07-12-2011, 17.44.37 | #1481 |
Cittadino di Camelot
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passo' qualche momento....e poi i due cominciarono a parlare.....solo qulache parola......ma l'affermazione di padre Adam......mi fece fermare il cuore in petto....lo sapevo...lo sapevo......voleva portarmi via Maria......Emile asseriva che eravamo arrivati a Calais, sentii una lacrima scivolare giu'........e cosi' feci finta di essermi svegliata....." Dove siamo....?.....mi sembra di aver dormito un secolo....Ho fatto un brutto sogno.......avevo una serpe in seno....".....
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07-12-2011, 17.45.37 | #1482 |
Cittadino di Camelot
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Sentii il giovane scudiero parlarmi e avvertii del disprezzo "Si, mi sono sposata, perchè? voi non potete giudicare perchè non conoscete i fatti che mi hanno portata a sposarmi con Lord Carrinton". Detto questo Sir Hagus ci portò presso un faro, entrammo illuminati da una sua torcia che mostrò uno scenario non poco allegro. Orlando era legato alla sedia e a un tratto quel cavaliere che sembrava a servizio di Lord Tudor iniziò a inveire contro Orlando, il quale era preoccupato per la mia presenza.
"Che sta succedendo qui? Signori, penso sia ora che tutti voi vi calmiate per un attimo. Cosa dovrebbe celarmi mio marito? avanti ditemelo sir Hagus".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
08-12-2011, 02.33.52 | #1483 | |
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
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08-12-2011, 02.46.59 | #1484 |
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Il priore guardò Fountaine e Parsifal.
“Quella donna, non può vivere segregata così…” disse il cacciatore di taglie. “Allora non potrà restare qui con noi.” Rispose il priore. “Credo sia giusto portarla in un convento dove ci siano altre monache.” “E suo figlio?” Domandò il priore. “Conosco un convento di Agostiniane.” Fece Fountaine. “Conosco la badessa. Lì vive un cappellano… la madre potrebbe restare lì e suo figlio col cappellano… così da non essere separati…” “E chi condurrebbe la donna e suo figlio a quel convento?” “Lo faremo io e i miei compagni.” Rispose Fountaine. “Dite sul serio?” Fissandolo il priore. “Perché?” “Perché odio la sofferenza…” Il giorno dopo, suor Petra e suo figlio furono pronti per lasciare il monastero. “Andiamo.” Disse Fountaine ed insieme a Parsifal e ai suoi due compagni condussero via la madre e il figlio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 09-12-2011 alle ore 02.46.44. |
08-12-2011, 02.58.08 | #1485 |
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Sir Hagus fissò prima Altea, poi suo marito Orlando.
“Forse è compito vostro raccontare la verità…” rivolgendosi a lord Carrinton. L’uomo chinò il capo e poi, guardando la sua bella moglie, cominciò a raccontare: “Altea… io ti amo più di ogni altra cosa… e per te darei la mia stessa vita… devi sapere tutta la verità… sono io la spia che aiutava l’ambasciatore Ginestrino Missan… il mio aiuto gli serviva per smascherare il Giglio Verde…” “Siete dunque un traditore.” Disse Hagus. “No, non lo sono!” Negò Orlando. “Sono stato costretto a farlo! Missan mi ricattava! Diceva di avere le prove della mia colpevolezza! Diceva che poteva rovinarmi… voleva incastrarmi… voleva far credere che ad assassinare di mia moglie ero stato io… Altea, lo giuro sul nostro amore… sono stato costretto… devi credermi…” “E’ troppo tardi ormai.” Intervenendo l’eunuco. “Ora pagherete per i vostri reati.” Fece allora un cenno ad uno dei suoi e questi preparò un cappio su una trave della stanza. “Vi impiccheremo qui.” Fissandolo l’eunuco.
