02-10-2012, 02.21.44 | #141 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Mi hai fatto prendere un colpo...” disse Odette ad Altea “... per questo ero preoccupata... e tu non puoi fare come ti pare! Domani ne parlerò con i tuoi genitori!”
Ad un tratto si udirono dei rumori nel corridoio. Poi delle voci. Probabilmente i soldati erano arrivati e il padrone dell'albergo li stava accompagnando da stanza in stanza per interrogare i vari clienti. Dopo qualche istante qualcuno bussò anche alla porta di Altea e di Odette. “Aprite, per favore.” Fece il padrone della Rosa dei Venti. “Dobbiamo fare un controllo.” Odette allora aprì la porta, facendo entrare il padrone con i soldati. I militari cercarono nelle stanze e poi si affacciarono dalle finestre per vedere giù in strada. “Avete visto o sentito nulla di strano?” Chiese uno di loro ad Odette. “Si...” mormorò la donna “... dei rumori provenienti dalla strada... poi più nulla...” In quel momento arrivarono anche i genitori di Altea, svegliati da quel trambusto. “Cosa accade, sergente?” Chiese il padre. “Abbiamo scoperto dei contrabbandieri al porto” rispose il soldato “e poi sono fuggiti per la città... abbiamo motivo di credere che uno di loro possa essersi nascosto in questo albergo.”
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02-10-2012, 02.30.34 | #142 |
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Il fuggitivo cominciò a svegliarsi e subito Ingrid fu presa da inquietudine.
“Si sta per svegliare, credo...” disse ad Elisabeth. In quel momento il misterioso uomo aprì gli occhi. Restò per qualche attimo a fissare il soffitto, poi d'un tratto, come se avesse realizzato e rammentato ogni cosa, tentò di alzarsi di scatto dal letto. Ma fu un tentativo vano. La fitta causatagli dalla ferita lo fece subito desistere da quell'idea. Cercò allora il suo pugnale, senza però riuscirvi. “Cosa mi avete fatto?” Fissando le due donne. “Dov'è il mio pugnale?” “Dovete stare calmo, signore...” mormorò Ingrid. “Al diavolo!” Esclamò l'uomo. “Mi avete disarmato, eh! Ma posso benissimo torcervi il collo! Anche se sono ferito! Non mi occorre nessun pugnale!” Il suo sguardo era carico di rabbia. “Avete già chiamato i soldati, vero? Mi avete già venduto a quei dannati!”
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02-10-2012, 03.08.45 | #143 |
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“La ragazza dice il vero...” disse uno dei tre dopo aver udito il discorso di Clio “... cosa ne facciamo allora?”
“E' troppo abile” mormorò il nuovo arrivato “per tentare di accopparla senza conseguenze e troppo scaltra per lasciarla andare senza correre rischi...” e cominciò a camminare nervosamente su e giù per la piccola stanza. “Forse davvero dovevamo lasciarla in balia dei soldati del governatore.” Fece un altro dei tre. “E se le facessimo perdere i sensi?” Propose un altro. “Per poi lasciarla legata ed imbavagliata qui da sola?” “Ed al suo risveglio?” Fissandolo il suo compare. “Quando qualcuno la troverà? Secondo te quanto impiegherà per descriverci e denunciarci ai soldati?” Ma, all'improvviso, approfittando di tutte quelle chiacchiere che avevano in qualche modo attirato l'attenzione di Clio, il nuovo arrivato, mentre camminava pensieroso per la stanza, avvicinandosi alle spalle della ragazza la colpì alla nuca, facendole poi perdere i sensi. Clio, dopo un tempo indefinito, riaprì finalmente gli occhi. Si trovava in un ambiente nuovo e sconosciuto per lei, con oggetti preziosi disseminati in ogni angolo, come coppe e calici d'oro, candelabri d'argento, collane di corallo, pendagli di giada, ambra e onice che penzolavano da seggi e tavolini intarsiati. In un angolo vi era poi un grosso baule pieno di stoffe preziose e tappeti raffinati e pregiati erano sparsi ovunque, mentre armi di pregevole fattura pendevano dalle pareti, come se fossero trofei di guerra. Un gran mal di testa sembrava premere con vigore contro le tempie della ragazza ed un senso di stanchezza pareva diffuso in tutto il suo corpo. Comprese allora che non si trovava più a Las Baias e di sicuro neanche più sulla terra ferma. Tutto, infatti, sembrava oscillare come cullato dalle onde del mare. Si trovava su una nave. Indosso, naturalmente, non aveva più le armi ed i suoi polsi, come le sue mani, erano legati con stretti nodi al letto nel quale si trovava. In quel momento nella stanza entrò qualcuno. Era un uomo magro e dalla pelle scura. Si avvicinò al letto e fissò Clio. “Lanmò ki nou pito?” Mormorò nel suo esotico idioma. “Ti ha chiesto quale tipo di morte preferisci...” disse all'improvviso qualcuno entrando nella stanza. Era un uomo dal fisico asciutto, con indosso vestiti sfarzosi abbelliti da oro e argento. I suoi occhi erano neri come la pece e la sua espressione celava qualcosa di inafferrabile e misterioso.
