15-01-2012, 22.42.37 | #141 |
Cittadino di Camelot
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La governante, a quelle parole di Chantal, scosse leggermente il capo.
“Tu sei troppo buona, ragazza mia.” Mormorò. “Vivi ignorando totalmente che la maggior parte del prossimo è di natura malvagia. E sia, vediamo chi è che bussa a quest’ora…” Chantal sorrise con tenerezza alla donna,come a volerla rassicurare e rincuorare sui buoni propositi di chi giungeva coi favori della Luna.La ragazza,infatti,appariva ignara,talvolta,della malvagità degli uomini. Mentre la governante si accingeva a disserrare il portone di casa,la fanciulla si sollevò in piedi,guardò qualche istante la brace sebbene ardesse un pochino,poi si voltò portandosi con le spalle al camino e pose le mani dietro la schiena per riscaldarle ancora.Infine,guardò nella sala,in un angolo erano stati riposti un baule in legno e dei borsoni in pesante broccato rifiniti in cuoio.Tutto era pronto per intraprendere il viaggio,si aspettava solo il sopraggiungere dell'Aurora. Posò gli occhi su alcuni oggetti apena percettibili nella penombra della candela,un vecchio ritratto,un cofanetto intarsiato,delle conchiglie,uno scialle dimenticato su una cassapanca,poche cose legate ad antichi ricordi carichi di sentimenti che Chantal avrebbe discinto anche al buio e senza toccarli,e che,pur vedendo in ogni istante del giorno,ora le apparivano carichi di emozioni vissute,quasi sussultantii di dolci momenti passati.E respirando profondamente i profumi della casa le sovvenne un pensiero che espresse per dirimere i dubbi della governante."Mio padre una volta mi presentòad un taoista venuto dal lontano Oriente."Disse la ragazza."Era un filosofo della Cina che prendendomi sotto braccio per passeggiare insieme immersi nei giardini fioriti e silenziosi di primavera,mi insegnava:La gentilezza nelle parole crea confidenza; la gentilezza nel pensiero crea profondità; la gentilezza nel dare crea amore..."Chantal poi,dondolando sulle punte, emise un flebile sospiro e concluse:"Chi ha bussato in nome di San Michele sia rinfrancato con gentilezza." A quel dire la governante abbandonò i suoi timori e acconsentì al volere della ragazza,sebbene dubbiosa e perplessa. Ma appena la donna aprì, tre figure apparvero sulla porta. Un attimo dopo entrarono in casa e chiusero la porta alle loro spalle. “Bene bene…” disse uno dei tre “… sembra davvero un bel posticino… e c’è anche di che riscaldarsi…” avvicinandosi al cammino “… e non parlo solo del fuoco…” accarezzando il viso di Chantal. Tre uomini avevano varcato la soglia con fare aggressivo e inconsulti,senza neanche dare alla donna la possibilità di opporsi.La donna e la ragazza se li ritrovarono,così,introdotti in casa con l'inganno.Questi non presero molto tempo che uno di loro subito si diresse verso la giovane,spintonando l'operosa e oramai preoccupata governante.Chi aveva bussato domandando ospitalità tentò di accarezzare a malomodo la ragazza. Chantal rimase immobile quando si sentì sfiorare dall'uomo,come raggelata,come impietrita. Allora la governante si fece avanti per tentare di proteggerla: “Chi siete?” Urlò la governante. “Chi vi da il diritto di entrare così in casa nostra! E come osate toccarla!” Indicando Chantal. “Smettila di starnazzare come un’oca!” Rispose l’uomo, colpendola violentemente al volto. “E cerca di non darci noie!” Fece poi cenno agli altri due e questi subito serrarono bene porte e finestre. Solo quando vide la donna ferita e riversa sul pavimento Chantal si scosse,cercò di muoversi per andarle incontro,ma questi la immobilizzò trattenendola a sè per un braccio impedendole,così, di sincerarsi sulle condizioni della governante.E,mentre questi spingeva la fanciulla più lontano dalla donna che ancora non riusciva ad alzarsii,ella voltandosi indietro, mentre l'uomo minacciava di divenire più violento,riuscì a rivolgersi a lei con voce concitata e smorzata dal terrore:"Cosa vi ha fatto..ditemi..state bene?" Le donne erano,così,intrappolate il casa in balia dei briganti. Intanto,cominciava ad albeggiare e pallidi raggi vestiti d'inverno andavano posandosi ovattati sulla vallata,ridestando le morbide onde del fiume dalle calde acque.. |
