cominciò a farfugliare qualcosa. Frasi quasi senza senso. “Il… Giglio… Verde… Missan… l’abbiamo… scoperto…” ansimava nel delirio “… parla… parla… eunuco… chi… è… il tuo… padrone?” Si agitava sempre più. “Semanide… no… non farlo…” il delirio sembrò aumentare “… Semanide… perché… mi fai questo? Semanide… Altea… Altea… non andare… via… Altea…” E nel delirio prese a stringere la mano di Altea. “Il… Giglio… Verde… devo... scoprire il suo... vero... nome... Altea… scappa… il lupo… no!” E saltò su all’improvviso. Il suo volto era una maschera di sudore ed il suo respiro era rotto per l’agitazione. Si voltò poi verso sua moglie e cominciò a fissarla. “Dove… siamo?” Chiese alla ragazza. “Cosa è accaduto?”
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01-12-2011, 03.14.47 | #1396 |
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Emile era davanti a quei quattro avanzi di galera.
Avevano chiesto Elisabeth come lasciapassare. Elisabeth. Era un prezzo troppo alto da pagare, per Emile. Non avrebbero toccato la donna nemmeno con un dito. Poi delle immagini e dei suoni attraversarono la mente di Emile. Come se Elisabeth stesse parlando con lui. “Non posso…” disse fra se Emile “… non posso lasciarle usare la magia… dopo sarebbe troppo debole per proseguire… ed il viaggio è ancora pieno di difficoltà…” “Allora, stiamo aspettando.” Fece uno dei quattro, interrompendo i pensieri di Emile. “Dateci la donna e vi lasceremo passare.” Emile si voltò indietro verso i suoi tre compagni. Guardò Elisabeth e accennò un sorriso, come a volerla tranquillizzare. Poi, subito dopo, scambiò una rapida occhiata d’intesa col suo amico. Nel frattempo i quattro evasi si erano avvicinati. Poi, tutto accadde all’improvviso. Emile aggredì i quattro e lo stesso fece, un attimo dopo, il suo amico. Padre Adam fece un passo indietro per difendere Elisabeth e Maria. Scoppiò una feroce rissa fra i sei. Emile e l’uomo giunto insieme a padre Adam però riuscirono ad avere la meglio, stendendo i quattro lestofanti. “Maledetti…” mormorò l’uomo. “Riprendiamo il cammino.” Disse Emile. Ma, mentre Emile ed il suo amico erano voltati di spalle, uno dei quattro si rialzò e colpì con una pugnalata al fianco il compagno di Emile. Anche un altro di quegli evasi si rialzò, assalendo poi Emile. In un attimo questi si ritrovò addosso i due evasi. “Uccidilo!” Gridò uno dei due all’altro. “Spaccagli il cuore col pugnale! Io lo tengo fermo!”
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01-12-2011, 03.53.55 | #1397 |
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Quelle parole di Talia.
Poi un fischio. “Ehi, che caratterino!” Esclamò il misterioso inglese. “Non volevo certo minimizzare o, peggio, denigrare il vostro avermi tirato fuori dai guai, mademoiselle!” La fissò ed accennò un sorriso. “Eh, fortuna che non sono tra i vostri spasimanti, altrimenti mi avreste spezzato il cuore! Salvato non per amore, ma solamente per il vostro amor proprio! E sia, me ne farò una ragione!” La fissò nuovamente e poi si abbandonò ad una sonora risata. “Perdonatemi, mia deliziosa Alcesti. Vi sono debitore e nulla cambierà questa cosa. Ve ne sono grato come un Admeto appena strappato alla morte dalla sua virtuosa moglie.” Arrivarono finalmente alla Place du Peuple. L’inglese fermò il calesse in uno stretto vicoletto laterale e saltò giù. Aiutò poi Talia a scendere dal calesse. Ma le sue braccia non lasciarono subito la ragazza. “Vi sono grato per ciò che avete fatto…” disse fissandola negli occhi “… sono qui per aiutare un amico e se non fossi sicuro di potervi proteggere, non vi avrei mai lasciata venire con me…” i suoi occhi era fissi in quelli di lei “… perdonatemi se non vi ho detto nulla di me, ma l’ho fatto solo per proteggervi… meno sapete, meglio è…”. Per un attimo il viso di lui si avvicinò al quello di lei e quasi le loro labbra arrivarono a sfiorarsi di nuovo. Poi, quasi con uno sforzo, il misterioso fuggitivo si fermò ed accennò un sorriso. “Credo sia meglio andare…” Uscirono così dal vicoletto. “Vi consiglio di far sparire quel broncio, mia deliziosa Colombina” mentre si avviavano verso il centro della piazza “o farete fallire miseramente il mio piano. Vedete, visto che non sono riuscito a trovare nessuna aspirante moglie, ho pensato di spacciarvi come mia innamorata. Dopotutto siete un’attrice e calarvi in ruoli difficili e impensabili è il vostro mestiere.” E rise di gusto. Un attimo dopo si ritrovarono di fronte ad una caserma.
