27-11-2015, 02.57.48 | #1481 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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L'uomo sorrise a Gaynor, accendendole poi la sigaretta che aveva in bocca.
“Banale complimento...” disse sorridendo “... immagino ne abbiate avuti di migliori. Non mi stupisco, siete una gran bella donna... io sono il vostro contatto... mi chiamo Lucros... e lui è Hodog.” Indicando con lo sguardo il ragazzo robusto. “Il generale Taddeus mi aveva parlato di voi...” fissandola “... beh, direi di cominciare a lavorare, no? Siamo qui per questo.” Rise. “L'uomo di cui avete chiesto informazioni, quel Zac Heon, è un apprendista fotografo, senza grandi qualità. Suo padre possiede un noto studio fotografico e per assicurare una degna carriera a suo figlio è riuscito a fargli assegnare il compito di scattare foto qui alla frontiera per un ambizioso libro di prossima pubblicazione. In pratica è un raccomandato. Ma noi ora abbiamo pesci più grandi a cui pensare... uno in modo particolare... è composto di una lega a base di Titanio Lunare, supera in pochissimi secondi il muro del suono e può sparare ad un bersaglio in movimento ad una velocità che impedisce persino di respirare ai malcapitati. Bel giocattolo, vero? Ah, ha pure un nome romantico ed evocativo che piace alle donne. Novalis... carino, no? Bel nome per l'aereo migliore che esista al mondo in questo momento, non trovate?”
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27-11-2015, 03.02.48 | #1482 |
Cittadino di Camelot
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Nè io nè Fermer riuscivamo a capire cosa stesse succedendo. Si vedevano militari e meccanici correre ovunque.
Ciò che Fermer disse mi gelò il sangue. Subito dopo udimmo un boato impressionante invadere la base e mi avvicinai a lui, stringendo istintivamente il suo braccio.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" Ultima modifica di Lady Gwen : 27-11-2015 alle ore 09.07.32. |
27-11-2015, 03.06.36 | #1483 |
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Nei cieli di Evangelia
"Non sono così idiota per la miseria!" Scuotendo la testa "Se non avessi in mano un aereo non mi sarei limitata ad un graffio.." Gelida.
"Denunciarti? Perché? È così facile insultare una donna, è la prima cosa che viene in mente a molti... Credi di essere il primo? Di solito se non è questa dei sottoposti, la classica è chiedermi con chi sono stata a letto per avere i gradi... Come se mi fossero stati regalati..." Scossi la testa "Potreste inventarvi insulti un po' diversi ogni tanto.. Siete così scontati.." Alzando gli occhi al cielo. "Mi hai salvato la vita, e per questo passerò sull'insulto e sulla ancor più grave mancanza di scuse.. Ma metti in dubbio il mio onore un'altra volta, e non ti denuncerò ai superiori, mi limiterò ad ucciderti con le mie mani.." Con gli occhi nei suoi. Nessuno, nessuno poteva osare dirmi cose del genere. E sicuramente quel ragazzo si era giocato la possibilità di entrare nella mia squadriglia. Peggio per lui. Ultima modifica di Clio : 27-11-2015 alle ore 14.59.18. |
27-11-2015, 08.12.32 | #1484 |
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Altea, Altea... Ripetei quel nome nella testa ma sul momento non mi disse nulla. La ragazza invece sembrava particolarmente interessata a Guisgard. " Come tutte in fondo" pensai osservando i due parlare quando poi l'attenzione di tutti andò sulla ricevuta di Fines. Guisgard la prese e la lesse e impallidii. Per me fu la conferma dei miei timori. Qualcuno sapeva di me e ora mi davano la caccia.
Io reagii alla notizia con il silenzio mentre il capitano con la rabbia. Lesto si gettò su Fines inveendo contro di lui e vano fu il tentativo di Leones di fermarlo. << Capitano... Guisgard... >> cercai anche io di farlo ragionare, posando una mano sul suo braccio con fermezza, << usciamo forza... Venite fuori a prendere un po' d'aria>> le mie parole erano decise, un ordine e non una proposta, dette esattamente come avrebbe fatto Dacey a palazzo ad un sottoposto. Aggiunsi un sorriso tirato alle mie parole e una pressione sul suo braccio, doveva lasciare la stanza e calmarsi. Per più di un motivo: Non potevamo permetterci di attirare troppa attenzione, c'era una ragazza che conosceva i nostri piani ma che, sentendo parlare di Gran Baronessa poteva avere sospetti e poi avevo capito che era tempo di riorganizzare il nostro agire,bisognava cambiare qualcosa visto che ora avevamo qualcuno alle calcagne.