15-01-2012, 22.47.03 | #142 |
Cittadino di Camelot
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Le parole di Goz mi passarono intorno senza scuotermi.......la carita' cristiana in quel caso doveva essere messa da parte..ma l'uomo aveva la buona abitudine di non dare acsolto e questo gli dava modo di fare esperienze importanti nella propria vita..." Lady Gaynor sono lieta di fdare la vostra conoscenza.....avete una sensibilita' acuta a quanto pare....ne sono lieta....caro Daniel datemi il braccio..non possimao farci attendere oltre...il Capitano ci ha invitatio a cena e gli altri ospiti sono gia' nella sala.....oltre che poco propensi alla carita'...diventeremo anche maleducati......e poi un consiglio Daniel ..... non abbiate compassione dell' uomo, non comprende...noi esistiamo per questo.......".....misi il mio braccio sotto quello di Daniel ed entrai nel salone...alcuni passeggeri erano a tavola, compresa la Dama misteriosa......Goz faceva gli onori di casa mostrandosi alla poverina con tutta la sua carita' cristiana...mi sedetti al tavolo.....ed attesi paziente che la cena fosse servita........i miei occhi erano puntati sulla nuova ospite.......non c'era nienta altro intorno che potesse distogliere il mio sguardo.......e la voce infernale si fece udire..e la mia mente ebbe una visione...........fiamme e ceri neri.....il viso della donna si tramuto' in fiamme e cera.......non so cosa mi riporto' alla realta'.....ma mi resi conto che i nostri sguardi si erano incrociati.......
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15-01-2012, 23.30.49 | #143 |
Cittadino di Camelot
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Con Lady Elisabeth sotto braccio e Lady Gaynor entrammo nella sala e ci sedettimo.. LA strega era lì e ci fissava.. Ad un certo punto avemmo, io ed Elisabeth, un'altra visione... LA donna in mezzo ad un'isoletta al centro di un lago di lava bollente si tramutava in cenere.. Da quelle ceneri uscivano urla disumane.. Vidi il carrozzone arenato e i passeggeri che correvano ovunque mentre la strega lanciava fuoco e fiamme ovunque.. Poi qualcosa mi riportò alla realtà e vidi che la donna fissava col suo gelido, malvagio e terribile sguardo me e Elisabeth..
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16-01-2012, 02.45.39 | #144 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tutti presero posto a tavola.
Goz era totalmente a suo agio e faceva sfoggio del suo sapere e del suo carisma. I camerieri servirono le pietanze e riempirono di vino i calici dei presenti. “Questi, amici miei, sono comunemente chiamati Barcirch” disse Goz, mostrando delle piccole polpette di carne spezziate, accompagnate da una variopinta salsa dal sapore esotico “e rappresentano una delle sette meraviglie del mondo culinario. Ora fate come me…” prese allora una di quelle polpette e la insaporì nella salsa, per poi mandarla giù in un solo boccone. “I Barcirch vanno mangiati in un solo boccone, amici miei. Altrimenti si perde quell’inconfondibile gusto che li caratterizza. E poi, non bisogna lasciare il tutto a metà…” fece allora cenno ad uno dei camerieri e questi servì agli ospiti un vino di colore verdastro. “Ecco!” Sorseggiando un bicchiere di quel vino Goz. “I Barcirch racchiudono l’essenza del mondo da cui provengono e vanno accompagnati da questo elisir… assaggiateli… provatene uno, milady…” fissando Elisabeth “… perdonatemi, ma vi vedo alquanto indisposta e infastidita…” rise. “Posso assaggiarne anche io, capitano?” Chiese Isolde. “Sono eccitata dall’idea di poter scoprire l’essenza di questo curioso piatto… io voglio assaggiare tutto, conoscere ogni esperienza… questo vuol dire vivere…” “Prego, milady.” “Davvero straordinarie!” Esclamò Isolde. “Come ho fatto a vivere fino ad oggi, senza aver mai provato un simile piacere!” “E ora anche voi, amici miei…” ridendo Goz “… prego, bella dama…” offrendone a Gaynor, poi a Daniel, ad Altea e al suo maestro, fino a Cavaliere25 e ai due chierici che erano con lui. Poi Altea fece riferimento ai cigni nella vasca e, improvvisamente, l’umore del capitano mutò. Il suo volto divenne scuro ed un velo di tristezza scese sui suoi occhi.
