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Vecchio 04-04-2012, 18.25.43   #1461
Lilith
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Lilith è sulla buona strada
Quando ascoltai le parole della donna, mi chiesi perchè tutte quelle povere dame dovessero subire così tanti dolori... mi sembrava davvero strano.

Guardai il volto della donna, sciupato dalle lacrime e da profonde occhiaie viola. Aveva dei bellissimi occhi verdi... mi chiesi quante cose avesse visto durante la sua vita, quante sofferenze avesse subito; i suoi occhi parlavano più di ogni parola e capii subito che la figlia era tutto ciò che amava. Promisi a me stessa che avrei fatto di tutto per rendere felice quella donna, perchè se c'era una cosa che mi faceva star bene era rendere una persona felice, poter vedere nei suoi occhi la pace con se stessa e con il mondo e cercare di immaginare quali meravigliose emozioni potesse provare... Emozioni che io, mio malgrado, sapevo che non avrei mai provato.
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"Basta un individuo o un semplice gesto per mettere sottosopra l'ordine del mondo."
Mago Merlino
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Vecchio 04-04-2012, 19.14.58   #1462
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Al soleggiare di una delle più luminose mattinate che quell’inizio di Primavera aveva lasciato fra le dolci colline di Sygma, davanti ad un ampio casolare, racchiuso da un muretto di mattoni color terra rossa, dal quale, austeri, salivano rigorosi cipressi, stava una giovane.
Seduta su una panca di legno, ingentilita dai petali che il fiorire della natura aveva sparso qua e la, con accanto un cestino coperto da un fazzoletto con l’orlo gigliato, la ragazza accomodava un paio di guanti dall’aristocratiche fattezze.
Di tanto in tanto, al passaggio di gruppi isolati di soldati, alzavo lo sguardo, come chi osserva senza però soffermarsi troppo su ciò che vede, forse in cerca di qualcosa, per poi tornare su quei guanti.
La lieve brezza che già preannunciava l’avvento del meriggio, scuoteva i gerani che ornavano il cancello d’ingresso, davanti al quale stava seduta la giovane.
Due figure apparvero allora sulla stradina e una delle due, guardando attraverso il cancello, si separò dalla prima per poi avvicinarsi all’ingresso del casolare.
E giunta a pochi passi dalla panca, quasi incurante di essere scoperta, la figura sollevò appena il basco, mostrando, accompagnato da un gemito, i suoi occhi chiari.
“Chymela, sono io…”
A quel sussurro, la giovane alzò subito lo sguardo e qualcosa sul suo bel viso tradì un sussulto.
“Perché sei giunto solo ora?” Alzandosi lei e andando incontro al soldato.
“Muoversi alla luce del giorno” rispose lui “non è come attraversare la notte… eppure, anche senza il favore delle ombre, niente poteva tenermi lontano da te…”
Si accorse di un’esitazione della giovane e subito prese allora la mano di lei.
“Mi pensavi, vero?” Sorridendo. “Mi aspettavi e mi pensavi… dimmi che è così… dimmelo, anima mia…”
“In verità…” mormorò lei “… temo che questo non sia più possibile… incontrarci qui, dico… mi avevi chiesto un ultimo incontro… un ultimo giorno, che poi invece sono diventati due, poi tre, fino a sette con oggi… io sfuggo all’occhio vigile della mia balia, alle domande indiscrete delle mie amiche, ai pettegolezzi della servitù… mi inquieto davanti ad uno sguardo di mio padre e tremo al pensare di dover rispondere a qualche domanda di mia madre su queste uscite mattutine… il tutto per venire qui, a cucire un paio di guanti che non terminerò mai…”
“Vuoi che vada via per sempre?” Fissandola negli occhi lui. “Lo vuoi davvero, Chymela? Dimmelo e sparirò… sparirò per sempre… preferisco consumarmi di dolore, che sentirmi in colpa per ciò che sei costretta a vivere per causa mia…”
“Torneresti a Capomazda?” Con un filo di voce lei.
“No…” scuotendo il capo lui “… lì si parla sempre di questa possibile guerra, dei due Gigli divisi su quello che si immagina come un unico stendardo… no, Capomazda mi sarebbe insopportabile… no, partirò…”
“E per dove?”
“Forse su una sconosciuta nave…” mormorò lui “… una nave che batte una bandiera rinnegata, con un equipaggio senza nome…”
“Un pirata dunque?” Fissandolo lei. “Un contrabbandiere…”
“Si!” Stringendo le sue mani lui. “Un ladro, un predone! Farebbe differenza? Tenterò di dimenticare il mio dolore con l’oro e con le donne… mille donne in mille notti diverse… amandole tutte dal tramonto all’alba, per mandarle vie prima dell’aurora… si, per evitare di vedere i loro volti e scoprire che nessuna di loro sei tu… così vivrò, consumandomi nel dolore e nella follia… questo mi ha dato Sygma… questo è costato innamorarmi di te…”
“Sei ingiusto…”
“No…”
“Sei crudele…”
“No, sono solo innamorato…” stringendo sempre più le mani di lei lui “… innamorato come nessuno mai prima d’ora…”
“Vattene ora…” sospirò lei “… vattene, ci sono soldati ovunque…”
“Solo una cosa, Chymela…” fece lui “… è vero? E’ vero che sposerai un marchese?”
“Vattene, Andros…”
“Dimmi che non mi ami…” penetrando ancor di più col suo sguardo in quello di lei “… dimmelo ed andrò via… per sempre…”


