28-06-2013, 18.01.05 | #1651 |
Cittadino di Camelot
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Gem..lo sentii alle spalle........e lo lasciai giocare con le dita tra i miei capelli...chiusi gli occhi al suo lieve massaggio....e rabbrividii al suo bacio tra i capelli......" Gem...se io non fossi andata via dal tuo letto...saremmo rimasti lì chissà quanto.....rimpiango di essermi rivestita"........mi voltai e nonostante fossi più bassina di lui i mezzi tacchi mi davano un piccolo aiuto.....misi le miei braccia attorno al suo collo...." Nell'altra parte di vita ho sempre ammirato i Cavalieri...vediamo cosa sia fare tu.......penso che questa storia abbia un senso solo se riuscissimo a pensare che da qualche parte ci siano dei passaggi temporali.....e' vero che noi siamo precipitati..ma il nostro aereo in un primo impatto ...hai detto che si e' diviso due...la parte che ci aveva all'interno si e' trovata....in questo passaggio temporale, penso ancora ad Ingrid..........venendo qui non so se hai visto la statua di una donna ed un uomo......lui somigliava in maniera impressionante a Robert....tu sai di chi parlo ...era stato assassinato qualche giorno prima che ci incontrassimo, nel nostro secolo..... io lo conoscevo ecco perché sono sicura che sia lui , a Liam lo conosceva benissimo .....lei e' Beatrice....non so chi sia....ma si dovevano amare tanto quei due....c'e' un'energia in quella scultura che mi vengono i brividi ancora ora se ci penso.........allora mi chiedo..ci sarà un nesso in tutta questa storia?......e poi......non dimenticare che Milord e Pioppo ...verranno a riprendersi i loro Cavalli.....".....gli diedi un bacio sul naso......" Portatemi fuori mio prode...."....
Ultima modifica di elisabeth : 28-06-2013 alle ore 19.01.45. |
28-06-2013, 20.35.56 | #1652 |
Cittadino di Camelot
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Aprii gli occhi, svegliata da quel raggio di sole che penetrava dalla finestra e giungeva a sfiorarmi il viso...
aprii gli occhi e la prima cosa che udii fu la voce di Guisgard che canticchiava... sorrisi... e mi rammentai all’improvviso che mi ero addormentata, la sera precedente, cullata dalla melodia dolce della sua armonica. “Buongiorno...” mormorai allora, allungando un poco le braccia sopra la testa, stiracchiandomi, come a voler uscire dal torpore, e guardando la sua sagoma oltre il velo...
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28-06-2013, 20.54.34 | #1653 |
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Oriana annuì a quelle parole di Clio.
“Si, occorre inventarsi qualcosa...” disse “... lady Pia forse non sarà in grado di riconoscere la calligrafia di Sua Maestà... ma è l'unica che potrebbe dirci dove si trova ora lady Beatrice... l'unica... ma come possiamo trovare l'occasione per parlarle?” “Parlare a chi?” Entrando Solder. “Buongiorno a voi, mie signore.” Salutandole poi. “Vedo che siete già in piedi per la colazione. Si vede che l'aria di questa bella città mette appetito, vero?” Rivolgendosi a Clio. “E vi vedo già ben interessata alle faccende del posto.” Sorrise beffarda. “E il nostro Masan? Ancora a letto? Avrà fatto le ore piccole, immagino...” e tornò a fissare la ragazza.
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28-06-2013, 21.01.55 | #1654 |
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“Quanta fretta...” disse Yrko ad Altea “... ma vedo che non avete gradito il vino... come mai? Eppure è fatto apposta per inibire ogni freno, ogni pudore... del resto la vita va vissuta così, no?” Rise. “Ma non vi tratterrò ancora, per ora...” sorseggiò altro vino “... volevo solo farvi sapere, milady... che si terrà una festa al castello... ed io gradirei che voi, mia ospite, indossiate ancora quel vostro abito così... particolare... naturalmente per questo poi potrete chiedermi ciò che più desiderate, milady... pensateci...” il suo sguardo era carico di lussuria.
Ma in quel momento la porta della sala si aprì di colpo ed entrarono alcuni uomini. E fra loro vi era Giacomo il Nero.
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28-06-2013, 21.14.33 | #1655 |
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A quella voce, Guisgard smise di canticchiare e spostando un po' il telo che li divideva, salutò con un sorriso Talia.
