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Vecchio 03-07-2011, 16.49.41   #1681
Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Ero rimasta seduta e in silenzio in quella sala, mentre ai nostri ospiti veniva offerta frutta e ogni sorta di prelibatezza. Tenevo gli occhi bassi, alzandoli soltanto di tanto in tanto su lord Icarius... e per tutto il tempo avevo continuato ad avvertire gli occhi di lui su di me, percepivo il suo sguardo fisso su ogni mio pur minimo gesto e respiro, su ogni mia espressione... eppure ciò non era affatto spiacevole: al contrario, era come una carezza quello sguardo silenzioso e, stranamente, esso infuse un’estrema calma nella mia mente piena di incertezza.
Poi uscimmo sulla terrazza.
Seguii in silenzio lo scambio di battute tra Layla e gli altri...
Lord Icarius continuava a chiamarmi ‘Talia’... ‘Talia’ mi ripetevo mentalmente, nel disperato tentativo di rammentare qualcosa... Talia, sua moglie...
Un brivido mi corse lungo la schiena e qualcosa di potente si mosse dentro di me a quel pensiero, ma mi sforzai di non farmi travolgere.
Le loro parole si facevano sempre più aspre, intanto, e i loro atteggiamenti secchi e definitivi.

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
“Grazie, Shezan, ma resta al tuo posto.” Annuendo Layla. “Vi ricordo che siete ospiti qui, milord.” Rivolgendosi a Icarius. “E riterrò voi responsabile per ogni atto di scortesia da parte dei vostri compagni.”
A quelle parole mi feci appena avanti...
“E’ più che giusto ciò che dici...” dissi gentilmente, sorridendo a Layla “Tutti loro sono ospiti qui! E niente è più sacro e prezioso dell’ospite che giunge ad impreziosire la nostra casa. Che siano qui per scelta o per caso, sono i benvenuti. Sono certa che sarai d’accordo anche tu!”
Dissi quelle parole quasi senza pensarci, senza sapere da dove erano giunte...
Un’altra immagine indistinta si fece allora largo nella mia mente, tra quella nebbia...

“Ricordalo sempre, figlia mia, l’ospite è sacro, egli è ciò che rende preziosa la nostra casa. Offrirai sempre tutto ciò che di meglio possiedi a colui che giungerà a chiederti ospitalità, offrirai un tetto, un giaciglio, del cibo...”
“Si, padre!” annuii.

