06-05-2014, 01.17.29 | #1631 |
Disattivato
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Ascoltai i miei uomini e sorrisi, erano incoscienti come lo ero io. Solo Borel sembrava avere un barlume di prudenza.
"Ascoltate, io non servo l'Arciduca di Capomazda, ma Sua Maestà il Re, se i Taddei non proteggono la gente del loro ducato, sono loro in difetto, e se avrò vita, quando questa storia sarà finita farò di tutto perché rispondano al senato della loro indifferenza, e come prova porterò la loro stessa spada.." Sorrisi "Motivo per cui dobbiamo uccidere quella dannata bestia!". Era ormai l'alba, il momento perfetto per cacciare. "Borel, non ti obbligherò a venire con noi.. Se vuoi restare in città, non te lo vieterò, e questo vale anche per gli altri... Sei forse il più saggio di tutti noi, se non dovessimo tornare, hai tutto il diritto di venire sulle nostre tombe a rinfacciarci che ci avevi avvisati... Ma ti prego di non abbandonare la missione...". Guardai poi verso Dort "Niente fa iniziare meglio la giornata che una battuta di caccia mattutina, non credete, mio signore?" Sorrisi. Lanciai poi un'occhiata alla pira ormai consumata. Mi avvicinai alla piccola urna, che avevamo destinato a contenere le ceneri di Scotir. Un comandante non sempre può delegare, così mi inginocchiai, e iniziai a raccogliere le ceneri rimaste, mentre cantavo sommessamente una canzone dei soldati, che narrava di una morte eroica e mai dimenticata. Una volta richiusa l'urna, mi rialzai e la tenni soldida tra le mani. "Andiamo a scovare quella maledetta bestia, fratelli.." Guardai l'urna "Per Scotir!". |
06-05-2014, 02.32.47 | #1632 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabeth, Daizer e Flees, imboccata la strada di sinistra, attraversarono la fitta boscaglia fino a ritrovarsi in un borgo isolato e non molto grande.
Trovarono subito una locanda e decisero di soggiornarvi. Così si sedettero e ordinarono da mangiare. “Diteci...” disse Daizer al locandiere mentre questi serviva loro da mangiare “... che luogo è questo?” “Piana di Verna, messere.” Rispose il locandiere. “E dista molto da qui Leiman?” Domandò il contrabbandiere. “Questo piccolo villaggio” spiegò il locandiere “è in realtà una parte del territorio di Leiman. E' sorto in età antica, quando la gente di Leiman veniva in queste terre a commemorare i propri defunti. Diciamo che l'abitato di Verna sorge accanto al cimitero di Leiman.” A quelle parole del locandiere Daizer si voltò a fissare Elisabeth. “Dunque i defunti di Leiman vengono sepolti nel cimitero che si trova qui?” Ancora il contrabbandiere. “Si, messere.” Annuì il locandiere. “Bene.” Fece Daizer. “Perchè noi eravamo proprio diretti in questo cimitero.” “Temo però che non sia possibile visitarlo per voi.” Mormorò il locandiere. “E perchè mai?” Stupito Daizer. “Perchè serve un permesso speciale.” “Chi deve rilasciarlo questo permesso?” Incuriosito il contrabbandiere. “Il Gastaldo di Leiman, messere.” Disse il locandiere. “Solo lui può darvi il permesso di entrare nel cimitero. Ora infatti quel Santo luogo è chiuso. Da qui è solo possibile vederne l'ingresso... volete vederlo?” “Si...” alzandosi Daizer “... torno subito...” e andò con il locandiere. “L'uomo che avete sposato” rivolgendosi Flees ad Elisabeth appena rimasti soli “è un vero idiota a mio giudizio. Un popolano superbo e borioso. Voi meritate di meglio...” fissandola.