“Buongiorno.” Disse. “Dormito bene? Beh, a giudicare dal tuo aspetto radioso e solare direi di si. Io, devo dire, di essere andato più che bene. Questo vecchio baule, fortunatamente, sa essere più comodo di come appare. Cosa ne dici di scendere giù a fare colazione? Sono curioso di sapere, dopo brocche e tinozze, quale altra sorpresa saprà mostrarci questo posto.” Attese così che Talia si preparasse, per poi scendere insieme al pian terreno della locanda. Qui vi erano un paio di clienti, intenti a bere qualcosa. Altri due individui erano invece nello spiazzo che precedeva l'edificio, occupati a sellare i loro cavalli. Tutto questo colpì e turbò Guisgard. C'era qualcosa di strano attorno a loro. I cavalli, gli abiti che indossavano quelle persone, la vegetazione incolta e selvaggia che circondava quel luogo. Ehi, piccola...” disse all'improvviso uno dei due uomini al bancone nel vedere Talia “... come sei arrivata qui? Sei forse una novizia?” L'altro rise. “O magari sotto il faccino angelico nascondi il fuoco!” Aggiunse il primo. A quelle parole, senza pensarci su, Guisgard afferrò la giubba di quell'uomo e lo colpì con un pugno, facendolo cadere a terra. “Ora te ne pentirai, pivellino...” alzandosi l'uomo ed estraendo un coltello. “No, fermo!” Lo bloccò l'altro. “Non vedi?” Indicando Guisgard. L'uomo allora lo guardò con attenzione e sbiancò. I due così si alzarono in fretta e senza dire nulla scapparono via, lasciando il Taddeide a fissarli meravigliato.
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28-06-2013, 21.32.52 | #1656 |
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A quel bacio sul suo naso datogli da Elisabeth, Gem, sorridendo, ricambiò con uno invece, dolce e delicato, sulle labbra della donna.
Poi si prepararono ed uscirono. Attraversarono il cortile del palazzo e videro la statua di cui parlava Elisabeth, quella con la dedica voluta da lady Beatrice. Poco dopo erano per le strade di Fisyem. Com'è questa città, si chiederanno i lettori. Fisyem è molte città. E' calda ed affollata d'Estate, almeno per un giorno di Luglio ed uno di Agosto. E sa essere diversa se sia giorno o sera. E' una città che può apparire, ai viaggiatori più distratti e meno portati a sognare, piccola, raccolta all'interno delle sue antiche mura, con un'infinità di casupole fatte con quella caratteristica pietra rossa, che si addossano e si rincorrono tra le stradine che zigzagano, si arrampicano e poi riscendono nel cuore del borgo antico, colmo di profumi, odori, colori, sensazioni e situazioni d'altri tempi. Ma quei tempi, cari lettori, ammesso che non siate qualcuno di quei viaggiatori distratti e poco inclini ai sogni, non sono poi così lontani, né perduti nell'inarrivabile passato. Non rincorrete dunque il folle ed ingiusto diritto di vivere nel passato. Non fatelo mai, poiché la Gioia, quella vera, non alberga mai in ciò che è perduto, ma solo e sempre in ciò che deve essere ancora guadagnato e conquistato. Elisabeth e Gem, così, raggiunsero un caratteristico forno e si sedettero sotto il porticato che ben sapeva riparare dal Sole. E qui ordinarono focacce per colazione. “Prima” disse Gem alla donna “hai detto che Robert de' Taddei è stato assassinato... perchè? Io ho letto che la causa del decesso, rivelata in una dichiarazione ufficiale della Taddei Corporation, parlava di morte per cause naturali...”
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28-06-2013, 22.05.36 | #1657 | |
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Scendemmo al piano terreno...
avevamo estratto dalla cassapanca dei vestiti un po’ meno malconci dei nostri e li avevamo indossati, anche se ci erano sembrati un po’ insoliti... osservai il mio, poi quello di Guisgard scendendo le scale... li osservai e scossi lievemente la testa, divertita: era veramente bizzarro quel luogo... persino nei vestiti a disposizione. Citazione:
ma quello, poi, aveva inaspettatamente estratto quel coltello... d’istinto avevo fatto mezzo passo avanti, afferrando il braccio di Guisgard e stringendolo a me... e tuttavia ciò che successe dopo mi stupì ancora di più... Mi guardai intorno per un istante, quasi in cerca di un barlume di razionalità in tutta quella faccenda... anzi, in tutto quel luogo... ma non ne trovai... nessuno sembrava aver fatto poi tutto questo caso a quel coltello, né alla zuffa, né a ciò che quegli uomini mi avevano detto... “Ma cos’hanno tutti qui... sono tutti pazzi... sono...” mormorai... poi però tacqui e portai gli occhi su Guisgard, lanciandogli uno sguardo fulminante... “Tu sei pazzo!” lo rimproverai “Ma che ti ha detto il cervello? Azzuffarti... qui... e quelli avevano un coltello, anche... me lo dici cosa avrei fatto, se ti fossi preso una coltellata? Cosa? Come ti ci avrei portato in ospedale? Facendo l’autostop?” Tacqui e lo fissai torva per un altro momento... poi sospirai... “Dai, andiamo ora...” soggiunsi, ma più dolcemente “Sto morendo di fame... sediamoci...”
