13-04-2012, 18.55.55 | #1631 |
Cittadino di Camelot
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Fyellon si avvicinò a me per rassicurarmi...cosa mi spaventata? Nulla...il solo fatto che improvvisamente ero diventata completamente indifferente a tutto ciò che circondava quel posto e tutto il resto...cosa avrei potuto fare io per quel posto e per quale motivo? Io ero sola...avevo lasciato Tylesia, pure Elisabeth..sole. E combattevo sola, mentre sembrava il mondo volesse la mia protezione....ero persa da quei pensieri e sentii il bacio sulla mia fronte di Fyellon...alzai gli occhi e vidi il suo sorriso...e la sua protezione.
Sir Orco prese parola...cosa volevamo fare? Preferivo stare zitta, non volevo decidere, aspettavo fosse lui a farlo, ma conoscevo già la sua risposta.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
13-04-2012, 19.11.58 | #1632 |
Cittadino di Camelot
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L'ira di Reas non mi stupi', sapevo cosa pensava in merito.......era furioso e nella valanga delle sue parole dove il tono della sua voce echeggiava a Palazzo...non aveva udito Kojo......la discussione tra i due fu breve e a quanto pare.....ero l'oggetto del suo interessamento....La domanda di Kojo arrivo' alle mie orecchie come un suono stridente, fosse un suono carico di passione o solo di subdolo desiderio, guardai Reas.....ghiaccio..questo era il colore dei suoi occhi ghiaccio, sentimenti ?....banditi dalla sua amata Regina......." Mio caro Kojo....sapete bene quanto i vostri desideri siano lontani dai miei......Reas.....Kojo richiede la mia presenza......e voi avete nulla da dirmi ?...".......
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13-04-2012, 19.31.38 | #1633 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Ehi, piccola...” sussurrò Guisgard stringendola e poi sorridendole.
E quel suo sorriso sembrò voler spazzare via ogni nube, come accade al primo Sole dopo un temporale estivo. “Cosa sono questi occhi lucidi?” Fissandola teneramente. “Sei la Granduchessa e questo palazzo è tutto ai tuoi piedi...” sorrise nuovamente “... io credo che quel nostro guardiano” indicando là fuori “sappia il fatto suo... scommetti che una legione di cavalieri verrà a difenderti da chiunque tenterà di portarti via? E comunque arriverebbero tutti tardi, perchè basto io solo per difenderti...” con un dito, delicatamente, le asciugò quelle prime lacrime “... facciamo un patto... io prometto a te e tu farai altrettanto con me...” Guisgard era sotto un albero a suonare la sua ocarina, quando all'improvviso si voltò di scatto. “Ciao, bella dama...” sorridendo. “E' inutile che fai il cortese...” restando dietro l'albero Talia “... non ti ho perdonato... e forse non lo farò mai...” “Ah, beh...” sospirò lui “... come sei crudele...” “E tu antipatico!” “Eh, milady...” sorridendo lui “... sai che quando ti arrabbi mi ricordi il maestro? Vuoi cominciare a sgridarmi anche tu?” Rise di gusto. “Però se sei venuta qui è perchè forse ti mancavo un po'...” “Non farti strane idee!” Esclamò lei. “Sono qui solo per consegnarti questa lettera... ne sono arrivate due... una per te ed una per Fyellon...” Guisgard prese la lettera e cominciò ad aprirla. “E' da parte dell'Accademia Baronale...” leggendola “... sono dei corsi per aspiranti soldati da arruolare un giorno agli ordini del barone...” “Devi...” turbata lei “... devi partire?” “Non eri arrabbiata con me, milady?” Ridendo lui. “Solo perchè sei uno sciocco...” chinando il capo lei “... perchè hai litigato con Gordon e Mirial? Sono tuoi fratelli...” “E' affar mio...” tornando a fissare la lettera lui. “E'...” esitò lei “... è per il voto vero? Hanno parlato di quel voto...” “Non esiste nessun voto.” Voltandosi di scatto lui. “Non capisco di cosa tu stia parlando, Talia. Ho litigato perchè quei due patteggiano per Fyellon... ecco perchè.” Talia sorrise. “Partirai?” Chiese all'aspirante cavaliere. “Si...” annuì lui “... ma solo se verrai con me...” I due ragazzi allora risero insieme e restarono a fissare il tramonto svanire nell'incanto del crepuscolo. “Io prometto che non ti lascerò mai, Talia” disse Guisgard “e tu... tu non parlerai mai più di quel voto... quel voto non esiste più...” e la strinse forte.
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13-04-2012, 19.54.59 | #1634 |
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Reas fissò Elisabeth e poi Kojo.
“Cosa dovrei dirvi, milady?” Domandò alla maga. “Siete libera di frequentare chi volete.” Nelle sue parole vi era astio. “Non ho diritto a dire nulla... neanche sui vostri discutibili gusti...” Kojo lo fissò. “Spiegatevi meglio, capitano.” Mormorò. “Come detto, non ho altro da dire.” Guardandolo Reas. “Allora, milady...” rivolgendosi Kojo ad Elisabeth “... sarete la mia dama stasera... fino all'alba?”
