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Vecchio 30-04-2014, 02.58.16   #1581
Eilonwy
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Sorrisi all’ anziana e minuta zingara.
“Avete ragione. I morti conoscono spesso ciò che sta per accadere……me lo diceva sempre anche mio padre. Ad ogni modo, piacere di conoscervi!....Io sono Damigella Eilonwy e questo bel pezzo di Marco Antonio si chiama Sir Riccardo!” ci presentai scherzando in modo sbarazzino e vivace.
Vidi il tenebroso cavaliere arrossire. Risi per quella sua reazione.
“E voi, invece?” domandai alla vecchia gitana.

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Vecchio 30-04-2014, 03.33.56   #1582
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Io mi chiamo Lucia” disse la zingara ad Eilonwy “e vengo spesso in questo luogo per ascoltare.”
“Ascoltare?” Ripetè Riccardo. “Ascoltare cosa?”
“Il silenzio...” sorridendo la zingara “... poiché anche il silenzio sa parlarci...” aggiunse mentre mescolava il suo mazzo di carte.
“Cosa sono?” Indicando le carte Riccardo.
“I miei tarocchi.” Rispose la donna. “In essi vi è racchiuso il nostro futuro, ragazzi miei.”
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Vecchio 30-04-2014, 03.49.18   #1583
Eilonwy
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“Potete prevedere il futuro!....Non state scherzando, vero?.....Cosa dicono?” ed intanto guardai con curiosità quello che faceva.
“Non per essere scortese ed impicciona, ma voi conoscevate Messer Quatro, Madama Lucia?....Sapete raccontarci qualcosa su un certo Fiore Azzurro?” interrogai la senile zingara.

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Vecchio 30-04-2014, 04.02.57   #1584
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La zingara scosse il capo.
“Non mi curo molto delle persone che vivono qui...” disse ad Eilonwy “... tutti trattano in malo modo quelle come me... ma voi siete due giovani molto simpatici... e per voi potrei aprire i miei tarocchi e rivelarvi cosa cela il vostro futuro... ammesso che crediate nel potere dei tarocchi...”
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Vecchio 30-04-2014, 04.12.02   #1585
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Heat ritornò con la legna ed insieme a Guisgard e ad Aust accesero il fuoco.
Lent intanto aveva preparato la cena e poco dopo tutti presero posto a tavola.
“Ottimo stufato, Lent...” disse Heat “... davvero buono... sapete, milord...” rivolgendosi poi a Guisgard “... Arya adorava lo stufato... assaggiate un po' di questo vino... lo facciamo noi qui... io e Lent... e credetemi un vino simile è ambito anche dai migliori mercanti di Solpacus!” Riempendo il bicchiere del cavaliere. “A cosa brindiamo, milord?”
“Al vostro vino, amico mio...” fissandolo Guisgard “... che sappia ripagare ogni vostro sforzo e lavoro...”
“Il vostro arrivo qui ha ripagato ogni mio sforzo, milord...” annuendo Heat.
“Perchè credete che l'Arciduca sia in grado di riuscire dove molti hanno fallito?” Chiese il cavaliere.
“Perchè solo i Taddei possono uccidere quella bestia.”
“I Taddei non sono forse uomini come tutti gli altri?”
“Si, certo...” rispose l'uomo “... ma sono protetti dal Cielo... la loro stirpe ha sempre vantato i migliori guerrieri di sempre.”
“Ascoltate...” mormorò Guisgard.
“Milord...” interrompendolo Heat “... Iddio Onnipotente Ha dato a voi il dominio su queste terre per proteggere il popolo... e so che siete giunto per uccidere quella bestia e liberare la regione dal terrore che essa ha seminato...” guardò poi il piccolo Lent “... vedi la sua spada?” Indicando l'arma di Guisgard. “E' Parusia... la migliore spada mai concepita... se i bardi bretoni avessero avuto una simile arma da narrare nelle loro saghe, puoi giurare che Artù non sarebbe morto in battaglia ed i Sassoni ora neanche sarebbero menzionati nei libri di storia!”
Aust lanciò un'occhiata a Guisgard, per poi scuotere appena il capo.
“Dico bene, milord?” Sorridendo Heat.
“Beh, di sicuro, da quel che si racconta, Parusia vale molto più di Excalibur.” Ridendo appena il cavaliere.