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01-12-2011, 09.37.56 | #1398 |
Cittadino di Camelot
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Orlando parlava, e sembrava una lingua a me sconosciuta, sobbalzai al solo sentir nominare il nome della sua..defunta prima moglie.
All'improvviso egli si sveglio di colpò, la sua mano stringeva la mia, mi fissò chiedendomi che era successo. "Orlando, non ricordi nulla? riposati, anzi troviamo riparo sotto quegli scogli." E lì ci sedemmo, aspettando l'arrivo di qualcuno e della dama. "Siamo stati prigionieri del Giglio Verde...e un lupo ti ha ferito la mano, ricordi ora?". Preferii non dire altro, ora si doveva pensare a curare quella ferita. "E dobbiamo curare quella mano, ti senti di andare verso il villaggio dei pescatori?Ho mandato quella misteriosa dama a chiamare qualcuno ma non è ancora di ritorno, forse meglio tornare alla locanda, che ne pensi?". Cercavo di nascondere la mia preoccupazione, vedevo Orlando così vulnerabile, era molto strano.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
01-12-2011, 14.25.08 | #1399 | ||
Cittadino di Camelot
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Citazione:
Poi d’un tratto si fermò in un buio vicolo proprio dietro la Place du Peuple, scese e aggirò il calesse per aiutare me... Citazione:
Lui si era avvicinato per un istante, per poi allontanarsi in fretta, quasi meccanicamente... lo fissai sorpresa, quasi senza fiato... mi facevano girare la testa questi suoi cambi di umore e di tono... Lo vidi avviarsi verso la piazza con passo sicuro... Proteggermi, aveva detto... mi chiesi da che cosa intendesse proteggermi, o da chi... Non mi aveva detto nulla di lui... era vero, ma me ne resi conto con chiarezza solo in quell’istante... oppure ero lì... perché? Chiusi gli occhi e inspirai profondamente... Era una pazzia! Era la cosa più assurda che avessi mai fatto... eppure... In fretta mi staccai dal calesse cui ero appoggiata e lo raggiunsi che già era arrivato alla fine del vicolo... La Place du Peuple era ampia e decorata con i vessilli della Repubblica. La attraversammo a passo tranquillo, quasi stessimo solo passeggiando... mi ero appoggiata disinvoltamente al suo braccio, lasciando che mi conducesse verso un edificio dalla facciata alta e severa... non feci domande e non opposi resistenza alcuna: non sapevo perché, ma mi bastava avvertire il contatto con la sua mano per esser tranquilla e osservare quell’aria sicura sul suo volto. Solo quando giungemmo di fronte a quell’edificio e lui si fermò mi resi conto di che cosa si trattasse. “E' una caserma, monsieur...” mormorai, stringendo senza volerlo la stoffa della camicia sulla sua manica “Non sono sicura che sia un luogo adatto a voi in questo momento...”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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01-12-2011, 16.37.40 | #1400 |
Cittadino di Camelot
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Presi la mano della bambina e iniziai a camminare nella foresta.. La portai in una radura e mi sedetti di fronte a lei..
<<Allora.. Dicono che non parli più è? Vediamo adesso..>> Posi una mano sulla fronte della bambina e dissi <<Oblivion!>> Mi ritrovai a vagare tra i ricordi della bambina.. Arrivai a quel ricordo doloroso.. Guardarlo mi fece piangere.. Grazie alla magia lo eliminai e uscii dalla mente della bambina.. Appena uscii dalla mente della bambina quella sussultò e divenne bianca.. <<Elva.. Elva? HAGUS VIENI QUI!>> urlai nella foresta.. Ad un erto punto notai che sulla fronte della bambina non c'era più quell'orribile marchio ma una semplice e piccola stella.. <<MA allora..>> Presi una baccarancia dalla borsa e la feci mangiare alla bambina che riprese colore.. <<Elva tutto bene?>> Sono sicuro che sarebbe tornata a parlare..
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