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Vecchio 03-05-2014, 20.37.51   #1621
elisabeth
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elisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella rocciaelisabeth è un gioiello nella roccia
Flees sarebbe stato una piaga....ormai ne ero certa quei due si sarebbero beccati per ogni fiato che si sentiva nell'aria.........." Bene...hai detto bene Daizer....dobbiamo muoverci ...vuol dire che cavalcheremo sino al Borgo di Lemain.......e chiunque troveremo sulla strada, questa volta , non verrà ascoltato......"...Ero decisamente stanca.....ma Daizer aveva ragione un'altra notte a riposare e avremmo perso tempo...tempo prezioso.......sciolsi le briglie al mio cavallo e gli salii in groppa......." Allora...credo che si può cominciare ad andare.....".......le lucciole lungo la strada tra gli alberi e le felci facevano da indicatori.......ma il sonno era il sonno e ogni tanto la mia testa cedeva....ma l'orgoglio era talmente vivo in me che mai e poi mai avrei chiesto di fermarci........e allora le voci delle amiche felci si fecero più forti......evitando che cadessi da cavallo......quando la strada si divise in due......." Flees visto che mamma ti ha mandato perchè non ci capitasse nulla ...tu da che parte andresti ?..."...sul lato destro della strada....intravidi......delle piccole luci ..che non potevano essere un Borgo.........ma qualcosa di strano...come un punto di venerazione......" Guarda Daizer......cosa ti sembra ?....."......
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Vecchio 03-05-2014, 21.01.03   #1622
Altea
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Altea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolareAltea ha un'aura spettacolare
Mangiavo e osservavo lady Gertrude e i commensali...più che altro mi divertivano Astus e Mime..il rigattiere non sapeva proprio contenersi ma la sua genuinità era il suo dono migliore.
Mentre rimasi colpita da come lady Gertrude conversava piacevolmente con Guisgard, finchè quella domanda fatidica...come era il mio promesso sposo? Il cavaliere iniziò ad elencare una serie di doti da uomo perfetto, in certe cose aveva ragione, da quel poco che si diceva, egli si voltò verso di me con un cenno degli occhi complice e sorrisi ma dentro di me mi sentivo inquieta..."Un marito perfetto...cugino caro...mi devo ritenere fortunata, almeno voi sapete chi sia e come si chiama a differenza di me" e lanciai una vaga occhiata ad egli e a Gertrude.

"Era la festa della regina delle rose di Maggio
tutte le ragazze erano invitate, e a corte si tenne un bellissimo ricevimento. A mia sorpresa fui nominata reginetta e ne fui felice visto
passavo ore a guardare le rose nel nostro Giardino ed impartire ordini perchè fossero al meglio.
"Duchessa" disse Marianne "mi hanno detto...lui era presente alla festa e vi ha visto incoronata reginetta, ha detto a tutti i ragazzi era onorato di avervi come fidanzata e promessa e disse a mio fratello Leon, che avrebbe dato disposizioni alla vostra servitù, che ogni mattina la vostra colazione fosse abbellita dalla rosa più bella, scelta da lui ovviamente."
"Ohh ma allora oltre che bello è pure romantico" rispose Anna sognante, come sempre "siete fortunata, vostra madre ha sempre detto che non vi avrebbe mai dato in sposa a un brutto uomo e poco sentimentale, desidera siate sempre amata come il primo giorno".
Incrociai le braccia..."E voi, ovviamente, non sapete chi egli sia care amiche, ogni tanto mi manda dei biglietti, altre volte si è avventurato sotto al balcone per parlami solo rischiarato dal pallore lunare e altre volte, abbiamo parlato dietro al roseto..e lo sapete..ma come faccio a essere certa sia lui davvero?".
Marianne alzò le spalle..."Infatti, a noi non è dato sapere, ma pure io non so con chi mi sposerò tra pochi mesi, duchessa, ma lo sanno tutti..almeno chi deve sapere..che sia lui e che si è innamorato di voi a prima vista".