Socchiusi gli occhi un momento...
Mio padre... per un istante avevo visto il volto dell'uomo che doveva essere mio padre, ma poi la nebbia l’aveva subito portato via...
Misi da parte quell’idea per il momento e mi voltai verso il cavaliere che aveva chiesto di parlarmi...
“Vi prego, milord...” dissi a lord Icarius, sorridendogli e sollevando appena una mano verso di lui perché la prendesse “Sarò felice di seguirvi dove volete e di vedere ciò che desiderate mostrarmi!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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Vecchio 04-07-2011, 02.24.00   #1682
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Per certe donne” disse Guisgard a Melisendra “la bellezza può essere una maledizione… e così è stato per mia madre…” sorseggiò altro vino “… come può esserlo per certi uomini l’abilità con la spada…” la fissò anche lui negli occhi “… un cavaliere spesso non possiede casa, meno ancora affetti… i cavalieri erranti e romantici dei poemi e dei romanzi non esistono nella realtà… come molte altre cose racchiuse nei versi e nella prosa dei cantastorie…”
Restò un attimo in silenzio e poi si alzò.
“Uriel è un bambino fortunato perché è amato sopra ad ogni cosa… com’è giusto che sia…”
Sorrise all’improvviso, come era solito fare col suo sorriso che usava come arma, come se fosse una corazza o uno scudo “… beh, io non credo chiuderò occhio stanotte e forse voi dovreste dormire, milady… e siccome un cavaliere non può compromettere una dama, non potrò, credo, invitarvi con me a vedere la meravigliosa Luna di stanotte.” Le fece l’occhiolino.” Mi farò dunque un giretto in questo pittoresco luogo… col vostro permesso, s’intende…"
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Ultima modifica di Guisgard : 04-07-2011 alle ore 02.37.37.
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Vecchio 04-07-2011, 02.56.41   #1683
Melisendra
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Melisendra sarà presto famoso
Risi.
"Sono già abbastanza compromessa! Avete forse dimenticato che mi avete portata in una casa di piacere? Questa formalità non è necessaria... inoltre la reputazione è una cosa di cui si preoccupano altre dame... non io." Sorrisi.
"Non temete, qui sarò al sicuro." Stropicciai i cuscini e li sistemai meglio.
"Tenterò di chiudere gli occhi, anche se temo che Orfeo si farà attendere... Buona passeggiata al chiaro di luna!"
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Vecchio 04-07-2011, 03.31.38   #1684
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard sorrise e mostrò un vistoso inchino a Melisendra.
Lasciò allora la ragazza a riposare e lui raggiunse uno dei balconi del palazzo.
“Sei l’unico a restare da solo, stanotte…” disse qualcuno alle sua spalle “… cosa insolita per questo luogo…” aggiunse Rachel.
“Anche tu lo sei…” sorrise Guisgard “… ma forse non lo siamo per gli stessi motivi.”
“Ah, no?” Sorrise anche lei. “Chissà, non si potrebbe mai dire…”
“E’ facile a dirsi…” fece Guisgard “… dimmi perché lo sei e vedremo.”
“Sono sola perchè posti come questi” rispose Rachel “sono i più insopportabili per chi è solo…”
Guisgard si voltò a fissare la luna.
“Stasera sei anche tu enigmatica come la Luna…”
“Credi? Eppure tu dovresti comprendermi meglio degli altri…”
“E perché mai?”
“Fino a quando resterai qui?” Chiese la donna, cambiando discorso.
“All’alba ripartiremo… dopo aver preso la spada…”
“Guis…” si voltò a fissarlo lei “… sta attento, ti prego… ho fatto un brutto sogno l’altra notte…”
“Schhhh…” posandole dolcemente la mano sopra le sue labbra “… sai che non amo le parole di cattivo auspicio…”
“Guis, la lascerai qui?”
“No, ovvio che no…”
“E dove la lascerai allora?”
“Spero in un mondo più sicuro…”
“Perché?”
“Ti ho già raccontato di come mia madre mi parlava sempre di Lancillotto, vero? Ecco, non posso fare a meno di aiutare i deboli.” Scherzò lui.
“Guis… ti prego… raccontami una delle tue storie… fa che sia bellissima… bellissima, tanto da illudermi che possa essere vera… almeno fino all’alba…”
“Conosci la storia di Aifa?” Domandò Lui.
Lei lo fissò.
“Già, immaginavo…” sussurrò rientrando dentro.
“Dove vai?” Gridò lei.
“A cercare gli spiriti…” sorrise “… ma non capiresti…”

Melisendra sentì la porta aprirsi e vide Gavron correre verso di lei.
Ad un tratto un grido e qualcuno afferrò il bambino.
“Dov’è la spada!” Chiese Gouf portando la spada al collo del piccolo. “Dimmelo e farà la stessa fine dell’altro bastardo!”
Ed indicò Uriel a terra in una pozza di sangue.
“Dimmi dove si trova la spada!” Urlava delirando Gouf. “Dimmelo!”

