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Vecchio 16-04-2014, 21.25.29   #1441
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Già....il matrimonio era stato consacrato in chiesa e da Don Auster.....più matrimonio di così......ma la magia era un'altra cosa....mi prese tra le braccia....sentendo la sua esigenza......mi riportò sul letto.....e sentii il suo corpo......con la stessa forza del vento del deserto...caldo ed imponente.....quando fummo tutti e due sazi ed esausti.........mi voltai verso di lui........" Mi hai sposata....e ne sono orgogliosa......sono felice di essere tua moglie...mai mi sentirò insicura accanto a te........ma la Magia, Daizer.....e' una cosa che l'uomo non può comprendere.......non si rispettano le regole della vita profana....entra in gioco...l'universo stesso......e io non voglio perderti....voglio avere una vita normale....e magari se avremo un figlio...solo maschi........le femminucce portano guai...."......Lo baciai sul naso......" Alzati poltrone....o Don Auster ci verrà a prendere in camera....e non mi sembra sia il caso.........mi accompagnerai nel bosco......e quando ti farò un cenno.....tu andrai via.....o Isolde...farà di te la persona con cui ricattarmi......".....

Ultima modifica di elisabeth : 16-04-2014 alle ore 21.32.18.
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Vecchio 16-04-2014, 22.01.47   #1442
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Osservavo senza dire nulla..il duca Gvin voleva sfidare il cinghiale, non potevo impedirglielo. Lui sapeva che rischi correva, ma aveva deciso di agire...non sapevo se per avere quella arma o per vendetta personale.
Ma Posteg aveva detto non era lui colui avrebbe sconfitto il cinghiale..un cavaliere dagli occhi azzurri..ma lui non aveva gli occhi di quel colore, io lo ricordavo il colore degli occhi dei Taddei, era particolare, ma era impossibile fossero venuti fin qui ad aiutarci.
Non avevo scelta...mi era stato fatto un dono, ma non volevo usare il Libro Ancestrale.
Ormai mi ero stancata di tutto questo, cosa potevo fare io per questa gente..avevo fatto abbastanza e Andrew era stato chiaro...e secondo me conosceva pure qualche signorotto della zona come li conosceva mio padre e un passo falso sarei stata riportata da lui e io dovevo trovare Isolde.
Presi Cruz, volevo anche evadere da quel posto e ritornai al ruscello, mi guardai attorno e non vi era anima viva.
Presi dalla preziosa sacca di velluto la boccetta dai vari colori che mi era stata data assieme al Libro Ancestrale da Shalazam.
Mi avvicinai a un piccolo laghetto e versai una goccia del contenuto..Shalazam mi aveva spiegato come entrare in contatto con lei...subito vidi nell'acqua il suo volto d'ebano sorridermi..."Gransacerdotessa Shalazam, lo so voi sapete tutto, e controllate ogni mio passo. Non si può continuare cosi, quella belva è il Diavolo...anzi è una creatura di Isolde...le predizioni di Posteg sono vere? Verrà qualcuno a salvarci? Non sono convinta quel duca riuscirà nel suo intento...datemi qualche indicazione, non voglio lasciare la gente di questo luogo che mi ha ospitata da sola e senza aiuto".
Lo smeraldo sulla fronte emanava bagliori verdi e rimasi a fissare la Gransacerdotessa affinchè mi desse un responso o un aiuto.
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"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 17-04-2014, 01.32.04   #1443
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Elisabeth e Daizer restarono così, l'una stretta all'altro, ancora un po', per alcuni momenti che parvero infiniti.
E in quell'abbraccio ci fu silenzio fra loro, come se le parole non servissero a nulla.
Il loro linguaggio era fatto di sguardi, sorrisi, carezze, baci.
Forse l'unica cosa che il contrabbandiere disse alla maga fu:
“Non mi perderai...”
Solo questo.
Dopo un po', però, i due lasciarono quel nido d'amore e la sua rassicurante atmosfera, per recarsi nel bosco, in cerca di Isolde.
“Vuoi che andiamo da soli?” Chiese Daizer ad Elisabeth mentre attraversavano le strade di Averze. “Senza neanche avvertire i due monaci?”
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Vecchio 17-04-2014, 01.45.38   #1444
Guisgard
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Ad un tratto, dalle limpide acque del laghetto, Altea vide qualcosa animarsi in quelle increspature.
Prima delle forme vaghe e confuse, poi immagini sempre più nitide.
Alla fine il volto di una donna si animò sulla superficie del laghetto.
Era Shalazam.

“Altea...” disse la sacerdotessa “... chi sei tu per stabilire chi e quando riuscirà in qualcosa? Gli eventi si forgiano nelle pagine infinite del grande libro del Destino e a nessuno, salvo pochi e rari segni, è dato sapere cosa accadrà. Tu hai avuto il gran dono di poter sfogliare il Libro Ancestrale, dove sono racchiusi gli eterni segreti della Natura... perchè, rammentalo sempre, ogni forma di magia, che sia Bianca oppure nera, agisce sempre attraverso le leggi naturali... talvolta aggirandole, altre volte violandole... ma sempre e solo attraverso esse... rammentalo...”