“Non dargli corda...” bisbigliò piano Aust al suo compagno.
“Infinitamente di più!” Esclamò Heat. “Anzi, vi dirò... se Orlando avesse avuto quella spada invece della sua Durlindana, allora a Roncisvalle i Mori avrebbero fatto una fine ben peggiore di quella che toccò agli infedeli che perirono a Poitiers per mano di Carlo Martello!”
“Beh, una spada” disse Guisgard “vale se chi la impugna è davvero valoroso.”
“E chi più di voi può brandire Parusia, milord?” Eccitato Heat. “E magari se farai il bravo” guardando Lent “Sua Signoria un giorno ti insegnerà a tirare di spada come un vero cavaliere!” Ridendo Heat. “Milord, Lent sogna di diventare cavaliere!”
“Già, avevo il sentore che a lui piacesse la cavalleria...” sorridendo Guisgard.
“Gli ho anche fabbricato una spada di legno!” Divertito Heat.
“Allora ti starai già esercitando, immagino.” Facendo Guisgard l'occhiolino a Lent.
La serata trascorse così, con quegli animi sereni, come se l'orrore seminato dai delitti della bestia non riuscisse a scalfire i loro cuori.
Dopo cena il cavaliere ed Aust uscirono sul porticato della casa per una boccata d'aria fresca.
“Ha smesso di piovere finalmente...” fissando il cielo Guisgard “... sai, una delle cose più belle che ricordo di Sygma sono le sue sere chiare di stelle... credo che nel cielo di Sygma ci siano più stelle che in qualsiasi altro cielo visibile al mondo...”
“Non dovresti dar corda alle convinzioni di quell'uomo...” mormorò Aust.
Guisgard non rispose nulla.
“Domattina ripartiremo” continuò Aust “e fra qualche giorno saremo così lontani da neanche ricordare più questo luogo...”
“Sai...” fece il cavaliere “... mio zio mi raccontava sempre che i Taddei persero Sygma per le loro colpe... e che solo espiando tali pene sarebbero riusciti a riconquistarla...”
“Tu non sei l'Arciduca però...” disse Aust.
“Per quell'uomo si...” guardando lontano Guisgard “... lui ci crede davvero e ha atteso l'arrivo dell'Arciduca per chissà quanto tempo... credo sia il suo più grande sogno... proprio come io sogno di ritornare a Sygma...”
“Cavaliere...” all'improvviso una voce alle loro spalle.
“Hei, Lent...” sorridendo Guisgard “... non dovresti essere a letto?”
“Volevo augurarvi la buonanotte...”
“Fa sogni d'oro, piccolo!” Accarezzandogli i capelli il cavaliere.
“Domattina mi insegnerete a tirare di spada?”
“Perchè proprio domattina?”
“Così vorrà dire che...” sorridendo il bambino “... che sarete ancora qui con noi...”
“A domattina, se Dio vorrà.” Salutandolo Guisgard.
“A domattina, messere!” Felice il piccolo.
In quel momento arrivò Heat con una grossa scrofa.
“Dove la portate?” Incuriosito Aust.
“Domani la ucciderò!” Ridendo Heat. “E' grassa, vero! E' il mio bene maggiore! La ucciderò domani in vostro onore!”
“Perchè mai?” Stupito Guisgard.
“Per ringraziarvi, milord!”
“Ascoltate...” saltando dalla staccionata il cavaliere “... domani andrò a Solpacus per sapere tutto della misteriosa bestia... se fra sette giorni non sarò di ritorno, voi allora ucciderete questa scrofa e banchetterete alla mia memoria... ma se tornerò con la testa della bestia, allora voi ogni anno, nel giorno di Natale e in quello di Pasqua, donerete un maialino da essa partorita al più vicino monastero.”
“Lo giuro, milord.” Guardandolo Heat. “Uccidete quella bestia ed io donerò, per quelle Sante Festività, due maialini l'anno fra quelli partoriti dalla mia scrofa.”
“Qual'è il monastero più vicino?” Domandò Guisgard.
“Quello della Divina Misericordia, milord.”
“Bene.” Annuendo il cavaliere. “Porterete in quel Santo luogo i maialini.”
Trascorse allora la notte.
Al mattino, di buon'ora, Guisgard e Aust erano già in piedi, con quest'ultimo intento a preparare i loro cavalli.
