30-11-2015, 04.11.08 | #1561 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Fermer si avvicinò a Gwen e le cinse i fianchi da dietro, stringendo le sue spalle al suo petto.
“Non mi mettere il broncio...” disse piano fra i suoi capelli scuri “... purtroppo siamo in una base militare... vorrei invece essere lontano, magari su un'isola deserta con te... lessi una volta di un'isoletta sperduta... tanto piccola da non comparire in nessuna mappa e da non essere avvista da alcuna rotta battuta... un'isoletta incontaminata... dove crescono fiori rari, se non addirittura unici... lì vorrei condurti... e vestirti solo di quei fuori... e poi sfogliarli petalo dopo petalo, fino a scoprire ogni volta il tuo corpo nudo per me... e fare l'Amore in riva al mare... farlo senza fine... e poi ricominciare...”
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30-11-2015, 04.16.12 | #1562 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Goz guardò Clio e scosse la testa.
“Al diavolo...” disse sbuffando “... siete troppo bionda per rifiutarvi qualcosa. Spero solo che una mattina non mi chiediate il comando. Potrei concedervelo.” E scoppiò a ridere. “Beh, fate rigare questi due idioti... massima severità nel corso di addestramento.” Annuì. “Vi aspetto nel mio ufficio per il vostro rapporto, tenente.” E andò via. “Grazie, signore...” Palos a Clio. “Nessuno vi ha chiesto di intervenire.” Con rabbia Icarius alla ragazza. “Volevate forse sdebitarvi? Beh, non mi dovete nulla. Non l'ho fatto per voi. Volevo solo soldi per andarmene prima. Salvare voi o un altro per me è uguale.” Fissandola con i suoi occhi azzurri carichi di astio.
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30-11-2015, 04.24.06 | #1563 |
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Sorrisi leggermente a quelle parole di Goz.
A volte era utile essere una donna, specie con certi uomini. "Si, Capitano.." dissi a Goz, guardandolo andare via. Sorrisi per un momento a Palos e quando Icarius parlò alzai gli occhi al cielo. Non risposi, mi limitai a colpirlo violentemente. "Ogni volta che parlerai con un superiore in maniera inappropriata verrai colpito.." fredda "Così magari imparerai qual'è il tuo posto, soldato..". Ero stanca di spiegare a quel ragazzino che cosa gli conveniva fare per sopravvivere in legione e per guadagnare. Con quella strategia non sarebbe andato da nessuna parte. Ma non era un problema mio. "Non devo sdebitarmi con te, mi hai insultato e te la sei cavata con un graffio, per me eravamo pari allora.. una vita per una vita.." dissi, osservandolo "Ma vi avevo dato la mia parola che avrei parlato al capitano in vostro favore, e la mia parola è legge... Alla prossima insubordinazione finirai in cella, sono stata chiara?". Dove diavolo credeva di essere quel tipo? Era solo un ragazzino. Detto quello, mi voltai per dirigermi all'ufficio di Goz e fare rapporto. Non vedevo l'ora di avere un po' di tempo libero per festeggiare. |
30-11-2015, 04.24.33 | #1564 |
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Sentii le sue braccia attorno ai miei fianchi e le mie spalle contro il suo petto.
Ed ecco che mi scioglievo. Io e tutte le preoccupazioni di quella lunga giornata. Sorrisi quando lo sentii parlare fra i miei capelli, impazzivo quando lo faceva. Chiusi poi gli occhi, lasciandomi trasportare dal suo racconto e immaginando di essere su quell'isoletta sperduta. "Sarebbe splendido" sussurrai, aprendo gli occhi e guardandolo "E non ti metto il broncio, è solo che anch'io vorrei essere su quell'isola e non qui, in questa base militare... posso quindi chiederti di accontentarti, almeno per ora, solo della mia compagnia e di baciarmi in attesa di raggiungere quell'isola, dottore?" sussurrai, portando la testa indietro e guardandolo negli occhi
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" Ultima modifica di Lady Gwen : 30-11-2015 alle ore 04.39.25. |
30-11-2015, 04.34.26 | #1565 |
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Guisgard guardò Dacey negli occhi e la ascoltò in silenzio, mentre lei gli gettava in faccia il suo disprezzo.