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08-12-2011, 03.15.31 | #1486 |
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“Tranquilla…” disse Emile ad Elisabeth “… era solo un brutto sogno… siamo a Calais ed ora la nave vi condurrà via da questo paese…”
Maria si svegliò tra le braccia di Elisabeth. Ad un tratto si avvicinò un uomo ai tre. “Signori, vi attendevamo.” Salutandoli. “Sono il capitano della Satrapia… ho l’ordine di condurvi in Inghilterra. Partiremo tra pochi minuti.” “Bene.” Annuendo Emile. “Monsieur…” disse padre Adam ad Emile “… ricordate il nostro patto…” “Si.” Fece Emile. “La bambina vivrà in una famiglia vera. Avrà un papà ed una mamma.” “Bene.” Sorridendo padre Adam. “E’ la cosa migliore. Dobbiamo pensare al bene della bambina.” “Si, è vero.” Annuendo Emile. “Ed Elisabeth sarà la migliore madre possibile per quella bambina.” “Cosa volete dire?” Stupito il chierico. “Lei non è neanche sposata.” “Vi sbagliate.” Rispose Emile, per poi voltarsi verso Elisabeth. “Elisabeth… vuoi diventare mia moglie?”
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08-12-2011, 03.55.12 | #1487 |
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Poco dopo, alcuni marinai entrarono nella cabina e servirono a Gaynor un degno pasto.
“Mangiate, madame” disse il capitano, giunto insieme a quei marinai “e dopo vi condurremo ovunque voi vogliate.” Un attimo dopo lui e i suoi si ritirarono, lasciando da sola la Ginestrina. Ad un tratto, la ragazza, fu attratta da una musica che proveniva dal molo. Era una melodia malinconica che accompagnava la voce di un cantastorie. “Tornerò finalmente un giorno da te… e mi farai del mondo il solo e unico re... ma ora io devo solamente rassegnarmi... col ricordo di quando mi dicevi di amarmi... e farti solamente un’ultima e infinita carezza... per andare via seguendo la malinconica brezza... ma quando la Luna lascerà la sua scia sul mare... tu saprai che io sarò dall’altra parte ad aspettare...” In quell’istante qualcuno entrò nella cabina. “Vi hanno rattristato quelle parole?” Chiese il capitano. “Capita spesso che un canto malinconico si alzi sulle acque notturne… non badateci, madame… noi gente di mare siamo abituati alla nostalgia che accompagna il fruscio del mare sotto il sussurrare del vento..."
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08-12-2011, 04.10.54 | #1488 |
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“Non siamo più sul quel palcoscenico!” Disse Renart fissando con disprezzo Talia. “Non c’è Essien a proteggerti! Sei nei guai… come lo sono questo pagliaccio inglese e quel buffone mascherato di Tafferuille!” Ed un sorriso compiaciuto apparve sul suo volto.
Intanto, il duello era cominciato. Il tintinnio dell’acciaio contro l’acciaio e poi i gemiti per la fatica dei due contendenti. “Ho sentito dire” fece Renart avvicinandosi all’orecchio di Talia “che il repubblicano De Jeon è stato maestro di scherma… pare che con queste lezioni si pagasse gli studi…” Il duello continuava, sempre più animato dall’odio dei due sfidanti. “Sei venuto qui per morire a causa di una donna…” fece De Jeon tra una scoccata e l’altra “… morte assai sciocca…” “Pensavo…” rispondendo colpo su colpo Guisgard “… che a muovervi fosse l’odio per il mio ceto…” “Per quello avrei potuto mandarti al patibolo oggi stesso…” replicò De Jeon “… ma voglio infilzarti io stesso…” “Già…” tentando di colpirlo Guisgard “… conosco i vostri processi sommari…” I due, come galli in un pollaio, non si risparmiavano. De Jeon, padrone di uno stile più aggressivo e diretto, Guisgard, invece con movenze più agili ed eleganti. In quel momento ritornò