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02-10-2012, 03.27.26 | #144 |
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Il tragitto fu lungo e la carrozza percorse la strada che correva parallela alla costa. E verso la tarda mattinata finalmente arrivò a Lacroas.
“Eccoci, ragazzi...” disse Rynos a Cavaliere25, a Emas e a Fidan “... siamo giunti finalmente Lacroas. Direi di andare subito al porto e cercare un lavoro adatto a noi. Siete d'accordo?”
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02-10-2012, 03.39.39 | #145 |
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Philip entrò nella stanza e quasi svogliatamente lasciò cadere il suo cappello sul grosso seggio.
Fece qualche passo verso la tavola e si versò da bere in un bicchiere. Ma quando alzò gli occhi per sorseggiare il suo liquore, si accorse di quella figura seduta che lo fissava. “Voi...” disse turbato Philip “... voi qui?” “Forse avevi dimenticato di avere un padre...” fissandolo sorridente l'uomo seduto “... e poi, nella casa di mio figlio posso entrarci liberamente, no?” Assunse allora una strana espressione, tra il vago ed il sarcastico. “Ma tu forse neanche ricordi più di avere un padre, molto probabilmente! E di sicuro hai dimenticato il suo nome!” Si alzò dal seggio. Era un uomo alto, robusto, con i capelli bianchi e lo sguardo di chi conosce bene i tormenti della vita e le miserie umane. “Eh, già...” continuò “... perchè oggi il nostro nome, quello della nostra famiglia, possiede due volti... uno ricco di prestigio, di potere, di onore e di dignità, al quale sono legati il castello, le proprietà sulla costa, la villa di Amsterdam e poi la tua eccellente carriera diplomatica e commerciale... e l'altro volto, che ha un che di disdicevole, di ignobile, di abominevole ... un volto che è meglio non rammentare mai, sinonimo com'è di slealtà e tradimento... vero?” “Siete ricercato, padre!” Esclamò Philip. “Le guardie del re vi stanno cercando!” “Lo so.” Senza scomporsi il vecchio avventuriero. “Dovete nascondervi!” “Sono qui!” Fece il vecchio. “Nella casa di mio figlio, persona rispettabile, onorata e ricca di fiducia. Conosci forse un posto più sicuro?” “Siete pazzo...” “Ma non temere...” sorridendo “... tuo padre ha sempre con sé i suoi strumenti di lavoro... ecco...” aprendo la sua valigia “... una parrucca... una barba finta... un naso di cera ed il gioco è fatto...” Si camuffò sotto gli occhi di Philip. “Ecco, vedi!” Mostrando il suo nuovo aspetto al figlio. “E comunque, non stare in pena per tuo padre... quelli che oggi sono lupi, domani forse saranno agnelli... e la lepre che scappa oggi, domani magari sarà ben al sicuro...” rise “... Ferdinando d'Aragona sta per sbarcare dal mare, mentre gli inglesi marciano da Nord, figlio mio... ed il tuo Guglielmo d' Orange forse scapperà lui come una lepre!” “Siete folle...” “Ah, dimenticavo...” disse al figlio “... mi presteresti il tuo mantello? Sai, la sentinella lì fuori si aspetta di vedere un uomo con abito chiaro senza mantello.” E preso il mantello di suo figlio, il vecchio avventuriero uscì. “Questa lettera...” mormorò Philip, destato da quell'antico ricordo e fissando Talia e poi sua moglie “... annuncia che mio... mio padre sta per arrivare con una nave qui a Las Baias...” “Qui da noi?” Sorpresa la donna. “Si...” annuì lui “... e forse non poteva scegliere momento peggiore...” “Non era esiliato da ogni territorio olandese?” Domandò sua moglie. “L'avranno inviato qui” rispose lui “forse per allontanarlo dai suoi vecchi amici antiorangisti...”
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02-10-2012, 07.54.28 | #146 |
Cittadino di Camelot
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Tutto sommato Fhael mi pare un brav'uomo...pensai...però ho fatto bene a spaventarlo un po'...almeno sono più tranquilla ora...
Bene, signor Fhael, dissi con un leggero sorriso, partiremo fra due giorni, come le aggrada..Ora perdonatemi ma sono leggermente stanca per il lungo viaggio che ho intrapreso per arrivare fin qui.Con il vostro permesso vado a ritirarmi nella mia stanza. Arrivederci. Detto ciò,mi alzai lentamente dalla mia sedia,feci un breve inchino al portoghese, e mi voltai verso la direzione delle scale che portavano ai piani superiori. Giunta nella mia camera, terminai di disfare i miei bagagli, pochi e vecchi abiti adatti ad un clima rigido, "certo, con questi abiti avrò caldo in queste isole ma anche durante il mio imminente viaggio..domani sarò costretta a trovarne uno nuovo" Sbuffai, odiavo andare a fare compere. Guardai dalla mia finestra, la calma della piazza era quasi surreale, mi sciacquai il volto e finalmente mi misi a riposare.
