19-07-2010, 22.25.11 | #151 |
Bannato
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Perry voleva sfogare la sua ira contro qualcuno, meglio se salvava la vita di una persona che lo meritava.
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20-07-2010, 03.38.38 | #152 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Intanto, fra situazioni di ogni tipo e propositi più o meno cavallereschi, per la strada principale di Camelot apparirono due misteriose figure.
Di fiero e nobile portamento vagavano furtivi, senza prestare troppa attenzione a ciò che accadeva per il reame. Ad un tratto, giunti nella locanda, cominciarono a fare strane domande al padrone di quella. "Dite" cominciò a chiedere uno di loro "vi capitò di incontrare una dama dal bellissimo aspetto ma dai modi guardinghi?" "Non saprei..." rispose l'oste "... qui giungono ogni giorno tante persone..." "Sforzatevi" intervenne l'altro dei due poggiando sul bancone una moneta d'oro "e noi ve ne saremo grati." "Si, ora ricordo!" Esclamò l'oste, prendendo con avidità quella moneta. "Era una bellissima giovane, coperta da un lungo mantello. E girava con una borsa colma di monete d'oro!" "Siete certo di questo?" "Che il diavolo mi prenda se mento!" "E dove era diretta?" Chiese uno dei due. "Credo sia ancora per le vie di Camelot..." rispose l'oste "... dopotutto era solo una donna e non aveva con sè un cavallo." "Grazie." Disse l'altro. E i due misteriosi individui uscirono dalla locanda senza aggiungere altro.
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20-07-2010, 04.08.53 | #153 |
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“Che cosa vuol dire che non me lo volete vendere?” chiesi stizzita all’uomo di fronte a me “Ne ho bisogno, vi dico. E posso pagarlo! Non capisco cosa…”
L’uomo proseguì nel suo lavoro, come se non esistessi. “Non me lo volete vendere perché sono una donna. Non è così?” chiesi arrabbiata. Ma fu come parlare ad un muro. “Molto bene!” conclusi nervosa, voltandomi e allontanandomi rapida “Sono certa che troverò qualcun altro disposto a vendermi un cavallo!” Erano passate alcune settimane dal mio arrivo a Camelot e potevo dirmi molto soddisfatta: avevo nuovi abiti adesso -abiti semplici di stoffa ruvida, come mai prima ne avevo posseduti-, avevo chiuso la mia borsa di monete in una grande bisaccia e l’avevo nascosta, mi ero disfatta del mio principesco abbigliamento donandone un pezzo qua e uno là e, cosa ancor più importante, avevo trovato un posto dove vivere, avevo trovato un ‘lavoro’… mi emozionavo soltanto a dirlo. Nessuno sapeva chi ero né nessuno doveva saperlo… non ero mai stata così felice ed ero anche di nuovo certa che presto l’Avventura sarebbe capitata di fronte alla mia porta.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
20-07-2010, 04.18.53 | #154 |
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Gli abiti ruvidi, la forte determinazione, la voglia di libertà e di avventura potevano rappresentare un fortissimo slancio.
Ma il portamento di una vita, la grazia nei modi e le regole secolari dell'aristocrazia ti segnano in maniera definitiva. E questo a Talia sfuggì. I due figuri erano esperti e disposti a tutto pur di riportare al marchese la sua adorata, quanto ribelle, figliola. Ad un tratto, vedendola da lontano e colpiti da un qualcosa nel suo modo di camminare, nonostante i suoi abiti le si avvicinarono. "Permettete?" Chiese uno di loro. "Vorreste farci la cortesia di dedicarci un pò del vostro tempo?" "Non ve ne ruberemo molto." Aggiunse l'altro. "Vogliamo solo farvi qualche domanda."
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20-07-2010, 04.28.17 | #155 |
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Mentre stavo tornando sui miei passi fui fermata da due uomini. Mi voltai e li osservai un momento...
Ero certa di non averli mai visti prima, eppure il tono delle loro voci, il loro abbigliamento -non vistoso ma indubbiamente ricco- e il loro portamento fecero scattare nella mia testa un campanello di allarme. "Domande, signori? Ad una povera giovane come me?" chiesi con voce deferente "Vorrei aiutarvi, miei signori, ma la mia padrona mi ha mandata a sbrigare delle commissioni e si arrabbierà se non mi vede tornare..." dissi in fretta, esibendomi in un piccolo, semplice inchino.
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20-07-2010, 04.46.10 | #156 |
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"Un momento!" Chiamò uno dei due. "Se vi fermerete qualche istante nessuno avrà di che lamentarsi, credeteci."
