13-10-2010, 13.16.25 | #141 |
Cittadino di Camelot
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Uscita dalla stalla cercavo di togliere paglia e fieno dai capelli e dai vestiti......cercavo di rimettere la treccia a posto sulla testa......mentre mi dirigevo verso la taverna, dovevo finire la mia cena......vidi parlare il giovane Morven con Guisgard........quando le urla di una donna mi fecero sfuggire la treccia dalle mani.....mi avvicinai a Guisgard......in tempo per sentire le parole del vecchio.....e per vedere svenire quella povera donna.....un senso di strana inquetudine avvolse i miei sensi.......giovani donne che non facevano piu' ritorno......Era la morte che ne faceva da padrona ogni persona in quel luogo aveva scelto il silenzio ma il battito dei loro cuori era udibile ad un orecchio attento, sembrava che nel loro cuore si nascondesse la rassegnazione...........poggiai istintivamente la mia mano sul braccio di Guisgard......fu un solo momento ma avevo bisogno di avvertire la forza del bene......Morven era li' accanto a lui, avvertivo una sorta di complicita' tra di loro.......uscii fuori dalla taverna e la notte mi avvolse in tutta la sua oscurita', rimasi li' appena fuori dalla porta..la luna era tristemente adagiata nel nulla.........avvertivo il mio mantello fluttuare morbidamente alla volonta' del lieve vento notturno........La croce che portavo mi legava a Dio.......la Luna pretendeva che risvegliassi il mio animo di donna alla Madre terra.......Preghiera ed invocazione...investitura ed iniziazione............Mi voltai verso la taverna e vidi nettamente Guisgard e Morven........quale sarebbe stata la mia scelta..unirmi a loro o partire da sola............per una volta vrei voluto tanto che il fato avesse scelto per me..............
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13-10-2010, 13.42.30 | #142 |
Cittadino di Camelot
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La disperazione di una madre... la reticenza della saggezza... la paura, tutta la paura del mondo... e l'oscurità che scendeva su Cartignone... sospiro agitato di un felino acquattato nell'ombra... paura... panico... febbre... vertigine...
Morven passò uno sguardo nervoso intorno, a cercare un segnale, una risposta. Era rimasto in piedi, accanto a Guisgard, mentre il cavaliere sorreggeva la donna priva di sensi. I suoi occhi scrutavano l'ombra, cercando... cercando... Dove sei? Chi sei? Di chi è questo possente respiro di morte? Chi cerchi? Chi stai puntando? Chi sbrani tra le tue sanguinose fauci?... Quale orribile minaccia sta nascendo ad Est? Mentre era in preda a quei pensieri, vide che Elisabeth li fissava, lui e Guisgard, con occhi penetranti. Istintivamente, come rispondendo ad un richiamo interiore, si volse verso di lei, e quasi si tese a cercare la sua attenzione. "Mia signora, per fortuna siete qui!" gli sfuggì con urgenza dalle labbra "Vi prego di darci soccorso con la vostra conoscenza... io sono giovane, e non so ancora molto del mondo, ma una cosa l'avverto con certezza... qui tra noi alberga un male che non può essere sconfitto di sola spada, nemmeno se la spada è tanto aggraziata ed esperta! Vi prego, mia signora, prestateci la vostra arte!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
13-10-2010, 13.43.24 | #143 |
Viandante
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Arowhena aveva osservato gli eventi da sotto il suo cappuccio, come sua abitudine..Conoscere implica innanzitutto l'osservazione. Quel giorno aveva particolarmente apprezzato all'agilità dei cavalieri che si erano valorosamente batutti nel bosco per salvare la giovane sprovveduta. Nessuno aveva notato né sentito che le sue tecniche da bardo, i suoi acuti che l'orecchio umano poteva percepire solo con molta attenzione, avevano dato coraggio e forza ai cavalieri contro quei vigliacchi che in dieci si erano scagliati contro... come si chiamava? Lady Rainbow, sì... protetta solo dalle sue leggere vesti... Morven aveva una gran tecnica e vederlo combattere insieme a quel.. particolare cavaliere le aveva dato una forte sensazione, una delle sue fitte alla testa.. girò lo sguardo intorno per carpire tutti i segni... la vista... la vista... il tempo sembrò fermarsi, la battaglia bloccarsi come in un affresco... le sue labbra si mossero:
