I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

"Perchè il mare da sempre è il mio mondo..." disse Sette ad Altea, con lei abbracciata a lui "... solo davanti al mare mi sento forte, libero... senza paura... in una parola invincibile." Guardando il mare piatto e screziato di foschia, per poi tornare negli occhi di lei. "Da piccolo ricordo un dipinto nel salotto di casa... raffigurava il mare in una duplice forma... prima calmo e quieto... poi animato da una furiosa tempesta... tra le onde però si intravedeva una stella... la Croce del Sud... ho sempre pensato fosse la stella del mio Destino..."

[Altea]

"Ed è quello che è stato, perché hai scelto di navigare? Parlami della tua famiglia. Io sono venuta qui per trovare quiete o me stessa, dedicandomi alla mia pittura. Fortunatamente provengo da una famiglia nobile e ricca ma mi hanno insegnato l'umiltà. Non hai mai pensato altre strade oltre al commercio? ".

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[Guisgard]

"Noi non siamo la Guardia Costiera." Disse Goz seccato a Gwen. "Non è competenza dei miei uomini recuperare gente in ammollo." Accendendosi una sigaretta. "Ma sono curioso di sapere cosa diavolo ci faceva quel ragazzo lì sotto..."
"Mentre lei domande del cavolo quel ragazzo rischia di fare il pranzo per i coccodrilli, capitano!" Gridò Sentenza. "Se lei non ha il fegato di mandare i suoi uomini lì sotto allora ci andrò io e poi non esiterò a denunciarla ai suoi superiore per inefficienza!"

[Guisgard]

"Mi sono imbarcato appena maggiorenne su una nave che batteva bandiera di uno staterello sperduto..." disse sette ad Altea "... non ho mai scoperto cosa mai trasportasse quel cargo... fui sbarcato in un emporio nei mari del Sud dopo che il capitano smarrì il senno per una febbre tropicale... lavorai sodo e riuscii a trovare un'altra imbarcazione per tornare qui... allora mi dedicai al commercio..."

[Lady Gwen]

Stavo per controbattere malamente a Goz, più arrabbiata che mai, ma Sentenza fu più lesto e pensavo che lo avrei ringraziato mai abbastanza.
"Di sicuro, non esiteremo a denunciare il capitano Goz per omissione di soccorso, soprattutto se il mio Elv non dovesse farcela e non voglio nemmeno pensarci, a questa eventualità" commentai secca, tremando al solo pensiero.
No, ero certa che ce l'avremmo fatta a recuperarlo, essere pessimista mi avrebbe solo fatta preoccupare ed arrabbiare di più, mentre invece dovevo rimanere lucida per capire cosa fosse meglio fare per riportarlo qui da me.
Non potevo perderlo adesso che l'avevo trovato, assolutamente no, non l'avrei permesso o accettato, non mi sarei rassegnata finché non lo avessi avuto di nuovo al mio fianco.

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[Guisgard]

Goz fisso Gwen e scosse il capo, poi ordinò ai suoi uomini di prendere l'attrezzatura e scendere in acqua per recuperare Elv.
"La grotta è a circa una settantina di piedi dalla superficie..." disse Sentenza ai militari "... è per metà sommersa, ma al suo interno è possibile camminare con l'acqua che arriva alla vita di un uomo dall'altezza media... ma comunque lì dentro non c'è aria... non so quant'ossigeno resti ancora a quel ragazzo."
I militari allora si tuffarono nella palude.

[Lady Gwen]

Quel maledetto idiota si degnò almeno di non replicare e si decise a mandare i suoi uomini.
Cercai di non farmi prendere ancora più dal panico sentendo lo scienziato parlare, pensare ad Elv lì, da solo, in mezzo ai coccodrilli e senza ossigeno mi faceva star male.
Alla fine, i soldati si immersero ed io rimasi accanto al parapetto, col fiato sospeso ed il cuore a mille per la paura.

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[Altea]

"Alquanto misterioso ed inquietante pure.. Sette" sospirai tirando fuori la scatoletta "Ho paura.. Mass mi ha dato pure questa ma mi ha detto di aprirla a casa e non dire a nessuno che me l'ha data. Io l'ho presa, ma ho paura ad aprirla, e non voglio fare cose di nascosto da te. Che faccio?" cercando una risposta da lui "Eppure sono curiosa di vedere cosa contiene e dove vuole spingersi. Poi perché non dirlo a nessuno?".

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[Guisgard]

Goz mandò in acqua i suoi uomini e trascorsero lunghi minuti di attesa.
Un'attesa snervante.
Poi i minuti divennero un'ora.
"Troppo tempo, maledizione..." disse nervoso Goz "... non è normale tutto questo."
"Ovvio che non lo è." Mormorò il capitano.
"Portatemi dove si trova la radio di bordo..." Goz "... voglio chiamare rinforzi."
"Avevo detto che era pericoloso..." scuotendo la testa Holus.
Dopo circa un'ora, un'altra ora ancora, una nuova camionetta di militari arrivò alla laguna, stavolta con esperti per immersioni.
"Dobbiamo aver fiducia..." sottovoce Holus a Gwen.
Intanto, al porto di Corsales, Altea aveva mostrato la scatolina di Mass a Sette.
"Voleva fare il misterioso..." mormorò lui "... quel Mass ama mettersi in mostra..." aprendo la scatolina.
Dentro vi era un fiore ormai seccato.
"Che razza di regalo sarebbe?" Prendedolo in mano Sette.

[Lady Gwen]

I minuti divennero un'ora ed io morivo dentro ogni secondo che andava avanti.
Anche Goz notò che l'attesa era troppa, troppo tempo, maledizione.
Chiamò i rinforzi e quelli impiegarono due ore per arrivare, altre due ore in cui non c'erano notizie di Elv e mi sentivo morire ad ogni rintocco dell'orologio.
L'unica nota positiva era che quelli che erano appena arrivati erano esperti del settore e forse avevano una speranza in più di riportarlo vivo da me in tempi relativamente brevi.
Sospirai ad Holus.
"Mi sembra di impazzire, vorrei essere fiduciosa, ma è snervante, è laggiù da ore e potrebbe essergli successo di tutto! Qualsiasi cosa!" eclamai, quasi crollando in una crisi, con la disperazione nella voce.

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