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Vecchio 24-06-2013, 11.30.47   #1591
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Gem...mi sembro' un'altra persona.....mi diede una scrollata da farmi uscire gli occhi dalle orbite.....ma nell'ascoltarlo sentii veritaà nelle sue parole...sentii per la prima volta che avevo il dovere di lasciare andare le cose senza che io ne guidassi le fila.........e se per una volta...riuscissi a fare solo lal donna ?....." Mi spiace se tisono sembrata scortese...in questo momento mi sento tanto una...scema....hai ragione su tu tutto...ma su di una cosa no...non pensare di me che io sia un grande luminare..o Massone.. di quelli a cui non si puo' parlare...io sono......soltanto una donna anche nella nostra epoca..soltanto che ho dovuto impersonare un ruolo che era diverso......nella nostra epoca..la donna ha dovuto fare anche l'uomo, per sentirsi alla pari....e non ha capito che ha sbagliato......non doveva mai perdere il suo lato femminile......non so dove ci portera' tutto questo...ma qualcosa incomincia ad insegnarmelo......so di potermi fidare di te......non far mai che io possa pentirmene....."........Avrei voluto che quel dialogo continuasse per molto tempo......ma Guidox aveva terminato il suo e di conseguenza aveva stroncato il nostro......alla sua domanda..ebbi il buon senso.....di rimanere in silenzio......quel famoso silenzio che avevo apprezzato molte volte....
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Vecchio 24-06-2013, 15.29.28   #1592
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Mi svegliai fresca e riposata.
Tuttavia, restai sdraiata ad osservare il soffitto per molto tempo, prima di riuscire ad alzarmi.
Era il giorno della festa, per un attimo mi sembrò di sentire di nuovo il suono melodioso di quell'ocarina, le parole del biglietto, che ormai sapevo a memoria, si fecero strada nella mia mente, insieme al ritratto del re e allo sguardo speranzoso di madama Oriana.
Ero davvero ossessionata!
Pensai poi alle parole di Masan, a quel suo sguardo che mi incatenava ogni volta, mi chiesi se potevo credergli.
C'era stato un momento, mentre mi parlava, in cui avevo avuto la netta sensazione che volesse rivelarmi qualcosa, qualcosa di importate.
Non avevo idea di cosa potesse essere.
Infondo, chi ero io per giudicare Masan e i suoi segreti? Non ero affatto migliore di lui, nemmeno io gli avevo raccontato tutto.
Sarebbe stato bello averlo dalla mia parte, portarlo con me alla festa.
Ma aveva detto di detestare i Taddei, e tutto ciò che rappresentavano, perché dovrebbe aiutarmi a liberare questo re? Aveva evitato di dirmi che cosa pensasse della situazione politica, avrei provato a far scivolare di nuovo il discorso.
Certo, avrei anche potuto evitare di dirgli il motivo della mia visita al castello, e portarlo con me alla festa, in fondo sapevo che mi avrebbe difeso, se non altro per dimostrarmi di essere migliore di quanto pensassi.
Mi morsi nervosamente il labbro inferiore.
Sarebbe stato terribilmente sleale da parte mia, però.
Sbuffai, e mi alzai definitivamente dal letto.
Guardai fuori dalla finestra e sorrisi.
Una cosa era certa: sarei andata a quella festa, con o senza Masan.
Dovevo saperne di più su quella storia.
Avrei cercato di parlare all'archeologo dopo colazione, e mi sarei inventata qualcosa.
Dopo qualche tempo, ero pronta.
Così, scesi al piano di sotto per fare colazione.
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Vecchio 24-06-2013, 16.00.01   #1593
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Clio scese così per la colazione.
Ritrovò Oriana e anche Masan e Solder avevano raggiunto la padrona di casa.
Questa salutò con cordialità Clio e poi, sorridendole, la invitò a sedersi con loro.
I servi portarono allora in tavola la colazione.
Frutta fresca, succo d'uva e di mela, focacce calde, insieme a miele e confetture varie.
Dopo un po' Solder chiese ad Oriana di poter visitare le scuderie della sua dimora.
“Adoro i cavalli” disse “e mi piacerebbe poter vedere i suoi, madama.”
La donna annuì e chiese ad uno dei servitori di condurre Solder a vedere i suoi cavalli.
Si scusò poi con Clio e Masan.
Era attesa da alcuni vicini per una certa faccenda ed uscì.
E di nuovo rimasero soli Clio e Masan.
“Ti va” fece lui, approfittando della fortuna coincidenza “di fare un giro per la città? Dopotutto abbiamo un'occasione unica... visitare un'autentica città d'arte in pieno periodo rinascimentale, senza isole pedonali e strade chiuse al traffico.” Sorrise.