Mi destai da quel ricordo e mi accorsi lady Gertrude era arrabbiata per dei fagiani...ma come sempre non voleva sapere ciò che accadeva fuori dal castello.
Mi alzai dal tavolo...ormai era ora di ritirarci nelle stanze, lady Gertude era veramente dispiaciuta poichè il falso cugino non sarebbe ritornato, questa cosa mi lasciò a bocca aperta...mai si era esposta cosi.."Caro cugino..conosco molto bene milady e posso dirvi e davvero rammaricata voi ve ne andiate cosi..pensateci bene..magari potete andare a Solpacus liberamente e se volete soggiornare e dormire qui da noi..come vedete le stanze nella torre non mancano mai..a voi la decisone" sorrisi e gli lanciai una occhiata di intesa.."Domani mattino però, milady, vorrei accompagnare mio cugino a Solpacus...vorrei chiedere a sua Eminenza il vescovo di essere nostro ospite a pranzo, mi sembra doveroso e poi vi è pure il mercato a Solpacus." Ella non replicò, avevo colto la palla al balzo.
Cosi ognuno andò nelle proprie camere, mi preparai per la notte e udii un rumore, mi affacciai alla finestra e vidi Frederik, scudiere e giardiniere, prendersi cura delle rose e dei fiori. Sorrisi...presi una candela e sgattaiolai nel giardino mormorando sottovoce.."Frederik, le vostre rose dai vari colori sgargianti sono una delizia per gli occhi, fatemi una cortesia..ogni mattino assieme alla colazione..fatemi arrivare una delle rose più belle" lui annuì sorridendo e con un pizzico di malinconia rientrai...tutto era silenzioso...salii le scale e stavo rientrando nella mia camera, ma la curiosità era troppo...il lungo corridoio e le varie stanze mi tentavano troppo, volevo vedere quel castello e se qualcosa mi dicesse a chi apparteneva, la stanza di milady era dall'altra ala...provai ad aprire varie porte ma erano chiuse...finchè trovai una aperta..entrai illuminandola con la candela..sembrava di una donna..e infatti vidi uno scrittoio con delle carte e appunti...non avevo sonno e decisi di ispezionarla.

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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

"I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam)

