05-06-2013, 17.30.33 | #1401 |
Cittadino di Camelot
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"Non farti illusioni sul nostro futuro amoroso...anzi pensa a quello non amoroso tra noi due cosi ti abituerai già" dissi ridendo.
Poi ascoltai le parole di Daiz, aveva ragione...non sapevamo nulla di quell'uomo, poi mi balenò una idea...e gli feci cenno di salire nuovamente. Julien era ancora in cucina e misi dell'acqua nel bollitore per preparare un the per noi tre...in breve l'acqua bollì e versai l'acqua calda al punto giusto nelle fini tazze da the di porcellana di Limoges..."Mrs. Julien...oggi è successo un fatto strano, ero alla Università e sapete chi ho visto camminarci all'interno? Quell' uomo che venne da voi per una seduta il giorno dei funerali di Mr. Robert dè Taddei...mi riconobbe sapete? Già mi inquietò quel giorno, venne vicino a me e iniziò a parlare sconclusionamente e a infastidirmi..potreste gentilmente dirmi il nome di questo signore, cosi dirò all'usciere di avvisarmi se per caso si trovasse ancora li, lo sapete che per entrare dobbiamo presentarci" dissi sorridendo naturalmente e porgendo la tazza di the fumante a Julien a Daiz e iniziando a sorseggiarla aspettando una risposta dalla psicologa.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
05-06-2013, 17.38.30 | #1402 |
Cittadino di Camelot
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Salimmo sul velivolo ed io mi accomodai al posto del co-pilota...
era la prima volta che volavo su di un aereo che avesse meno di cinque e seicento posti e segretamente pregai che per Guisgard non fosse così... e pregai che quei suoi studi all’accademia aereonautica fossero un po’ più freschi di come non era sembrato da quel vago accenno... Mi guardai intorno mentre l’uomo si accomodava a sua volta ed indossava le cuffie... la plancia, i sedili, la cabina in generale, tutto aveva un aspetto un po’ vecchio e frusto... Sospirai appena... “Oh, non faccia lo spiritoso...” risposi, con un vago sorriso a quelle sue parole “L’ho notato che si stava divertendo a giocare al mercante con quell’uomo... ma mi era sembrato di aver capito che avevamo fretta, e così ho concluso! E poi... beh, se avesse anche lei a che fare con editori, pubblicitari e spietati correttori di bozze... beh, le garantisco che imparerebbe a tagliare corto, si fidi!” Risi appena. In quel momento si accese la radio e Guisgard ottenne il permesso di atterrare... “Allora?” gli sussurrai, togliendomi la cuffia, mentre spengendo via via i motori voltava l’aereo e lo riportava attraverso una pista di servizio verso l’hangar centrale “Ha pensato a cosa dirà a questi uomini? Ha pensato a come procedere?”
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05-06-2013, 18.11.39 | #1403 |
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Il campo era coperto da un cielo grigio ed inquieto.
Sulla pista vi erano pochi veicoli, mentre altri sorvolavano l'intero circuito. Appena atterrati, Guisgard e Talia videro avvicinarsi al loro aereo alcuni individui. “Sono il tenente Eman.” Disse presentandosi uno di quelli. “Il motivo della vostra visita?” “Siamo studiosi...” rispose Guisgard “... stiamo facendo ricerche sugli archivi militari di Capomazda e ora chiediamo di accedere ai vostri schedari.” “Sono questioni che riguardano il comandante.” Fece Eman. “Venite, vi condurrò da lui.” Così, i due furono condotti nell'ufficio del comandante del campo. Questi li ricevette subito. “Mi hanno detto che siete scienziati o qualcosa del genere.” Disse il militare. “Siamo archeologi.” Fissandolo Guisgard. “Per me non fa differenza.” “Stiamo facendo ricerche sugli archivi militari, in special modo quelli dell'aviazione...” spiegò Guisgard “... e alcuni dati ci hanno condotto a voi. Chiediamo di poter visionare i vostri schedari.” “Cosa cercano due archeologi nelle schede dei nostri voli?” Ironico il militare. “Dinosauri volanti?” “Quelli sono i paleontologi.” Sorridendo il Taddeide. “Noi archeologi studiamo cose diverse.” “Non credo di potervi essere d'aiuto.” Infastidito il militare. “E ora scusatemi.” Alzandosi. “L'aerofotogrammetria” disse Guisgard “è usata per le ricognizioni archeologiche del territorio e anche voi militari mercenari siete tenuti a rilasciare informazioni in merito.” “Qui riconosco solo la mia autorità.” “Per questo sto parlando con lei.” Replicò Guisgard. “L'unica autorità che conta per i mercenari è il denaro. Gli aerei e le munizioni costano. E costano parecchio. L'Università Cattolica è finanziata dai Taddei. E anche questo campo da ciò che so.” “Robert de' Taddei è morto settimane fa.” “Si, ma la Taddei Corporation continuerà a finanziare questo campo.” E mostrò una busta che poi diede al militare. “E' un assegno. Non meno corposo di quelli che il signor Robert versava alla compagnia ogni anno.” “Mc Vidan!” Chiamò il comandante. Un attimo dopo un altro militare entrò nell'ufficio. “Accompagna i signori ai nostri schedari.” “Si, signore!” E fece cenno a Guisgard e Talia di seguirlo. I due furono così lasciati da soli in una sorta di stanzone pieno di fogli, cartelle, schede ed un paio di computer. “Beh, è andata bene, no?” Sorridendo Guisgard alla ragazza. “Quel militare poteva reagire in almeno una dozzina di modi diversi, ma fortunatamente si è comportato nell'unico modo a noi utile. Bene. Ora mettiamoci al lavoro, signorina scrittrice. Parola d'ordine... Codex Nolhiano!”