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16-01-2012, 03.03.39 | #145 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Redentos osservò quel crine strappato da Parsifal.
“E’ molto strano…” mormorò “… sembra un comune crine di cavallo… non è stato nemmeno trattato in modo particolare… niente polverine o tracce di rituali specifici… forse è solo frutto della superstizione di quella gente… la cosa che più mi ha colpito era la paura che attraversava i loro volti… come se questa sorta di amuleto servisse a tenere lontano qualcosa… qualcosa che sembra spaventare a morte quella gente…” In quel momento il vento si alzò nella foresta e un sinistro sibilo si diffuse nell’aria. “Meglio riprendere il cammino” disse Redentos “e trovare un posto in cui poter passare la notte…” Ripresero così il cammino, fino a quando giunsero davanti ad una piccola chiesetta. Redentos allora bussò e subito dopo un vecchio frate aprì la porta. “Salute a voi, buon frate…” sorridendo Redentos “… siamo cavalieri erranti… potete accoglierci per stanotte?” Il frate annuì e li fece entrare.
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16-01-2012, 03.29.06 | #146 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tutto accade velocemente.
Chantal e la sua governante si ritrovarono accanto al camino, in balia di quei tre uomini. “Ora statemi a sentire, care dame…” cominciò a dire colui che aveva colpito la governante e che sembra essere chiaramente il capo dei tre “… non dateci noie e vedrete che non vi accadrà nulla… forse… passeremo qui la notte… per ripartire poi verso l’alba… restate lì, ferme, senza darci grattacapi… Vec…” rivolgendosi a uno dei suoi complici “… tieni d’occhio il viale che conduce all’ingresso… se vedi qualcuno usa la balestra… mi raccomando, un colpo solo e mortale…” “Si, Hunt!” Rispose Vec. “Santa Vergine…” turbata da quelle parole la governante. “Bart!” Chiamando l’altro complice. “Tu invece farai la guardia alle nostre due dame… se cercano di scappare, lo sai, un colpo solo, silenzioso e mortale. Io, intanto, vado a riposarmi… avete da mangiare?” Domandò alla governante. “Ecco…” “Va bene…” fece Hunt “… cercherò io qualcosa…” Bart allora si sedette davanti a Chantal e alla governante, puntando contro di loro un lungo ed affilato pugnale. “Se siete stanche” disse alle due prigioniere “risposatevi pure… ma niente scherzi…”
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16-01-2012, 09.20.19 | #147 |
Cittadino di Camelot
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Gli altri commensali si unirono a noi, una bellissima nobildonna vestita con belle sete, e guardai le mie umili vesti, e un ragazzo con una donna, ricordo erano coloro che non volevano lady Isolde nel barcone.
Arrivò la prima pietanza, la cosa mi incuriosiva, Goz ce le presentò come una pietanza sublime. La assaggiai e notai che la spezia era si un pò forte ma al tempo stesso dolce e saporita. Guardai il mio maestro, invece, il quale lasciò il piatto intatto senza mangiare. Ad un tratto mentre parlavo di quei cigni vidi il volto del capitano rabbuiarsi "Sir Goz, spero di non aver evocato lontani e tristi ricordi? Come mai quei cigni si trovano in quella piscina?Sono meravigliosi nel loro candore, pare danzino sull'acqua".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
16-01-2012, 13.30.53 | #148 |
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assaggiai quella pietanza e dissi complimenti capitano molto buona dissi mentre guardavo tutti i presenti poi mi soffermai su Isolde e la guardai con uno sguardo dolce e intrigato c'era qualcosa in quella donna che non capivo cosa fosse ma potevo anche sbagliarmi pensai e continuai a mangiare
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fabrizio |
16-01-2012, 14.05.11 | #149 |
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Osservai Nestos mentre, lentamente e con evidente dolore, mi spiegava ciò che era accaduto. Poi si lasciò cadere tra le mie braccia in lacrime ed io lo accolsi, stringendolo appena in un abbraccio consolatore.
