Flegeemerone

[Guisgard]

"Ti ringrazio, sei molto premurosa." Disse Guisgard ad Altea, mentre lei gli stringeva la mano.
In quel momento arrivò al bar uno dei costumisti.
"La nuova capa vi vuole tutti sopra." Questi.
"Che succede?" Chiese Guisgard.
"Ve ne parlerà lei stessa." Rispose il costumista.
"Andiamo a vedere..." fece Guisgard.
Così lui ed Altea tornarono ai piani alti, dove Destresya nel suo ufficio attendeva l'intera troupe.
Ed erano arrivati tutti.

[Altea]

"Si andiamo ma non fare menzione di questo fatto.. Ti farebbe una cattiva pubblicità anche se prima o poi si verrà a sapere. Strano sia preoccupata per te vero?" e gli tenni istintivamente la mano, mentre andammo a sentire che novità vi erano.

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[Destresya]

Aspettai che fosse arrivata l'intera troupe nel mio ufficio, mentre sfogliavo il fumetto.
"Grazie di essere venuti!" sorridendo "Vi parlerò di un nuovo progetto, è solo un esperimento al momento, ma potrebbe diventare qualcosa di più... mi è stato sottoposto un testo e con voi voglio decidere se può essere utile o meno.. quindi ora lo leggeremo insieme e poi ognuno di voi sarà libero e anzi, caldamente invitato, a dire tutto quello che pensa, a dare spunti, consigli, parti migliorabili, idee e quant'altro.." spiegai.
"Credo che sia importante conoscerci meglio per poter lavorare insieme nel miglior modo possibile.." aggiunsi.
Poi presi il libro, ed iniziai a leggere.

[Altea]

Entrammo e rimasi vicino a lui, ascoltai la presidentessa, temevo volesse parlare del killer. Invece era lavoro, qualcosa di interessante e sorrisi a Guisgard.

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[Guisgard]

Il film nella sala dove c'erano Gwen ed Elv cominciò proprio nel preciso istante in cui, negli studio dall'altra parte della città, Destresya cominciò a leggere il fumetto a Guisgard, ad Altea ed al resto della troupe...

[Lady Gwen]

Le luci si spensero, il silenzio calò in sala e il film iniziò.
E fra un morso al panino e un sorso di birra, mi godetti la visione del film, assaporando anche quella magnifica sensazione di libertà e normalità che avevo perso di vista da tanto, troppo tempo.
Ad un certo punto, tolsi finalmente la parrucca insieme al cappello, per dare un taglio definitivo, liberando la montagna di ricci rossi.
Perché in quel momento volevo essere Gwen, solo Gwen, un po' come la protagonista di quel film.

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[Altea]

La presidentessa iniziò a leggere un fumetto, un vendicatore mascherato del passato...un altro vendicatore, ero curiosa di sapere le caratteristiche di questo vendicatore, per cosa combattesse.

[Guisgard]

IL MISTERO DI MARE MORTO

Un uragano violentissimo si era abbattuto sopra l'isola di Monprocea, in buona parte ancora selvaggia, di fama sinistra, abitata da indigeni ostili, covo di feroci pirati e nascondiglio di sette misteriose.
Ma l'isola era tra gli empori più fecondi sulle rotte utilizzate dalle navi della Compagnia delle Flegee Occidentali, con il suo porto coloniale e fortificato.
Qui dunque vivevano ricchi mercanti Afragolignonesi e vi era stanziata un'unità militare agli ordini del governatore.
I furiosi acquazzoni generati dalle immensi masse di vapori spinte sull'isola si erano ormai esauriti ed anche il mare andava calmandosi, con onde che disordinate si urtavano e si infrangevano lungo gli scogli come ultime tracce dell'uragano.
La baia chiamata di Mare Morto racchiudeva l'ingresso al porto, oltre il quale, sui pendii erbosi del promontorio, sorgevano le diverse ville coloniali di proprietà di facoltosi mercanti, tutte intorno al castello governativo, dove dimoravano i militari.




+++

[Lady Gwen]

Il rumore del ferro battuto sull'incudine, pur dopo tantissimi anni mi penetrava le orecchie fin dentro il cervello.
Ting ting ting
Alzai gli occhi al cielo sperando che zio Gustav finisse presto.
Per carità, gli ero grata di come mi aveva cresciuta fino ad ora in mancanza dei miei, ma dover sentire quel rumore tutto il giorno tutti i giorni ti metteva davvero a dura prova.
Uscii sotto il sole cocente, per sistemare i fucili e le pistole sul tavolo, a disposizione dei pirati e di coloro che li avevano ordinati.
Molti avrebbero detto che un posto simile non era adatto ad una ragazza, ma io mi sentivo perfettamente a mio agio.
Non mi sarei vista da nessun'altra parte e con nessun altro lavoro, se non quello della fucina di zio Gustav.

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[Altea]

Mio padre, uno dei mercanti più facoltosi della Compagnia delle Flegee Occidentali, mi aveva raccomandato di non andare sul porto e sulla spiaggia sola.
Era impossibile, il profumo di salsedine mi inebriava, sapevo i pirati non erano galantuomini ma figuriamoci se mai ne avessi trovati, ero certa di non correre pericoli.
Eravamo appena sbarcati sicuri al porto mentre la mia famiglia era andata ad accomodarsi nel sontuoso palazzo a picco sul mare.
Io rimasi ancora a fissare il mare, eravamo arrivati sicuri e ancora in me vi era quel desiderio di solcare il mare con il nostro potente veliero.