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02-10-2012, 10.23.18 | #147 |
Cittadino di Camelot
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Gia' si era svegliato, rigido nei movimenti, sembrava quasi smarrito....Sentii Ingrid venirmi accanto, ma quell'uomo non mi faceva paura...e poi ero una fatalista, qualsiasi cosa doveva succedere..sarebbe successa......" E si mia cara Ingrid il nostro uomo del mistero si e' destato....e senza un bacio...come fece la bella addormentata nel bosco, guarda guarda ci minaccia pure..".....mi sedetti sulla sedia accanto al letto li' dove l'avevo lasciata quando avevo vegliato il suo sonno in attesa del pasto....." Bene, il vostro coltello non c'e' piu'...svanito, la prossima volta fatevi ferire ma chiedete la grazia di non perdere troppo sangue se questo non giovasse ad uccidervi......vi ho cambiato la camicia, ne avete una pulita e di ottimo tessuto....vi ho pulito la ferita e ho fatto si che si fermasse l'emorragia, vi siete addormentato come un bimbo e mia zia e' stata cosi' cortese da portare qualcosa da mangiare in camera per rimettervi in forze.......ora, lei mi esortava a denunciare la vostra presenza domattina al locandiere.......in realta' io sono una brava bambina e sono molto obbediente....ma prima voglio sapere cosa avete combinato e voglio la verita', perche' vedete, non vi abbiamo denunciato....ma abbiamo il vostro coltello..."...Vidi il volto di Ingrid farsi di mille colori, a lei non piaceva che una signorina parlasse cosi' e tantomeno gradiva una presenza losca di un uomo nella nostra stanza.....ma aveva visto che ero a braccia conserte e che non avrei spostato un capello se prima non ottenevo cio' che avevo richesto......
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02-10-2012, 11.34.28 | #148 | |
Disattivato
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Dapprima riuscivo a sentire soltanto l'incessante martellare delle mie tempie, poi,a poco a poco, mi sforzai di aprire gli occhi e mi guardai attorno, spaesata.
Dove mi trovavo? Cosa diavolo era successo? Poi, ben compresi che avevo perso i sensi, e quei mascalzoni mi avevano di certo imbarcato su una nave. Osservai le immense ricchezze attorno a me, gioielli, argenterie di ogni tipo e fattura, e armi.. oh, quanto erano preziose e pregevoli quelle perfette lame affilate, se solo avessi potuto stringerle... fu allora che mi resi conto di non avere le mani libere. Tirai i nodi, tentai di avvicinarmi per scioglierli con i denti ma fu tutto inutile. Ero in trappola. Citazione:
Che razza di domanda, come se non ci avessi pensato ogni momento da quando ho iniziato a combattere. Pensai, fingendo di non capire il vero senso della domanda. Lo squadrai con gli occhi di ghiaccio, fermi e incrollabili: dare segni di debolezza in quel momento sarebbe stata la mia fine. "Campo di battaglia, armi in pugno, nell'assalto decisivo o nell'eterno slancio prima della sconfitta. Questo è il mio destino, l'ho sempre saputo. Ma per voi farò un'eccezione, date le circostanze: potete sfidarmi in un regolare duello e uccidermi così. Andiamo, non avrete paura di una fanciulla indifesa?" sfoderai un sorriso beffardo. ".. a voi la scelta dell'arma Milord". Il mio cuore sobbalzava, ma mi sforzai di respirare lentamente, non volevo sembrare atterrita e spaventata. Ma a me stessa non potevo mentire, sapevo di essere alla loro mercé. Poi pensai che, infondo, doveva esserci un motivo per cui non mi avevano ancora ucciso. E quel pensiero mi diede dapprima un po' di speranza, poi mi terrorizzò. |
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02-10-2012, 15.34.31 | #149 |
Cittadino di Camelot
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Mia madre e Odette erano leggermente spaventate, lo si leggeva nei loro volti sbiancati mentre mio padre assunse il solito atteggiamento sicuro..lo osservai, in fondo io e lui ci assomigliavamo di carattere ecco perche' ci scontravamo sempre.."Scusate ma di che reato si e' macchiato quel fuggiasco per essere..cosi temuto e cercato" chiesi istintivamente alle guardie già incontrate all' entrata della locanda sperando, appunto, non accennassero alla nostra precedente conversazione.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
02-10-2012, 21.45.35 | #150 |
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Siiiiiiii dissi a gran voce andiamo di corsa al porto prima che scappi via la nave e risi scherzosamente e mi incamminai per il porto guardandomi intorno
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fabrizio |
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