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Vecchio 24-06-2013, 16.18.11   #1594
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Sorrisi a Masan, lieta che fossimo riamasti soli senza bisogno di stratagemmi.
Era l'occasione buona per parlargli, spiegargli la situazione, e cercare di capire se poteva aiutarmi.
"Ma certo, te l'ho detto che la città è bellissima.. Sarà meraviglioso passeggiare.." Risi "..ricordiamoci di non entrare nelle chiese, però, non abbiamo soldi per pagare la tassa.. Ma credo che avremo comunque un sacco di cose da vedere.. Non è un'esperienza che capita tutti i giorni.." Lo guardai negli occhi ".. E poi, così potremo parlare in pace..".
Mi alzai e rimisi a posto la sedia.
"Ieri sera ci hanno interrotto, e non mi ha detto che idea si è fatto di questa città e della situazione politica..".
Mi accorsi o avergli dato ancora del lei "scusa.. Non ci ho ancora fatto l'abitudine..." Con un sorriso "allora, vogliamo andare?" Porgendogli la mano.
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Vecchio 24-06-2013, 17.44.58   #1595
Talia
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Avevamo camminato per un po’, al sole...
Guisgard parlava ed io lo ascoltavo... mi divertiva sentirlo parlare, mi incuriosiva: aveva un modo suo di vedere le cose, ogni cosa, e poi di esprimerle, che in qualche maniera mi affascinava...
Camminammo per gran parte del pomeriggio finché, del tutto inaspettatamente, il cielo si oscurò ed iniziò a piovere...

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
Poi cominciò a cadere una leggera pioggerellina.
Che divenne poco a poco più intensa.
Guisgard coprì allora entrambi col suo giubbotto da aviatore, fino a quando trovarono riparo sotto un grande noce.
“Speriamo smetta presto...” fece Guisgard fissando il cielo grigio “... anche se ne dubito... e comunque non è molto sicuro restare sotto ad un albero nel bel mezzo di un temporale...” così ripresero a correre in cerca di un riparo migliore.
Intanto cominciò a far sera.
E solo quando era ormai buio, i due videro una luce in lontananza.
La raggiunsero e scoprirono che si trattava di una locanda.
“La Tinaia...” leggendo l'insegna di legno Guisgard.
Ed entrarono.
Correvamo sotto la pioggia...
e dopo un po’ iniziai a sentirmi zuppa e stanca, ormai, il buio si infittiva ed il temporale non accennava affatto a smettere...
e poi, all’improvviso, quella luce, via via più vicina... la raggiungemmo.
“Non m’importa come si chiama...” mormorai alle parole di Guisgard, lanciandogli però al contempo un’occhiata che era vagamente divertita “Non mi importa niente del nome, purché abbiano una doccia calda, un phon e un letto...”
Entrammo e la stanza era immersa in una luce bassa e soffusa, socchiusi gli occhi per capire se vi fosse qualcuno...
poi lentamente mi voltai e lanciai un’occhiata a Guisgard, che era entrato nella stanza dietro di me e che stava richiudendo la porta.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 24-06-2013, 17.53.06   #1596
Guisgard
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“Beh...” disse Gem a Guidox “... non credo che ci sia stata data molta scelta...”
“Davvero?” Fissandolo il capo dei Rossi. “Io non vi ho dato alcun ultimatum.”
“Allora possiamo davvero scegliere?”
“Certo.” Sorridendo Guidox. “Si ha sempre una possibilità di scelta. Solo gli inetti credono che l'uomo sia sottoposto al Fato o ai capricci di un Dio.”
“Dunque” mormorò Gem “possiamo scegliere di essere liberi artisti, senza vincoli o direttive?”
“Naturalmente.” Annuì il leader dei rivoluzionari. “Ma come tutti i cittadini di questo paese sarete sottoposti a controllo. In modo che non diffondiate ideali malati alle deboli menti. Sono da poco riuscito a zittire chierici e nobili e sarebbe davvero seccante dover riprendere questa poco edificante attività.”
Le parole di Guidaux suonarono chiare alle orecchie di Elisabeth e di Gem.
E il pilota guardò la donna.
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Vecchio 24-06-2013, 18.00.32   #1597
Guisgard
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Così, Clio e Masan uscirono per la loro passeggiata.
Fisyem era già vivacemente animata da ogni sorta di umanità, con i suoi mercanti abbigliati con stoffe veneziane, giubbe pisane e baschi di Provenza.
Poi gli artigiani fuori dalle loro botteghe, con merci e manufatti di alta qualità e pregevolissima fattura.
