10-04-2012, 02.27.30 | #1531 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Redentos fissò Parsifal e sorrise.
“Mio buon discepolo...” disse “... in realtà nulla accade per caso... un incontro, un messaggio ricevuto, un incarico o anche un Voto fatto al cielo... tutto fa parte di un preciso disegno... a noi uomini è concessa la sola libertà di scegliere... e ciò che differenzia gli uomini sta proprio nelle scelte che fanno...” All'improvviso Lilith manifestò la volontà di voler andare da sola al castello, ma Parsifal respinse questo suo proposito. “Parsifal ha ragione...” fece Redentos “... sarebbe una follia e temo un suicidio, lasciarvi andare da sola, damigella... ci andremo tutti insieme, è deciso.” “Aiutatemi...” piangendo una voce di donna “... aiutatemi, vi supplico...” “Non fatelo, milady!” Gridò una servitrice. “Non avvicinatevi...” intimò la donna. “Scendete da lì, milady!” Disperata la servitrice. “No...” lasciandosi avvolgere dal vento la donna “... voglio che il vento mi porti via... che soffi lontano il mio corpo e prosciughi la mia anima... e con essa il mio dolore...” Queste parole racchiuse nel sibilo del vento furono udite solo da Lilith. La donna che li aveva accompagnati si avvicinò al portone del maniero e bussò con l'anello di ferro per annunciare il loro arrivo.
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10-04-2012, 02.35.03 | #1532 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Orco il Rosso, mangiando avidamente, annuì a quelle parole di Altea.
“Neanche io ho molta fame, messere...” fece Fyellon “... vi lasciamo dunque mangiare tranquillamente. Orco neanche si curò più di tanto di loro due e continuò a mangiare. “Volevate lasciarmi con quel maiale?” Ridendo Fyellon, appena raggiunta Altea nel corridoio. “Avete visto come mangia? Sembra sia digiuno da mesi!” All'improvviso, i due, udirono un dolce e triste canto. “Sentite?” Fissandola Fyellon. “Chi sarà mai a cantare?” Domandò ad Altea.
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10-04-2012, 02.43.14 | #1533 |
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Mi alzai dal tavolo, guardai con disgusto quell'uomo che nemmeno si curò delle mie parole e mi diressi verso l'uscita, il corridoio era solo rischiarato da delle torce che davano strani giochi di luce sui muri...camminavo lentamente, ad un tratto sentii una presenza dietro me...mi voltai col cuore in gola...era Fyellon..."Fyellon, mi avete spaventata!!Avete ragione, quell'uomo da il voltastomaco, non penso sia nemmeno di nobili origini..è troppo rozzo nei modi di fare."
D'un tratto udii uno strano rumore, io e Fyellon ci guardammo e restammo in silenzio....un canto triste...di una donna...soave e malinconico. Era strano quel canto, aveva uno strano effetto su me, ne ero come avvolta...indicai a Fyellon la torre dove eravamo saliti nel pomeriggio, e senza pensare corsi su fino in cima alla torre.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
10-04-2012, 02.44.05 | #1534 |
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L'uomo fissò Daniel con uno sguardo inquieto ed enigmatico.
Poi guardò da una finestra i suoi tre fanciulli. In quel momento si udirono dei rumori. Il più grande dei suoi figli corse in casa. “Si avvicina qualcuno, papà!” Disse. “Sono loro, vero?” L'uomo corse fuori e guardò in fondo alla strada. Tre figure, coperte da lunghi mantelli con cappucci, si avvicinavano alla casa. “Prendi i tuoi fratelli” ordinò il padre al maggiore dei suoi figli “e chiudetevi nella vostra camera. E restateci fino a quando non sarò io a chiamarvi.” Fissò poi Daniel. “Fossi in voi, cavaliere, lascerei subito questa casa.” Ma le tre figure erano già arrivate davanti alla casa.
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10-04-2012, 02.51.36 | #1535 |
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Fyellon allora corse dietro ad Altea.
