09-09-2014, 20.05.58 | #1451 |
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"Vieni avanti, Cid.." Sorridendo "Siediti pure..".
Tornai sulla mia poltrona. "Ho come l'impressione che qui siano tutti diffidenti con la Santa Caterina, il vascello volante, e il suo capitano.. Io però ho avuto modo di parlargli e di parlare con l'equipaggio e non mi sembrano né malvagi né pericolosi, non per noi intendo... E ho come l'impressione che l'unico a pensarla come me sia tu... Mi sbaglio?" Sorridendo. "Bene, ho ascoltato il pensiero di Yanos e Samoa e non sono d'accordo con loro... Ora vorrei sentire cosa pensi tu di questa storia, se per te va bene..". |
09-09-2014, 20.45.44 | #1452 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Cid sorrise a quelle parole di Clio.
“Si, ai vostri uomini il vascello volante non piace molto...” disse “... non a tutti almeno...” guardò un momento fuori e poi tornò a fissare la ragazza “... io però forse vi sembrerò di parte, capitano... io... io sogno di salire su quel vascello e di non scendere più... sogno di essere arruolato nel suo equipaggio e partire con loro per viaggi fatti di avventure e magie... anzi, ho sperato che l'Hydra si unisse a loro, che voi vi alleaste con quegli uomini...” annuì “... si, ci ho sperato... tanto...” chinò il capo “... perdonate, forse vi sembrerò solo uno sciocco ragazzino... ma... ma non riesco a smettere di pensare che... che quel vascello possa non fare più ritorno qui...”
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09-09-2014, 20.50.59 | #1453 |
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“I motivi politici sono chiari, mia cara...” disse Dominus ad Altea “... Taddeo l'Austero sognava di riunire pacificamente i due Gigli... quello di Capomazda e quello di Sygma... e voi eravate una pedina di tutto ciò.” Sorrise. “Si, torniamo al palazzo prima che piova.”
Tornarono così verso il palazzo, ma qui trovarono confusione e caos. Tutti, guardie e servitori, nobili e valletti, gridavano e guardavano in alto. “Cosa accade?” Chiese il duca. A proprio in quel momento qualcosa di incredibile apparve nei cieli di Capomazda. Il vascello volante che aleggiava sulla capitale, diretto verso il Palazzo dei Taddei. FINE SECONDA PARTE
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09-09-2014, 23.06.52 | #1454 |
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Sorrisi a Cid.
"Ho offerto la mia alleanza al capitano, ma non ci ha voluto.. a dir la verità voleva andare solo ma i suoi lo accompagneranno lo stesso, che lo voglia o no... non so nemmeno a che missione sta andando incontro..." guardando per un attimo fuori dalla finestra. "Però chissà, magari riuscirà nella sua impresa e potrai arruolarti nella ciurma della Santa Caterina.." sorridendo "Non è detto che non torni più... magari lo rivedremo ancora e avrai la tua occasione... magari crede di andare incontro ad un'impresa impossibile ma non sarà così.. chi può dirlo.. no, non mi sembri affatto uno sciocco ragazzino, anzi... e ti auguro di realizzare i tuoi sogni, alla tua età non sognavo un vascello volante ma.. poco ci mancava.." risi appena "Certo, capisco che l'Hydra non possa reggere il confronto con la Santa Caterina, ma magari saprà regalarti anche lei qualche avventura..". |
10-09-2014, 04.05.29 | #1455 |
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Il sogno
L'uomo, dal volto marcato ed incanutito, sebbene spigliato nell'espressione e vivace nello sguardo, aveva imboccato la stradina che serpeggiava nella valle. Attraversò allora un vasto campo di girasoli, passò tra alti cipressi appena sferzati dal vento, lasciandosi poi guidare dal calmo e ritmato scorrere del fiume. Alla fine si ritrovò davanti ad un vecchio casale signorile. Gli avevano parlato di un anziano Maestro di Cortesia e delle sue lezioni ad alcuni ragazzini, perlopiù appartenenti alle nobili famiglie patrizie del posto. Guardò a lungo quel luogo, con la volontà di scorgere