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06-05-2014, 03.08.09 | #1633 |
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“Ah, ecco...” disse il vecchietto dell'emporio ad Eilonwy e Riccardo “... volevo ben dire. Ma ad essere sincero ci ero cascato in pieno e credevo davvero che questo merlo parlasse!” Guardò poi gli oggetti indicati dalla ragazza. “Certo che i vampiri esistono!” Esclamò. “E non solo presso il Calars! Le foreste poi, da qui fino agli estremi confini Nord- Orientali del reame, sono ritrovo di streghe e demoni! E in questo mio negozio” aggiunse fiero “posso vantarmi di possedere oggetti che testimoniano l'esistenza di esseri terribili e meravigliosi, nonché manufatti appartenuti a grandi personalità. Per esempio” prendendo un piccolo scrigno di ferro ed ottone “qui dentro sono conservati alcuni anelli incantati utilizzati dalla terribile strega Isolde per i suoi malefici. Qui invece” mostrando loro un libro con al suo interno una rosa secca come segna pagine “abbiamo il diario del leggendario Arciduca Ardeliano, usato come resoconto delle campagne che condussero le armate Capomazdesi a conquistare Sygma e inviato poi al consiglio dei nobili e dei vassalli riuniti.” Rise orgoglioso. “Ed ora vi mostrerò un'altra chicca...” aprì un mobiletto e prese uno specchio di pregevole fattura “... questo è il mitico specchio usato dalla misteriosa Gioiosa Azzurra, regina di Gioia Antiqua.”
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06-05-2014, 03.16.08 | #1634 |
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A quelle parole di Clio esplose l'entusiasmo dei suoi uomini.
Presero i loro cavalli e galopparono verso la misteriosa foresta. Con loro vi era anche Borel. Infatti, nonostante i suoi dubbi, l'uomo aveva giurato di condividere lo stesso destino con tutti loro e non poteva certo abbandonarli ora. Era ormai giorno e la foresta pareva essersi liberata, grazie alla luce del Sole, delle ombre e delle inquietudini che le tenebre aveva rilasciato nel suo grembo. Eppure, attraversando la sua folta e primordiale vegetazione, qualcosa sembrava opprimere ed angosciare gli animi di quei guerrieri, come se gli spettri di quelle lande ancora dimorassero tra gli alberi secolari e gli erbosi sentieri. Nonostante ciò cercarono a lungo. Tracce, orme, segni del passaggio di quella misteriosa creatura che aveva ucciso il loro fratello Scotir. Ma, proprio come un fantasma, quella famigerata bestia sembrava essere svanita nel nulla senza lasciare nessun segno della sua esistenza. “E' come se la foresta” disse Porturos “avesse inghiottito quel dannato animale!” “Queste lande” fece Dort “sono infestate anche da lupi e da orsi... e questo rende difficile, se non addirittura impossibile il nostro compito... trovare tracce di quella bestia è cosa tutt'altro che semplice...” Erano trascorse diverse ore da quando avevano cominciato a cercare possibili segni del passaggio della bestia ed ormai era già tardo pomeriggio. “Tra non molto comincerà a fare buio...” mormorò Ertosis “... cosa facciamo? Continuiamo oppure ritorniamo in città?” Ad un tratto Borel notò qualcosa. “C'è del fumo laggiù...” indicando il punto nel quale si vedeva il fumo “... deve provenire da un comignolo...” “Magari c'è una casa” disse Ertosis “e si potrebbe andare là a chiedere se hanno visto o sentito qualcosa... dopotutto quella casa sembra sorgere nel bel mezzo di questa foresta...” “Si, sono d'accordo.” Annuì Dort. Ma proprio in quel momento dalla vegetazione uscì qualcuno. Era una ragazza. “Oh, chiedo perdono, signori...” disse lei. “Chi sei?” Fissandola Porturos. “Mi chiamo Roxanne e vivo qui vicino in una casa insieme a mio zio...” rispose lei “... siamo pastori, gente pacifica... voi invece chi siete? Forse cavalieri in ricerca della bestia?”