Giunta in cima, la ragazza però non trovò nessuno. “Perchè siete salita qui sopra di corsa?” Arrivato su anche Fyellon. “Il canto era diffuso nell'aria... perchè avete pensato di salire questa torre?” Il cavaliere allora si guardò intorno e, improvvisamente, indicò qualcosa nel cortile. Prese così Altea per una mano e tornarono di nuovo giù, dove Fyellon mostrò alla ragazza ciò che aveva visto. Era una tomba di pietra. E sopra recava inciso un nome: Arya. “Chi sa a chi appartiene questa tomba...” mormorò Fyellon.
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10-04-2012, 03.05.57 | #1536 |
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Arrivata in cima sentii dei passi e Fyellon mi raggiunse, anche egli sembrava turbato quel canto era di sconosciuta provenienza..Fyellon indicò qualcosa nel giardino, non capivo più nulla, scendemmo di fretta le scale e ci trovammo nel giardino.
Egli prese forte la mia mano e mi indicò qualcosa che aveva visto...era una tomba in pietra, attorno delle rose bianche ma con rovi e spine..e un nome inciso "Arya"...."Non saprei Fyellon, forse a qualche antenata, ma sembra mal curata, guardate queste splendide rose bianche con questi rovi, perchè?"...allungai la mano e presi una di quelle rose. "Domani col favore del sole, si spera, si potrebbe chiedere informazioni", e vidi un' ombra dietro noi.
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10-04-2012, 03.21.52 | #1537 |
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L'arcicappellano fissò per qualche istante Talia.
I suoi occhi sembravano come voler scavare a fondo prima nello sguardo della ragazza, poi fin dentro il suo animo. “I sogni” mormorò “hanno mille origini e significati... spesso, affermano i filosofi, sorgono dai nostri stati d'animo, dall'emozioni che abbiamo vissuto durante il giorno... sono dunque come barlumi di mille e più immagini e sensazioni che riceviamo da ciò che ci circonda... più raramente, come ci insegnano le Sacre Scritture, sono invece messaggi o simboli che raffigurano qualcosa di Superiore...” i suoi occhi furono attraversati da una sorta di bagliore “... ma ciò accade raramente, come detto... e se avessero ragione coloro che lo credono pazzo? Se fosse davvero pazzo lord Andros? Ossessionato da queste sue ossessioni, simili a fantasmi? Forse ciò che cerca neanche esiste... forse voi stessa per prima, in fondo al vostro animo, non credete a quei suoi sogni...” All'improvviso si udirono delle grida e poi dai lamenti. Provenivano dal fondo della navata, dove la luce era più incerta. L'arcicappellano si alzò e fissò il semibuio della navata. “Cosa cerchi?” Domandò l'arcicappellano. “Non resisto, padre...” disperata una voce “... sento di non poter più resistere in quel luogo...” “Non posso farci nulla.” “Si, voi potete...” ansimando quella voce “... voi dovete aiutarmi...” “Devi scontare la tua penitenza.” “Non resisto, è troppo per me...” “Non posso fare niente.” “Datemi l'assoluzione...” “Non posso...” con tono fermo l'arcicappellano “... devi prima scontare la pena...” “Per quanto ancora?” L'arcicappellano non rispose nulla. Quella voce allora cominciò a gridare e a piangere, per poi sollevare le panche e gettarle contro i pilastri che scandivano la navata. “Non ti servirà a nulla.” Disse l'arcicappellano. “Non puoi cambiare le cose.” All'improvviso si udirono dei passi. “No, non voglio...” fece la voce, come se avesse riconosciuto quei passi. Talia sentì la presenza di qualcun altro. D'un tratto qualcuno prese con forza colui che aveva parlato con l'arcicappellano e tra le sue grida disperate lo portò via. La porta della cappella in quel momento si aprì di colpo e la luce proveniente da fuori invase l'interno, cominciando a dissolvere le ultime ombre di buio. “Talia!” Chiamò Guisgard. “Talia dove sei?” L'arcicappellano allora si voltò verso la ragazza e segnandola l'assolse dalle sue colpe. In quel momento la penombra si dissolse definitivamente e Guisgard vide Talia. “Eccomi...” avvicinandosi a lei e prendendo la sua mano “... sono qui...”
