05-04-2012, 19.05.03 | #1501 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Le due figure furono condotte attraverso uno stretto cunicolo fino ad un piccolo antro sotterraneo, scavato da millenni di infiltrazioni d'acqua, dal quale a stento, per una larga fessura, penetrava un raggio di Luna.
Ovunque in quell'antro crescevano sterpi e rovi attorcigliati gli uni agli altri, in un gioco d'intrecci che sembrava ricamare il muto e infinito splendore di quella notte. Rami e liane fluttuavano sulle loro teste, in un verdeggiante alone appena animato dalla pallida magia della Luna, con fili d'edera, di pampini, di eriche che pendevano come a stagliarsi sull'azzurro misterioso e ancestrale del firmamento. Dalla volta cadevano infinite e quasi impercettibili gocce d'acqua, che l'alone lunare rendeva simili ad una leggera e soffice cascata perlata. “Sembra un pozzo...” mormorò il dottor Bynn, osservando la morfologia di quel luogo “... altrimenti non si spiegherebbe la vasta apertura dalla quale si può ammirare il cielo stellato. Uno dei banditi, però, fece segno al dottore di tacere e questi, fissando la ragazza al suo fianco, con uno sguardo tentò di tranquillizzarla. Un attimo dopo, i due prigionieri furono condotti al cospetto di un uomo, le cui fattezze erano celate dalla penombra di quel luogo. “Oggi abbiamo fatto caccia grossa...” fissandoli “... si, decisamente...” Il resto della banda rise. “Siamo qui per un riscatto?” Chiese il dottore. “Forse...” mormorò l'uomo, senza smettere mai di guardare la giovane “... forse... dipenderà da quanto stimi il vostro valore il nostre nobile re...” Di nuovo i suoi uomini risero. “Si narrano molte cose sui briganti e i contrabbandieri che dilaniano le nostre terre e i nostri fiumi…” disse Bynn “… ma anche il brigantaggio e la pirateria possono essere note ai gentiluimoni…” “Davvero?” Divertito il capo dei banditi. “Sentito, amici miei? Qualcuno ci chiama gentiluomini!” E di nuovo tutti loro si abbandonarono a grosse risate. “Fissate il riscatto” fece il dottore “ed esso sarà pagato subito.” “Allora” alzandosi l’uomo “abbiamo davvero qualche grossa preda qui…” Il dottore comprese e un brivido attraversò la sua pelle. “Si…” annuì “… sono il medico di corte… di sua maestà… ed egli pagherà qualsiasi cifra per me…” “Interessante…” avvicinandosi l’uomo “… e milady?” Fissando la giovane. Allora un raggio di Luna illuminò i suoi occhi e lei ebbe un sussulto. La sua voce non era più alterata dall’eco di quelle rocce, ma il colore dei suoi occhi bastava a smascherarlo al cuore di lei. “Ella” mormorò il dottore “è una delle dame di compagnia della principessa Chymela…” A quel nome, l’uomo si arrestò. “Sono io la vostra gallina dalle uova d’oro…” continuò Bynn “… avanti, quanto chiedete?” “Cento, anzi, duecento Fiorini d’oro!” Esclamò l’uomo. “E perché non trecento? O anche tremila? O trenta milioni?” Ci fu l’entusiasmo della banda. “Una richiesta ragionevole” disse Bynn “e sarà senz’altro accettata.” “Allora firmerete quella richiesta!” Ridendo il capo dei banditi. “Benissimo…” fissandolo Bynn “… manderete qualcuno immagino…” “Già e poi pregheremo sua maestà di gettare nei campi quell’oro!” “Come sarebbe?” “Dobbiamo ringraziare la campagna” rispose il bandito “per averci dato tale dono!” “Non comprendo…” “Comprenderete meglio” fece il bandito “quando porterete la nostra richiesta, insieme ai nostri saluti, al vostro re.” “Ci lasciate liberi, dunque?” “Si, ma solo a voi.” “Come…” “Siete voi il medico di corte, no?” Fissandolo il bandito. “Lei è solo una dama e dunque resterà qui.” “Come ostaggio non vale nulla…” “Sono stato generoso, vero?” Sorridendo il bandito. “Avrei potuto prendere voi, dottore…” Chiamò allora alcuni dei suoi. “Voi, conducete via il dottore…” poi agli altri “… voi invece portate la ragazza nella mia stanza…” Chymela fissò il bandito. “Non vi imporrò la mia compagnia, mylady…” fissandola “… scegliete… o la mia compagnia o quella dei miei uomini…” “Posso parlarvi da solo?” Domandò il dottore. “Si, ma qui, davanti ai miei uomini.” “Un gentiluomo non…” “Non sono un gentiluomo, dottore.” Interrompendolo il bandito. “Sono un bandito, un criminale, pagato da un governo che vi è ostile. Per me una donna non fa più differenza. Ogni notte ne ho una diversa. Che siano regine, baronesse o contadinelle. Questa ragazza” indicando Chymela “potrebbe essere una monaca, una popolana o anche la principessa di Sygma… per me non cambierebbe nulla.” I prigionieri furono separati