Il cavaliere intanto mostrò la sua spada al piccolo Lent, spiegandogli qualcuno dei trucchi usati dai migliori spadaccini.
“Altri segreti per tirare come voi” fece il bambino “me li mostrerete al vostro ritorno, messere.”
“Sei un ragazzo in gamba...” sorridendo appena Guisgard.
Poco dopo il cavaliere ed il suo compagno lasciarono quella casa, diretti a Solpacus.
Dopo qualche miglio incontrarono qualcuno lungo il sentiero.
“Perdonate, messeri...” con l'aria un po' alticcia quell'ometto “... potreste indicarmi uno stagno o qualche corso d'acqua, di grazia?”
“Sei sicuro di volere proprio dell'acqua?” Ridendo appena Guisgard. “Non mi pare che tu ci sia abituato, eh!”
Aust sorrise.
“In verità” mormorò quell'ometto “ne farei volentieri a meno... ma ne ho bisogno perchè devo... ecco... devo darmi una rinfrescata... vedete, ho bevuto un po'... di vino intendo... e vedendomi in questo stato, beh, qualcuno potrebbe pensare che io sia un beone, ecco...”
“E chi potrebbe pensare questo di te?” Esclamò Guisgard, per poi scoppiare a ridere insieme al suo compagno.
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Vecchio 30-04-2014, 13.53.54   #1586
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“Oh……mi spiace che tutti siano così ostili e pieni di pregiudizi nei vostri confronti senza neanche sapere probabilmente la vostra storia e chi siete veramente. Comunque, perché no?...Ci piacerebbe sapere cosa ci aspetta in futuro! Almeno a me piacerebbe. Voi cosa ne dite, Milord?” chiesi a Riccardo per avere un suo parere.


(Sir Riccardo alias Richard o Richy della realtà)
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Vecchio 30-04-2014, 15.57.31   #1587
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
La foresta si stava ormai svegliando e il sole era alto ad est, ormai le tenebre della notte stavano svanendo.
Mi bloccai e mi guardai attorno, vidi delle casupole di gente povera e contadini mentre all'orizzonte svettava il castello del Gastaldo.
Sospirai e scossi leggermente la testa, qui la gente era stranamente legata ad antiche superstizioni..e non doveva essere solo da ora perchè Older mi parlò pure che Solpacus fu flagellata in passato dalla strega Isolde, non poteva essere un posto così sfortunato.
Udii poi il rumore dello scalpiccio dei cavalli allontanarsi, mi chiedevo se fosse successo qualcosa.
Ma nei paraggi non vi era nessuno, dovevo recarmi a Solpacus per sentire se la bestia aveva colpito o qualcuno, finalmente, l' avesse uccisa.
Spronai Cruz, non senza difficoltà a cavalcare veloce come sempre visto quella ingombrante veste.
Giunta a un punto della foresta udii delle risate, tirai Cruz per le briglie e vidi tre uomini, due di loro ridevano allegramente mentre l'altro sosteneva di essere ubriaco e leggermente barcollava..."Messere" dissi sorridendo all'uomo "allora è proprio vero che qui a Solpacus il vino è davvero buono vedendovi, e io che volevo chiedervi se la bestia avesse colpito ancora stanotte, ma sarò costretta ad andare a Solpacus da quegli inutili cavalieri".
Osservai, poi, gli altri due uomini e notai erano pure loro cavalieri, rimasi un attimo in silenzio.."I miei saluti, sono lady Altea..non vi ho mai visto qui a Solpacus, siete di passaggio oppure siete venuti pure voi a cacciare la bestia che flagella questo posto...o per avere la famosa e ambita arma dei Taddei".
Osservai attentamente uno dei due...per un attimo trasalii e pensai a Posteg...egli aveva gli occhi azzurri, sentendolo parlare prima sembrava avesse pure un certo accento capomazdese, ma subito volli togliermi dalla testa quel pensiero...proprio non sembrava il Duca, a meno che io ricordassi male.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 30-04-2014, 18.55.18   #1588
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“Io in verità” disse Riccardo ad Eilonwy “sono un po' scettico su certe cose...” sorrise “... ma se voi volete provare, prego... ascolterò con interesse ciò che questa donna vi dirà.”