Melisendra si destò di colpo, gridando per la paura.
“Ehi, è solo un brutto sogno, su!” Disse Guisgard accanto a lei, attratto nella saletta dalle grida della ragazza.
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Vecchio 04-07-2011, 04.16.22   #1685
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Annaspai, cercando di riemergere da quell'incubo.
Aprii gli occhi e trovai Guisgard accanto a me, che mi fissava.
Mi tirai su e ripresi a respirare normalmente, ma ero ancora scossa.
"Come vorrei che fossero solo incubi, a volte temo che siano... messaggi. Mi dispiace avervi messo in allerta..."
Presi una coppa e mi versai dell'acqua. La bevvi lentamente.
"E' già l'alba?" chiesi. Mi diressi verso una tenda e la scostai. Si vedeva un chiarore lontano.
"Devo vedere la spada al più presto..." mormorai, persa nei miei pensieri, mentre cercavo di tenere a bada le paure che quel sogno aveva risvegliato.
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Vecchio 04-07-2011, 04.28.47   #1686
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard annuì.
Fece segno a Melisendra di seguirlo e raggiunsero una camera intrisa di fortissime essenze di gusto orientaleggiante.
Ad attenderli vi era una bellissima donna.
“Sembra dobbiamo dirci addio…” disse Rachel a Guisgard.
Spostò allora un pannello da una delle pareti e scoprì una sorta di piccolo vano, appena sufficiente per conservare una spada.
“Ecco…” porgendo la spada a Guisgard “… il mio compito è finito… fissò per un momento Melisendra.
Guisgard prese l’arma dei Taddei.
“Grazie, Rachel…” mormorò “… ti sono debitore…” e si avvicinò come per darle un bacio, ma la donna scostò il viso.
“Sai bene che questo mestiere richiede due semplici regole…” sussurrò lei “… mai un bacio…”
“Già…” sorridendo malinconico Guisgard “… e mai innamorarsi… spero di rivederti, un giorno…”
“Addio, Guisgard…” mormorò lei con voce ferma. “Ora andate via…” aggiunse fissando Melisendra, poi la spada ed infine di nuovo Melisendra.
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Vecchio 04-07-2011, 05.31.16   #1687
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Ero rimasta in disparte, fino a quando la spada non fu consegnata a Guisgard.
Poco prima di andarcene mi rivolsi alla donna che l'aveva custodita e che continuava a lanciarmi occhiate insistenti.
"Vi ringrazio per averla custodita... vi sono grata per tutto quello che avete fatto... questo luogo è stata un'insperata oasi di pace." Le rivolsi un cenno di saluto e ce ne andammo.
Mi trattenni a stento dal prendere la spada, soprattutto perché ne temevo gli effetti. Sempre che fosse ancora tenacemente decisa a respingermi.
"E ora dove andremo? I miei spiriti non sono ancora tornati, staranno seguendo quel mendicante... e ora dobbiamo aspettare che torni da noi per indicarci il luogo dello scambio."
Eravamo in strada e la luce del sole si rifletteva sulle pietre degli edifici. Guardai Guisgard, aspettando una risposta.
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Vecchio 04-07-2011, 05.38.48   #1688
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“Torneremo da Gavron” disse Guisgard “perché lì è isolato e si sentono al sicuro… vedrete che in breve si mostreranno per lo scambio…” fissò nervosamente la strada “… è ovvio che non ci lasceranno in vita, né noi, né tanto meno Gavron… sappiamo che Parusia finirà in mano loro e quindi avranno già deciso di ucciderci…” strinse la spada.
“Sto vendendo Capomazda ai suoi carnefici…” pensò “… ma non ho altra scelta, per ora…”
“Ecco la casa di Gavron,.” Indicò. “Se davvero i vostri spiriti tengono a voi, allora che si mostrino ora.”
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Vecchio 04-07-2011, 06.04.28   #1689
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Durante tutto il tragitto tacqui.
Non mi rispondevano. Pensai che fossero semplicemente indaffarati col compito che avevo loro affidato. Ma, una volta vicini a casa di Gavron, li sentii. Qualcosa mi avvolse, come una coperta, un amorevole brezza estiva o un raggio di sole che illumina una stanza. Erano lì. Non erano nè inquieti, nè preoccupati. Ma non erano soli.
"Li sento... e non sono soli..." Mormorai, fermandomi.
"Non possiamo dargli la spada... dobbiamo tentare... io non posso usarla, ma voi sì!" Avvicinai la mano alla spada, ma la sentii respingermi. "Posso pensare io a proteggere Gavron, ma voi dovrete usarla, quando se ne presenterà l'occasione... e senza sbagliare il colpo..."
Presi un respiro profondo e mossi un passo in direzione della casetta.
L'uscio era accostato. Non ricordavo di averlo lasciato così.
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Vecchio 04-07-2011, 06.15.04   #1690
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Guisgard annuì a quelle parole di Melisendra.
Aveva Parusia che scendeva lungo il fianco sinistro.

“Perchè quella spada pende così? Tirala giù!” Disse il maestro.
“Perché?” Chiese Guisgard.
“Perché la spada deve scendere naturale, in modo che il braccio non si tenda del tutto per estrarla.” Rispose il maestro. “Questo è essenziale quando hai la possibilità di menare un solo fendente... da come porterai la spada dipende la tua sopravvivenza...”

Si avvicinarono alla casa.
L’uscio era aperto.
Guisgard fissò Melisendra ed entrò.
“Ottimi questo pane e questo miele!” Esclamò l’orrendo e deforme mendicante, che stava ad attenderli nella loro cucina. “A saperlo vi avrei raggiunto prima. Avete con voi la spada?” Chiese mentre masticava a bocca aperta il suo indegno pasto.
“Dov’è Gavron?” Domandò Guisgard. “Voglio prima vederlo!”
“Oh, non è molto lontano… datemi la spada!”
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