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06-05-2014, 04.16.52 | #1635 |
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Quadro IV: Nella tana della bestia
“Prima di tutto uscì dalla roccia il fiato del Mostro, un rovente sudore di guerra: ne rimbombò la terra.” (Beowulf) Guisgard, Altea, Astus e Mime lasciarono il palazzo di lady Gertrude, diretti verso Solpacus. “Beh, per aver dormito così poco come dite” disse Guisgard ad Altea “vi vedo più che vispa!” Sorrise “E ditemi, cara cugina...” con tono sarcastico “... confessandovi al vescovo racconterete anche di questa innocente bugia? Che avete spacciato un perfetto sconosciuto per vostro cugino?” Rise di gusto. “Sempre meglio un'innocente bugia” fece Astus “che le panzane raccontate da questo improbabile figuro.” Indicando con un cenno del capo Mime. “Io ho detto la verità, messeri!” Esclamò il rigattiere. “Nulla di più, nulla di meno!” “Si, certo...” annuì Astus “... che davvero vuoi attirare la misteriosa bestia suonando il tuo flauto magico...” “Certo!” Ribadì Mime. “E' il solo modo per renderla inoffensiva!” “Che idiozie...” scuotendo il capo Astus. “Vorrei proprio sapere” fece Guisgard “da dove ti viene un'idea così marcia...” “Perchè quella dannata bestia” sbottò Mime “obbedisce proprio al suono di un flauto!” “Quest'idea” ironico Astus “gli viene dal vino. Ecco da dove.” “Nossignore!” Scuotendo il capo il rigattiere. “Io ho udito quel suono e per questo che lo dico!” “E da dove proveniva questo ipotetico suono?” Fissandolo il cavaliere. “E chi era a suonarlo?” “Il demonio, messere...” sgranando gli occhi Mime “... il demonio in persona... perchè solo lui può comandare un simile animale...” Proprio in quel momento avvistarono le case di Solpacus. La città sorgeva, ai piedi di un alto monte, quasi assopita, avvolta da un cupo silenzio. Un silenzio rotto solo dal sibilo del vento che lento e mesto soffiava come un lamento. E in lontananza si udiva il rintocco di una campana. “Sembra ci sia un funerale...” segnandosi Guisgard. Poco dopo i quattro entrarono in città, proprio mentre si celebravano le esequie della donna ritrovata morta nella foresta qualche giorno prima. “Andate pure dal vescovo, milady...” rivolgendosi il cavaliere ad Altea “... io e Astus cercheremo una locanda in cui poter sostare...” E in fondo alla strada un corteo funebre scortava verso la chiesa il carro su cui c'era il corpo di quella sfortunata donna.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 21-05-2014 alle ore 04.01.19. |
06-05-2014, 13.39.34 | #1636 |
Cittadino di Camelot
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“Perfetto, ci mancavano solo quei non-morti succhiasangue!.....”esclamai sarcastica “….Veramente interessanti questi oggetti! Queste boccette con estratto d’ aglio potrebbero servirmi e anche gli anelli di Isolde. Ma chi mi garantisce che voi diciate il vero?......Uhm, lo specchio della cugina di mia madre. E come funziona?.....Non ditemi che è come lo specchio della malvagia regina di Biancaneve?.....Specchio….specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?” e detto questo mi misi a ridere.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
06-05-2014, 17.10.10 | #1637 |
Cittadino di Camelot
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Ci sedemmo e ordinammo qualcosa da mangiare.....mentre Daizer con indifferenza incominciò a fare qualche domanda....seguivo il Locandiere.....un omino tranquillo aveva dei baffi che sembravano più grandi di lui.....parlava pacatamente e non evitava nessuna domanda.......pensai che saremmo potuti andare a chiedere il permesso, ma avrei mai potuto dire al Gastaldo di Leiman, che il sogno il Borgomastro di un Borgo il cui nome non ricordavo ci aveva chiesto un favore ?...e che favore.......avremmo dato pace a molte anime........Il sentimento che mi rodeva in petto e che nella realtà io ero a conoscenza dei due mondi paralleli...dove la vita e la morte sono un tutt'uno......ma i profani..no.....i miei pensieri erano quelli di una pazza...o di una strega......daizer si alzò per seguire l'oste e alla sua occhiata si commiato..." Andate amor mio...vi attendiamo qui...."........avevo piacere che qualcuno potesse prendere le miei parti.....o interessarsi alla mia esistenza....in maniera diversa di quella che poteva essere un padre o una madre.....ma lo Amavo?......E Flees venne in aiuto parlandomi in maniera appropriata......"...stesi a fissarlo per qualche istante.......poi presi un pezzo di focaccia e cominciai a spiluccarlo.........." Sai Flees......pensavo che questa storia, grazie ai miei poteri....potessi chiuderla in pochi momenti........ma proprio noi potenti maghe...sappiamo che alcuni eventi devono accadere nei tempi decisi dall'orologio dell'universo....questo per dare a voi umani la possibilità....di vivere una vita dove il libero arbitrio...venga rispettato ed abbiate il tempo di affrontarne le conseguenze..........Voi dite che Daizer..non e' l'uomo per me ?.....non e' alla mia altezza ?..........Dimmi Flees...chi potrebbe starmi accanto ?.........Bada...tu ancora non mi conosci....sono identica a tua madre.....eppure cambiano i nostri colori........guardami Flees...tu pensi veramente che Daizer........non possa amarmi ?......perchè io vivo per l'Amore.......".........i suoi occhi erano immersi nei miei.....c'era un'anima immatura in lui...egoismo....prepotenza...e quello che per Isolde era Amore...non era niente altro che la sottomissione dello stesso figlio ai suoi capricci......mi doleva tutto questo......ma Isolde non sarebbe mai cambiata...........Speravo Daizer portasse buone notizie..........