"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea
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Vecchio 05-05-2014, 01.46.11   #1623
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Ascoltai attentamente i miei uomini e Nestos che parlavano, e li raggiunsi accanto alla pira.
La pioggia scendeva, leggera e inclemente su di noi, lavando via il sangue dalle braccia scoperte.
Io e Dort ci eravamo battuti insieme, come eravamo soliti fare ad Afravalone, e portavo orgogliosa la mia ferita.
Poco più di un graffio, in verità, ognuno di noi ne aveva uno più o meno simile.
Mi buttai il mantello sulle spalle.
"Beh.." dissi a Porturos "Non è detto che sia io ad uccidere quella bestia, voglio dire.. magari noi siamo qui a lambiccarci il cervello per trovare un metodo che possa uccidere quella creatura, rischiamo, tentiamo, riproviamo e invece sarà qualcun altro a farlo e ad avere il premio e avremo solo perso tempo..." alzai le spalle "Cos'abbiamo, infondo di speciale?" risi appena "Siamo solo i migliori soldati del regno, che sarà mai..".
Mi voltai poi verso Nestos "Quanto al veleno, certo.. conosco quella storia.. ma avrebbe senso solo se dietro quell'immonda bestia ci fosse un umano, o più di uno, perché no.. che l'abbia addestrata, rendendola invulnerabile al veleno come ai colpi di spada, alle frecce... Ma vengo presa per pazza ogni volta che faccio un'ipotesi del genere.. anche se così si spiegherebbe il fischio... Sì, sì il fischio che nessuno di voi ha sentito.. Fateci caso, di notte attacca, ma di giorno non si fa vivo, se solo riuscissimo a trovare il suo nascondiglio, allora avremmo una possibilità..." Scrollai le spalle "Ma come ha detto giustamente il nostro buon Borel, non ha senso che continuiamo a parlarne, se domani lasceremo la città sarà tutto finito.." Con una punta di amarezza "Non arriveremo a Gioia Antiqua armati di una spada leggendaria, la morte continuerà a imperare a Solpacus, e ci saremo battuti per niente.." Scossi la testa "Non voglio arrecarvi altro danno, e ciascuno di voi serve per portare a termine la nostra missione, ma voi mi conoscete, odio lasciare le cose a metà.. Ed è terribilmente difficile per me abbandonare questa gente.. vorrei avere più tempo, e più informazioni.. vorrei riuscire a porre fine a tutto questo..".
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Vecchio 05-05-2014, 02.07.21   #1624
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Riccardo annuì a quelle parole di Eilonwy.
Il medico allora chiese ai due di lasciar riposare Jack, così da poter quanto prima recuperare le forze e lasciare quel luogo.
I due giovani, così, insieme al fedele merlo tornarono per le strade di Tylesia.
Era questa una città molto grande, nota in tutta la regione per la straordinaria sorgente che donava ai suoi cittadini un'acqua celebre in tutto il reame.
Una città fatta di grandi e nobili palazzi, con una storia secolare.
Nelle sue terre poi scorreva uno dei fiumi più importanti del regno, il Calars, famoso per le sue acque costantemente calde.
E passeggiando per la città, ad un certo punto Riccardo ed Eilonwy passarono davanti ad una vecchia bottega.
Si trattava in realtà di un emporio, di quelli con figure fatte di ferro battuto appese alla porta, con l'insegna pittoresca ed il nome insolito.
Fingarda era il nome di quell'emporio e guardando da fuori non era possibile capire cosa si vendesse al suo interno.
“Che originale bottega...” disse Riccardo fissando le figure di ferro battuto che oscillavano sulla porta “... chissà mai che genere di merce tratta al suo interno...” sorrise alla ragazza “... beh, visto che siamo in giro, si potrebbe dare un'occhiata...”
Fece allora cenno ad Eilonwy di precederlo, aprendo poi la porta e dando la precedenza alla damigella.
E una volta entrati i due giovani si ritrovarono in un negozietto stracolmo di oggetti di ogni tipo, fattezze, colori e profumi.
“Salute a voi, ragazzi!” Esclamò all'improvviso qualcuno.
“Chi parla?” Guardandosi intorno Riccardo.
“Io, per Bacco!” Uscendo fuori un vecchietto.
“Ah, perdonatemi, ma non vi avevo visto fra tanta merce.” Fece il cavaliere.
“In cosa posso esservi utile, ragazzi?” Chiese il vecchietto.
“In verità” spiegò Riccardo “siamo entrati solo per dare un'occhiata.”
“Eh, vi consiglio di approfittare del mio negozio.” Annuendo il vecchietto. “Non vi capiterà spesso di trovarne un altro così fornito.” Sorridendo. “Io ho merce di tutti i tipi, raccolta nelle innumerevoli città che ho visitato. Oggetti utili ed inutili. Come questa...” mostrando loro una clessidra.
“Una clessidra è inutile?” Stupito Riccardo.
“Certo.” Disse il vecchio. “Serve a misurare il Tempo, no? Ebbene, è inutile.”