E ancora, saltimbanchi nelle piazzette, insieme a giocolieri, musici, animali ammaestrati e numeri da circo.
Ma più di tutto, a movimentare le strade e le piazze della capitale, c'erano i giovani Rossi.
Con i loro motti goliardici, licenziosi, con cui prendevano in giro i vescovi, gli abati, i monaci. E lo loro filastrocche in rima baciata, con le quali schernivano i privilegi dei nobili e le loro tradizioni.
Attaccavano ogni cosa: l'ordine costituito, la Religione e gli usi del posto.
Sbeffeggiavano il matrimonio, la fedeltà coniugale e inneggiavano all'amore libero.
Brindavano alle moglie altrui e ai mariti traditi.
“Fondamentalmente” disse Masan a Clio mentre passeggiavano “sono un uomo che vive e lascia vivere. Tuttavia non credo che questa” indicando quelle scene “sia la vera libertà. Ogni cosa ha bisogno di regole, se giuste e rette, altrimenti vi è solo caos e disordine.” Guardava quei giovani. “Non credo sia questa la civiltà. Non conosco la storia di questo luogo, ma credo che sia colpa del re... un detto cinese afferma... se il principe è virtuoso, non vi è allora suddito che non lo sia...”
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Vecchio 24-06-2013, 18.01.29   #1598
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
E cosi mi trovai su quel carro antico e di legno e pure scomodo e Daiz che dava conclusioni che non capivo...""Sono Francescani ovvio, predicano l' Umiltà che carro pensi usino? Una cazzorra reale???E quanto riguarda gli aerei non significa nulla, non vi saranno aeroporti vicino o rotte aeree anche se il fatto del non passare di auto o scooter mi sembra strano...ma forse penso che questo posto, Chanty, sia un pò anormale e fuori dal mondo" cercavo di dare un senso plausibile...."E altra cosa?Ma che ci porta alla capitale? Perchè sei interessato ad andarci" dissi sbuffando.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 24-06-2013, 19.35.58   #1599
Clio
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Osservai i giovani rossi seguendo gli occhi di Masan.
Era incredibile quanto riuscissero a sbeffeggiare ogni cosa, persino l'amore.
Avevo già sentito giovani parlare in quel modo, a casa mia, e non mi erano mai andati a genio.
Ora, avrei dovuto fingere di essere una di loro.
Mi chiesi se ne fossi stata in grado.
"Hai ragione.. Non è questa la libertà.." Dissi piano.
Evitai di esternare il mio disappunto, nel caso qualcuno dei ragazzi del giorno prima mi vedesse.
"Non credo ci sia bisogno di dirvi cosa ne penso io.. Li detestavo nel XXI secolo, e non ho cambiato idea.." Dissi, ancora più piano, avvicinandomi un poco a Masan.
"Voi dite che è colpa del re? Beh, senza dubbio, quello che dite è verissimo.. Se il principe è virtuoso, tutto è più semplice.. Ma io non credo che questa sia la soluzione migliore.. Tutta questa rabbia e sovversione, è fine a se stessa.." Il mio sguardo si perse lontano "..eppure, io credo che un uomo possa diventare migliore, quando perde tutto ciò che ha..Sempre che vi sia del buono dentro di lui.. E una terra ha sempre bisogno del suo re..".
Mi era così difficile conciliare il superbo re che alcuni descrivevano, con le delicate e malinconiche parole del biglietto.
Sospirai.
"Posso chiederti un favore?" Dissi poi, a bassa voce rompendo ogni indugio.
"Mi hanno invitato ad una festa stasera, in quel bel castello che abbiamo visto arrivando in città.. Ti andrebbe di accompagnarmi? Solo tu ed io.." Sorrisi, e guardai i giovani rossi "..ti avviso, sono loro che la organizzano.." Indicandoli con un cenno del capo "..ma io voglio andarci per il castello, Mirò aveva detto che è impenetrabile.. Quindi, mi sembra una buona occasione.." Lo guardai negli occhi e sussurrai "...sarà davvero emozionante, girovagare per un castello senza guida turistica.. Che ne dici?".
Non ero ancora pronta per raccontargli tutta la verità, ma averlo accanto mi avrebbe dato sicurezza.
Odiavo mentire, ma non potevo mettere a rischio tutto fidandomi troppo.
Sorrisi a Masan e ripresi a passeggiare.
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Vecchio 24-06-2013, 19.41.40   #1600
Guisgard
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Capitolo IV: Gli amori di Robert de' Taddei

“Quando giunsero nel viale, videro Mrs, Bolton, pallida e ansante, venire agitata verso di loro.