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27-11-2015, 15.44.04 | #1485 |
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"Milord non vi va a genio..disprezzate i nobili?"sorrisi"D'accordo, vi chiamerò come i vostri amici..Guisgard o..Capitano. Io sono Altea, invece".
Ma non appena finito di parlare successe ciò che non immaginavo..quel semplice foglio di carta scatenò una diatriba accesa tra Guisgard e Fines. Guisgard mi tolse la carta dalla mano, non opposi resistenza alla sua presa e gliela lasciai in mano. Diana e Leones cercavano di calmarlo, i suoi occhi rispecchiavano ora la sua indole ma, ovviamente, io non potevo sapere la causa scatenante della lite...udii attentamente le parole che si scambiavano e rimasi perplessa. Indietreggiai lentamente e poggiai le mani sul parapetto della finestra, le urla..Diana mi osservava in modo strano come a voler carpire qualcosa di me, ma capii non erano uomini di Canabias.."Vi prego..scusate, non volevo scatenare tutto questo..ma se continuerete ad urlare il taverniere potrebbe mandarvi via, era già adirato per il presunto furto" mi sentivo leggermente in colpa per l' accaduto.."La Granbaronessa?Avete parlato di Città di Capomazda, tra pochi giorni pure io mi recherò laggiù..mia mamma era capomazdese" e lasciai scorrere le parole senza però fare riferimenti precisi.."State parlando della Granbaronessa di Animos, ora in mano a Canabias? La conobbi anni fa, prima della guerra...venne nel Ducato da dove provengo, sembra una donna austera e rigida ma in realtà è una donna intelligente e di spirito, arguta..insomma mi piacque molto. Mio nonno mi ha raccontato, dopo la invasione, si era rifugiata proprio a Città di Capomazda..in un certo senso, sento di condividere quello che quella donna stia vivendo. Il Ducato da dove provengo è stato occupato un paio di giorni fa da Canabias, sono riuscita a fuggire e le mie quattro sorelle sono morte durante il viaggio" i miei occhi si arrossarono leggermente ma dovevo contenere i sentimenti come insegnatomi "E di guerra ne ho vista, ho visto morti, violenza, uomini e artiglierie di Canabias. Sono scappata e sono arrivata fin qui, e proseguirò fino alla capitale capomazdese..quindi di violenza ve ne è in giro, cercate di parlare senza venire alle mani". Osservai Guisgard e Diana che cercava di portarlo fuori.."Vi lascio soli, non preoccupatevi...forse dovete parlare tra voi, io vado a bere un aperitivo e poi a cenare". Mi congedai e scesi le scale con in mano ancora il libro che conteneva il mio quaderno dove scrivevo, mi sedetti al bancone e ordinai un aperitivo analcolico mentre aspettavo servissero la cena...ma pensavo a quel quintetto..cosa c'entravano con Città di Capomazda e la Granbaronessa..non avevo nemmeno voluto avere la conferma fosse proprio lei, ma mi ero sentita troppo in colpa, la cosa non doveva turbarmi visto non erano fatti miei ma mi avevano sempre insegnato a pensare sulle conseguenze delle mie azioni.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
27-11-2015, 17.11.15 | #1486 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Siete così ansiosa, anzi no...” disse Icarius a Clio, senza però distogliere gli occhi dalla rotta “... così ossessionata nel voler apparire un vero militare, un abile pilota, che temete qualcuno possa intaccare ciò con qualche bassa insinuazione...” un ghigno apparve per un istante sul suo volto “... beh, se può farvi sentire meglio sappiate che per me siete talmente fanatica da poter davvero eguagliare o anche superare un uomo in battaglia e senza alcun tipo di aiuto... riguardo poi al vostro onore, non temete, non intendevo certo offendervi... perdonatemi, ma non riesco a vedervi come una vera donna... ed in fondo è ciò che volete, no? Essere un pilota e basta...”
In lontananza apparvero le luci del forte legionario. “Ecco la base.” Indicò Palos, come a voler alleggerire la tensione a bordo.