“E perchè mai?” Domandò Riccardo.
“Perchè il Tempo non esiste.” Sentenziò il vecchietto.
“E chi vi ha detto una cosa simile?” Fissandolo Riccardo.
“Oh, bella...” borbottò il vecchietto “... basta chiederlo ai grandi innamorati... nessuno meglio di loro conosce questa grande verità.”
“In realtà” intervenne il merlo “io credo che gli innamorati invece sappiano, a differenza di tutti gli altri, che il Tempo esiste di certo e che soltanto esso conosce davvero il valore del loro Amore.”
“Per Giove!” Meravigliato il vecchietto. “Un merlo col dono della favella! Ammetto che tale bizzarria manca al mio negozio!”
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Vecchio 05-05-2014, 02.18.22   #1625
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Elisabeth, Daizer e Flees giunsero in un punto in cui la strada diventava un bivio.
Davanti a loro vi erano dunque due direzioni: una a destra e l'altra a sinistra.
Sulla destra, in lontananza, la strada mostrava alcuni luci vaghe ed indefinite, che parevano spuntare come macchie sparse sulle pendici dei monti.
Sulla sinistra, invece, la via sembrava procedere tra la boscaglia fitta e variegata fino a divenire sentiero.
“Quelle luci” disse Daizer ad Elisabeth “potrebbero essere qualunque cosa... forse delle capanne sparse, o magari delle torce accese nella campagna. Ho sentito che alcuni contadini usavano in passato mettere torce tra i loro raccolti affinchè le streghe non giungessero a celebrare i loro sabba demoniaci e a contaminare così i raccolti... l'altra direzione invece” continuò il contrabbandiere “sembra correre nella boscaglia fino a quando la strada muta in sentiero, dunque immagino sia un percorso meno battuto e più isolato...”
“Le uniche superstizioni che conosco” intervenne Flees “sono quelle diffuse dalla Chiesa per i bigotti e i babbei ad essa asserviti.”
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Vecchio 05-05-2014, 02.46.34   #1626
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“Se questo è ciò che volete” disse Dort a Clio “e ciò che credete sia giusto, allora portatelo a compimento e restiamo qui.”
“Io invece sono dell'idea di ripartire.” Fece Borel. “Infondo non è affar nostro questa storia. Se non se ne occupa il Gastaldo, vuol dire che dopotutto neanche all'Arciduca interessa più di tanto.”
“E questa gente?” Fissandolo Porturos.
“Ogni borgo e ogni cittadina sperduta tra questi monti convive con una sua leggenda.” Rispose Borel. “Vuoi forse far tappa in ogni centro abitato e combattere contro i suoi mulini a vento? Abbiamo un compito. Salvare il re che si trova imprigionato in una città fatta di nemici veri, reali, non frutto di favole e miti.”
“Non ti riconosco, fratello...” disse Trastis “... non è da te parlare così. Cosa ti spaventa tanto? No, ti conosco... nulla ti può davvero spaventare... eppure stento a riconoscere in te tutta questa inquietudine.”
“Ah, la tua loquela non riuscirà a confondermi.” Seccato Borel. “Non ho né paura e neanche mi sento inquieto. Ho però visto morire Scotir... e...”
“E cosa?” Chiese Dort.
“E...” mormorò Borel “... e ciò che ha ucciso nostro fratello non credo sia così facile da affrontare...”
“Allora hai paura davvero!” Esclamò Porturos.
“E se anche fosse?” Guardando lui e poi tutti gli altri Borel. “Si, forse ho paura! Ho paura che ci si lasci tutti la pelle in questa città! Perchè più accadono le cose, più le persone muoiono e più questa dannata faccenda diventa misteriosa ed irreale!”
“Io so solo una cosa...” prendendo la parola Vortex “... so solo che Scotir è stato ucciso da quel maledetto animale... e se lo chiedete a me, allora non ho problemi a dirvi che il nostro compito ora è quello di vendicarlo... di tornare in quella foresta e stanare l'animale... ovunque sia...”
“E se tornassimo davvero nella foresta?” Fece Porturos. “Intendo ora, a cercare le sue tracce o le sue orme... con il favore del giorno si potrebbe aver fortuna... magari è davvero immune al veleno ed invincibile come sembra, ma, diamine, non può essere un fantasma e dunque deve pur lasciare qualche segno al suo passaggio! Un segno che ci conduca alla sua tana!” Alzò allora gli occhi verso Oriente e vide il Sole ormai sorto in un cielo che andava ad aprirsi.
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Ultima modifica di Guisgard : 05-05-2014 alle ore 02.51.48.
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Vecchio 05-05-2014, 03.34.41   #1627
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Altea entrò in quella stanza e cominciò ad illuminarne l'interno con la sua candela.
Notò allora uno scrittoio e dei fogli.
E cominciò a leggere...