"Ora avvicinatevi e voltatevi..." ordinò con tono spiccio l'altro "... vogliamo solo guardarvi con attenzione. Poi potrete tornare dalla vostra padrona." "Ehi, dico!" Urlò all'improvviso una voce alle loro spalle. "Non posso allontanarmi un momento che qualcuno cerca di rubarmi la serva!" I due si voltarono di scatto. "Chi siete voi?" Chiese Guisgard. "E cosa volete dalla mia servetta?" "Questa giovane è la vostra serva?" Chiese uno dei due. "Certo è mia!" Rispose infastidito Guisgard. "L'ho pagata anche tanto! Molto di più del suo reale valore! E mi infastidisce non poco quando qualcuno cerca di rubarmela!" "State calmo, vogliamo solo..." tentò di dire l'altro. "Al diavolo!" Lo interruppe Guisgard. "Lo so io cosa volete voi altri! Vedete una giovane sola e graziosa e pensate subito di poter fare i vostri comodi! Ma io non sono nato ieri! Non si fanno bagordi con i miei soldi! E se avete bollenti spiriti vi posso indicare io un bel posto dove sfogarli! Le case di piacere qui non mancano! Anzi, posso accompagnarvi io stesso a suon di pedate, s'intende!" "Suvvia..." intervenne uno dei due "... non scaldatevi per niente! Se ci date la vostra parola di gentiluomo che questa è una vostra serva, allora per noi è tutto apposto." "Per voi?" Ripetè Guisgard. "Per voi? Prima ci provate e poi pretendete che tutto si accomodi così? Volete la parola di un gentiluomo? Invece io vi darò una lezione che di gentile non ha nulla!" "Calmatevi, messere!" Disse l'altro. "C'è stato solo uno sbaglio." "No, il mio onore va salvato!" Gridò Guisgard. "E quando avrò finito con questi due, continuerò con te!" Gridò poi a Talia. "Anzi, ora fila subito a casa o comincio a frustarti qui in strada! Fila a casa!" "Vi chiediamo ancora scusa per l'equivoco, signore." Disse uno dei due. "Ci siamo sbagliati. Vogliate ancora scusarci. Addio." Ed entrambi ripresero il loro cammino, sparendo lungo la strada. E nel vederli andar via così, Guisgard sorrise in maniera beffarda.
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20-07-2010, 05.02.00 | #157 |
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"Ancora voi?" mormorai con un filo di voce, appena i due individui si furono allontanati.
Se c'era una cosa che mi era stata inculcata in mente fin dai primi anni di vita era l'educazione. E l'educazione assolutamente vieta di fissare chicchessia... men che meno un uomo, men che meno uno sconosciuto. Eppure, nel vedermi di nuovo di fronte quel cavaliere, nell'osservare la scena appena svoltasi di fronte a me, rimasi a bocca aperta... incredula... divertita, per quanto mi seccasse ammetterlo. Lo scrutai per un attimo, poi sorrisi e mi inchinai appena: "Vi devo ringraziare, sir!"
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20-07-2010, 05.33.21 | #158 |
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"Non mi abituerò mai" disse Guisgard divertito "all'ingenuità di voi ragazze dell'alta aristocrazia! Credete che tutto si accomodi con le parole, con un grazie, un inchino ed una dolce espressione nel viso!"
Rise di gusto ed aggiunse: "Milady, non siamo a Carcassonne qui! Il vostro grazie non mi salverà il collo! Per sdebitarvi dovrete offrirmi molto più che i vostri cortesi modi. Quelli conservateli per i paggi di palazzo o i valletti di corte. O magari per qualche avvenente precettore a cui è stata affidata la vostra nobile preparazione." Sorrise e le si avvicinò. "Lady Talia di Carcassonne..." continuò a dire "... in gattabuia un vecchio monaco mi ha raccontato, durante una sbornia, della figlia del Visconte di Carcassonne fuggita per capriccio... e della forte ricompensa destinata a chi la riporterà a casa. Non voglio pensare che vostro padre possa essere più generoso di voi, in fatto di ricompense, milady." E finito di parlare fissò la ragazza con aria divertita.
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20-07-2010, 12.24.21 | #159 |
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Istintivamente arretrai di mezzo passo quando quell'uomo mi si avvicinò... dunque lui sapeva... compresi immediatamente che sarebbe stato inutile mentire, inutile recitare la mia parte con quello scaltro individuo. Forse con lui sarebbe stato più conveniente trattare.
Quando ebbe finito di parlare rimasi in silenzio per alcuni minuti, sostenendo il suo sguardo vagamente trionfante con uno fermo e distaccato. “Vi credete in gamba!” dissi infine, lentamente “Pensate di sapere tutto, ma in realtà non sapete niente. Niente! Se pure la dama di cui parlate fuggì, non fu certo per capriccio... ma dubito che questo possa interessarvi. I vostri modi me lo confermano: voi non siete affatto diverso dagli uomini che avete appena allontanato!” Lo osservai ancora per un attimo: “Comunque sia non mi interessa ciò che pensate. E non mi interessa neanche della vostra miserabile vita... se vi ho chiamato 'cavaliere', evidentemente ho commesso un errore! Tuttavia ciò non è importante: voi sapete che ho del denaro e io so che lo volete. Ve lo darò, dunque: il denaro non conta niente, ma dubito che qualcuno come voi possa comprendere questo. Ve lo darò tutto. In cambio voglio soltanto la vostra parola che non farete il nome di quella dama mai più: Talia di Carcassonne è morta, signore. E vedete di non dimenticarlo!”
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20-07-2010, 20.59.12 | #160 |
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Intanto, Il cacciatore di taglie aveva ritrovato il giovane Cavaliere25.
"Manigoldo e furfante!" Gridò prendendolo per il bavero. "Che io sia maledetto per essermi fidato di te! Ma ti giuro che infilerò anche la tua testa nella gogna, se non riuscirò a trovare quel manigoldo che tu hai aiutato a fuggire! Dimmi dov'è andato! Dimmelo o ti giuro che rimpiangerai amaramente il giorno in cui sei nato! Ora gireremo insieme in lungo ed in largo questo reame... alla ricerca di quel furfante!"
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