29-06-2013, 02.15.44 | #1661 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Solder fu sorpresa da quelle parole di Clio.
“Una...” disse “... una scazzottata?” E senza aggiungere o chiedere altro si recò nella stanza di Masan per sincerarsi delle sue condizioni. “Forse” fece Oriana una volta rimasta sola con Clio “c'è qualcuno che può aiutarci a parlare con lady Pia... faremo colazione e poi ci recheremo subito da quel qualcuno...” Una servitrice allora portò la colazione in tavola. Ma, mentre stava per uscire, le cadde da mano uno dei vassoi. “Oh, perdonatemi, madama...” dispiaciuta lei “... non so come sia accaduto...” “Non preoccuparti, Pinna...” disse Oriana. E mentre le due facevano colazione, la servitrice raccoglieva il contenuto del vassoio. “So che ti stai chiedendo chi sia quel qualcuno, vero?” Sorridendo Oriana a Clio. “Beh, lo scoprirai presto. Finita la colazione andremo subito a trovarlo.” Guardò poi la servitrice. “Pinna, ancora alle prese con quel vassoio?” “Si, ho finito, madama...” alzandosi da terra lei “... porto il tutto nelle cucine...” ed uscì. Poco dopo, Clio e Oriana lasciarono la casa. Raggiunsero poi di nuovo la chiesa di Sant'Andrea. “Si...” annuendo Oriana “... siamo di nuovo qui... da Padre Roberto... lui è il confessore di lady Pia e incontra la donna molto spesso... forse potrà aiutarci...”
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29-06-2013, 02.58.34 | #1662 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard fissò quei due uomini correre per lo spiazzo della locanda, per poi sparire oltre il porticato coperto da rampicanti.
Poi si guardò intorno. Vi era indifferenza. Lui aveva colpito un uomo per aver importunato Talia e quello aveva estratto, per tutta risposta, un coltello, senza che nessuno si fosse scomposto più di tanto. C'erano solo altri due clienti, fuori, dunque neanche confusione per coprire l'accaduto. Ma nonostante questo, nessuno sembrava averci fatto caso. O forse nessuno aveva voluto dare importanza a quella scena. Locandiere compreso. “Beh, vorrà dire che la prossima volta mi farò gli affari miei.” Disse Guisgard voltandosi verso Talia. Scelsero allora un tavolo e si sedettero per la colazione. “Scusami...” mormorò poi lui “... scusami, Talia... non volevo essere scortese prima...” e quasi con un gesto istintivo raggiunse la mano di lei e la strinse appena “... scusami...” poi accennò un sorriso “... però dovrai abituarti a questo genere di cose... con quell'abito sei molto... si... sembri una modella pronta per un quadro del Botticelli... ci sta allora che fermerai il traffico più di una volta ed io finirò col picchiare tutti perchè sarò geloso perso...” le fece l'occhiolino. Il locandiere servì loro la colazione. Focacce, miele, qualche confettura e frutta fresca. “Volevo sapere... per Chanty?” Chiese Guisgard. “Siete già a Chanty.” Rispose il locandiere. “Davvero?” Sorpreso Guisgard. “Allora esiste davvero...” sottovoce a Talia “... e la città più vicina?” Rivolgendosi di nuovo al locandiere. “Fisyem, la capitale.” Disse questi. “E' anche l'unica città del regno.” “L'unica città?” Sorpreso Guisgard. “Regno? E' una monarchia Chanty?” “Lo era.” Annuì il locandiere. “Ora però è solo confusione.” “Perchè?” “Perchè il re è sparito” spiegò il locandiere “e i Rossi hanno preso il potere.” “In pratica un bel colpo di stato.” Guardandolo Guisgard. “E siamo capitati in un brutto momento, mi pare di capire...” voltandosi poi verso Talia. “Noi stiamo cercando un certo Carlo di Monsperon...” rammentando la lettera trovata nel Codex Nolhiano. “Il barone Carlo di Monsperon?” Ripetè il locandiere. “Egli però non vive più a Fisyem. Dopo la scomparsa del re, come tutti i nobili, anche lui è diventato sgradito ai Rossi.” “Questi Rossi” fece Guisgard “sembrano voler dettare legge a tutti i costi... qui non arrivano?” “Siamo troppo fuori mano qui.” Disse il locandiere. “E questi fatti neanche ci interessano più di tanto. Il re ed i suoi guai sono lontani... io, in verità, neanche l'ho mai visto... non mi muovo mai da qui e lui, a sentire molti, non è certo il tipo che ama curarsi più di tanto del suo popolo... anzi, pare odiasse abbastanza queste terre... come se non si sentisse di Chanty...” “E questo barone di Monsperon?” “Si trova su un colle non lontano da qui...” indicando la direzione il locandiere “... nel suo castello... ma non dite in giro di conoscerlo... i Rossi hanno occhi ed orecchie ovunque...”
