17-07-2009, 12.15.17 | #151 |
Viandante
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Lady Zaffiro, la risposta esatta è proprio "verrò decapitato sul ceppo della menzogna"!
Infatti: se venisse decapitato sul ceppo della menzogna l'affermazione risulterebbe veritiera e quindi in contrasto con quella scelta; se invece venisse decapitato sul ceppo della Verità la frase risulterebbe menzognera e quindi incompatibile con l'assunto. Complimenti Milady! L'impeto del desiderio di salvare Sir Morris vi ha portato alla soluzione. @ Sir Morris: fossi in voi sarei orgoglioso di essere al centro di un'attenzione così forte da parte di Lady Zaffiro
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Vivian |
17-07-2009, 13.01.27 | #152 |
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Ne rimase uno solo…
In un castello sperduto nelle Highlands si sono adunate dieci persone, ciascuna delle quali convocata dalla sua lontana dimora tramite un invito misterioso da parte del proprietario altrettanto enigmatico del castello. Queste dieci persone sono giunte nelle ultime ore ed hanno da poco concluso le presentazioni. Adesso, in tarda serata e dopo aver cenato insieme, sono tutte riunite nell’enorme sala centrale del castello, davanti al camino acceso (vista la stagione), a prendere l’aperitivo. Invero, bisogna pur ammettere che hanno nomi un po’ fuori dal comune; si tratta di: Deirdre, Cassandra, Alucard, Capitan Golia (chiamato semplicemente capitano), Dot^ (e solo lei sa come si pronuncia), Hastatus, Llamrei, Lucia, Vivian e Eldred. L’unico ad essere arrivato il giorno prima è stato Hastatus, a bordo della sua 612 Scaglietti verde fiammante. Nell’atmosfera piacevole dell’immensa sala adorna d'antichissimi addobbi ciascuno è dedito alle proprie curiosità: mentre Hastatus è completamente preso dagli antichi volumi della biblioteca, Eldred ammira le armature esposte (ha appena sottratto un’ascia ad una e la impugna con sicurezza quasi preoccupante), Deirdre, Llamrei e Cassandra sono sedute a terra sopra un grande tappeto di orso bianco (assolutamente finto!) a conversare, capitan Golia in disparte sta suonando un pezzo con la sua immancabile arpa, mentre Alucard e Lucia giocano a scacchi. Al centro della sala vi è un tavolino rotondo con sopra dieci figurine diverse, che Vivian e Dot^ stanno ammirando. D’improvviso irrompe nella quiete una voce cupa ed angosciante, come se fosse ovunque e venisse dal nulla. Tutti si guardano intorno con preoccupazione, Cassandra lascia cadere il proprio aperitivo sull’orso bianco (finto!), Eldred impugna l’ascia con maggior forza, capitan Golia sospende la melodia. La voce annuncia con tono minaccioso: “Questa notte il castello vi inghiottirà tutti, e sarete per sempre imprigionati!” Un lungo silenzio, pare che a tutti il sangue si sia gelato nelle vene, e poi, da parte dei dieci ospiti: “Ha ha ha!” Si abbandonano ad una lunga risata, credendo che sia uno scherzo. La voce è scomparsa altrettanto misteriosamente come era apparsa. La serata prosegue tranquillamente, come se tutti fossero in attesa di qualcuno o qualcosa. Ad un certo punto Eldred si avvicina ad Hastatus, che già ha avuto modo di visitare il castello, e gli domanda: “Sai per caso dove posso trovare altre armi ed altre corazze?” “Certo”, risponde Hastatus, “sono conservate nella torre occidentale del castello. Dovresti vederle, sono molto belle!” Così invogliato, Eldred posa l’ascia ed esce dalla sala. In realtà nessuno lo nota, quando qualche minuto dopo si ode un urlo lontano che giunge appena nella sala. Dopo un istante di stupore generale, tutti si precipitano fuori dalla