qualcuno di quei bambini. E ad un tratto udì il suono di un'ocarina. Decise allora di seguire quella melodia, entrando così nel casale, aggirando il cortile d'ingresso e ritrovandosi sul lato opposto, dove sorgevano le scuderie. E qui, adagiato sul fieno, vide un ragazzino suonare la sua ocarina. Aveva capelli scuri, la carnagione chiara e due occhi di un luminoso e sognante azzurro. Restò ad ascoltarlo fino a quando il ragazzino, accorgendosi del vecchio negromante, smise di suonare. Lo stregone, allora, cominciò a piangere davanti a lui. “Oh, non smettere ti prego...” disse “... sono anni che vago senza meta, tra le città e le regioni più belle e nobili d'Europa...” piangendo “... ho visto la Navarra, la Provenza, la Normandia e il Carcassonne. Ho raggiunto poi le Fiandre, la Baviera, fino alla foresta delle Ardenne.” “Chi siete?” Chiese il ragazzino incuriosito. “Sono tante cose, ragazzo mio...” rispose l'uomo con le sue false lacrime “... e solo viaggiando ho potuto chiedere il perdono per le mie colpe...” “Quali colpe, signore?” Fissandolo il ragazzino. “Tante che neanche immagini...” scuotendo il capo il negromante “... ho fatto voto di povertà ed umiltà per pulire la mia coscienza... ma solo oggi ho trovato ristoro per il mio cuore... e grazie a te...” “A me?” Stupito il ragazzo. “Si...” annuì l'uomo “... la tua musica mi ha donato un momento di serenità e fanciullesca spensieratezza...” “Davvero?” “Si, ragazzo mio...” accennando un sorriso lo stregone “... e per questo voglio ricompensarti...” “E come?” Domandò il piccolo. “Come detto” fece il negromante “ho rinunciato ad ogni bene, anche se lungo il mio cammino ho scorto ricchezze come neanche i Cesari nell'antica Roma potevano concepire... le ho raccolte durante gli anni, fino a rinchiuderle in un Giardino...” “Un Giardino?” Ripetè il ragazzino. “Si...” mormorò lo stregone “... e ora, per ricompensarti, voglio donarle a te... vuoi venire con me a prenderle?” “Devo chiedere al mio maestro prima di allontanarmi...” “Quel Giardino non attenderà...” fissandolo il negromante “... il suo cancello è aperto, ma dopo il crepuscolo si chiuderà per poi riaprirsi in un'epoca lontana ed ignota...” Il ragazzino non ebbe tempo di dire nulla che subito l'uomo lo prese per mano e lo condusse fuori dal casale. Insieme allora camminarono a lungo, fino a giungere presso un bucolico e lussureggiante Giardino, racchiuso da un alto muro di mattoni policromi, dai riflessi sconosciuti. Il mistico Verziere mostrava un cancello d'oro appena socchiuso. “Io a causa del mio voto” spiegò il negromante al ragazzino “non posso attraversare quel Giardino... ma tu si, tu puoi... entra allora e raggiungi il suo centro... troverai una sontuosa nicchia a volta, divisa in otto absidi, che danno su altrettanti vialetti tra la vegetazione... scegli l'ottavo e percorrilo tutto, fino a quando troverai, in fondo al Verziere, un tempietto con tutte le specie di fiori mai sbocciate a questo mondo... e tutt'intorno vedrai sugli alberi e sulle piante i frutti più straordinari mai maturati... vedrai infatti un'infinità di gioielli con fattezze di frutta, come perle, diamanti, rubini, gemme, topazi, zaffiri e smeraldi. Ma anche di cristallo, di agata, onice, giada, alabastro e ogni altra pietra meravigliosa. E tutto ciò, con i suoi bagliori e i suoi riflessi, rischiara quel Giardino come un luminoso giorno che non conosce la notte. Ma tu non lasciarti distrarre da tutto ciò...” lo ammonì “... raggiungi invece il tempietto ed al centro di esso troverai un Fiore... un Fiore unico, dai petali di un azzurro sfolgorio... allora coglilo e portalo a me... fa come ti ho detto e potrai avere per te tutte le ricchezze di quel Giardino... tutti i suoi frutti che risplendono come le stelle del firmamento... a me basta solo il Fiore e lascerò a te tutti gli altri tesori di quel Verziere...” E senza attendere la risposta del ragazzino, il malvagio stregone lo spinse oltre il cancello d'oro