“Lord Corcionne, sono sempre più preoccupata per ciò che accade nel ducato ed anche nel reame. Non vi nego che tutti gli eventi nefasti succedutisi ultimamente non fanno altro che portarmi a ciò che flagella da sempre la mia famiglia. Da piccola ho iniziato ad udire di quelle storie e una volta cresciuta ho fatto poi finta di non crederci più. Ma poi, dopo la morte di mio nonno, appena un giorno dopo le sue nozze, ho cominciato a rammentare tutto. Trascorro così le notti insonne, girando come uno spettro nei lunghi corridoi del palazzo, fino a raggiungere la sala dei ritratti e restare a fissare con sgomento il volto di tutti coloro che mi hanno preceduta e che sono morti in modo misterioso. Vi prego, appena possibile ritornate a Capomazda. Il Consiglio si riunirà per l'inizio della Santa Quaresima e vorrei avere a corte la vostra presenza per dibattere su quanto sta accadendo.

Granduchessa lady Consel de' Taddei.”

Altea nel leggere non si era resa conto del tempo trascorso e guardando poi la finestra vide il cielo ormai chiaro.
Era infatti sorto un nuovo giorno e poco dopo udì vari rumori giungere dall'esterno della stanza.
I tre viaggiatori, Guisgard, Astus e Mime erano infatti pronti per lasciare il palazzo e andare a Solpacus.
“Dunque” disse lady Gertrude a Guisgard “siete proprio deciso ad andare a Solpacus, cavaliere?”
“Si, milady.” Annuì lui. “Come vi ho detto, affari urgenti richiedono laggiù la mia presenza.”
“A meno che non siate un mercante di vini” fece lei “e lo escludo, temo che i vostri affari laggiù riguardino la caccia.”
“Vi confesso che non amo cacciare, milady.” Sorridendo Guisgard.
“Andiamo, cavaliere...” mormorò lei “... potrei essere vostra madre, dunque non crediate di potermi ingannare...”
“Non comprendo, milady...”
“Ho fatto si che nessuna notizia nefasta giungesse qui da Solpacus” voltandosi lei verso la statua della Vergine Maria “per non turbare questo palazzo... tuttavia ho apprese dai miei servi, quando parlano tra loro credendo di essere soli, di ciò che sta accadendo nella foresta... non so, forse è la curiosità che vi attira laggiù... o forse, chissà, la vanagloria... e comprendo che non riuscirei mai a farvi desistere dall'andare a Solpacus... tuttavia siate prudente... per voi e per vostra cugina Altea che è prossima alle nozze...”
“Non temete, milady...” accennando un vago sorriso lui “...non accadrà nulla a lady Altea... quanto a me ed ai miei compagni di viaggio siamo diretti a Nord.”
“Fingerò di credervi” sussurrò la nobildonna “poichè non sta bene dubitare delle parole di un gentiluomo...”
Lui annuì.
“Ma pregherò la Vergine del Rosario per voi e per la gente di Solpacus...” continuò lei “... che Dio vi assista, cavaliere...”
“Grazie, milady...” sfiorandole la mano con le labbra lui “... ora devo andare... che Dio vi benedica, signora...”
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Vecchio 05-05-2014, 16.12.04   #1628
Altea
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Osservavo i vari oggetti nella stanza e mi decisi a prendere un biglietto piegato e aperto dallo scrittoio, riconobbi lo stemma inciso..era quello dei Taddei.
Lo aprii e mi sedetti allo scrittoio a leggere, il mio animo iniziò a farsi cupo...tutto era partito da li..la mia partenza dalla tenuta ad Afravalone con Tyssen e il nano Gyen per arrivarre fino all' Abate Nicola e tutto parlava di ciò che lady Consell narrava nella sua missiva che l' Abate ignorò dando la colpa di ciò che accadeva in quella famiglia al loro comportamento....ricordai il racconto di Tyssen e di quella sua amica, lo ripeteva sempre e lo disse pure all' Abate.."il nonno della sua amica raccomandava di stare lontano da quella famiglia e di non accasarsi con uno di loro perchè su di loro pendeva la Gioia dei Taddei..che portava tristezza ed angoscia". Come quel giorno, nel mio palazzo, avvertii un senso di angoscia e rabbrividii ma mia madre diceva sempre era una credenza, una superstizione..era di questo che parlava lady Consell? E perchè era preoccupata cosi tanto di ciò che avveniva non solo nel ducato ma pure nel reame....ne avrei parlato con il vescovo, parlane con lady Gertrude era inutile, solo mi chiedevo perchè quella missiva era proprio in questo Palazzo e chi fosse Lord Corcionne, anche se il nome mi ricordava qualcuno..probabilmente tra gli amici di mio padre a Capomazda.
Ad un tratto vidi un flebile raggio di sole sulle carte, guardai fuori...stava albeggiando e non avevo dormito nulla. Presi il biglietto e uscii di stanza e vidi una servitrice raggiungere la mia stanza col vassoio, la fermai ed ella mi disse i tre uomini stavano partendo..dovevo sbrigarmi, eravamo d'accordo mi avrebbero portato a Solpacus e dovevo sapere i nuovi fatti sulla belva, oltre che parlare col vescovo.
Vidi nel vassoio una bellissima rosa screziata...e la presi..Frederik era stato di parola, lo avrei ringraziato, mi preparai in fretta, aprii l'armadio e dovetti indossare uno di quegli abiti ingombranti e uscii non senza prendere la sacca col Libro Ancestrale e nascosi la spada tra le vesti.
Scesi di fretta le scale e vidi i tre uomini, il finto cugino stava conversando con milady e rimasi stupita..solitamente ella non dava tanta confidenza a nessuno, figurarsi a chi conosceva appena.
"Buongiorno" dissi rivolgendomi a loro "scusate il ritardo..ma non ho dormito molto stanotte..sono pronta per venire con voi a Solpacus".
Uscimmo e chiesi di portarmi Cruz e ringraziai Frederik per la rosa, salii in groppa al cavallo e raggiunsi i tre uomini e lady Gertrude.."Eccomi pronta, milady..oggi andrò a farmi confessare dal vescovo di Capomazda e spero voglia accettare il nostro invito, non preoccupatevi per me...mio cugino è un valente cavaliere"..e pure devo sapere della belva, pensai.

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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe

"Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit.