sala guidati da Hastatus verso la torre occidentale. Quando vi giungono, trovano una scure abbandonata a terra, mentre il resto è in perfetto ordine. Di Eldred nessuna traccia, né di qualche lotta o altro. “È semplicemente scomparso, ed anche in fretta!”, afferma Vivian. Tornano quindi nella sala centrale, pieni di dubbi e certamente meno spavaldi di prima. D’un tratto Lucia nota che dal tavolino rotondo sia svanita una delle dieci piccole figurine, per l’esattezza quella dinanzi alla quale c’era scritto: “Il guerriero”. “Ohibò”, afferma Hastatus “Povero Eldred, era così giovane!”, aggiunge Cassandra. E Deirdre: “Sono rimaste nove figurine, ed anche noi siamo in nove! Cosa vorrà mai dire tutto ciò? Vado a riflettere sul balcone all’aria aperta, c’è una splendida luna piena, sicuramente aiuterà a far chiarezza!” E mentre Deirdre esce dalla sala per salire verso il balcone, ciascuno si versa un drink. Non hanno ancora terminato di colmare il bicchiere di Cassandra (mentre Alucard ne ha già svuotati tre nel frattempo), che si ode un urlo lontano. “Deirdre!”, esclamano tutti all’unisono, e si precipitano insieme verso il balcone, sempre guidati da Hastatus che conosce il percorso. Quando arrivano al balcone, Dot^ esclama: “Deirdre dev’essere stata qui, c’è il suo foulard a terra, lo aveva pochi minuti fa al collo!” Nessuna traccia di colluttazione o altro, Deirdre è semplicemente… inghiottita dal castello. “Ohibò, Ohibò!”, conclude Hastatus, e gli otto ospiti tornano nella sala centrale. Llamrei si precipita subito al tavolino rotondo, solo per constatare che manca una seconda figurina. Gli ospiti rimasti vagano un po’ smarriti per la sala, quando Alucard domanda in giro: “Qualcuno ha visto il mio orologio portafortuna? Lo porto sempre con me, ma devo averlo perso qualche istante fa!” Capitan Golia ipotizza: “Forse lo ha inghiottito l’orso bianco qui a terra!” “No, è finto!”, risponde Cassandra. Poiché nessuno lo trova, Alucard aggiunge: “Vado un attimo a cercarlo, torno subito. Senza non mi sento al sicuro”. Trascorrono pochi istanti, durante i quali Vivian si volge a capitan Golia dicendo: “Forse è meglio se lo raggiungi, da solo non si può mai… …”. In quel momento si sente un urlo, da parte di Alucard e molto più vicino dei precedenti. Tutti si precipitano a cercarlo. Trovano si l’orologio a terra, ma da nessuna parte Alucard, così tornano nella sala. Ormai nessuno è sorpreso nel constatare che sul tavolino manchi un’altra figura, e ne sono rimaste soltanto sette. Capitan Golia, che ha preso in custodia l’orologio di Alucard, pensa tra sé: “Questo su ebay può valere… …”, mentre Cassandra: “Povero Alucard, era così giovane!” A quel punto è Llamrei a prendere l’iniziativa ed unisce gli altri sei rimasti: “Allora, ogni volta che qualcuno abbandona questa sala scompare, di conseguenza o nessuno abbandona più questa sala, il che a lungo andare può diventare abbastanza fastidioso, oppure ci muoviamo sempre insieme!” “E se andassimo via dal castello?”, domanda Vivian. Hastatus: “Siamo sperduti nelle Highlands, è notte fonda ormai, il prossimo paesino dista trenta miglia, il telefono a quanto pare non funziona, i cellulari non hanno campo, non abbiamo internet, il mostro di Loch Ness può essere sempre in agguato e l’unico mezzo di trasporto disponibile che abbiamo è la mia 612 Scaglietti, sulla quale per principio non faccio salire nessuno. Sono certo che il proprietario prima o poi arriverà e saprà spiegarci tutto”. “Si, ....ce lo spiegherà con una motosega accesa tra le mani!”, soggiunge Capitan Golia, e prosegue: “Ma nessuno sa chi sia?” “Di noi potrebbe essere soltanto