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29-06-2013, 13.54.41 | #1663 |
Disattivato
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Guardai Solder allontanarsi e sorrisi.
Si, in effetti potevo trovare un termine più raffinato, ma tra la fame e la stanchezza, non avevo trovato di meglio. Mi chiesi cosa avrebbe raccontato l'archeologo alla donna, ma mi interessava poco, poichè non gli avevo svelato il motivo della mia curiosità. Fui lieta di fare colazione, ed anuii a madama Oriana quando mi domandò se mi stessi chiedendo chi avrebbe potuto farci parlare con Lady Pia. Poi, d'un tratto, sobbalzai. Sorrisi nel vedere che lo strano rumore non era altro che un vassoio scivolato dalle mani della domestica. Anche se non apprezzai il fatto che ci mettesse così tanto a raccoglierlo. Ero un'esperta in merito, essendo terribilmente maldestra. La guardai per un momento, pensando che forse voleva ascoltare la nostra conversazione, ma non dissi niente, maledicendo la mia mente malfidente. Dopo colazione, seguii docilmente la donna in città, e sgranai gli occhi davanti all'entrata della chiesa. "Beh, speriamo che questa volta ci dia ascolto.." dissi piano. Così mi apprestai a seguire la donna all'interno della chiesa, sapevo che la cosa migliore era lasciar parlare lei che conosceva il chierico e la dama. |
29-06-2013, 23.49.25 | #1664 |
Cittadino di Camelot
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Rimasi in silenzio per tutto il dibattito tra Yrko e il nuovo arrivato...certo il gruppo non era molto unito...ma non capivo ciò che dicessero, perchè non conoscevo la storia ma alle ultime parole trasalii.
Poggiai il bicchiere di vino sul tavolo e mi avvicinai a quel tipo tenebroso.."Piacere...sono Altea Trevor, milady Altea Trevor" dissi sorridendo "e non sono una donnina di facili costumi ma direi una studentessa che ha pure studiato nelle migliori scuole e di ottima educazione" feci una leggero inchino e con tono di sfida chiesi..." E io, con chi ho l'onore di parlare?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
30-06-2013, 19.58.08 | #1665 |
Cittadino di Camelot
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Il bacio fu inaspettato ...ma da lui ormai, mi sarei aspettata ogni cosa..... e come se fossimo in un villaggio vacanze uscimmo fuori trovando una città che pulsava...di ragazzini che si rincorrevano o alcuni che avevano ceste di frutta da portare al mercato..........le case si addossavano l'una all'altra....con i colori caldi della pietra......c'erano gradoni di pietra liscia che attraversavano il paese....." Fa davvero caldo.....e' incredibile, ma questo posto sembra l'unione di Petra con Gerusalemme.......sono i colori...si...l'unione dei colori...Petra.....il rosso delle pietre con cui sono state costruite le case........e i lastroni che attraversano tutta la città.......i profumi.....senti l'odore delle erbe ?..."...mi fermai al paniere di una donna che era ferma davanti alla sua casa...presi la polvere giallastra....e la posi sotto il naso di Gem...." Assomiglia al camun....ma non credo che sia quella polvere.........." la gente era diversa, vestita diversamente, ma faceva quello che avevo visto fare nel mio secolo.....tenevo per mano Gem...e quasi lo strattonavo....sino a quando non arrivammo alla piazza principale.....ai miei occhi apparve un mondo che non mi fece più pensare a Guidox e a tutte le cose brutte che potevano capitarci.......gli studiosi avrebbero pagato un occhio della testa per poter vivere quello che stavamo vivendo noi il....1513 e come si poteva spiegare uan cosa simile......oltre la piazza vi erano dei portici....c'era un fornaio..il profumo arrivava sino a noi...avevo una fame.....davanti c'era un carrettino ..pieno di focacce, forse andavano a distribuirlo nelle varie locande..... ma io e Gem......ci sedemmo accanto alla bottega e ne mangiammo alcune calde........." Scottano le dita.....guarda come fumano......"....mentre mangiavo ascoltai le domande che mi porgeva Gem........."...I giornali riportarono la sua scomparsa.....e' vero.......il fatto e' che da quando questa storia e' iniziata e parlo nella nostra era......a me e' capitato di tutto......compreso il fatto che qualcuno, che ancora non conosco avrebbe voluto togliermi di mezzo.......alle volte dire di no...non e' molto salutare, però ho visto una cosa meravigliosa....non chiedermi chi fosse il proprietario, ma ho visto una corazza del medioevo che si sarebbe potuta collegare alle terminazioni nervose umane.......mi chiesero di studiarla e di velocizzare il processo di di unione ....ovviamente era pazzesco solo pensare di essere lì veramente e che qualcuno come uno scienziato stesse proponendoti una cosa del genere...figuriamoci di poter riuscire nell'impresa....e da lì.......una catastrofe di avvenimenti..........tutti senza senso, Ingrid era con me solo perché chiesi il suo aiuto....se non l'avessi fatto...sarebbe ancora viva........mi sento molto confusa...mi guardo intorno e la mia mente vorrebbe comprendere.....ma non riesco.....tu sei la sola mia certezza....Gem...."......non stavo mangiando piu'......stavo modellando le focacce tra le mani.......erano fredde, anche se l'aria era caldissima e tolsi la giacca......la legai ai fianchi e arrotolai le maniche della camicia.....se c'era una cosa che non sopportavo era il caldo......