Sollevai quindi lo sguardo, oltre la spalla di Nestos, sugli altri... avevano tutti gli occhi lucidi e arrossati, sguardi abbattuti, mani che giocherellavano nervosamente... Chiusi gli occhi, tentando disperatamente di non lasciarmi sopraffare a mia volta da quel cieco e nero dolore. In silenzio, accoccolata sull’ampio davanzale della finestra, le gambe piegate, le mani sulle ginocchia e il mento sulle mani, osservavo il Maestro riporre le sue cose in un’ampia bisaccia da viaggio. Il tiepido sole primaverile, attraverso il vetro, mi batteva sulla schiena con gradevole tepore. Ad un tratto l’uomo sollevò gli occhi su di me e sorrise... “Ecco!” disse “Sono pronto!” “Devi proprio andare?” domandai “Non siamo mai rimasti da soli per più di qualche ora!” Lui sospirò... “Lo so, Talia... e, credimi, non vorrei! Ma è necessario, questo viaggio: non posso evitarlo!” Annuii, ma con poca convinzione. Lui, dunque, mi venne di fronte e mi appoggiò una mano sulla testa, in un gesto rassicurante... “Saranno solo pochi giorni!” mi consolò “E non dovrai temere niente: ci saranno i tuoi fratelli qui con te, mentre sarò via! Loro non permetteranno che accada nulla di male, vedrai!” Sorrisi debolmente... “Anche tu, Talia, devi però farmi una promessa!” proseguì l’uomo dopo appena un istante “Devi promettermi che ti prenderai cura di loro!” “Cura di loro?” domandai, un po’ sorpresa dal tono con cui l’aveva detto. “Si!” confermò l’uomo “Cura di loro! Vedi... i tuoi fratelli sono dei bravi giovani, ma come tutti i ragazzi della loro età sono anche irruenti e impulsivi, inclini a seguire il cuore e l’istinto prima di tutto. E probabilmente... beh, probabilmente non mi azzarderei mai a lasciarli da soli, se non ci fossi anche tu qui! In caso di bisogno, sono certo che tu saprai ascoltarli, consigliarli, parlare con loro... e so che loro ti ascolteranno! Promettimelo dunque, Talia... promettimi che veglierai sui tuoi fratelli, quando non ci sarò!” “Te lo prometto, Maestro!” Quel ricordo mi attraversò la mente alla velocità della luce... Riaprii gli occhi di scatto, dunque... sorpresa e turbata, ma con una sorta di nuova determinazione nel cuore. “Vi prego...” dissi quindi, appoggiandomi a Nestos per riuscire ad alzarmi e sforzandomi di apparire loro serena “Vi prego, andiamo nel giardino ora... accompagnatemi dal Maestro!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
16-01-2012, 14.49.20 | #150 |
Cittadino di Camelot
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Io credo che se quel crine, soltanto al nominarlo è riuscito a crear paura in quei volti..... qualcosa nasconde. Il solo cambiamento di stato dice molto....
avevo intenzione di conservarlo e, giunto il momento opportuno, farlo controllare o per lo meno capire a cosa servisse e chi o cosa allontanasse. Continuavo a pensare sul suo significato, finchè, arrivati dinanzi ad una chiesetta chiedendo ristoro, mi balzò in mente una splendida idea..... Quale occasione buona per poter osservare quel crine se non consultando i manoscritti di una chiesa? Si sà, i frati qualche segreto lo custodiscono e lo strumento migliore sarebbe stata una biblioteca. Il prossimo obiettivo era fissato, avevo bisogno di una biblioteca.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
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