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05-06-2013, 18.54.00 | #1404 |
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" bene ora siamo amici...ci conosciamo....allora, si penso sia un rifugio, sembra un unico ambiente, ma nessuno lascerebbe tante cose così belle e di una certa epoca in balia di nessuno...il peltro e' molto prezioso...e in alcune epoche lo era piu' dell'argento....."....mi rigirai tra le mani qualche piatto...o direi...scodella, di che secolo era quella roba......" Vuoi vedere che siamo caduti in un'altra epoca...?....".....mi venne da ridere.....,lo guardai accendere le candele.....stava facendo buio....." Immaginate...che simo caduti in buco nero......tanto ta tante cose strambe questa potrebbe essere la piu' veritiera....dal fururo al passato......magari Liam sapeva anche questo".......presi i legumi secchi...." Difficili da cuocere.....se fossero in scatola, surgelati o in barattolo...vi preparerei qualcosa di fantastico....a cena con uno sconosciuto.....c'e' anche la candela "......quella casa..sembrava arredata con l'essenziale..ma fuori era impossibile andare....quella notte....c'era poco da fare.....se non ubriacarsi col vino senza etichetta....
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05-06-2013, 18.54.36 | #1405 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Oh, non immaginavo questo...” disse Julien ad Altea “... non avrei mai pensato questo del signor Teslya...”
“Così si chiama quell'uomo?” Chiese Daiz. “Si...” annuì la psicologa. “Allora ora so a chi romperò il muso!” “Oh, è molto malato...” fece Julien. “Però infastidisce la mia donna.” E fece l'occhiolino ad Altea. “Che genere di disturbi ha?” “E' un uomo dalla personalità contorta.” Spiegò Julien. “E' affetto da un'acuta sindrome di onnipotenza... è un visionario... credo soffra anche di allucinazioni... non fatemi dire altro, vi prego... è un mio paziente e sono vincolata dal segreto professionale...” Daiz restò molto incuriosito. Era chiaro che ci fosse molto altro su quell'uomo.
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05-06-2013, 18.54.45 | #1406 |
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Sorrisi...
“Si, è andata bene!” mormorai “E’ stato veramente bravo, Guisgard... devo ammetterlo, veramente bravo!” Mi guardai poi intorno... quella stanza era spaziosa e così invasa da fogli e cartelle da far venire lo sconforto, si sarebbe detto che da anni nessuno ormai mettesse più ordine là dentro... anzi, dubitavo sinceramente che qualcuno si fosse mai dato la pena di dare un ordine ed un ordinamento a quell’archivio... Sospirai, lievemente preoccupata... ma poi, subito, mi sbottonai le maniche della camicia bianca e le rigirai due volte, come a volerle tenere lontane da tutta quella polvere... “Bene...” dissi allora, mentre ancora finivo di sistemare la seconda manica “Il Codex... mi ha detto che è... che è una mappa... così lo ha definito: una mappa! Ma ha una vaga idea di come potrebbe presentarsi? O di che cosa potrebbe contenere?” Mi avvicinai ad uno schedario, intanto, e lo aprii... “Ottimo...” soggiunsi, schermando con la mano la mia bocca contro la nuvola di polvere che si levò “Si preannuncia una caccia al tesoro impegnativa...”
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05-06-2013, 19.11.03 | #1407 |
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“Penso” disse Guisgard a Talia “che abbia la forma di un grosso libro, di quelli che si vedono nelle biblioteche dei monasteri. Almeno così lo immagino. Credo sia anche molto vecchio... così sembrava essere dalle parole di Frate Nicola... quindi così lo immagino quel libro...”