C'è stato un tempo che bosco, rivo e prato, la terra e ogni vista consueta a me davvero son sembrati cinti di luce celestiale del candore e sfolgorio di un sogno. Le parole di Belvan la riportarono alla realtà: "Per stasera siete liberi." Annunciò Belvan. "Ma da domani allenamento e turni di guardia. E' tutto, signori. Potete andare." Aveva apprezzato la scelta di Belvan di riportare ordine.. La libera uscita sarebbe stata utile a riordinare le idee, riallineare le fila, riprendere il controllo. Fare scelte avventate, lo sapeva, non avrebbe portato altro che pericolo, e la fretta nel voler per forza spingere una situazione al limite, non porta mai nulla di buono... le conseguenze erano sempre nefaste. Bisognava prendere tempo. Quella sera la Luna sarebbe stata splendente, all'apice del suo ciclo etterno, avrebbe approfittato per chiederle consiglio. Mentre pensava a tutto questo, Arowhena girava per le strade di Cartignone e le sue orecchie sentirono il chiasso della taverna vicino il palazzo. Pensò a quanto potesse giovarle un bel boccale di birra speziata. Affrettò il passo a questo pensiero e si ritrovò davanti una scena che non si sarebbe aspettata! La donna templare che aveva visto al palazzo quella mattina teneva ... attanagliato... il cavaliere incontrato nella foresta, e Morven era lì davanti che si asciugava il viso da schizzi... di sangue?... No... era vino, ne sentiva l'odore! Rise da sotto il cappuccio e restò a godersi la scena. Quando infine il cavaliere prese Lady Elizabeth (sì, così si chiamava) e la gettò sul fienile, rise di cuore e andò per avvicinarsi quando sentì le urla di una donna che svenne dal dolore nel saper sua figlia rapita... gli schiamazzi, le risa, tutto piombò in un silenzio di morte... anche la luna si oscurò dietro le nubi. Istintivamente Arowhena andò verso Elizabeth, che in quel momento era di nuovo vicina a Morven e il cavaliere e le tese la mano. Il suo sguardo dolce, la sua voce calma ma ferma e cantò: Just give me your hand, Tabhair dom do lámh. Just give me your hand And I'll walk with you, Through the streets of our land, Through the mountains so grand
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La Conoscenza è Potere Ultima modifica di Arowhena : 13-10-2010 alle ore 14.05.31. |
13-10-2010, 13.53.40 | #144 |
Cittadino di Camelot
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Lande sconfinate sorgenti di acqua pura......la verita' mia Signora .......prendere la vostra mano tra le mie e scoprire il cammino di vera luce............se la spada e la rosa si uniscono, il male dissipera' la sua tela........La preghiera di Morven....il volto duro di Guisgard......la mano di Arowhena............" Dio lo vuole "...........presi la mano della donna e vi poggiai la mia..palmo con palmo.......solo un immesno calore........La luna aveva dato il suo ordine.....che l'uomo si unisca alla donna
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13-10-2010, 14.35.46 | #145 | |
Dama
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13-10-2010, 16.12.30 | #146 |
Cittadino di Camelot
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"Milady vi ho trovata finalmente...io dovevo parlarvi..stanno accadendo troppe cose strane e qui a palazzo mi trattano come una bambina che non può capire...ci hanno costrette a tornare indietro ma io non tornerò finchè non avrò scoperto la verità...ne vada anche della mia vita...."nei miei occhi il fuoco dell'odio verso quei mostri che avevano turbato la nostra tranquilla Cartignone ardeva sempre di più.."voi conoscevate meglio di me mia cugina...aveva dei detrattori?se uniamo le nostre forze e conoscenze forse ce la faremo...ho qui con me un'arma segreta che ci potrà proteggere...vi prego,non lasciatemi sola a cercare la verità..."e l'odio lasciò il posto alla disperazione....
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lady rainbow |
13-10-2010, 16.44.45 | #147 |
Cittadino di Camelot
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La guardai sorpresa... aveva parlato tutto di un fiato, con la voce leggermente spezzata dall’agitazione e dalla preoccupazione, ma ciò che aveva detto non era lontano da ciò che io stessa provavo e pensavo.
