09-07-2013, 12.24.37 | #1491 |
Cittadino di Camelot
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Una storia davvero romantica milord ci avete regalato
Quanto all'enigma sono perplessa..i cavalieri ogni giorno prendono una gemma da quel che ho capito non dello stesso colore della corazza, e ogni giorno qualcuno rimarrà senza gemma poichè vi sono più gemme che cavalieri. Appurato che dopo la morte del Cavaliere Arancione le gemme sono tante quante i cavalieri, nessun cavaliere dovrebbe rimanere senza gemma, e quindi perchè ne resta una? Questa è la chiave...ed è un bell'enigma. Mah..mi ripeto come sir Emrys rimane quella arancione poichè il cavaliere Arancione muore e nessuno spartirà più la gemma del suo colore.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
09-07-2013, 19.59.34 | #1492 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Allora, amici miei, con la morte del povero cavaliere Arancione, restano sette cavalieri per sette gemme.
Decidono così di prenderne una a testa dallo scrigno e mettere così fine ai loro duelli. Alla fine della spartizione ogni cavaliere ha preso una gemma. Tuttavia nello scrigno ne resta una. Come mai?
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09-07-2013, 21.37.35 | #1493 | |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Citazione:
Perdonate, mi sono accorto solo ora della vostra giusta osservazione Vedete, mio buon bardo, ho tratto l'enigma direttamente dall'opera ed evidentemente quel refuso dava più autorità alla fonte citata (Se non convince questa spiegazione, posso sempre optare per un errore di traduzione dal Latino al Volgare, oppure alle cattive condizioni del testo originale, o ai diversi significati che un'espressione può assumere quando dal Franco Normanno viene convertita alla Minuscola Capitale Capomazdese, ossia la scrittura che i letterati adoperavano nel ricopiare i testi da leggere poi a corte... )
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10-07-2013, 07.06.28 | #1494 |
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Comprendo, comprendo, mio signore!
Sicuramente l'opera sarà stata ricopiata più volte nel corso dei secoli e spesso a quei sant'uomini che vergavano a mano centinaia di libri qualche svista capitava... Per quando riguarda la gemma rimasta... ahimè, non ho alcuna idea di come possa accadere (salvo che per magia, ovviamente, ma non credo sia il caso). Dev'esserci qualche trucco. Così azzardo... Nello scrigno ne rimane una, perché uno dei cavalieri prende con sé anche lo scrigno per conservare la propria!
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11-07-2013, 02.06.48 | #1495 |
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“Ogni cavaliere, così, prende una gemma dallo scrigno.
Alla fine, l'ultimo fra essi, il Cavaliere Viola, visto che è rimasta solo una gemma, chiude lo scrigno e se la porta via.” E infatti era questa la soluzione dell'arcano! Ancora una volta i miei complimenti, attento e arguto bardo
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11-07-2013, 07.03.15 | #1496 |
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Acc... Son contento di aver ottenuto finalmente una vittoria "onesta", dovuta al solo sforzo dei soliti quattro neuroni arrugginiti; ma mi spiace assai d'aver interrotto il gioco così presto. Devo ritornare all'antico rigore e attendere un po', prima di sparare risposte a raffica!
Mi ritiro nella mia grotta e ne sigillo l'ingresso per punizione, ma non prima di avervi ringraziato, mio signore, per l'ennesima occasione di metter in gioco la materia (poltiglia!) grigia — alla mia età è importante, sapete? — e per contemplare attraverso i vostri racconti le vite degli antichi abitanti di Capomazda.
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11-07-2013, 15.05.18 | #1497 |
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Sir Emrys...non ho parole..avete una mente..geniale!!!!:smile_c lap:
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12-07-2013, 07.22.33 | #1498 |
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Grazie, mia signora, siete sempre molto buona con me!
Sulla mia genialità avrei qualche dubbio, diciamo che sono incappato nel ragionamento giusto quasi per caso. Un fresco saluto dalle "mie" montagne!
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17-07-2013, 16.33.39 | #1499 |
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L'opera “Soria dei Capomazdesi” è una compilazione a carattere storico, redatta dal vescovo Petrulliano verso la metà del Medioevo.