Hastatus, considerando la macchina che possiede”, risponde Llamrei, e: “Ma perché poi eri qui un giorno prima di noi?” “Così era scritto sull’invito, eccolo, è firmato da un tale C. C. de Valld, che non ho mai sentito nominare. A quel punto Vivian: “Io dovrei andare in bagno, mi accompagnate forse tutti e sei o come ci organizziamo adesso?” “No, vengo io”, asserisce Dot^, ed escono. Effettivamente tutto rimane calmo, Hastatus si abbandona a congetture alla Sherlock Holmes, capitan Golia ha ripreso l’arpa, le tre dame in sala conversano tra loro. Quando Lucia constata: “Ma ormai le altre due dovrebbero essere tornate!” “Staranno ormai arrivan… …”. In quell’istante si sentono contemporaneamente le urla di due fanciulle. Erano molto vicine, per cui presumibilmente stavano per rientrare in sala. Con qualche titubanza i cinque ospiti rimasti escono, solo per constatare che lì da dove giunsero le urla non vi sono le due fanciulle. Quindi rientrano in fretta senza pronunciare una sola parola. Lucia corre verso il tavolo rotondo, e senza parlare con il solo sguardo comunica che mancano altre due figurine. “Io scappo fuori, lì sono al sicuro, questo castello è maledetto… o qualcosa del genere”. Con queste parole Capitan Golia fugge verso il portone d’entrata e da lì verso la notte illuminata dalla luna piena. Gli altri lo seguono, …ma solo con lo sguardo, finché si sente fuori in lontananza un grido. I quattro rimasti si avvicinano al portone, non vedono nulla, lo richiudono ed al tavolino manca un’altra figura. “Povero capitano, era così giovane”, afferma Cassandra. “Qui c’è qualcosa che non va!”, constata Hastatus. Lucia: “Ho mal di testa, vado a dormire”. Llamrei: “Sicuramente è un incubo, al lume del giorno e della ragione tutto troverà una spiegazione”. Cassandra: “Sono troppo giovane per scomparire, almeno vorrei attendere la fine del mondo del 2012!” Dunque le tre dame si volgono ad Hastatus per comunicargli che vanno a dormire, dimoreranno tutte nella stessa stanza. Propone di accompagnarle, ma Llamrei risponde che lui nella sala è al sicuro. Così loro tre escono, Hastatus augura una buona notte e rimane qualche istante fermo a ragionare, poi si volge verso la biblioteca, sceglie un libro e si siede per leggere. Dopo cinque minuti di silenzio assoluto gli sorge un dubbio, si alza e si volge verso il tavolino. Sono scomparse altre tre figurine, ne è rimasta una sola con la scritta: “L’investigatore”. Neanche il tempo di precipitarsi verso l’uscita della sala in direzione delle camere, che dopo pochi passi ode tre urla distanti, e rimane fermo. “Ohibó, con queste figurine c’è qualcosa che non va, l’ultima rimasta la metto in tasca, non si sa mai… “. Ragiona un po’, e: “Probabilmente un giro nella mia 612 Scaglietti verde fiammante renderà le idee più chiare”. …Così Hastatus attenderà l’alba, e preannuncio che nulla gli succederà. Cosa è successo dunque? Chi li ha convocati, e perché? Premetto soltanto che al di fuori di questi dieci personaggi non ne sono coinvolti altri. Non importa sapere chi sia effettivamente il proprietario del castello, ma provare a scoprirlo non nuoce. (Ispirato da un noto romanzo di Agatha Christie).
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Ultima modifica di Vanegoor : 17-07-2009 alle ore 14.23.25. |
17-07-2009, 14.32.13 | #153 | |
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Citazione:
Sir Morris p.s.: purtroppo, dalle mie parti, circola il medesimo enigma...e la risposta è appunto: "Sono un uomo morto".....che è una verità ed una menzogna allo stesso tempo...inquanto..."Non ho realmente scampo..e sono ancora vivo"!