socchiuso. “Va, fai in fretta!” Esclamò. “Va, cogli il Fiore e portalo a me! Poi potrai raccogliere tutti i preziosi frutti di questo luogo!” Il cancello all'improvviso cominciò a muoversi. “Sbrigati, ti dico!” Gridò il negromante. “Va, portami il Fiore!” Il cancello iniziò a chiudersi. “Fa presto!” Fuori di sé lo stregone. “Portami il Fiore!” Il ragazzino allora si voltò verso l'interno del Verziere. Ma un attimo dopo il cancello si chiuse, imprigionando di fatto il ragazzino all'interno del Giardino. “No!” Urlò l'uomo svegliandosi di colpo. Ansimava, col volto rigato dal sudore. Guardò allora fuori dalla finestra, dove regnavano solo le tenebre ed una pallida ed enigmatica Luna che lasciava la sua scia sulle acque del mare, come una strada verso mondi incantati. IL FANTE DI QUADRI Capitolo I: Il Pegno di Dominus “Ma inevitabile è il viaggio, e dura la loro fatica.” (Apollonio Rodio, Le Argonautiche) L'incredibile vascello volante raggiunse il Palazzo dei Taddei ed atterrò poi tra il suo cortile ed i giardini. L'allarme fu lanciato in tutta la reggia. Gli uomini della Guardia Ducale uscirono armati e circondarono l'incredibile macchina volante. Archi, balestre, moschetti e pistole erano puntate contro quel vascello capace di alzarsi in cielo. E a pochi passi da tutto ciò, Dominus ed Altea assistevano a quel fiabesco spettacolo. Poi, ad un tratto, dalla fiancata del vascello si aprì una porta, dalla quale fu calata una scala. E da essa scese, tradendo un'agilità non comune, un giovane uomo. Indossava un abito che sembrava richiamare l'uniforme di un qualche ordine militare e allo stesso tempo presentava i tratti di un abito nobiliare. Ed il suo aspetto, per orgoglio, risolutezza e superbia, appariva magnifico. Ma appena fu a terra tutti i soldati lo circondarono, puntandogli contro i fucili. Allora dal boccaporto della Santa Caterina si calarono gli altri dell'equipaggio, affiancando subito il loro capitano. E tra loro, lo sguardo di Guisgard era implacabile e fisso verso il Palazzo dei Taddei. Intanto, all'isolotto del castello, sull'Hydra Clio era nella sua cabina con Cid. E questi sorrise alla ragazza. “A me l'Hydra piace molto, capitano...” disse poi “... ma davvero eravate disposta ad aiutare il capitano della Santa Caterina? Anche se ad alcuni dei vostri uomini lui non piace? Perchè? Perchè volevate offrirgli il vostro aiuto, capitano?” Fissandola. +++
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10-09-2014, 12.40.44 | #1456 |
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Sorrisi a Cid.
“Perché ritengo che la mia vita, la mia nave, la vita del mio equipaggio valgano molto più di pochi spiccioli.. Sapere che stai respirando perché qualcuno si è preso la briga di salvarti non è cosa da poco.. beh, ma tu questo lo sai, no.. il veliero ti ha salvato il collo ben due volte.. “ risi appena “Senza contare che abbiamo gli stessi nemici… e sai come si dice, il nemico del mio nemico è mio amico.. diamine, ho sempre sognato di vedere le navi ducali distrutte in quel modo.. Avrei voluto vedere la faccia del capitano Velv…” sorrisi “Ti rivelerò un segreto, perché voglio fidarmi di te… credo che i miei uomini siano soltanto invidiosi di quel vascello che, ahimè, non può rivaleggiare con il nostro.. ma non dirglielo eh, che poi si offendono..” sorrisi, divertita “Comunque, a parte la nostra bella Yolanda, qui ognuno è libero di fare ciò che vuole, se decido di partire per una missione che non condividono, possono benissimo trovarsi un’altra nave.. lo sanno bene.. questo vale anche per te, Cid… la prossima volta che vedrai la Santa Caterina, non avere remore e vai ad arruolartici subito…” sorrisi. |
10-09-2014, 14.29.41 | #1457 |
Cittadino di Camelot
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Arrivammo a Palazzo ma l' atmosfera era caotica, l' intera corte si era riversata in giardino, dall' alto stava scendendo qualcosa di grandioso che oscurava pure le nubi gonfie di pioggia.