e condotti alla loro diversa sorte. Poco dopo, Chymela fu portata nella stanza del capobanda. Questi fissava le ombre che si animavano dalla luce delle torce. “L’amore è come un veleno…” sussurrò senza voltarsi “… come dicono gli orientali… un veleno, che curiosa parola… non esiste nessun veleno in natura… esistono solo delle sostanze capaci, se prese in piccole dosi, di curare… ma di uccidere se prese anche solo di un millesimo di grammo in più… come è affascinante tutto questo… vita e morte così vicine da toccarsi quasi…” Andros si voltò a fissarla “… e tu sei il mio veleno, Chymela…” “Beh…” assumendo un’espressione grave l’arcicappellano “… le Sacre Scritture ci insegnano che le Sante Reliquie esistono e spesso il cammino degli uomini passa attraverso queste mistiche ricerche… tuttavia… dobbiamo stare attenti ai segni e i simboli che scegliamo di seguire… tuttavia, vostro marito è ossessionato da quei suoi sogni… e le ossessioni non sono mai cosa buona e giusta… ditemi, milady… presto partirà di nuovo, vero? Lascerà di nuovo questa terra per quel suo sogno? Eppure non è il momento per questi colpi di testa… a corte non tutti comprendono questo suo comportamento… e poi ci siete voi… voi non potete certo affrontare un viaggio in queste condizioni… ditemi, com’è accaduto? Come avete perso il dono della vista, milady?”
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05-04-2012, 19.14.43 | #1502 |
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Fyellon annuì e presa Altea per mano, cominciò il loro giro.
Salirono le scale in fondo al corridoio e si ritrovarono su un’alta torre. Da lì si poteva dominare con un solo sguardo gran parte della selva. Lo spettacolo era però inquietante. Come se tutto attorno a loro fosse incantato. “Il panorama non è dei più allegri…” fece Fyellon “… ma è anche colpa del tempo, temo… il cielo grigio avvolge ogni cosa e tutto sembra intriso dello stesso grigiore… si, mette malinconia, non trovate?” Chiese ad Altea. Ad un tratto la ragazza udì un lamento, seguito poi da un pianto. Come se appartenesse ad una donna. Una donna nascosta nel sibilo del vento.
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05-04-2012, 19.18.00 | #1503 |
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“Aspettate, milady…” disse Reas prendendo la mano di Elisabeth “… stasera Tylesia è più malinconica del solito… vi prego, restate ancora un po’… vi racconterò una storia… una triste storia che non voglio rammentare da solo…”
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05-04-2012, 19.28.27 | #1504 |
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Senza far rumore salimmo delle scale, appoggiavo le mani sulle pietre fredde che portavano fino a una alta torre...la torre, ricordai quando fui imprigionata dai Cavalieri del Tulipano con la regina...Tylesia...eppure mi mancava con il suo splendore.
Ci affacciamo da quella torre, il cielo plumbeo si stava rabbuiando per il calar della notte, Fyellon aveva ragione....la nebbia rendeva il tutto più triste. Ad un tratto...una folata di vento, i miei capelli si scompigliarono e udii un pianto di una donna e vidi un' ombra...mi voltai.."Fyellon, sentite pure voi...una donna sta piangendo, dobbiamo cercarla e aiutarla...milady dove siete?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
05-04-2012, 19.36.37 | #1505 |
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Mentre Parsifal e Lilith tentavano di risolvere l’arcano contenuto nel libro, Redentos cercò di rasserenare la donna.
“Prometto, signora…” disse il cavaliere “… che ci recheremo in quel maniero e tenteremo di liberare vostra figlia dai suoi dolori…” “Che Dio vi benedica, messere!” Esclamò la donna. “Io vi condurrò là!” Redentos annuì, per poi chiamare a sé Avid e Jovinus. “Non posso obbligarvi a seguirci…” fissandoli “… scegliete voi… venire con me, Parsifal e Lilith, oppure proseguire verso Tylesia… se sceglierete questa possibilità, allora prenderete un alloggio e ci attenderete là… cosa decidete?” “Attendiamo i vostri ordini, milord.” Rispose il nano. “Diteci voi cosa fare.” Redentos allora incaricò loro di raggiungere Tylesia ed attendere il loro ricordo. “Parsifal, Lilith, preparatevi a partire….” disse Redentos “… raggiungeremo subito il Castello dell’Avvilente Costumanza…”
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05-04-2012, 20.26.03 | #1506 |
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Fyellon si guardò intorno a quelle parole di Altea.