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28-06-2013, 22.10.33 | #1658 |
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Ascoltai Oriana attentamente e scossi la testa.
Non avevo idea di come avremmo potuto parlare con la donna. Stavo per chiedere come mai lei invece avesse riconosciuto subito la calligrafia, quando entrò Solder. "Oh, buongiorno anche a voi.." Dissi con un sorriso "avete riposato bene? È ora di colazione, giusto... Non ditemi che questo posto non vi attira, dottoressa.. È così affascinante..". Sorrisi "Masan? Si, spero stia riposando.. Non ha avuto esattamente una bella serata.. È incappato in una scazzottata.. Credo che non si alzerà per tutto il giorno.. Almeno, gli farebbe bene..". Mi voltai verso Oriana e sorrisi. "Ci stavamo giusto interrogando sui programmi della giornata.." |
29-06-2013, 00.05.44 | #1659 |
Cittadino di Camelot
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Rimasi perplessa..una festa e io dovevo indossare il vestito con cui ero arrivata? Ma perchè tutto questo interesse per il mio vestito..."Scusate l'ardire...milord..ma perchè mai vi siete cosi impuntato con il mio vestito? D'accordo è diverso dal solito, ma pure il mio compagno Daiz è vestito diverso da voi..perchè solo il mio vestito? Mi spiace ma non sono un oggetto da mostrare o magari deridere" dissi quasi infuriata, quando la porta si aprì e vidi entrare un uomo dal volto misterioso ed enigmatico.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
29-06-2013, 01.56.12 | #1660 |
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Yrko restò contrariato da quelle parole di Altea e fu sul punto di replicare, anche duramente, quando la porta di aprì all'improvviso ed apparvero alcuni uomini.
E a guidarli c'era Giacomo il Nero. “Che razza di modi...” disse Yrko vedendoli entrare “... così si entra nelle sale?” Giacomo non rispose nulla, limitandosi a lanciargli un'occhiata di rimprovero. “E' stata una mossa molto stupida” mormorò poi “concedere il permesso a quei parassiti di dare una festa qui al castello.” “Parassiti?” Ripetè Yrko. “Si, quei nulla facenti.” Annuì Giacomo. “Quei parassiti che ingrassano e si insozzano per le strade.” “E' la gioventù di Chanty!” Esclamò Yrko. “Allora il paese è messo davvero male” replicò il Nero “se il suo futuro è rappresentato da simili esemplari, buoni solo ad ingozzarsi, ubriacarsi e accoppiarsi nelle taverne o negli angoli di strada come tanti ratti in calore.” “La libertà” fece Yrko “è stata loro negata per troppo tempo dai chierici e dai nobili e ora...” “Per favore.” Lo interruppe Giacomo. “Forse nei vostri comizi pubblici possono fare effetto queste assurdità, o nei raduni in cui sfamare il popolo ignorante di pane, olio e menzogne. Ma risparmiatemeli, vi prego. Abbiate rispetto per la mia intelligenza, come io rispetto la vostra.” “Ma state parlando degli ideali della nostra fazione e...” “Gli unici ideali” lo zittì il Nero “a cui la fazione mira sono quelli che possono portarla a scacciare il re e la Chiesa dalla tavola imbandita e sedersi al loro posto.” Yrko lo fissò senza rispondere nulla. “Comunque” fissandolo Giacomo “sono qui solo per dirvi che nessun altro deve avvicinarsi a questo castello. Nessuno che non siate voi, messer Guidox ed io. Chiunque altro troverò fra queste mura, lo giustizierò prima e lo farò processare poi.” Yrko annuì. Giacomo allora si voltò a guardare Altea. “E liberatevi di questa donna.” Con disprezzo il Nero. “Limitatevi a frequentare le vostre compagnie nei bordelli, senza portarvele al castello.” “Ma lei non è una...” mormorò Yrko. “Non mi interessa cosa sia.” Disse Giacomo. “Non voglio nessuno qui al castello.”
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