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] |
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17-07-2009, 15.54.04 | #154 |
Viandante
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E' possibile, non sempre gli enigmi hanno un'unica soluzione. Effettivamente la vostra risposta non sarebbe stata comunque errata. Ovviamente il quesito non è stato da me inventato, quindi mi sono semplicemente attenuta alla risposta della versione da me conosciuta.
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Vivian |
17-07-2009, 17.02.24 | #155 |
Cittadino di Camelot
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Lady Vivian, vi chiedo scusa in modo sincero....e vi invito a risolvere il nuovo enigma sopra proposto.
Siete deliziosa e faccio il tifo per voi! Vi abbraccio Sir Morris
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] |
17-07-2009, 21.58.23 | #156 |
Dama
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Vorrei ricordare a tutti gli utenti che in "Il Palazzo delle Arti" le opere (di qualsiasi forma, genere -racconti, disegni, testi, ecc.- devono essere realizzate dai singoli utenti come opere proprie.
Nel caso vogliate postare opere non vostre, siete pregati di citare le fonti e/o autore. Vi ringraziamo per la collaborazione e buon proseguimento. |
18-07-2009, 11.41.11 | #157 |
Dama
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Sir Vanegoor, non smetterò di lodare la vostra bravura nel creare situazioni così aggrovigliate e ottimamente descritte.
In merito al quesito in questione...bè è degno di una Agatha Christie e dei suoi personaggi! Cercherò, per quanto mi è possibile, di giungere ad una conclusione plausibile. Invito, invece, chi è più astuto di me, di farsi avanti e di .....fornire qualche indizio valido.... un aiutino? |
18-07-2009, 13.24.31 | #158 | |
Viandante
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Citazione:
Vi ringrazio anzitutto per la precisazione, infatti fu questo l'intento per cui diedi luogo a questa discussione a suo tempo proprio nel palazzo delle arti, dunque vorrei sollecitare i partecipanti a tentare di comporre un proprio enigma di qualsiasi genere, lunghezza o complessità; creare un quesito è molto più affascinante (e spesso anche più divertente) che risolverne uno. Per quanto riguarda l'enigma in corso, si intrecciano in verità due romanzi di Agatha Christie, uno nella trama e l'altro nella soluzione... ....
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18-07-2009, 14.29.57 | #159 | |
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Citazione:
un altro indizio ancora? Chiedo troppo? |
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18-07-2009, 14.51.33 | #160 |
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Consideriamo che in verità dovrebbero apparire anche altri personaggi nel castello, come maggiordomi o personale di servizio. Per semplificare li ho lasciati fuori, anche se qualcuno dovrebbe aver aperto il giorno prima la porta ad Hastatus, visto che lui certamente non è il proprietario del castello (come egli stesso sarà lieto di confermarci).
In verità il proprietario ha un nome, anche se un po' strano... ... Nel romanzo originale ("E non ne rimase nessuno"), che ho letto diversi anni fa e ricordo solo in parte, dieci personaggi vengono richiamati in un villa su un'isola, quindi raggiungibile solo in barca e senza possibilità di fuga. Anche li manca il proprietario ed i dieci ospiti non si conoscevano prima. Ad un certo punto dopo cena una strana voce annuncia che tutti e dieci saranno condannati per colpe che hanno commesso in passato e muoiono uno alla volta, rispettivamente chi era fin lì il maggior sospettato (io sono stato molto più clemente e mi sono limitato a farvi inghiottire dal castello ). Tale voce misteriosa giungeva da un registratore, cosa che può valere anche per il nostro enigma, dato che appunto al di fuori di voi dieci non figurano altri personaggi. Per la soluzione mi sono invece avvalso di un romanzo altrettanto noto (se non di più) di milady Christie, ma... ...
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