Sorrise e svanì come era comparsa tra le inquiete increspature del laghetto.



Intanto, lasciata la città, Gvin ed i suoi uomini, penetrarono nella foresta, dove il cinghiale aveva assalito e fatto strage.
“Avremmo dovuto prendere la spada, milord...” disse Bieff “... se davvero possiede le qualità che tutti le attribuiscono allora ci sarebbe stata utile...”
“Appartiene ai Taddei” fece il duca “ed io conosco quella gente, avendo avuto il privilegio di essere prima loro alleato e poi loro avversario...” con sarcasmo “... beh, sono uomini d'onore e di Fede... l'hanno donata al vescovo e solo attraverso una legittima attribuzione vi si può entrare in possesso.”
“Per me è incomprensibile...” scuotendo il capo Arcan.
“Dopotutto” mormorò Gvin “un'arma, per potente che sia, vale solo se ad impugnarla è un vero guerriero... ucciderò con le mie stesse mani quel cinghiale se necessario e gli strapperò gli occhi come quel dannato ha fatto con me... e dopo nessuno potrà negarmi la spada!”
Ad un tratto il guerriero avvertì qualcosa.
“Fermi...” arrestando il passo Gvin.
“Signore?” Fissandolo Arcan.
“Silenzio...” con un cenno ai suoi il duca “... non avvertite nulla?”
I suoi uomini si scambiarono varie occhiate.
“E' come se la foresta si fosse ammutolita di colpo...” disse Gvin “... come se un silenzio innaturale fosse sceso intorno a noi...”
“Si, è vero...” guardandosi attorno Bieff.
“State in guardia...” estraendo la spada il duca.
Lo stesso fecero i suoi.
“Sta per succedere qualcosa...” guardingo Gvin “... forse la belva non è lontana...”
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Ultima modifica di Guisgard : 17-04-2014 alle ore 02.02.00.
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Vecchio 17-04-2014, 02.39.48   #1445
Guisgard
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“Beh...” disse Dort, dopo che Clio aveva parlato “... se lo chiedete a me, conoscete già la mia risposta... sono un aristocratico e dunque amante della caccia e di ogni sorta di giostra cavalleresca. Inoltre l'idea di poter impugnare una spada tanto celebre, naturalmente, stimola la mia ambizione. Per questo mi tiro fuori da ogni decisione e accetterò di buon grado ciò che deciderete voi.”
“Si, ma mettete in conto della difficoltà dell'impresa...” intervenne Motrus “... voglio dire, se tanti cavalieri sono impegnati in questa caccia, vuol dire che la preda non è poi così semplice da uccidere.”
“Il mondo è pieno di storie simili.” Sorridendo Ertosis. “Lupi che vengono scambiati per licantropi, povere vecchie arrostite sul rogo perchè credute streghe e serpenti un po' più lunghi della media visti come draghi famelici. Da sempre l'ignoranza popolare fa mutare le cose in modo fiabesco o leggendario. Per questo io non ho mai incontrato mostri e roba simile.” Rise. “Aggiungete poi che il vino da queste parti è particolarmente buono ed il gioco è fatto!”
Vortex rise annuendo a quelle parole.
“La spada però è reale...” fece Borel “... e in tutta sincerità mi piacerebbe saperne di più... dunque condivido la curiosità del nostro comandante.” Indicando con un cenno del capo Clio.
“Anche i morti sono reali...” mormorò all'improvviso qualcuno.
Era un uomo appena entrato nell'osteria.
“Enar... cosa posso servirti?” Chiese l'oste.
“Una bottiglia del tuo vino migliore...” rispose il nuovo arrivato “... che vada giù subito e mi faccia dimenticare gli orrori di questa vita con la medesima velocità...”
“Ci sono stati altri morti?” Chiese Porturos ad Enar.
“In piazza troverete la vostra risposta, messere...” sbottò l'uomo.
Infatti, guardando attraverso la finestra, Porturos vide una folla accorsa proprio nella piazza antistante l'osteria.
Erano tutti attorno ad un carro, con il quale era stata riportata in città l'ultima vittima della bestia.
“Era una donna che aveva smarrito i suoi figli...” spiegò Enar “... ieri non ha più resistito ed è andata a cercarli da sola nella foresta... il suo cadavere è stato trovato poco fa e riportato in città su quel carro...”
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Vecchio 17-04-2014, 03.32.53   #1446
Eilonwy
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La voce di Aladiah si dissolse e ribattei al mostro:
“Non c’è bisogno che io scelga tra i due. Lasciateli andare, poiché sono innocenti. Voi ambite solo alla mia vita, Orco!.....Prendete me al loro posto…..ho sbagliato la risposta e di conseguenza sono io che devo perire!” esclamai con un peso al cuore e con una immensa ed indescrivibile paura di morire nel modo piu’ doloroso.
Poi, vidi arrivare un cavaliere su un cavallo marrone. Mi sfregai gli occhi….probabilmente era un’ altra allucinazione.