“Come facevi a saperlo?” Chiese Guisgard a Talia. “Come facevi a sapere l’esatta posizione di questa moneta?” Restò allora turbato, per poi perdersi nei suoi pensieri.
Fissava la ragazza e poi quella moneta.
“Talia…” mormorò “… Talia… ho paura… tutto questo mi fa paura… mi fa paura questa fabbrica che un momento è animata e un attimo dopo invece tutto tace… mi fanno paura queste tue visioni… ma soprattutto mi fa paura ciò che tu cominci a credere… dimmi… chi siamo? Dimmi i nostri nomi! Dimmeli ora!”
“Lord Andros! Lady Chymela!” All’improvviso una voce. “Vi cercavo da un bel po’! Perché siete venuti nella fabbrica?” Domandò il vecchio guardiano del Belvedere.
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Vecchio 04-04-2012, 19.39.28   #1463
Altea
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Anche Fyellon convenì che era stata una sventatezza andare in quel castello...ma saremmo certi partiti il giorno dopo.
Il calesse entrò e con Fyellon, il nano e il gobbo entrai in quel misterioso castello e si presentò un uomo robusto che ci accompagnò negli alloggi...poi quella domanda...guardai Fyellon..siete marito e moglie?
"No...siamo...cugini" risposi.
Mi guardavo attorno, il castello era rischiarato solo da poche torce e non riuscivo a vederne bene le fattezze interne, ma sembrava ben arredato e di buon gusto, nonostante le sembianze esterne.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 04-04-2012, 19.45.32   #1464
Guisgard
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La donna fissò Lilith e altre lacrime rigarono il suo volto.
Allora posò una carezza sul volto della ragazza.
Poi quelle parole di Parsifal.
“Perché mi chiedete di quel maniero?” Domandò la donna al cavaliere. “Cosa volete fare?”
Redentos si avvicinò.
“Cosa hai in mente, Parsifal?” Chiese al giovane apprendista.
“Si, il cavaliere ha ragione…” rivolgendosi la donna a Parsifal “… quel castello è solo pena, solo dolore… statene tutti lontani…”
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Vecchio 04-04-2012, 19.50.57   #1465
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Il vecchio prigioniero sorrise e con un cenno del capo si presentò a Cavaliere25 e a Tieste.
“Mi chiamo Polidor…” disse “… e sono stato un alchimista alla corte del re…”
“E perché ora siete in prigione?” Domandò Tieste.
“Perché ho scoperto un segreto straordinario” rispose Polidor “e per vendetta i miei nemici mi hanno fatto chiudere qui!”
“E perché mai?” Fissandolo Tieste.
“Perché qui a Tylesia” rispose Polidor “è vietata qualsiasi arte che possa scalfire le illusioni della Ragione umana…”
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Vecchio 04-04-2012, 19.54.04   #1466
cavaliere25
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cavaliere25 sarà presto famoso
Guardai Polidor e dissi se riusciremo a uscire di qui verreste con noi? domandai sorridendo abbiamo bisogno di persone che ci diano una mano poi guardando Tieste dissi tu che ne pensi amico? e aspettai una risposta da tutti e due mentre guardavo le inferiate della cella
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Vecchio 04-04-2012, 19.57.14   #1467
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Quella nuova visione mi attraversò la mente e l’anima in un lampo, lasciando dietro di sé l’eco di meravigliosi brividi, i palpiti del cuore di Chymela e l’azzurro degli occhi di Andros...
E all’improvviso mi accorsi che tremavo.

