10-05-2018, 02.08.01 | #1471 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elv sorrise, guardando Gwen con eloquente malizia.
Spinse il dito fra le labbra di lei, lambendo la lingua umida, muovendolo fra i suoi canini affilati. “Mi piace avere il dominio della notte” disse “e di tutti coloro che come te si nutrono di essa...” accarezzandole la lingua col suo dito. Il barone fece il suo ingresso nella sala, davanti agli inchini dei suoi sottoposti. Era alto, vestito di raso nero, con risvolti, ricami e bottoni d'oro, un'ampia mantellina scura, stretti pantaloni del medesimo colore e bassi stivali di cuoio. I capelli erano lunghi e lisci, la pelle di un pallido e nobile candore, sicuramente frutto della lunga cattività, gli occhi non troppo grandi, ma acuti, profondi e penetranti, neri come la pece ed osservatori di tutto ciò che li circondava. La fronte era ampia, appena bombata, il naso aquilino ma non troppo arcuato, barba scura e sottile, ben curata e non troppo folta. La bocca era piccola e ben disegnata, con labbra dall'incarnato rosso come purissimo rubino che tradivano una vitalità non comune in quell'uomo. Salutò i presenti, in primis il Maresciallo e Fagiuanus, per poi vagare con lo sguardo nella sala, come se sapesse già cosa cercare. I suoi occhi si fermarono su Dacey, guardandola tutta. La ragazza sentì lo sguardo del barone su di lei, su tutta la sua figura. Uno sguardo che lei percepì essere profondo, intimo, quasi proibito. “Nulla io vedo che non sia perfetto...” disse sorridendo “... disse Ade nel rapire Persefone... siete meravigliosa, madama...” guardando poi un grosso ritratto sulla parete della sala, in cui era raffigurato proprio il rapimento di Persefone ad opera di Ade, dio degli inferi.
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10-05-2018, 02.19.21 | #1472 |
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Schiusi ancora un po' le labbra quando sfiorò la mia lingua col dito, che si immerse in quel calore morbido ed umido.
Lo avvolsi, lo sfiorai infinite volte. Poi lo lasciai andare. "Anche di me?" dissi piano, con tono malizioso, mentre baciavo il palmo della sua mano. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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10-05-2018, 02.19.34 | #1473 |
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I miei poveri occhi indagatori sembrarono finalmente trovare degni compagni, e con essi la pace.
Si fermarono su quelli scuri, oscuri del Barone. L’uomo aveva fatto il suo ingresso, portando con se il fascino, perfettamente abbigliato con abiti scuri che risaltavano sulla pelle diafana. I miei occhi color miele trovarono soddisfazione alla vita dei lineamenti nobili, virili, nel portamento composto ed elegante, nella forma degli occhi. Occhi contro occhi. Questi a specchiarsi in quell’oblio fino a venirne risucchiati per poi smarrirsi mentre io venivo guardata con attenzione. Sentivo di essere esaminata, in ogni piccolo dettaglio del mio viso, del mio collo, sentivo nettamente gli occhi color pece fermarsi sulla mia scollatura provocante per poi proseguire seguendo le curve disegnate dalla stoffa verde acqua ed infine di nuovo l’ambrato del mio sguardo fu inghiottito dalle tenebre nelle pupille del Barone. “ La storia della povera Persefone. Strappata alla madre e alla Terra, trascinata nell’Oscurità diventandone Regina. Mi sono sempre domandata perché Ade l’abbia rapita invece che corteggiarla e mostrarle quanto seducenti possono essere le tenebre.” Risposi, mettendomi anche io dinanzi al quadro. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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10-05-2018, 02.36.14 | #1474 |
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“Soprattutto di te...” disse Elv, mentre Gwen baciava il palmo della sua bianca mano “... soprattutto di te...” ripetè, per poi reclamare per se le labbra della vampira.
La baciò con seducente passione ed erotico trasporto. Un bacio lento, carico di eccitante desiderio, quasi un preludio di ciò che la notte avrebbe portato ai due vampiri. “Andiamo a caccia delle nostre prede, mia bella vampira?” Sussurrò sulle labbra di lei. Dacey ed il barone restarono un attimo a guardare quel quadro, in cui era raffigurato il rapimento di Persefone ad opera di Ade. “Spesso l'amore, la passione, il desiderio” disse lui tornando con lo sguardo su di lei “spingono ad atti distruttivi... la Guerra di Troia, il Ratto delle Sabine, il rapimento di Antiope da parte di Teseo... io però non rapirei mai una donna, strappandola al suo mondo contro la sua volontà...” con lo sguardo che accarezzava l'intera figura di Dacey, indugiando sulle sue forme sinuose, le pieghe perfette “... nulla è più appagante, più eccitante di un desiderio proibito da soddisfare... da una fuga sognata da ciò che comune, grigio, scontato... fuggire dalla morale, dalla luce per scoprire ciò che è proibito, oscuro... questo appaga il corpo e lo spirito... per questo detesto i matrimoni combinati e gli accordi diplomatici...” fissava i suoi occhi colori miele, le labbra coralline e poi quella provocante scollatura. E quello sguardo del barone fecero sentire Dacey quasi indifesa davanti a lui. Indifesa e nuda.