“Io non sento nulla, milady…” mormorò. Ma poi, poco dopo, di nuovo si udì quel lamento seguito da un pianto. E stavolta il pianto era ancora più straziante. Ad un tratto, guardando dall’alto della torre, Altea vide una figura vestita di bianco nel cortile del castello. Una pioggia leggera cadeva sulla selva, lasciando tutt’intorno un’eterea foschia. E quella figura sembrava come fluttuare in quella foschia. “Ora ho sentito anche io!” Esclamò Fyellon. “Ma chi può essere stato?” Egli infatti non aveva visto quella misteriosa figura.
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05-04-2012, 20.32.37 | #1507 |
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"Davvero non avete sentito niente?Allora deve essere stato il sibilo del vento" appoggiai la mano al polso di Fyellon, iniziavo a sentire delle vertigini, mi sporsi più avanti e di nuovo...un pianto...di dolore, stringeva quasi il cuore...e li, nel cortile, proprio vicino quel pozzo antico vidi una figura tutta bianca, quasi seminascosta dalla foschia della sottil pioggia.
Fyellon, finalmente, lo sentì, ma non capiva la provenienza. "Fyellon" dissi stringendo il suo polso e indicando verso il cortile "chi mai può essere quella figura laggiù nel cortile? La vedete...è candida come la luna..e sento il suo lamento e pianto".
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05-04-2012, 20.40.27 | #1508 |
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Fyellon, nel vedere quella figura indicata da Altea, si lanciò subito verso la botola che dava sulle scale.
“Attendete qui, milady!” Disse ad Altea. Raggiunse velocemente il cortile, ma quella figura sembrava sparita. Ad un tratto giunse uno dei servitori. “La cena sta per essere servita, messere.” Fissando Fyellon. “Dov’è andata?” Domandò Fyellon al servitore. “Chi?” “Quella donna!” Rispose il cavaliere. “C’era una donna vestita di bianco proprio qui, nel cortile!” “Vivo da molto tempo qui” spiegò il servitore “eppure non ho mai visto la donna di cui dite, messere.”
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05-04-2012, 20.48.08 | #1509 |
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Fyellon vide la figura bianca e si lanciò di corsa verso il cortile, lo seguivo cercando di non inciampare "Fyellon aspettatemi, non siate avventato come sempre.." ma egli non sentiva, raggiunse il giardino e io dietro di lui guardai in giro, ma della figura non vi era più traccia, era sparita come la nebbia che stava ormai salendo verso il cielo.
La pioggerellina fitta bagnava le mie vesti e mi riparai sotto un piccolo porticato, Fyellon era ancora nel cortile e vidi arrivare un servitore che lo avvisava di raggiungere la sala per la cena. Fyellon chiese di quella misteriosa figura ma il servitore scosse il capo, dicendo non vi abitava nessuna donna di quelle fattezze. Li raggiunsi..."Messere" rivolgendomi al servitore "pure io ho visto quella donna bianca....e piangeva disperata...mio cugino non ha avuto una visione".
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05-04-2012, 21.46.15 | #1510 |
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Sembrava una storia senza fine...una storia solo mia, afferrandomi la mano.....mi chiedeva di restare ancora un po'.......solo un po' e poi sarei potuta svanire nel nulla......non sarebbe importato a nessuno, tanto meno a lui.......ero solo due orecchie che potevano ascoltare....." Una strana notte a Tylesia o in qualsiasi altra parte della terra.....una notte con stelle..la cui luce non riesco a vedere, sentite il vento Reas ?...sono quelle storie che uomini soli raccontano a se stessi........raccontate la vostra storia.....e io l'ascoltero'........la notte accompagnera' l' aurora e io sapro' che voi starete meglio.......e io avro' una storia in piu' da tenere nel cuore.......".....c'era un muretto dietro di noi, e io mi sedetti li'...misi le mani in grembo e guardai la sua figura avvolta dal buio......c'erano uomini che scrivevano poemi immensi per una donna.........per me avrebbero scritto soltanto due righe, prendendo il Carrozzone avevo sfidato il destino, un destino che non riuscivo a comprendere, forse questa struggente storia....era l'unico bagaglio che avrei portato via da li'....
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