17-06-2013, 22.01.24 | #1521 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Risponderà lui ad ogni vostra domanda.” Disse uno di quegli uomini ad Elisabeth. “Ogni vostra domanda lecita, naturalmente. Quanto al nome, Messer Guidox andrà benissimo. Le gerarchie non esistono. Né nobiliari, né religiose.”
Così proseguirono. Entrarono finalmente in città. Fisyem pullulava di una variegata e laboriosa umanità. Al loro passaggio, però, tutti si fermavano ad osservare gli strani abiti di Elisabeth e di Gem. “Forse ci occorrerà un guardaroba nuovo...” mormorò sotto voce Gem ad Elisabeth. Attraversarono così tutta la città, fino ad arrivare ad un imponente palazzo dal quale si dominava una vasta piazza. Gli uomini in rosso furono fatti entrare e con loro anche i due visitatori. Li accolse un ampio cortile merlato, dal quale poi furono condotti in un vasto androne laterale. E lì li lasciarono ad aspettare. “Come giudichi questi uomini?” Chiese Gem ad Elisabeth. “Pensi che siano da prendere con le molle?”
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17-06-2013, 22.03.26 | #1522 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Eh, siete messi bene...” disse Mirò “... le locande qui costano...” “Ci andrà bene anche un posto non troppo pretenzioso.” Fece Masan.
“Si, una mezza pensione” sarcastica Solder “o un bed e breakfast!” E rise. “Ma forse potrei aiutarvi...” mormorò Mirò “... si, forse si...” e diresse il carro in una direzione ben precisa, tagliando per una stradina laterale nel centro abitato. Arrivarono così davanti ad un bel palazzo che sorgeva tra case e botteghe. “Dove siamo?” Domandò Masan. “A casa di madama Oriana...” rispose Mirò “... è una donna di spirito speciale e sarà lieta di avere illustri studiosi come voi...” Scese dal carro e bussò, chiamando i servi di Oriana. Questi allora chiamarono la loro padrona e poco dopo la donna uscì ad accoglierli. Allora Mirò le spiegò la situazione e Oriana fu lieta di avere in casa quegli ospiti. Ordinò così ai servi di mostrare loro le stanze e diede disposizioni per preparare una sontuosa cena. “Sono lieta...” disse la donna “...lieta di avere nella mia casa persone dall'animo così particolare...” fissò poi Clio “... ed è vero, ragazza mia... si impara ad amare maggiormente una cosa quando questa ci viene tolta...” e le sorrise. Lasciò poi che i servi conducessero i suoi ospiti nelle loro camere.
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17-06-2013, 22.05.03 | #1523 |
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Altea provò a connettersi col suo smartphone, ma non vi era segnale.
Anzi si accorse subito che nessuna delle sue funzioni era attiva. “Accidenti...” disse Daiz “... mi si è fermato anche l'orologio... allora, hai chiamato il soccorso stradale?” Ma dal volto di Altea si accorse che non aveva trovato nulla. “Immagino che non ci sia rete qui... del resto siamo nel bel mezzo dei monti...” sbuffò “... sarà meglio lasciare l'auto qui e cercare una stazione di servizio o un centro abitato... dopo torneremo a riprenderla... vieni...” e fece cenno alla ragazza di seguirlo.
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18-06-2013, 00.11.31 | #1524 |
Cittadino di Camelot
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E cosi ci incamminammo ma non vi erano nè stazioni di servizio e nè locali..che strano paesaggio...era tutto immerso nel verde e non passava nemmeno una auto...e io guardavo il mio smartphone che si era misteriosamente spento..."Daiz...non può essere una coincidenza questa...la auto che non va...il tuo orologio che si è fermato...e non posso chiamare una stazione di servizio..guarda il mio cellulare...spento, non si riaccende nemmeno...ma che sta succedendo?" dissi incredula mentre camminavamo in quella stradina di ciottoli tra gli alberi.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
18-06-2013, 01.20.58 | #1525 |
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Rimasi piacevolmente colpita dall'accoglienza di Madama Oriana, e ancor più mi colpì quella frase, gentile commento alle mie parole che non aveva udito.