“Calma, milady, calma!” le dissi, alzando le mani e posandole sulle sue spalle “Calma, non siate precipitosa!” Il suo sguardo carico del fuoco dell’odio mi colpì... “Cercare la verità, dite... è ciò che ho la ferma intenzione di fare! Ma senza essere sciocchi o avventati... non ho intenzione di consegnarmi al nemico, chiunque sia! Ma lo troverò, lo stanerò... fosse l’ultima cosa che faccio!” Rimasi per un momento in silenzio, poi le sorrisi: “Siete coraggiosa, milady! E sarò ben lieta di aiutarvi... sì, avete ragione!” mormorai dopo un istante, la voce stanca, abbattuta “Conoscevo bene vostra cugina, molto bene... siamo cresciute insieme, lei era la migliore amica che io abbia mai avuto, era come una sorella per me... ma... mi chiedete se aveva dei detrattori? Eileen? No, non ne aveva. Impossibile ne avesse! E d’altronde le vittime sono state molte... senza nessun rapporto tra loro, se non il fatto di esser giovani donne che si erano avventurate nel bosco da sole!” Palavo a lei, ma parlavo soprattutto a me stessa... riflettevo... “Il bosco!” proseguii, la voce più bassa “Cosa c’è in quel bosco? Chi c’è dietro tutto questo? Lutto dolore pianto, ha detto la zingara... un uomo malvagio, ha detto, un uomo che avrei dovuto cercare... ma non da sola!” alzai gli occhi al cielo “Loro sono ovunque, ha detto! Loro... ma chi sono loro? Di chi fidarsi?” Tornai a guardare Rainbow: “Ci serviranno alleati, temo... ma dobbiamo fare attenzione a chi scegliere! Scegliere un cattivo alleato sarebbe come gettarsi tra le fauci del lupo. E sarebbe sciocco!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
13-10-2010, 17.06.06 | #148 |
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"Sono d'accordo con voi..ma..come facciamo a trovare alleati?ricordate che siamo due donne...ci taglierebbero fuori subito..dobbiamo pensare ad un piano"
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lady rainbow |
13-10-2010, 17.37.38 | #149 |
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“Un piano!” ripetei “Già... immagino che...”
Ma un urlo straziante riempì l’aria e interruppe le mie parole... lanciai un’occhiata a lady Rainbow e strinsi convulsamente la mia mano intorno al suo braccio, mentre uno strano presentimento si impadroniva del mio cuore. Esitammo soltanto un istante poi, contemporaneamente, ci precipitammo di corsa verso la fonte di quel grido. Un istante dopo vidi un capannello di persone di fronte ad una locanda, al centro una donna piangeva e si disperava... colsi soltanto poche parole ma non era necessario sentire altro per comprendere che sua figlia era scomparsa... un’altra ragazza! Il sangue mi si gelò nelle vene... Rimasi per un momento in disparte, respiravo a fatica, avvertivo la testa girarmi per l’orrore, avevo la sensazione che le ginocchia stessero per cedermi... un’altra ragazza! Un’altra vittima! E noi non stavamo facendo niente... niente! Poi, improvvisamente, l’ira iniziò a salirmi e fu come un fuoco che si impossessò di me, scacciando ogni paura e ogni dubbio, riempiendomi e dandomi nuova forza. Nel gruppo era calato il silenzio, la gente di Cartignone si stringeva intorno alla povera madre ma nessuno sembrava avere il coraggio di parlare... Mi avvicinai, dunque, facendomi largo tra le persone... Le parole della zingara, intanto, continuavano a suonarmi nelle orecchie: ‘Loro sono ovunque’ Un cavaliere stava sorreggendo la donna, l’avevo già visto quel cavaliere ma in quel momento ero troppo agitata per farci caso: “Dovreste farla distendere!” gli dissi, accennando alla taverna “Datele un bicchier d’acqua, per favore, fatela riprendere: le devo parlare!” Notai che alcuni dei cavalieri di Camelot erano lì... e una luce mi si accese nella mente: gli stranieri! Di loro ci si poteva fidare... probabilmente! Mi voltai e fronteggiai la folla... che qualcuno avesse visto la ragazza allontanarsi? Che qualcuno sapesse qualcosa? Dovevo indagare... dovevo chiedere... con cautela, però!
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
13-10-2010, 17.53.54 | #150 |
Cittadino di Camelot
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dopo aver ascoltato la discussione chiesi gentilmente rivolgendomi a Belvan ora che si fa mio signore? dove siamo diretti poi guardai Guisgard e lo scrutai per capire che persona era .
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fabrizio |