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10-04-2012, 03.44.22 | #1538 |
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Mentre Altea e Fyellon osservavano quella tomba, un senso di smarrimento li colse.
Il vento si fece di colpo freddo e qualcosa di inquietante si avvertì nel suo sibilo. Il castello, in un attimo, sembrò ammutolirsi e un lieve pallore prese forma sulle antiche murature che li circondavano. Fyellon si chinò sulla tomba e accarezzò la fredda pietra. Si voltò poi di scatto. “Perchè arrivate così in silenzio?” Quasi infastidito il cavaliere. “Perdonatemi, non volevo...” rispose il servitore “... sir Orco il Rosso ha terminato di mangiare e chiede ora di potervi parlare... prego,seguitemi...” Li condusse così dal suo padrone. Questi era seduto su un seggio a bere del vino. L'espressione era assonnata per il troppo mangiare e bere. “Chi siete?” Domandò ad Altea e a Fyellon. “Perchè siete giunti nel mio castello?”
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10-04-2012, 03.54.25 | #1539 |
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Un vento freddo si levò, come fredda era la pietra di quella tomba, tenevo in mano con me ancora quella rosa bianca..quando quell'ombra prese le sembianze del servitore..Fyellon ebbe uno scatto di ira verso di lui..."Fyellon, non infierite su questo uomo, già è stato umiliato dal suo padrone stasera...il vostro padrone vuole parlarci? Prego vi seguiamo".
Arrivammo nella stanza e il padrone del maniero era semiaddormentato e sazio del suo cibo, mi rivoltava...quando iniziò a farci domande, guardai Fyellon...e risposi "Io sono milady Altea...e questo è mio cugino, sir Fyellon, è un abile cavaliere. Come siamo giunti qui? Per caso, ci trovammo in una chiesa..e incontrammo un nano che ci disse di stare attenti alla selva attorno infestata da spiriti e ci portò qui, nemmeno noi sappiamo come mai ci troviamo qui...solo che....da quando sono qui..sento delle voci e una voce di donna...guardate questa rosa bianca" e mi avvicinai a sir Orco.."l'ho appena colta vicino a una tomba...milady Arya....vi dice nulla, milord?"
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10-04-2012, 10.05.00 | #1540 |
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La Torre dei folli.....sentii lo stomaco farsi crstallo e poter cosi' percepire ogni sensazione, la gente che soffriva o che sembrasse vaneggiare in discorsi apparentemente senza senso...erano definiti pazzi, anch'io mi sentii una pazza, quando mio marito ando' via con Isolde, senza una spiegazione.......soffrii le pene dell' inferno.....nulla mi dava pace senza il conforto del vaneggiare....eppure non fui rinchiusa in una Torre, fui accudita amorevolmente fin quando la ragione riprese il potere nella mia mente ofuscata......" Avete paura di loro Reas ?...non dovreste...." presi le mie mani e le posai sulle sue orecchie........passai a lui il suono di acque in tumulto...passai a lui folate gelate di vento, di foglie staccate e di rami spezzati....passai a lui ..il rumore di pioggia sui vetri..lacrime cristalline che si abbattevano su anime corrotte....passai a lui ogni cosa, portando piccole emozioni che varebbero portato il suo cuore a sentire sofferenza...levai cosi' le miei mani...." Questo Reas e' l'animo di chi dimora in quella Torre...e' un animo incompreso, vi e' una persona lassu' che vorrei vedere, e' per lui che sono qui....non chiedetemi cosa cercasse, ma di sicuro era qualcosa che ha portato la sua mente alla follia.....perche' non riesce a comprendere.....se volete potrete seguirmi.....oppure potete indicarmi la strada....".....
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