Missan. “Avanti, signori…” guardando i due duellare “… vi prego… smettetela…” “Sarò da voi fra un momento, amico mio…” con tono guascone Guisgard. De Jeon, ad un certo punto, tentò il colpo risolutore, ma il suo avversario fu lesto nell’evitarlo. Poi, all’improvviso, fu Guisgard a tentare la stoccata decisiva, ma riuscì solo a strappare la camicia del suo rivale. “La lama del grande campione del popolo non sembra più tanto salda…” sorridendo l’inglese. “Lo è abbastanza da passarti da parte a parte!” Con un impeto d’ira il Ginestrino. “Che effetto fa trovarsi faccia a faccia col nemico” disse Guisgard “senza che vi sia il boia a farvi sentire più forte?” “Canaglia!” Gridò De Jeon, per poi menare un deciso fendente che ferì Guisgard alla mano sinistra. L’inglese guardò quella leggera ferita e poi il suo nemico. “Mi ci voleva un graffio per svegliarmi…” e si lanciò nuovamente contro il Ginestrino. Lo scontro riprese e stavolta i colpi raggiunsero il massimo dell’intensità, tanto era l’ardore con cui venivano inferti. Ci fu poi un istante, quasi infinitesimale, di attesa fra i due. De Jeon ruppe poi quell’attimo e mandò un fendente verso Guisgard. Questi con un bel disimpegno annullò quell’attacco e, facendo scivolare il piede destro in avanti, si allungò in un affondo aggraziato, fulmineo e letale che penetrò la guardia del Ginestrino e lo colpì nel bel mezzo del petto. De Jeon, con gli occhi quasi increduli fissò prima il suo rivale, poi cercò il volto di Talia. Ma non riuscì a pronunciare nemmeno una parola. Barcollò per qualche istante per poi indietreggiare fino al muro. Tentò inutilmente di sorreggersi ad una bandiera repubblicana, ma alla fine scivolò a terra tirandosela dietro. Morì avvolto dai colori di Magnus. Guisgard lo fissò, per poi voltarsi verso Talia. “De Jeon è morto…” avvicinandosi Missan “… e l’avete ucciso voi, sir Guisgard…” guardò l’inglese ed accennò un sorriso quasi incredulo “… sapete? Cominciava a seccarmi. Il potere fa male agli uomini, come diceva Platone.”
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08-12-2011, 12.28.16 | #1489 | |
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“Philip!” mormorai, portandomi una mano alla bocca.
I suoi occhi furono nei miei... un istante... l’ultimo istante, l’ultimo respiro... La donna se ne stava in piedi davanti a me, silenziosa, osservandomi. Io, seduta sulla sedia dall’alto schienale, tenevo il volto basso. Silenzio... quel silenzio opprimente mi faceva male. Mi mossi a disagio, mordicchiandomi il labbro inferiore... “Mi dispiace!” dissi poi, tanto piano che la mia voce fu appena percepibile nell’ampia sala. Suor Amélie non rispose. Attesi un attimo, quindi, poi azzardai un’occhiata verso di lei... i suoi occhi su di me erano severi come non erano mai stati prima, sul suo volto un’espressione indecifrabile. “Mi dispiace aver disubbidito...” soggiunsi, sempre pianissimo “Non volevo farvi arrabbiare!” Gli occhi di suor Amélie si allargarono impercettibilmente... mi fissò ancora per un istante, infine sospirò. “Arrabbiare!” disse “Credi davvero che sia questo il problema? Credi che il peggio sia il fatto che mi sono arrabbiata... o che mi sono preoccupata...” Rimasi in silenzio, incerta su che cosa dire... “Talia...” proseguì lei dopo un attimo “Oh, Talia... questo non ha nessuna importanza, invece! Nessuna! Rispetto a ciò che sarebbe potuto accadere! Ci pensi? Salire sul tetto del campanile... non pensi a quanto è pericoloso? Non pensi che, se foste scivolati e caduti giù, sareste potuti restare uccisi?” Di nuovo abbassai gli occhi... “Io non ci ho pensato!” mormorai “Noi volevamo soltanto vedere il tramonto...” “Tu