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"La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea

Ultima modifica di Altea : 05-05-2014 alle ore 16.33.41.
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Vecchio 05-05-2014, 17.58.29   #1629
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Daizer aveva espresso la sua sensazione nella decisione su quale parte de bivio prendere.....a sinistra la leggenda a destra un sentiero poco battuto.......Flees era pur sempre mio nipote sapeva bene cosa era una strega edil suo mondo...." Hai ragione Flees ...la religione ha ofuscato quello che e' la visione dei valori pagani.......ma noi dobbiamo trovare la via per Lemain.......e il suo cimitero.....pur essendo attratta ad andare sulla via che mi conduce alle luci...prenderemo il sentiero di destra.......non e' un cimitero famoso quello che cerchiamo.......Daizer cosa ne dici...affrontiamo il buio ?...".....non rispose.....lo vidi procedere innanzi a me......e dietro c'era Flees,lo pensavo un codardo il ragazzo e invece.....e' vero..quando i figli stanno lontani da mamma ...sono decisamente diversi.........La vegetazione del bosco era così fitta che sembrava notte........l'umidità aveva reso i nostri vestiti appiccicaticci......quando...il sentiero sembrò più largo e praticabile......" Avete visto il giusto Daizer..il sentiero e' segnato.....sembra quasi assurdo....ma in lontananza.... sembrano alcune case......"........la luce dell'alba......aveva rischiarato il paesaggio...oltre il bosco....c'era un borgo e da alcuni comignoli usciva del fumo.......era Lemain ?......difficile a saperlo, ma mi venne in mente il Borgomastro......la sua risata......e la sua saggezza.......come avrei voluto che piano pian le cose si rimettessero a posto.......Ci fermammo per non essere visti ai confini tra il bosco e il Borgo...." Speriamo......che sia stata la scelta giusta...." e così ci avviammo all' interno del borgo che sia animava piano piano di tutte le persone che si occupavano dei loro quotidiani mestieri.....lasciammo i nostri cavalli....ad un ragazzo vicino all'unica locanda............feci passare Daizer .......per chiedere un tavolo e del cibo......" Dimmi Daizer........immagina se anche questa non e' una strana locanda.......stavo solo scherzando......spero ci possano dare delle informazioni. che ci porteranno a dare riposo a quelle ossa sconosciute.."......

Ultima modifica di elisabeth : 05-05-2014 alle ore 19.51.09.
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Vecchio 05-05-2014, 23.24.23   #1630
Eilonwy
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Andammo via dall’ ostello per malati e feriti, in modo tale che Jack si rimettesse al più presto.
Insieme al merlo Tisin e a Sir Riccardo, camminai allegramente e serenamente per la ricca e bella Tylesia.
Giungemmo davanti a un emporio di nome “Fingarda”. Con galanteria e cortesia, Sir Riccardo mi aprì la porta e mi fece entrare per prima.
“Vi ringrazio, Milord!” esclamai arrossendo al tenebroso e nobile giustiziere.
Quando fummo dentro, venimmo accolti da un allegro e stravagante vecchietto, il quale affermava che il Tempo Cronologico non esisteva e che si stupì della risposta del merlo.
Cercai di rimediare al tutto. Non volevo che ci scambiasse per negromanti e fattucchieri.
“Perdonatemi, ma non è stato il merlo a parlare! Vedete il mio amico Sir Riccardo è un gran burlone e vi ha voluto fare uno scherzo con una sua dote: la ventriloquia. Eh, caro il mio bel cavaliere siete sempre pronto a folleggiare!” dissi mentendo e facendo capire al mio amato di stare al gioco.
Incomincia a guardare le varie cose esposte e a bassissima voce rimproverai il mio amico volatile: “Quante volte vi ho detto che non dovete parlare in pubblico!....Volete per caso che ci brucino al rogo!?!”.
Mentre giravo per il negozio, qualcosa attirò la mia attenzione. Su un tavolino erano esposti vari oggetti che venivano utilizzati contro i vampiri: croci d’ argento, acque sante, pugnali benedetti, collane di aglio, profumi d’ aglio, medaglie di S. Cristoforo, specchi, acolito, rose selvatiche, immagini sacre e paletti di frassino.
“Allora ciò che mi raccontavano i miei genitori era vero!....Esistono realmente dei vampiri nei boschi vicini al fiume Calars!” affermai davanti a tutti.

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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!!
Eilonwy
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Romanzo I pilastri della terra (Ken Follett) Hastatus77 Libri 24 19-03-2011 17.02.55


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