Ma mentre cercava fra quel caos, Talia si accorse di qualcosa. Vi era un piccolo mobiletto di legno, poggiato su dei mattoni. Due mattoni erano posti sotto i tre spigoli del mobiletto. Solo uno era sfornito di sostegno. Ma era ancora visibile il segno tra la polvere. Qualcuno aveva tolto quel sostegno da sotto il mobiletto, lasciando però la sagoma nella polvere. Qualcosa di alto come due mattoni sovrapposti.
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05-06-2013, 19.28.35 | #1408 |
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Sbarrai gli occhi: la rivoluzione, il principe?
Di che cosa stava parlando quell'uomo? Andiamo, Clio.. sei una storica dovresti conoscere tutte le rivoluzioni! Già, peccato che non me ne venisse in mente nessuna di plausibile. Nessuna era così vicina, ancora in corso, e soprattutto, in nessun caso era implicato un principe. Non conoscevo quel monte, ma era evidente che ci eravamo spinti molto lontano, forse troppo. Ma quando mostrò di non conoscere Sant'Agata di Gothia, fu davvero troppo. Come poteva essere possibile? Certo, quell'uomo era sottoterra, ma noi non eravamo poi così lontani dalla città. "Dobbiamo aver viaggiato a lungo nelle viscere delal terra, allora.. se siamo giunti così lontano.." sospirai, pensierosa "..Vogliate perdonare la nostra curiosità ma.. a chi appartengono queste terre? Voglio dire.. avete parlato di un principe e di una rivoluzione…". Esitai, guardai Masan, chiedendomi se lui trovasse un senso in tutto quello. |
05-06-2013, 19.42.18 | #1409 |
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Gem sorrise a quelle parole di Elisabeth.
“Beh, possiamo sempre mangiare i ceci tostati come snack...” disse “... il vino lo abbiamo... le candele danno atmosfera e il camino calore... direi che tutto è perfetto. Un aperitivo così lo fanno pagare bene nei locali più esclusivi.” Sorrise, prese poi i ceci ed una bottiglia di quel vino. “Un buco nero dice? In verità siamo stati molto fortunati... atterrare in mezzo a queste montagne non è semplice... si, siamo stati molto fortunati...” trascorsero così un paio d'ore, rilassati finalmente accanto al fuoco. Gem le raccontò la sua storia. Era un ex pilota, con un paio di relazioni amorose fallite alle spalle. Appariva come un uomo disilluso, molto pratico e razionale. I suoi modi oscillavano tra l'irrequietezza e una calma apparente, a seconda dei momenti. E infatti Elisabeth si era ben accorta di questo aspetto della personalità del suo compagno di sventure. Ad un tratto la finestra cominciò ad illuminarsi. “Guardi...” fece Gem “... albeggia... è giorno... e finalmente vedremo in quale punto siamo finiti...” allora si alzò e corse alla finestra, restando a fissare l'orizzonte che si schiariva sempre più. Ma ad un tratto Gem apparve sorpreso e turbato. “Ma...” mormorò “... ma com'è possibile... questo territorio non è quello tra Sant'Agata di Gothia e le pendici del Taburn... ci ho volato spesso e lo conosco bene...” allora aprì la porta ed uscì fuori. E restò a fissare quella misteriosa alba.
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05-06-2013, 19.44.55 | #1410 |
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Stavo ancora rovistando tra quei fogli, cercando magari qualche accenno, qualche allusione seppur velata ad un oggetto spedito lì e poi trasferito altrove magari da Robert de’ Taddei... o dalla Taddei Corporation... o dall’Università, forse...
rovistavo, quando i miei occhi caddero accidentalmente su quel mobiletto... mi colpì, quel mobile, ma inizialmente non avrei saputo dire il perché... forse per il suo aspetto così diverso dal resto dell’arredamento, composto da schedari di ferro e tavoli sgangherati e senza valore. Istintivamente, dunque, appoggiai i fogli che avevo in mano, senza badarci troppo e mi accostai a quel mobile, inginocchiandomi per vederlo meglio... era vecchio e poggiava su due mattoni per ciascun angolo, la polvere lo copriva completamente e così si poteva vedere chiaramente la forma, nella polvere che copriva il pavimento, del quarto sostegno che doveva essere stato tolto piuttosto di recente... Inginocchiata di fronte a quel mobiletto, allora, passai due dita sul coperchio e sull’anta, osservandomi poi i polpastrelli coperti da quello spesso strato di polvere... li pulii con l’altra mano e li poggiai in quel ritaglio di pavimento pulito, proprio là dove mancava quel quarto sostegno... Ero perplessa... perché mai qualcuno doveva essersi preso la briga di togliere ciò che stava lì sotto? Osservai il mobiletto ancora per un istante... “Guisgard...” chiamai poi “Guisgard, venga qui...”
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