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30-06-2013, 21.57.50 | #1666 |
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Complimenti
ah che belle storie complimenti siete tutti fantastici
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01-07-2013, 01.51.15 | #1667 |
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Oriana, seguita da Clio, entrò nella chiesa.
Era un edificio a tre navate, con un grande Crocifisso a dominare l'abside, mentre il Cuore di Gesù e la Vergine Maria occupavano rispettivamente l'estremità della navata di sinistra e di quella di destra. La chiesa era vuota e illuminata da pochi ceri, lasciando le navate laterali in una silenziosa penombra. Oriana raggiunse l'altare e vi si inginocchiò. Poi entrò nella sacristia. Dopo qualche minuto uscì e con lei vi era Padre Roberto. Il chierico accese altri tre ceri e poi si chiuse nel confessionale. Oriana allora si avvicinò a Clio. “Padre Roberto” disse “ha acconsentito di lasciarci incontrare lady Pia... ella verrà qui verso le tre del pomeriggio per confessarsi... quando avrà terminato le potremo parlare...” La donna allora si sedette su una delle panche e cominciò a recitare il Santo Rosario con una suora inginocchiata davanti all'altare. Passò così il tempo, fino a quando la campana della chiesa suonò più volte. Erano le tre. Dopo un po', una figura uscì dal confessionale. Era una donna col capo coperto da un lungo velo.
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01-07-2013, 02.00.31 | #1668 |
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Giacomo fissò con uno sguardo rapido e sprezzante Altea.
“Allora mi chiedo” disse “cosa ci fa qui una studentessa, soprattutto quando tiene così tanto a precisare di essere una lady...” i suoi occhi neri sembravano incapaci di mostrare la minima emozione “... forse era attratta dalle feste che il nostro castello offriva?” “Lady Trevor” intervenne Yrko “è qui con suo marito, in qualità di miei ospiti. Milady...” rivolgendosi poi ad Altea “... questi è messer Giacomo il Nero...” “Davvero?” Fissandolo il Nero. “E dove si trova ora suo marito? Deve essere un personaggio davvero originale e interessante, visto che lascia sua moglie a discutere qui da sola con un altro uomo.” E tornò a guardare Altea.
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01-07-2013, 02.06.28 | #1669 |
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Intanto Eilonwy guardava fisso Sir Guisgard.
Non aveva mai visto un cavaliere tanto affascinante come quello che fissava. Il cuore le andava a mille e avrebbe voluto potergli parlare, ma aveva una certa e stranissima paura. Ella non sapeva come cominciare.
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01-07-2013, 02.21.55 | #1670 |
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Gem allora prese le mani di Elisabeth e le portò di nuovo su quella focaccia.
“Ricordo” disse “una pizzeria ai tempi della scuola... impastavano pizze di tutti i tipi e per tutta la mattinata, in modo che all'uscita di noi studenti il suo banco fosse imbandito di quelle leccornie... e noi poi facevamo la fila per poter averne una...” sorrise “... e mentre spezzavo quel lievito fra le mani, non so, ma mi sentivo sereno, spensierato... la scuola era finita e fino al giorno dopo eravamo liberi di fare tutto... è buffo, ma ad un ragazzino basta davvero poco per sentirsi il re del mondo... una pizzetta, un pomeriggio libero dai compiti... e chissà, forse anche la possibilità, così, di raggiungere la tipa della classe accanto che tanto sapeva far girare la testa...” guardò Elisabeth e le diede un pezzetto di quella focaccia “... non pensare più a ciò che è stato... ora siamo qui... e dobbiamo cercare di capire come poter ritornare nel nostro tempo... e forse la soluzione è proprio legata a quella statua di cui parlavi... magari quella somiglianza che tu hai notato con Robert de' Taddei non è casuale... non so... ma una strana idea mi sta balenando in testa... assurda, si... eppure non riesco a scacciarla...”
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