<<Oh, signora, ci chiedevamo se le fosse accaduto qualcosa!>>
<<No, non mi è accaduto nulla!>>
Mrs. Bolton guardò in viso il guardiacaccia, così liscio e fresco d'amore. Incontrò i suoi occhi un po' ridenti, un po' beffardi. Rideva sempre di fronte alle disavventure. Ma la guardava con gentilezza.
<<Buonasera, Mrs. Bolton! Vostra signoria ha compagnia, ora, quindi posso lasciarla. Buona notte, Vostra Signoria! Buona notte, Mrs. Bolton!>>
Fece il saluto e si allontanò.”

(David Herbert Lawrence, L'amante di Lady Chatterley)



Chi, come chi scrive, ha percorso nei tardi pomeriggi estivi le strade fatte di ciottoli del paese del grande novelliere avrà avuto la fortuna di notare, a metà tra le mura esterne del borgo alto e il palazzo del Pretorio, una vivace locanda la cui insegna di legno cigola al minimo colpo di porta.
Dalle antiche murature, essa è collocata dove il borgo si racchiude quasi su stesso e appare, come è uso dire nel volgare italiano, simile ad un'antica cantina, il cui proprietario straniero, giunto tempo fa tra questi colli, ha poi mutato in brioso luogo di ristoro.
Ma al tempo di cui si narra, la locanda non vedeva ancora le case che oggi affiancano i suoi muri, quasi simili a leggeri bastioni, e sorgeva invece un po' fuori mano, giovandosi, in caso di inattesi viaggiatori, del suo ruolo in quel punto un po' isolato e secondario.
Tutt'intorno si vedono a perdita d'occhio tenere e dolci colline, ricche di fascino e leggende.
Come quella che vuole, disperso proprio fra questi poggi fiabeschi, un tumulo di età etrusca, nel quale, secondo quanto si racconta, vi fu sepolta una principessa.
E qui giunsero Guisgard e Talia.
La locanda all'interno era spaziosa, con diversi tavoli e qualche dipinto ad animare le pareti.
Ma perlopiù dai muri pendevano oggetti tipici del luogo, dal gusto antico e rustico.
Un cinghiale impagliato faceva bella mostra di sé su una robusta mensola inchiodata alla muratura e ovunque si vedevano bottiglie di vino, di ogni forma e dimensione, messe perlopiù per suscitare la sete dei clienti.
Le strette finestre erano incastrate profondamente nei muri, con gli angoli protetti da grosse pietre sporgenti.
Il grande camino dominava l'ambiente sul suo lato corto, di fronte all'ingresso, mostrando segni di arrosto, di lesso e cottura sulle pietre che lo componevano, mentre tutt'intorno erano appesi pentole di rame, di stagno e di creta alle pareti.
Sul lato lungo vi era una grande credenza di quercia, nella quale erano sistemati oggetti vari, come brocche, crateri, scodelle, piatti, bicchieri che troneggiavano l'uno sopra l'altro.
“Sembra non ci sia nessuno...” disse Guisgard.
Ma proprio in quel momento apparve un uomo.
Aveva tratti latini, barba scura e capelli ricci.
Indossava un lungo camice di cuoio.
“Salve...” fece Guisgard “... siamo stati sorpresi dal temporale... è possibile avere da mangiare e dormire qui?”
“Si...” annuì l'uomo con il suo accento catalano e scrutandoli con attenzione “... ma dovrete accontentarvi di ciò che è rimasto, visto che è molto tardi.”
“Andrà benissimo qualsiasi cosa.” Annuì Guisgard.
“Di stanza” fece il locandiere “ne abbiamo una sola libera... è al piano di sopra. Venite, vi accompagnerò.”
I due lo seguirono e lui mostrò loro la stanza.
“E' possibile avere qualcosa da mangiare in camera?” Domandò Guisgard. “Abbiamo preso un bel po' d'acqua e credo che la mia ragazza vorrà lavarsi e mettersi subito a letto.” Indicando Talia.
“Vi porterò della minestra e del pane ancora caldo.” Ed uscì.
“Minestra e pane caldo...” ripetè Guisgard guardando la stanza “... non c'è che dire, cibi semplici e genuini... dal sapore d'altri tempi... come questa stanza... e mi chiedo dove sia il bagno... forse in comune con le altre stanze, magari in fondo al corridoio... tu cambiati e metti qualcosa di asciutto... io intanto vado a vedere dove si trova il bagno..." ed uscì.
Talia allora passò davanti allo specchio e per un attimo ebbe una visione inquietante.
Vide se stessa riflessa con abiti diversi, in un ambiente sconosciuto.
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