Formata da tredici libri, l'opera va dall'avvento dei longobardi nella regione della futura Capomazda, al loro scontro con i nuovi invasori Normanni, fino a giungere al vassallaggio dei Taddei come signori di quei territori in seguito alla lealtà dimostrata verso il re. L'ultimo libro termina con Taddeo il Vecchio che divide il ducato fra i suoi tre figli, lasciando al Giudizio Divino il compito di scegliere chi fra loro fosse il predestinato. L'opera si chiude con un passo profetico, in cui si preannuncia il ducato di Antio, secondo figlio di Taddeo, l'unico dagli occhi azzurri come suo padre. Antio sarà poi padre di Ardeliano. La Storia dei Capomazdesi si innesta in quel floridissimo filone delle storie barbariche che all'inizio del Medioevo genererà opere di indubbio valore storico e sociale. Petrulliano adopera per i primi dieci libri tutta una serie di fonti di carattere orale o riportate da antiche cronache ecclesiastiche, che però non riescono per ovvi motivi ad abbracciare l'intera epopea delle invasioni longobarda prima e normanna poi. Ne scaturisce così una narrazione incerta, con situazioni e fatti che si innestano senza una chiara successione storica, con peridi morti e accadimenti messi quasi a riempire vuoti altrimenti ingiustificabili tra i vari capitoli. Molto diversa è la situazione che riguarda gli ultimi tre libri, per i quali il vescovo è in possesso di fonti certamente più recenti e di sicura affidabilità, come gli Archivi Ducali, le celebri Croniche Nolhiane e il Catalogo dei Vescovi. Anche perchè questi libri finali descrivono il periodo storico che lo stesso Petrulliano vive da protagonista, con le sue dispute con l'Arciduca Taddeo il Vecchio, riguardanti la processione di San Biagio che il duca pretendeva di veder giungere fino al suo palazzo, mentre invece il vescovo negava in quanto il culto del Santo apparteneva alla città di Cesanoliux, confinante con Capomazda. L'opera, nonostante il problema delle fonti riguardanti i primi dieci libri, si presenta come scritto complesso, di notevole valore lirico, quasi a concorrere con il carattere romantico delle opere appartenenti al genere della storiografia romanzata. Soprattutto è proprio la parte iniziale a suscitare la meraviglia e l'entusiasmo dei contemporanei, visto il tono epico ed evocativo con cui vengono descritte le figure dei protagonisti. Si tratta di un mondo ancora barbaro e selvaggio, con il dominio della violenza fisica più immediata, dove i costumi sono rozzi e a prendere il sopravvento sono gli istinti e gli impulsi di uomini abituati a vivere senza leggi. Vi dominano, dopo la caduta della civiltà tardoantica, costumi tornati spaventosamente selvatici e rozzi. Eppure in questo scenario violento e barbarico, emergono più che mai luminose le immagini di uomini dal grande coraggio e dallo spirito indomito. E si può di certo vedere quello che sarà il mondo da cui nascerà la civiltà medievale Capomazdese, dove al sostrato classico (cultura, istituzioni e amministrazione) si lega l'elemento germanico degli invasori longobardi prima e normanni poi (organizzazione aristocratica e militare), amalgamati poi dal Cristianesimo. Uno dei passi più celebri è quello in cui Petrulliano e i suoi diaconi sottopongono al duca Taddeo la risoluzione di un arcano che così recita: “Disceso dal cielo naturalmente, come manna benigna sicuramente. Stravolse dal cor al volto della terra, anche quando tutto tacque in guerra.” Naturalmente il Taddeide risolve l'enigma e termina la disputa sulla processione di San Biagio. E voi dame e cavalieri di Camelot riuscite a risolvere questo arcano?
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18-07-2013, 07.22.12 | #1500 |
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Un'opera davvero interessante, quella del vescovo Petrulliano.
Non ricordo di averla mai consultata. Quindi, quanto prima mi recherò nella vostra fornitissima biblioteca (praticamente un castello adiacente al vostro castello) e colmerò questa lacuna. Chissà che non trovi anche qualche riferimento alla mia presenza in quei lontani tempi o magari indizii per risolvere qualche antico arcano. Ecco, a proposito di arcano. Questo è sicuramente uno dei più oscuri e misteriosi. Ben confezionato, per giunta. Comunque, credo di avere una bella idea per la sua soluzione, ma come promesso attenderò un po' prima di proferir parola...
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