Evidentemente, pensai, Mirò l'aveva informata della nostra conversazione. La ringraziai di cuore e le sorrisi di rimando, prima di seguire un suo servo verso la stanza che mi aveva riservato. Fui davvero lieta che la nostra ospite fosse una donna tanto benestante, l'idea di dover nuovamente dividere la camera con Solder mi irritava non poco. Avevo un po' di tempo, prima che servissero la cena. E ne approfittai per riposarmi e pensare. Restai sdraiata a lungo sul sontuoso letto che dominava la stanza, rigirando tra le mani la spilla e il foglietto. Possibile che quelle parole mi avessero colpito così tanto? Eppure, non potevo smettere di pensarci. Cercai di fare mente locale e focalizzare gli ultimi avvenimenti, la chiesa di Santa Caterina, il tunnel, tutte quelle iscrizioni riguardo al Fiore, l'atteggiamento di Solder, quello di Masan... e poi, Chanty, la sua storia sconosciuta eppure affascinante, il XVI secolo. Ma l'unica cosa che riuscii a combinare, fu provocarmi un gran mal di testa. Mi chiesi ridendo se le pastiglie che mi portavo in borsa avrebbero funzionato anche in quella remota terra. Approfittai della grande tinozza in ottone per lavarmi ed indossai la semplice veste che era adagiata su una poltrona. I miei vestiti, dopo quei giorni di viaggio, erano davvero ridotti male. Quando uscii dalla stanza per la cena, non sembravo più io, di certo non quella delle ultime ore, e ringraziai in cuor mio Madama Oriana per quella opportunità. Anche se avevo lasciato i jeans, gli indumenti, e la borsa nella mi stanza che dava sul giardino, avevo portato con me, ben nascosta in una piccola tasca dell'abito, la spilla e il misterioso fogliettino. "Le parole non bastano ad esprimervi la mia gratitudine, Madame Oriana.." dissi alla donna, una volta raggiunta la grande sala "..la vostra ospitalità è stata un dono in cui non avremmo mai sperato.. vi ringrazio.. mi auguro, almeno.. che la nostra presenza non vi arrechi disturbo..". |
18-06-2013, 02.01.38 | #1526 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Non lo so...” disse Daiz ad Altea “... sarà una zona isolata, in cui non c'è rete... ma vedrai che presto troveremo una stazione di servizio o un bar...”
Camminarono per un po', quando finalmente intravidero una luce in lontananza. La raggiunsero. Era una piccola abitazione in un mezzo a dei cipressi. Daiz bussò ma nessuno rispose. “Vado a controllare sul retro...” fissando Altea “... tu resta qui e vedi se qualcuno apre la porta...” Poco dopo la porta finalmente si aprì e apparve una donna. “Chi siete?” Domandò ad Altea.
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18-06-2013, 02.58.13 | #1527 |
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“Adoro la casa piena di gente.” Disse Oriana a Clio. “Amo la compagnia e le persone che mi mettono allegria.” Sorrise. “I vostri amici non sono ancora scesi... venite, mi farete compagnia mentre i servi preparano il pranzo...” e la condusse in una grande sala, arredata col gusto del tempo, in un chiaro e deciso stile rinascimentale.
Ma appena entrata nella sala, Clio notò subito qualcosa. Un grande ritratto ad una delle pareti. Era un ritratto fatto con un lapis, uno schizzo e ritraeva un giovane uomo. Ma ciò che colpì la ragazza furono gli occhi di quell'uomo. Erano gli stessi occhi azzurri che lei vide quella sera al Palazzo dei Taddei. Quelli del misterioso fantasma nascosto nella penombra.