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10-05-2018, 02.47.21 | #1475 |
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Emisi un risolino argentino ed eccitato, che quasi risuonò per tutto l'androne.
Poi mi baciò e mi faceva impazzire il modo in cui mi faceva sentire di volermi tutta per sè, solo per lui e per nessun altro al mondo. Anche io volevo che fosse solo mio, ma era diverso. Lui lo faceva con un sotteso ricco di passione, desiderio ed erotismo mai provati prima. Mi baciava con un trasporto ed una sensualità che mi facevano sciogliere come burro al sole. Era il mio veleno e la mia cura, il sangue e la mia sete, il sollievo e il tormento e non riuscivo a fare a meno di lui. "Sì..." trillai alla sua domanda, con un sorriso smagliante. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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10-05-2018, 02.53.06 | #1476 |
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“ Il bene e il male, la luce e il buio.
Io credo che questo mito voglia insegnarci che non può esistere uno senza l’altro. Trovo interessante però Ade, che rischia tutto per avere una donna appartenente al mondo terreno, una fanciulla che rappresenta la vita, la prosperità, luminosa e fresca. Come se anche lui, nel suo mondo di morte e buio, necessiti di una piccola luce. Una piccola luce a cui mostrare il suo stesso lato di ombra . Una piccola luce che diviene Regina degli Inferi.” Terminai la mia analisi del quadro, stranamente evocativo rispetto a quel ricordo che mi era tornato alla mente quel pomeriggio stesso. “ Se solo gli uomini sapessero badare ai loro istinti più primitivi e distruttivi, chissà come sarebbe ora il mondo... I matrimoni combinati, ci sono diverse persone in questa sala che sarebbero in disaccordo con voi.” E naturalmente accennai verso mio fratello che ancora parlava con Fagianus, un bel calice di vino vermiglio in mano. “ Ma io trovo che non vi sia nulla di più bello e gratificante di conquistare una donna, nel profondo del suo animo, per ricevere così il suo amore incondizionato ed essere complici nella vita. Ho sempre pensato che marito e moglie debbano prima di tutto essere complici, condividere obiettivi e desideri.” Di nuovo i suoi occhi. Lo sguardo di lui che mi leggeva dentro, facendomi segretamente tremare per via delle pieghe più nascoste che si svelavano candidamente. Lo sguardo che fuori percorreva il mio corpo, dimostrando come rendere inutile la stoffa, visto che mi sentivo completamente nuda e in balia di una forza che quegli occhi emanavano. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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10-05-2018, 03.02.52 | #1477 |
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“Andiamo dunque...” disse Elv porgendole il braccio ed invitandola nei misteri di una notte infinita, fatta di stelle e giochi proibiti.
Lasciarono così la torre diroccata ed i suoi sortilegi, muovendosi come ombre fra la boscaglia intrisa di ombre. Attraversarono quel mondo onirico, sconosciuto ai mortali, tra spiriti ancestrali danzanti, dimenticati rituali e segreti viuzze per luoghi oscuri ed incantati. Sinuosi e silenziosi i due vampiri raggiunsero un fiumiciattolo, dove le voci di due pescatori notturni attirarono la loro attenzione. Il barone sorrise a Dacey. Un sorriso enigmatico. Arrivò un servitore con dei calici ricolmi di vino. Il barone ne prese due ed il primo naturalmente fu per Dacey. “Per questo” disse alla ragazza “vi ho liberato da ogni obbligo verso di me.” Sorseggiando il vino. “Non mi interessa avervi come il frutto di un accordo, né come difesa della Ragion di Stato... preferisco rincorrervi, cominciando dai vostri giochi di fanciulla fino ai vostri sogni di donna...” A quelle parole gli occhi scuri del barone erano più che mai in quelli di lei, suscitandole ricordi lontani, notti insonni, giochi rubati, giorni di solitudine, l'indifferenza dei suoi simili. “Non è questo il mio mondo...” indicando la sala ed i presenti “... non è la ricchezza o il potere che bramo... ma bensì i segreti della notte... i suoi notturni di un giardino... l'alone lunare ed i suoi misteri...” finendo il suo calice “... dopo posso ambire alla vostra compagnia per una passeggiata al chiarore della Luna del nostro giardino?” In quel momento però squillò una tromba e si aprì la porta. E tra la curiosità e l'ilarità generale Rosso il saltimbanco fece il suo ingresso in quella serata di festa.