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06-05-2014, 17.17.15 | #1638 |
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Ascoltai le parole di Mime...egli parlava con gli occhi sbarrati, un brivido mi percorse alle sue parole.."Il demonio dite..e come fate a dirlo..non penso lo avete visto..in questo posto sono tutti tremendamente superstiziosi" mi rivolsi ai due cavalieri "pensate che nella locanda tengono appesa la immagine della strega Isolde perchè in passato fu causa di gravi danni e lo fanno per scaramanzia..questo posto è lugubre e attira la negatività e dove vi è gente che crede alla superstizione il maligno troverà terreno fertile. Forse è l'uomo che opera per mano del diavolo".
E così entrammo a Solpacus, l'aria non era certo allegra...vi era un funerale, l'ennesima vittima della belva. Sospirai scendendo da cavallo.."Ha colpito ancora...e sempre donne e bambini, mai uomini...il demonio, Mime, non sceglie le proprie vittime, uccide chiunque....io stessa sarei perita se..se il mio amico Tyssen non mi avesse salvata rimettendoci una gamba". Portai i tre uomini tra i padiglioni dove ancora vi erano i cavalieri e feci legare i cavalli, mi guardavo attorno vedendo se vi fosse Posteg.."Bene..io mi reco dal vescovo, e certo non per espiare le mie colpe di grande peccatrice..cugino" sorrisi a Guisgard "comunque vi consiglio quella locanda, io vi ho soggiornato e sono davvero gentili, dite vi manda lady Altea, penso una stanza la troverete...spero di rivedervi dopo". Mi congedai ed entrai nella chiesa, pregando per quella povera donna. Mi avvicinai silenziosamente a un giovane chierico e sussurai.."Avrei urgente bisogno di parlare con sua Eminenza il vescovo..ditegli sono la duchessa Altea Mc Gwyn e sono ora ospite di milady Gertrude a Palazzo Costanza". Mi risedetti sul bancale mentre aspettavo finisse il funerale di quella vittima innocente...era inconcepibile non si trovasse ancora una soluzione a tutto questo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
06-05-2014, 19.13.29 | #1639 |
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“Oh, questo specchio” disse il vecchietto ad Eilonwy “è straordinario. Lo è a tal punto che nessun altro, al di fuori della regina, sa come usarlo.”
“Come sarebbe a dire?” Incuriosito Riccardo. “E' vero.” Annuì il vecchietto. “Si narra che lei lo interrogasse circa il suo amato e che lo specchio rispondesse puntualmente.” “La regina di Gioia Antiqua ha un innamorato dunque?” Chiese Riccardo. “Certamente.” Rispose il vecchietto. “E questo specchio, oggi, è l'unico a conoscere i segreti di quell'antico amore.” “In pratica” fece Riccardo “neanche voi sapete cosa in effetti abbia di particolare questo specchio, giusto?” “Non è esatto...” precisò il vecchietto “... che sia straordinario è un fatto. Ma io, come chiunque altro, non saprei come usarlo.”
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06-05-2014, 19.20.44 | #1640 |
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“Io non posso sapere quanto davvero quell'uomo vi ami, cara zia...” disse Flees ad Elisabeth accennando un vago sorriso “... ma so che non vi merita... voi siete bellissima ed essendo sorella di mia madre avete avuto in dono qualcosa di immenso, troppo per un semplice uomo come quello là...” con la sua mano prese ad accarezzare lievemente il palmo di quella di lei “... siete davvero bellissima... la più bella donna che io abbia mai visto...” sussurrò piano il giovane cavaliere.
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