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18-06-2013, 03.22.25 | #1528 |
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“Beh...” disse Guisgard a Talia “... un prete è vincolato dal segreto confessionale.” Sorrise. “Mi piace questa cosa, sa? Questo suo preoccuparsi per me. Però ciò che dice è giusto. Magari in questa nostra vacanza sarà bene essere più prudenti. Viaggeremo in incognito, attenti a non svelare a nessuno il fatale nome che mi porto dietro.” Le fece l'occhiolino. “Del resto dobbiamo farla anche in barba al demone che perseguita la mia famiglia da secoli.” Rise. “Però le prometto che sarò davvero più discreto. Quanto al Codex Nolhiano, sinceramente non credo che lì troveremo i terroristi che lo stanno cercando. Comunque saremo prudenti a non farlo vedere a nessuno. Vedrà, saremo irriconoscibili per tutti.”
Scesero così alla stazione per fare i biglietti. “La destinazione?” Chiese l'uomo della biglietteria. Guisgard allora si voltò a guardare Talia. “Dobbiamo andare a Nord...” rispose poi all'uomo “... due biglietti per Sygma...” Raggiunsero così il binario indicato dal tabellone degli orari ed attesero il loro treno. Dopo circa mezz'ora arrivò. Poi ripartì. “In verità” fece Guisgard guardando dal finestrino e poi voltandosi verso di lei “pensavo... se davvero mio zio è già stato laggiù, allora qualcuno lo conoscerà di certo... e se è vera anche la storia che c'è andato per amore, beh, facile che a qualcuno questa storia non sia andata giù... quindi, lungi da me l'idea di essere scambiato per un farfallone, direi che mi occorre una copertura plausibile... dunque, se lei vorrà prestarsi a questo gioco, si potrebbe passare per fidanzati o compagni io e lei... cosa ne pensa? Giusto per quella sicurezza a cui faceva riferimento prima.” E accennò un vago sorriso.
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18-06-2013, 10.06.35 | #1529 |
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Seguii volentieri la donna nella grande sala, e fui lieta di avere qualche tempo senza i due strani archeologi.
Quando varcammo la soglia, tuttavia, un quadro attirò la mia attenzione. Restai ferma immobile per un lungo istante, non potevo crederci. Eppure, era lì, davanti a me. Quegli occhi... li avrei riconosciuti ovunque. C'era qualcosa di inconfondibile in quel l'azzurro, da renderli diversi da quelli di chiunque altro. Il mio sorriso si allargò, mentre i miei occhi studiavano a lungo quel dipinto. Ma guarda un po' com'è piccolo il mondo... Buon giorno, bel fantasma dagli occhi chiari... Cosa ci fai a Chanty? Pensai, sorridendo, con le braccia intrecciate. Eppure, sapevo bene che non poteva essere lo stesso uomo che avevo incontrato nel XXI secolo, a meno che non fosse capitato anche lui a Chanty e diventato così importante da meritare un tale spazio in quella lussuosa parete. Tuttavia, se anche non era lui, di certo apparteneva alla sua famiglia. Sapevo di non sbagliarmi, era raro che qualcosa mi colpisse quanto quello sguardo. Sorrisi tra me e me, non credevo che l'avrei rivisto. "Che bel quadro, madama..." Dissi poi, gentilmente "..chi è l'uomo ritratto? Ha uno sguardo molto.. Particolare..." Sorridendo, alla donna. Inconfondibile, oserei dire. |
18-06-2013, 16.33.23 | #1530 |
Cittadino di Camelot
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Aspettai ansiosamente che qualcuno aprisse quella porta quando vidi proprio davanti a me una donna, che mi guardava stupita da capo a piedi..chi ero??...che bella accoglienza!!
"Buonasera signora" sorrisi benevolmente "sono Altea Trevor e vengo da Capomazda City..sono qui con una altra persona. Purtroppo la nostra auto si è fermata senza un motivo distante da qui e vedete.." le mostrai il cellulare "nemmeno il mio cellulare funziona, ci deve essere poco campo in questa zona. Perciò, gentilmente, potreste farci fare una telefonata per chiamare una officina vicino? Siamo diretti a Santa Agata di Gothia.."
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