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10-05-2018, 03.11.55 | #1478 |
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Sorrisi eccitata ed esaltata prendendo il suo braccio.
Subito dopo lasciammo la torre per immergerci nei misteri notturni delle ombre, nel silenzio della sera buia e magica. Ci muovemmo silenziosi e sinuosi nel bosco, fino a trovare due pescatori. Rivolsi un'occhiata eloquente ad Elv ed agii. Ne attirai uno dietro un albero e prima che potesse urlare, affondai i denti. Le urla gli si strozzarono in gola, la stessa da cui fluiva quel sangue denso e caldo che mi stava rianimando dopo quel tempo passato in quella cripta. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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10-05-2018, 03.19.20 | #1479 |
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Pendevo così dalla sue labbra, bramosa di sentire di più, scoprire di più ed avere di più, sfamando così ogni mio piccolo desiderio.
“ Siete un moderno e nobile Ade, paziente e così cortese da attendere. Chissà che la vostra Persefone non finirà presto ai vostri piedi proprio per questa corte rispettosa ma non per questo meno coinvolgente o passionale.” Vi era passione, nel modo in cui mi parlava ma soprattutto guardava, la sentivo nell’aria, calda quasi soffocante. Mi guardava, mi scopriva e mi faceva scoprire tempi andati, ricordi perduti e ritrovati, promesse lontane ma ancora vive nel mio cuore, occhi rossi che attendevo con ansia. Occhi rossi... occhi neri... differenti colori ma stessa potenza. “ Fin da bambina ho capito di avere qualcosa che andava ben oltre le apparenze. Ho accettato questo lato buio, l’ho visto crescere con me dandomi modo di scoprire la notte e i suoi segreti. Vi definite un uomo della notte... io mi sento proprio come Persefone, divisa tra i suoi mesi di luce e quelli di buio... A volte mi sento quasi un bilico e so che basterebbe anche un cenno... un Ade che mi porti nel regno giusto per me. Ecco cosa accade se si discute di mitologia greca con me, finisco per impersonarla.” Rivolsi un sorriso al Barone, tenendo che potesse trovare alquanto strani quei discorsi, nonostante i suoi occhi sembrassero nutrirsi delle mie parole. “ Non potevate farmi proposta più allettante, la Luna e il suo fascino, la sua luce pallida e il silenzio della notte, può esserci qualcosa di più prezioso?” Volevo essere da sola con lui, per scoprire ancora il suo sguardo, lontano dagli altri, lontano dai giochi di luce che sapevano fare le candele. Volevo vedere i suoi occhi come solo la notte da mostrare, volevo vederli per capire se potessero essere davvero quelli di Lui. “ È solo un sciocco spettacolo, lasciamo che gli altri si distraggano con questo artista mascherato così non si accorgeranno della nostra assenza.” Prendendo il braccio del Barone, decisa a portarlo via dalla stanza prima di dare qualsiasi occasione a Reddas di colpire. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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10-05-2018, 03.26.22 | #1480 |
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Prima Gwen, silenziosa e letale, raggiunse uno dei due pescatori, poi lo stesso fece Elv con l'altro.
In un attimo i due sfortunati uomini furono colpiti e divennero il banchetto sacrilego per i due vampiri, che del loro sangue fecero nutrimento per quella notte. Con le labbra ancora calde ed i denti intrisi di quel sangue vivo, Elv guardò la sua compagna ed amante, sorride e baciandola. Un bacio che suggellò quel pasto blasfemo, come un brindisi oscuro fatto di sangue, passione ed amore. Un amore oscuro. “Mi sento rinato...” disse lui sulla bocca di lei “... potrei battermi col mondo intero...” sorridendo e baciandola ancora. “Non chiedo di meglio...” disse il barone prendendo il braccio di Dacey “... così, là fuori, tra i fiori notturni del giardino mi parlerete di altri miti, di altre eroine e vi vedrò impersonarle per me solo... almeno in questa notte così magica... e forse io vi mostrerò i miei occhi...” sorridendo enigmatico “... dopotutto gli occhi sono lo specchio dell'anima, ossia dei segreti di un uomo...” “Mio signore!” Esclamò il Maresciallo. “Tutti attendiamo voi soltanto. Carne e vino sono pronti ed il maestro pasticciere ha rubato per voi una ricetta segreta dell'eunuco di un lontano Sultano. Venite e brindiamo al vostro ritorno. Quel saltimbanco danzerà e canterà per voi.” Annuendo il Maresciallo.
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