“Bene...” rivolgendosi la zingara alla ragazza, mentre mischiava le sue carte “... prima di procedere però occorre che rivolgiate una domanda agli arcani... e attorno ad essa ruoterà il responso...”
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Vecchio 30-04-2014, 19.00.21   #1589
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“Sembra che da queste parti” disse Aust ad Altea “non si faccia che parlare di questa famigerata bestia...”
“In verità” fece Guisgard “siamo viaggiatori diretti a Nord e siamo solo di passaggio fra queste lande... però anche noi abbiamo udito di questa bestia che semina terrore nella regione... ma voi non avete paura ad attraversare da sola la foresta?”
“Oh, al diavolo l'acqua!” Esclamò all'improvviso l'ubriacone. “Sapete cosa c'è di nuovo? Me ne infischio di quel che diranno quegli stupidi a Solpacus! Sono molto più lucido io di tutti loro messi insieme! Nessuno è in gamba come me nel mio lavoro!”
“Hai anche un lavoro tu?” Fissandolo Aust.
“Certo, messere!” Annuì il beone.
“Non dirmi che sei un oste!” Divertito Aust. “Altrimenti andresti fallito temo!”
“E che mestiere fai dunque?” Chiese Guisgard.
“Il rigattiere, messere!”
“Per Bacco!” Esclamò Guisgard. “Non l'avrei mai detto!”
“Attento però a non scambiare la roba vecchia per quella nuova!” Ridendo Aust.
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Vecchio 30-04-2014, 19.08.27   #1590
Clio
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Mi svegliai nella stanza della locanda, sudata e tremante.
Il sole era già alto, mi avevano medicato la ferita.
Ma non avevo avuto un sonno tranquillo. Mi affacciai alla finestra e sentii le parole dei miei uomini.
Sospirai, avevano ragione: il mio sonno era pieno di morte.
Mi lavai e vestii in fretta. Mi ero riposata abbastanza.
Scesi al piano di sotto, rendendomi conto di essere affamata. Ma non avevo alcuna intenzione di mangiare da sola.
Raggiunsi così l'esterno della locanda, dove alcuni dei miei uomini erano riuniti.
Li salutai con un sorriso. "Come sta Scotir?" chiesi, prima di tutto.
Rimasi un po' a parlare con loro, esternando i miei dubbi sulla bestia, sui suoi aculei e il suo manto. Non era la pelle di un animale.
"Era come se la mia spada cozzasse contro un muro di pietra.. no, non può essere solo un animale, nel modo più assoluto.. Avete visto con che aculei ha colpito Scotir?" scossi la testa.
Parlai poi del fischio che avevo udito nel bosco, sperando di non essere stata l'unica a porvi attenzione.
"Non può essere una coincidenza, a questo punto.. dobbiamo capire da dove o da chi proviene.. chiarito questo forse saremo di un passo più vicini alla bestia.." abbassai lo sguardo per un momento "Abbiamo pagato questa caccia a caro prezzo.. forse il gioco non vale la candela.. Se vorrete andarvene e lasciarci questo posto alle spalle, mi rimetterò al vostro giudizio.. se invece volete restare a vendicare nostro fratello, allora dobbiamo escogitare un nuovo piano.. non possiamo certo usare lo stesso due volte, specie quando si è rivelato inutile.. ho visto io stessa la bestia mangiare la nostra selvaggina, eppure non è stramazzata al suolo.. anche se ne avesse ingurgitato solo una minima parte, Nestos ci aveva detto che ci avrebbe messo tropo a morire, non che non se ne sarebbe nemmeno accorto.. Però non sembrava nemmeno stordito.. poi, per carità, magari è morto all'alba in un remoto angolo della foresta.. ma ne dubito fortemente...".
Voltai lo sguardo verso la taverna "In ogni caso.. è ora di pranzo.. si discute molto meglio attorno ad un tavolo, con una coppa di vino tra le mani.." sorrisi "Andiamo, parleremo dentro..".
C'erano anche gli uomini di Gavin lì, ma io non li avevo calcolati.
"Messere, grazie per il vostro cavallo.." dissi al nobile "Vorrete scusarci ora.." con un leggero inchino, mentre mi dirigevo all'interno della taverna per pranzare con i miei uomini e discutere sul futuro della nostra missione, qualunque fosse.
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