Con stupore vidi il veliero volante approdare proprio a Palazzo e guardai il Duca Dominus.."Aveva ragione quel messer Musain..il Giglio Nero è tornato". Il Duca Dominus sembrava pallido ed inquieto, poi da uno sportello del veliero uscì un giovane uomo, bello e dal portamento fiero ed elegante che fu, ovviamente, accerchiato dai soldati..ovviamente a nessuno era consentito entrare a Palazzo senza autorizzazione, quello valeva pure per coloro non erano nemici. Sorrisi scuotendo il capo, poco dopo gli uomini del vascello lo raggiunsero come una scorta personale. La gente era ammutolita, il giovane uomo guardava il Palazzo silenziosamente e la tensione era forte, vidi pure la mia famiglia osservare la scena e soprattutto il volto contratto di mio nonno. Mi rischiarai la voce e mi voltai verso il Duca con naturalezza, avvicinandomi a quegli uomini per farmi sentire.."La mia opinione è che, avendo visto questo vascello volante affondare due delle vostre fregate in un colpo solo e aver rischiato di morire sulla Ammiraglia mentre stava sopra di noi..le armi dei vostri soldati sono inutili a meno che non pensiate di ammazzare questi uomini, però se avessero voluto avrebbero distrutto il Palazzo con un solo colpo di mortaio". Guardai il giovane uomo con quella uniforme elegante, mi aspettavo di trovarvi dentro dei normali pirati, i suoi modi tradivano qualcosa di nobile e forse pure nello spirito, ma guardai i suoi occhi..azzurri e inquieti..visti in molti dipinti. "Sua Signoria dovrebbe sapere i motivi per cui questi uomini si sono presentati al suo cospetto" aggiunsi poi sempre rivolgendomi al Duca "siano nemici o amici, penso loro abbiano qualcosa da dirvi..questa si chiama diplomazia, non penso sua Signoria vorrà essere scortese" e feci un leggero inchino e mi misi leggermente da parte, aspettando la decisione del Duca o le mosse di quegli uomini.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
10-09-2014, 17.13.08 | #1458 |
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Cid sorrise a quelle parole di Clio.
“Io non vi lascerò mai, capitano.” Disse. “Non dopo che avete rischiato la vita per salvarmi ed avermi preso sulla vostra nave. Non lascerò il vostro equipaggio. A meno che non sarete voi a mandarmi via.” Qualcuno in quel momento bussò alla porta della cabina. “Capitano, sono Vivas... c'è qualcuno che chiede di voi...”
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10-09-2014, 17.21.02 | #1459 |
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“Diplomazia...” disse Dominus a quelle parole di Altea “... diplomazia con dei porci? Uccideteli tutti!” Ordinò poi ai soldati della temibile Guardia Ducale.
E quelli subito puntarono i fucili contro quei filibustieri. “Non sai, duca, che versare il sangue dei Taddei è peccato, poiché essi sono consacrati al Signore?” Fissandolo il capitano del vascello appena atterrato. “O forse, oltre a rinnegare la tua stirpe, rinneghi anche la Fede?” Si aprirono dei boccaporti dalla fiancata del vascello e alcuni mortai puntarono le loro bocche contro quei soldati. “Un mio cenno” continuò Guisgard “e della nobile, secolare ed invincibile Guardia Ducale non resterà più nulla. E dopo poi toccherà anche a te, duca... per quel che mi riguarda il Trono della Civetta (come gli antichi chiamavano il seggio ducale di Capomazda) è rimasto vuoto da tempo, dopo la morte dell'Austero.” A quelle parole, Dominus trasalì. In quel momento arrivò, tra i presenti, anche Velv.
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10-09-2014, 17.21.56 | #1460 |
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Sorrisi a Cid.
"Ah, mi sentirei terribilmente in colpa a privarti del tuo sogno di arruolarti sulla Santa Caterina.. i sogni vanno custoditi gelosamente, Cid.. per quanto può sembrare assurdo, magari a volte si avverano.." portando istintivamente la mano al pugnale che avevo al fianco, che avevo cercato in lungo e in largo per poi trovarlo nell'ultimo posto che mi sarebbe venuto in mente. "Ma sono felice che tu ti trovi bene qui.." alzandomi. Qualcuno aveva bussato. "Arrivo, Vivas.." ad alta voce. "Andiamo, Cid, grazie della chiacchierata.." strizzando l'occhio al ragazzino. Lasciai libero Cid e restai sulla porta a guardare Vivas. "Eccomi, di che si tratta?" con un sorriso. |
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