“Finalmente...” disse infine “... finalmente uno scatto di passione. Anche l'odio ed il disprezzo sono passioni, sapete? Bene... sfogatevi pure. Almeno smetterete di essere la bambolina borghese che gioca a sentirsi principessa. Volete schiaffeggiarmi ancora? Ottimo, nessuno ve lo impedisce.” I suoi occhi azzurri erano in quelli ambrati di lei. “Almeno adesso sembrate una donna vera. Quanto a me” senza tradire emozioni “si, sono un militare senza gradi. Ed anche senza onori se volete saperlo. Infatti sono un rinnegato e un imbroglione, no? Uno che inganna per denaro. Che spaccia una cameriera, che mi detesta, per una principessa. Odio l'aristocrazia. Avete fatto centro. La detesto con tutto me stesso. Ho cercato di farne parte e ho impiegato ogni singola energia ed ogni mio slancio per riuscirci. E non per denaro, blasone o onore. No, a quel tempo ero un sognatore come voi. Lo feci per Amore. Per una donna, sposata con un ufficiale. E sapete cosa ho ricevuto in cambio? Nulla. E oggi dunque non ho altri ideali che me stesso. Io sono la sola causa che riconosco, l'unica per cui mi batterei. Ora sapete chi avete davanti. Non un principe e neppure un gentiluomo. Sono una canaglia. Ecco cosa. E ora decidete pure se fidarvi di me o meno. Ma ricordate che io ho bisogno di voi, come voi di me. Riguardo alle cameriere, beh, sappiate che non giudico le persone per il rango o il denaro. Ho un debole per le cause perse. Quelle disperate. E disperata è tutta questa storia. Evitate dunque di sprecare così tante forze per detestarmi e conservatele invece per convincere davvero il mondo che siete la vera Dacey.”
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30-11-2015, 04.43.19 | #1566 |
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Clio voltò le spalle e si diresse da Goz, senza dare la possibilità ad Icarius di replicare.
Poco dopo il biondo tenente era nell'ufficio del comandante. “Devo incontrare il dottor Fermer...” disse “... il pilota che hanno tirato fuori dalle lamiere volava su un aereo di Canabias. Appena sarà in grado di parlare lo metterò sotto torchio.” Qualcuno bussò. “Avanti, stramaledizione!” Sbottò Goz. “Capitano...” entrando Reddas, che neanche degnò Clio di un saluto. “Non vi complimentate col tenente Clio per essere sopravvissuta?” Goz. “Una guerra non è posto per donne.” Mormorò Reddas. “Prima lo capirà, meglio sarà.” “Cosa volevate dirmi?” Chiese Goz. “Abbiamo cercato di analizzare i resti dell'aereo di Canabias” rivelò Reddas “ma era troppo rovinato. Ad occhio e Croce sembra un veicolo non da guerra, ma da trasporto.”
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30-11-2015, 04.50.52 | #1567 |
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Annuii a Goz.
"Sì, sono d'accordo... prima potrà parlare meglio sarà.. dite che dovremo mettere sotto controllo l'infermeria prima che quel soldato si rimetta e abbia strane idee?" sospirai "Dobbiamo capire cosa lo ha spinto qui, cosa si cela dietro questa storia..". Poi entrò Reddas, e constatai con dispiacere che il Gufo Nero non aveva finito il lavoro. Che peccato.. Non risposi perché sapevo che l'avrei insultato. E io che l'avevo anche aiutato, brava scema. Ma prima o poi avrei messo a tacere quel pallone gonfiato.. |
30-11-2015, 04.53.38 | #1568 |
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Fermer non disse nulla.
Si limitò a Guardare Gwen negli occhi, con lo sguardo carico di desiderio. E la baciò. Fece sue le rosse labbra di lei, morbide ed umide, assaporandole infinite volte. La baciò così, con impeto. Un bacio accompagnato dal sensuale tocco delle sue mani sulla bianca uniforme di lei, che così bene disegnava ogni forma del suo corpo di donna. Mani che stringevano in eccitanti carezze le parti più sensibili e vibranti della bella e giovane infermiera.
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30-11-2015, 04.58.56 | #1569 |
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Goz restò pensieroso.
“Ne sapremo di più quando quel pilota si riprenderà...” disse infine “... ne parlerò quanto prima al dottor Fermer. E sia, è tutto, signori.” A Clio e a Reddas. “Ah, tenente...” rivolto alla ragazza, mentre Reddas usciva “... spero abbiate capito che è una stupidaggine affrontare in singolar tenzone il Gufo Nero... a meno che non abbiate fretta di raccontare le vostre passate imprese aeree a San Pietro.”
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30-11-2015, 04.59.58 | #1570 |
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Non disse nulla, mi guardò con passione e desiderio e mi baciò con impeto.
Eccole. Eccole le sensazioni della notte meravigliosamente appassionata che avevamo passato insieme, che tornavano sempre più travolgenti mentre sentivo le sue labbra catturare le mie e le sue mani disegnare il mio corpo, come uno scultore con la sua opera, e strapparmi intensi gemiti, soffocati nei nostri baci.
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