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13-04-2012, 20.18.15 | #1635 |
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Guardai i due uomini........Reas sapeva cio' che provavo per lui ...Reas conosceva ogni mio pensiero......c'era durezza nei suoi occhi......infondo ero una donna libera, libera di fare la mia scelta.......L'istinto alle volte prevale sul buon senso....diedi un sonoro ceffone a Reas, talmente fu l'ira che sentii le ossa della mia mano scricchiolare......" Non meritate assolutamente nulla Capitano....niente.....pregate Dio che le nostre spade non si incrocino mai.....Portatemi via di qui Kojo.......avrete il piacere della mia compagnia sino all'alba........e poi andra' come vosrra' Dio "........Avrei voluto scatenare tutte le forze che si ergevano in me...........a nulla sarebbe valso che non a distruggere il palazzo di Tylesia.........poco mi conoscevano.....e forse questo era stato un male
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13-04-2012, 22.46.46 | #1636 |
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Mi diressi assieme a Parsifal, Redentos ed Altea in una grande sala all'interno del castello. Ascoltai quello che si dissero la madre e la figlia Arya; vidi tanta gioia nei loro occhi, ma poi percepii il dolore e la sofferenza quando intervenne Orco, che parlò di una prova che avremmo dovuto superare.
Quando Parsifal domandò ad Orco cosa fosse l'avvilente costumanza, capii che aveva un piano. Cercai quindi di capire quali fossero le sue intenzioni... L'orco spiegò a Parsifal che se avesse affrontato la prova non sarebbe più potuto tornare indietro e, da quello che diceva, sembrava davvero difficile da superare. Per un attimo temetti che Parsifal volesse tentarla, ma poi mi resi conto che il cavaliere aveva altro in mente ed io stavo solamente attendendo di poterlo scoprire...
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14-04-2012, 14.04.56 | #1637 |
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L'atmosfera nella sala divenne quasi surreale.
Parsifal aveva deciso di attendere e non chiedere oltre su quella misteriosa prova. E così pure Altea e Lilith. Redentos invece studiava ogni espressione di Orco, di sua moglie Arya e dell'uomo che era con loro e che aveva nome Insegrid. Solo Fyellon tradiva una certa eccitazione per quella situazione. Avvertiva che c'era qualcosa e voleva saperne di più. “Allora non c'è altro da dire.” Sentenziò Orco. “Stando così le cose, non c'è motivo che restiate al castello. Andate pure.” “Dio sia lodato...” mormorò Arya. “Anche io andrò a riprendere il mio lavoro...” alzandosi Insegrid. “Credete che qualcuno possa vincere il malefico incanto?” Gli domandò Orco. “Non credo...” rispose Insegrid “... ma devo essere previdente... e l'armatura deve essere pronta in tal caso...” “Non accadrà!” Esclamò Orco. Insegrid salutò i presenti ed uscì. “Allora anche noi ci prepareremo per partire.” Fece Redentos. E tutti furono accompagnati nelle loro stanze dai servitori. Così, Altea e Lilith in una stanza, Redentos, Parsifal e Fyellon in un'altra. “Volete davvero partire?” Domandò Fyellon ai suoi compagni di stanza. “Partire senza scoprire cosa nasconde questo luogo?” “Credete nelle maledizioni, cavaliere?” Chiese Redentos. “Assolutamente no.” Rispose Fyellon. “Ma credo che il nostro Orco il Rosso nasconda qualcosa... qualcosa di certo poco etereo o spirituale...” “Però noi stiamo lasciando il castello.” Fece Redentos. “Si, ma siamo ancora qui...” mormorò Fyellon “... Parsifal... volete venire con me?” “Cosa avete in mente?” Fissandolo Redentos. “Voglio scoprire a cosa lavora Insegrid...” rispose Fyellon “... mi ha molto incuriosito il discorso tra lui e Orco...” Nell'altra stanza, intanto, mentre Lilith era con Altea, la giovane alchimista avvertì una strana voce. Sembrava appartenere ad una donna e proveniva dal cortile. E quella voce, udita solo da Lilith, lamentava: “Nulla è peggio della felicità mancata... Promessa, perduta e solo in sogno invocata... Divenire un mattino signora, dama, principessa e trovarsi a sera sola, triste a maledire se stessa.”
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14-04-2012, 14.09.41 | #1638 |
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Kojo, a quella scena, si abbandonò ad una sonora risata.
“Che dama!” Esclamò “Milady, in verità vi avevo sottovalutata! Andiamo, la sera, la notte e l'alba ci stanno attendendo!” Reas invece restò a fissarli. Fissava soprattutto Elisabeth. Poi, all'improvviso, vinto da un impeto di rabbia, afferrò la spalla di Kojo, facendolo voltare. “Cos'altro volete?” Domandò il cavaliere del Tulipano. Ma per tutta risposta Reas lo colpì con un pugno. Un attimo dopo tra i due scoppiò una scazzottata.
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14-04-2012, 14.13.25 | #1639 |
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Il falco, per tutta risposta a Cavaliere25, svolazzò su una delle pale del mulino.
“Io?” Fissandolo il rapace. “Ma se sono buono e comprensivo! E' grazie a me che siete tutti in salvo! Ora sarà meglio esplorare questo mulino e trovare abiti per celare le vostre identità.” E fece segno al boscaiolo di visitare il vecchio mulino.
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14-04-2012, 15.39.08 | #1640 |
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"Avete udito anche voi?" chiesi ad Altea, anche se ormai sapevo che solo io riuscivo ad udire quelle misteriose voci.
Capii che quelle parole erano state dette da Ayra... mi sentii infinitamente in colpa per quello che stavo facendo: stavo per lasciare quella povera ragazza e sua madre in un infinito dolore. Non avrei potuto permetterlo. Pensai che, dopotutto, se non avessi superato la prova, sarei morta per uno scopo nobile invece di restare viva con un eterno rimorso. "Altea..." mi rivolsi alla dama "Voi potete iniziare ad andarvene dal castello, io devo trattenermi per qualche altro minuto. Ditelo anche agli altri: incamminatevi, io vi raggiungerò più tardi..." dissi, cercando di non far trasparire la mia paura e tendendo le mani dietro alla schiena per non mostrare che stavano tremando.
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