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Vecchio 17-04-2014, 04.16.19   #1447
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Eilonwy sentì solo la voce dell'orco mentre il mostro rideva in modo incontrollato, intanto che i suoi occhi erano rivolti in direzione di quella figura a cavallo che avanzava verso il ponte.
“Sembra un cavaliere quello...” disse il merlo, indicando l'uomo sul destriero “... e viene verso il ponte...”
Eilonwy comprese allora che non era una sua allucinazione.
Davvero un cavaliere si stava avvicinando.
Aveva il portamento fiero e l'elmo cromato che gli copriva parte del capo.
Sulla corazza portava una tunica azzurra e dorata, con una spada che pendeva dal suo cinturone.
E mentre galoppava suonava il flauto.
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Vecchio 17-04-2014, 13.41.36   #1448
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No….non era un’ allucinazione, era vero e reale.
“Povero cavaliere, farà la nostra stessa fine. Forse dovrei avvertirlo!” aggiunsi infine.
Ma mentre stavo per venirgli incontro, mi senti prendere dall’ enorme mano dell’ orco.
La potenza e la forza della sua morsa era indescrivibilmente ed infinitamente vigorosa e dolorosa.
Mi sentivo in trappola nel suo pugno. Alla fine, non resistetti dal strepitare come un ossesso per la grandissima sofferenza e l’ immenso dolore.
Sguainai con molta difficoltà ed impedimento la Spada di Fuoco Fatuo, ma, per mia fortuna, riuscì nell’ impresa.
Impugnai l’ arma e infilzai il pollicione del mostro, sperando di fargli almeno un po’ di male da allentare la presa.

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Vecchio 17-04-2014, 15.56.46   #1449
Altea
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Dopo le sagge parole di Shalazam la sua immagine svanì e guardai al Cielo.."Abate Nicola pure lo disse..ciò che sta scritto in Cielo in Terra accadrà e a noi spetta solo aspettare la volontà del Signore".
Presi Cruz per le briglie e salii in groppa, io non potevo fare nulla e se qualcuno fosse stato predestinato ad uccidere quella belva sarebbe avvenuto seguendo il naturale corso del Destino..anche se a volte il Destino deve essere aiutato. Era il male che aveva creato tutto questo e per sconfiggerlo definitivamente si doveva andare alla fonte...Isolde. Ovvio lei non era il Male in persona, ma operava per mano di esso.
Spronai Cruz e decisi di fare una bella cavalcata per la campagna circostante, mi ero fermata solo a Solpacus e in casa di Enar il pastore, ma non avevo mai visto la realtà di quel posto e poi avevo bisogno di rischiararmi le idee e di tranquillità.
L'aria era frizzantina e colorava le mie bianche gote, ma qualcosa non mi convinceva.
Mi fermai guardandomi attorno, tutto era silenzioso e mutato...ricordavo quel silenzio, lo stesso della foresta prima che il cinghiale ci caricò contro.
Uno stormo di uccelli si alzò da un cespuglio e lo seguii con lo sguardo mentre tutto tornava calmo..qualcosa aveva forse spaventato quello stormo? Gli animali erano sensibili, qualcuno diceva non avessero l' Anima eppure gli animali erano in grado di avvertire i pericoli prima che accadessero.
E nel seguirli vidi attorno delle casupole e un bellissimo castello...ebbi un sussulto..non ci avevo mai pensato..ma chi era il feudatario di Solpacus? Avevano parlato di un Gastaldo, eppure io non avevo visto nessuno che governasse quel posto, era impossibile fosse lasciato a se stesso.
Ad un tratto sentii qualcuno canticchiare, era una anziana signora che con vigore falciava l'erba e mi avvicinai a lei scendendo da cavallo..."I miei omaggi, e buon lavoro...che l'erba diventi ottimo fieno per il vostro gregge e darvi prosperità" e sorrisi alla donna mentre assaporavo il profumo dell'erba appena tagliata "Milady, ditemi poichè sono estranea a queste terre anche se, purtroppo, ho già avuto modo di conoscerle per altri motivi..chi comanda in questa zona e a Solpacus? Forse dimora in quel castello?".
Volevo parlare con qualcuno di importante..cercare di capire perchè Solpacus sembrava lasciata a se stessa in questo modo, e forse magari tentare davvero di mandare una altra missiva al Duca per far arrivare almeno dei valenti cavalieri da Capomazda.

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Vecchio 17-04-2014, 17.39.03   #1450
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Eilonwy riuscì a colpire il dito dell'orco con la sua spada nel tentativo di liberarsi dalla sua morsa.
Per quel titanico mostro fu solo una punturina, che però gli fece aprire la mano facendo così cadere la ragazza su un comodo cespuglio.
“Ehi...” disse il cavaliere appena giunto davanti a quella scena “... sei così vigliacco, gigante, da prendertela con una ragazza?”
“Chi osa giungere qui al mio ponte?” Tuonò l'orco.
Il cavaliere alzò allora la visiera del suo elmo, mostrando finalmente il volto.
Era sir Riccardo.
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