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“Come facevi a saperlo?” Chiese Guisgard a Talia. “Come facevi a sapere l’esatta posizione di questa moneta?” Restò allora turbato, per poi perdersi nei suoi pensieri.
Fissava la ragazza e poi quella moneta.
“Talia…” mormorò “… Talia… ho paura… tutto questo mi fa paura… mi fa paura questa fabbrica che un momento è animata e un attimo dopo invece tutto tace… mi fanno paura queste tue visioni… ma soprattutto mi fa paura ciò che tu cominci a credere… dimmi… chi siamo? Dimmi i nostri nomi! Dimmeli ora!”
Quelle domande... domande sui nostri nomi, sulle nostre identità... e non riuscivo a smettere di tremare...
Sentivo che le mie gambe diventavano più deboli di momento in momento... ero stanca, stremata, esausta... ero confusa ed incerta... e mi sarei probabilmente perduta davvero se non ci fosse stato lui lì, perché avrei forse potuto dimenticare me stessa ma non potevo dimenticare Guisgard... non avrei potuto mai farlo... ed era per questo che si sbagliava, era per questo che non avevo ancora completamente perso il senso del reale e forse non lo avrei perso mai.
Gli sorrisi, dunque... ma prima che potessi parlare, la voce dell’anziano guardiano ci interruppe...

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“Lord Andros! Lady Chymela!” All’improvviso una voce. “Vi cercavo da un bel po’! Perché siete venuti nella fabbrica?” Domandò il vecchio guardiano del Belvedere.
“Anche io ho paura talvolta...” gli sussurrai all’orecchio, ignorando l’uomo che sentivo avvicinarsi a noi “Ma tu non ti devi preoccupare. Non ti devi preoccupare perché io non mi dimenticherò mai di te, Guisgard... non potrei mai farlo, mai! Non importa cosa veda o cosa senta... io non mi dimenticherò mai di te! Mai, Guisgard! Mai!”
E gli poggiai un leggero bacio sulla guancia.
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"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 04-04-2012, 20.05.18   #1468
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
L’imbrunire avanzava e tutto cominciò a mutare colore.
Il castello appariva come avvolto da una strana atmosfera e un irreale silenzio, appena scalfito dal rumore delle torce che bruciavano, dominava su tutto.
Alla risposta di Altea, l’anziano uomo annuì e condusse prima la donna nella sua camera, poi Fyellon nella sua.
“La cena sarà servita tra un’ora.” Disse l’uomo alla ragazza.
E andò via, lasciando Altea da sola nella camera.
Era questa arredata con gusto bretone, spartana dunque, ma accogliente.
Dall’unica finestra era possibile guardare nel cortile.
Ad un tratto Altea udì un rumore.
Come un respiro soffocato.
Poi le parve di vedere un’ombra.
Ma un attimo dopo si tranquillizzò.
In quel momento qualcuno bussò alla porta.
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Vecchio 04-04-2012, 20.08.55   #1469
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Fissaì la donna e prendendola per mano le dissi:

"La pena più grande è quella che l'amore di una madre debba essere stroncato da quel male che è l'amore forsennato e maledetto..."

"Non disperatevi..." le asciugaì le lacrime che rigavano il suo tenero volto e continuai

"Sua figlia tornerà fra le sue braccia...."

Rivolgendomi al Maestro Redentos risposi:

"Non possiamo negare la richiesta di aiuto di questa donna affranta dal dolore...., la aiuterò".

Nel mio peregrinare non avevo mai visto così tanto dolore, bisognava porvi fine. Tylesia, la donna dovevano essere liberate da questo mal perverso.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore.....
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Vecchio 04-04-2012, 20.20.21   #1470
Altea
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Come immaginavo, ci portarono in alloggi diversi..speravo che la notte fosse trascorsa tranquillamente. Entrai in camera, era molto semplice ma accogliente, e dalla finestra si vedeva il cortile, con un bel giardino e al centro un pozzo antico.
Ci dissero che in un'ora si sarebbe servita la cena....cena? Io non avevo per niente fame...e fu un attimo...sentii un respiro vicino a me, sul collo, freddo, quasi soffocato, mi voltai di scatto e vidi un'ombra per poi sparire...forse era una visione data dalla luce della torcia.
Bussarono alla porta...lentamente mi avvicinai "Sono milady Altea, chi è?" con il cuore che batteva.
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Ultima modifica di Altea : 04-04-2012 alle ore 21.44.24.
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