e Philip De Jeon!” disse. Annuii. Poi all’improvviso un altro pensiero mi colse... sollevai quindi lo sguardo e la fissai allarmata... “Che cosa ne sarà di lui, ora? La Madre Superiora ha mandato a chiamare suo padre e...” “Si chiamano conseguenze, Talia!” mi interruppe lei. “E quali saranno le conseguenze?” insistei “Soeur Amélie... non è stata tutta colpa sua! Sono io che ho accettato di seguirlo lassù...” La giovane suora sospirò... “Si, lo so!” disse “Infatti la Madre Superiora vuole vedere anche te, dopo aver parlato con De Jeon. Ma vedi... tutto ciò che facciamo, ogni nostro singolo gesto porta a delle conseguenze. E ognuno di noi deve avere il coraggio di affrontare le conseguenze delle proprie scelte e delle proprie azioni! Mi auguro che voi due oggi lo abbiate imparato!” Philip De Jeon scivolò al suolo e quel ricordo scivolò via dalla mia mente. Chiusi gli occhi. Conseguenze... ecco che cos’erano state... tutte conseguenze. Tutta la mia vita, tutto ciò che era successo... era stato tutto una lunga serie di conseguenze: la partenza di Philip, la mia fuga, i suoi studi, la mia vita alla compagnia, le sue scelte, le mie, gli editti, il ritorno a Colaubain, lo scempio, il dolore, la sua fama, la mia rabbia... Ed ora lui era morto. Ed io, che avevo passato gli ultimi anni odiandolo con ogni singola particella del mio corpo e della mia mente, mi sentii come perduta... mi sentii come colui a cui cede la terra sotto i piedi e cade nel vuoto... senza più De Jeon, il mio odio e la mia rabbia perdevano di significato e così, probabilmente, anche la mia stessa vita... E poi quello sguardo. Lo avvertii su di me con la chiarezza di un raggio di sole. Riaprii gli occhi e mi voltai... incrociando, in quell’attimo, lo sguardo incredibilmente penetrante dell’inglese. Quell’inglese... ciò che avevo provato per lui fin dal nostro primissimo incontro non era spiegabile... ciò che aveva causato dentro di me e ciò che il solo suo sguardo mi provocava... Avevo il volto ancora preoccupato a causa del duello, gli occhi ancora lucidi e pieni di lacrime... ma gli sorrisi. Qualche istante di immobilismo... poi mi avvicinai a lui e presi la sua mano tra le mie... “Siete ferito!” mormorai “Dovete essere curato... vi prego, permettetemi di farlo!” Citazione:
Sussultai violentemente e la mano di sir Guisgard scivolò via dalle mie... di nuovo tesa, agitata, impaurita, mi voltai a guardare il Ginestrino.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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08-12-2011, 15.58.45 | #1490 | |
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“Tornerò finalmente un giorno da te…
e mi farai del mondo il solo e unico re... ma ora io devo solamente rassegnarmi... col ricordo di quando mi dicevi di amarmi... e farti solamente un’ultima e infinita carezza... per andare via seguendo la malinconica brezza... ma quando la Luna lascerà la sua scia sul mare... tu saprai che io sarò dall’altra parte ad aspettare...” Quel canto... Oh Signore, perchè vuoi ricordarmi ciò che io ho deciso di dimenticare? Fino a poco fa ero una ragazza gioiosa, piena di ideali e pronta a combattere per essi... poi hai messo Lui sul mio cammino e tutto è cambiato... tutto... Cercavo di convincermi che avrei dimenticato, ma solo ora mi rendo conto che non dimenticherò mai nulla, perchè Lui mi ha stregata... si, stregata, con la sua voce e i suoi occhi... e quell'unica carezza... ma lui oramai mi avrà dimenticata e dall'altra parte non ci sarà nessuno ad aspettarmi... Citazione:
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
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