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27-11-2015, 17.17.54 | #1487 |
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"Ti sbagli soldato, non ho bisogno di dimostrare niente a nessuno, di solito a parlare sono i fatti.. Difendere il mio onore è ciò che mi rende donna, quelle che si comportano in maniera diversa insultano quel termine.. Contenti voi.. Mah..".
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27-11-2015, 17.22.05 | #1488 |
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Alla fine Dacey riuscì a calmare Guisgard, così i due lasciarono la stanza e scesero al pianterreno, per poi uscire nello spiazzo antistante la taverna.
Il militare però era tutt'altro che calmo. Passeggiava avanti e indietro nervosamente, scalciando i sassolini che si ritrovava d'avanti. “A questo punto” disse voltandosi verso la ragazza “tutti i nostri piani potrebbero cambiare. Se all'ufficio postale hanno fatto trapelare il testo del telegramma allora potremmo avere delle seccature.” Scosse il capo. “E magari la visitina alla camera dei due borghesi potrebbe c'entrare qualcosa...” sbuffando. Nel frattempo Altea era scesa al pianterreno per bere qualcosa. E subito fu raggiunta da Leones, anche lui desideroso di qualcosa di forte. “Un cognac.” Guardando il taverniere. “Permettete?” Avvicinandosi ad Altea. “Posso sedermi con voi? Volevo parlarvi della Gran Duchessa, visto sopra l'avete nominata.”
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27-11-2015, 17.28.11 | #1489 |
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Vidi Guisgard e Diana uscire e poco dopo mi raggiunse Leones ordinando qualcosa di forte da bere.
Bevevo il mio aperitivo e lui prese la parola, feci tintinnare il ghiaccio nel bicchiere in mano guardando dentro pensierosa..speravo di non essermi tradita..non dovevano sapere ero la Duchessa..la unica sopravvissuta e in caso di libertà di Cherval la sua futura regnante.."Si la Granbaronessa..non ricordo il nome...sapete..ho visti tanti nobili..perchè me lo chiedete?" e lo guardai curiosamente.
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27-11-2015, 17.29.36 | #1490 |
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Mentre tentavo di convincere Guisgard a lasciar perdere, a togliere le mani di dosso da Fines, ad abbassare la voce, calmarsi e uscire da quella stanza, la giovane che diceva di chiamarsi Altea prese a parlare come una macchinetta.
Per un attimo, quando aveva parlato con Guisgard facendo un riferimento alla nobiltà quasi avevo creduto lo fosse anche lei ma ora, come poteva una ragazza nobile intervenire in una questione che non la riguardava, parlando a sproposito invece che mettersi da parte educatamente. Scossi la testa ascoltandola, parlava decisamente troppo e di cose che non capivo come poteva conoscere. Per poco non sbottai quando osò paragonarsi alla mia prozia ma mantenni una calma apparente, in quel momento ero solo Diana e nulla più. Comunque le sue parole aumentavano il mio sospetto, quel suo sapere troppo non mi piaceva, quel suo intromettersi non mi piaceva. Ecco perché insistetti maggiormente con Guisgard, per farlo uscire dalla stanza, decisa a portarlo nella mia, l'unico posto dove potevo essere tranquilla che non ci fossero occhi e orecchie indiscrete. Forse stavo diventando paranoica, vedevo nemici e pericoli ovunque ma forse nelle mie preoccupazioni c'era un fondo di verità, conferma che avevo ottenuto durante gli avvenimenti di quella sera per giunta. Il problema era che risultavo esagerata, per tutti non ero che Diana, una cameriera, e questo non giustificava i miei timori appieno. Ma non potevo stare a lungo in questa situazione, mi corrodeva e ogni giorno di più mi tornavano alla mente memorie rimosse della notte in cui tutta la mia vita era cambiata per sempre. La mia unica speranza, anche se anche questa era dubbia, era affidarmi a Guisgard, sperando che comprendesse. Lui però scese fino al pianterreno, e poi fuori, era nervoso, lo si vedeva dai suoi modi. Intrecciai le mani tra oro, avvertendo quel suo nervosismo. << Capitano ora però cercate di calmarvi, dobbiamo essere lucidi e pensare razionalmente. Avete ragione, qualcosa di certo é cambiato ora...>> stavo per tornare sull'idea di lasciare la città ma temevo si adirasse. << Io sono nelle vostre mani, questo lo sapete.... Troviamo un modo per andare avanti ma diventando più prudenti >>
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