02-12-2015, 20.23.46 | #1701 |
Cittadino di Camelot
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"Capitano, non sei in condizioni di dare ordini... E se qui c'è qualcuno che fa il doppio gioco, quello sei tu. Tu e il tuo amico avete rubato un aereo militare, l'unico prototipo dell'unica arma capace di sconfiggere l'esercito di Canabias. Io faccio parte dei buoni, non dei rinnegati come te e Orko. Per colpa vostra la guerra è destinata a durare a lungo, ci saranno altre migliaia di morti che peseranno anche sulla vostra coscienza. Senza quell'aereo, il Gufo Nero avrà la meglio... Io appartengo all'esercito regolare di Afralignone, e a Capomazda hanno scelto me per ritrovare la Freccia d'argento... Come vedi, e come puoi vedere anche tu, Diana, non sono io la cattiva..." terminai sempre tenendo sotto tiro Guisgard.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
02-12-2015, 21.02.14 | #1702 |
Disattivato
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Trasalii alle parole del passante.
Addio serata tranquilla. Alzai gli occhi al cielo. Anche se non avevo la mia divisa, difendere quella città era mio dovere, e non riuscivo ad essere indifferente. Magari era solo un banale incendio, ma poteva essere più grave e non potevo commettere leggerezze. "Andiamo..." Feci cenno ad Anty "Andiamo a vedere che succede.." Con una smorfia, per poi sospirare "In macchina arriveremo prima di tutta questa gente a piedi, e potremo capire che cosa è successo, se c'è da preoccuparsi o meno.." Annuii. |
02-12-2015, 21.20.57 | #1703 |
Cittadino di Camelot
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I buoni, eppure ci stava puntando una pistola addosso, e il suo amico mi aveva chiaramente minacciata. Quella donna non aveva capito nulla, e le sue parole lo dimostravano. Stava accusando Guisgard di qualcosa che non era mai successo e sembrava non voler ascoltare ragione.
" Pensa Dacey, pensa" << Era con me>> esclamai senza riflettere, avrei detto di tutto pur di convincere l'attrice a lasciare andare entrambi. << Era con me... >> ripetei con maggiore sicurezza, << eravamo insieme, nella mia stanza>> e lanciai uno sguardo d'intesa a Gaynor, come quelli che mia sorella Marian riservava a me quando mi raccontava dei baci con il suo promesso sposo, << quando hanno avuto inizio i bombardamenti...>> la mia mente viaggiava rapida, lasciando fuoriuscire le parole senza timore, dando libero sfogo alla fantasia, << sembrava che la taverna potesse crollare da un momento all'altro e... E lui mi ha stretta tra le sue braccia e ha detto che se fossimo morti, almeno saremmo stati insieme. Solo quando non abbiamo sentito più suoni siamo usciti, per aiutare i feriti. Quindi non vedo come può aver a che fare con l'aereo Guisgard, nessuno ha il dono dell'ubiquità >> Terminai e per avvalorare le mie parole strinsi la mano al militare. Avevo detto una bugia ma speravo sembrasse realtà
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02-12-2015, 22.43.17 | #1704 |
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Camminavamo in fretta ma mi fermai sentendo un uomo fare comizio..era quel Agian..calma Altea, lo so lo ammazzeresti per porre fine alla sua inutile vita ma saresti come loro.
I legionari...stava cercando di mettere il popolo di Evangelia contro i legionari, se ci fosse riuscito sarebbe stata una disfatta. "Poeh, ritorna in taverna per favore...tira una brutta aria..dì a Leones e Fines di non preoccuparsi..Leones sa che so cavarmela" sorrisi a quelle parole, Poeh non era adatto a stare qui, avevo capito non erano dei coraggiosi. Lo congedai e accertatami si stesse avviando alla taverna continuai il cammino, e ad un tratto vidi delle rocce, il tramonto che diveniva sera di colore rosso ma il fuoco e la poca luce rimasta mi fecero vedere ciò che accadeva...un capannone in fuoco, delle persone. Mi acquattai scendendo piano, mi misi a terra come quando scappai da Canabias fuggendo, come un militare strisciando come un serpente..mi misi dietro a un cespuglio..sentivo voci concitate, poi vidi un uomo da dietro e vicino vidi Diana, riconobbi Guisgard e la donna che stava bevendo un drink con lui..mi feci più avanti strisciando e mi posi dietro a un' auto e guardai da dietro..ma come sembravano in sintonia in taverna..ora sembrava lei lo minacciasse? Ma alzandomi vidi un uomo legato e mi guardava..sembrava chiedere qualcosa..lo avevano imprigionato..poi vidi delle donne arrivare..non potevo lasciare quell' uomo in quello stato..e certo Guisgard e Diana non avevano una macchina del genere. Feci cenno lui di stare zitto, non muoversi ed agitarsi ed aprii piano la porta lato passeggeri per mettermi a bassa testa nel lato di guida...beh, il mio presunto amore di Capomazda oltre avermi insegnato a come un militare strisciava per le nostre scappatelle mi aveva pure insegnato a come..unire dei fili sotto una macchina per metterla in moto..oh, non la avrei rubata, la avrei restituita al proprietario, ma dovevo liberarlo..e qui vi erano troppe pistole, non potevo sparare..avrei rischiato la vita. Misi in moto la macchina fortunatamente..bastava allontanarsi di poco e non scappare. Quando fui a una certa distanza presi il pugnale dalla scollatura e liberai l' uomo..."Presto fuggite...seguitemi" e lo presi per mano lasciando l'auto e portandolo sopra una piccola dunetta piena di cespugli, ma sempre a raso terra...l'uomo sembrava un pilota. Dietro i cespugli mi asciugai il sudore.."Ho pensato non foste uno di Canabias..ma cosa succede..perchè pure Diana e Guisgard sono in ostaggio? Sono preoccupata..in città ho sentito un uomo, Agian, ha detto tutto questo è colpa dei legionari e stanno arrivando qua..se troverà un legionario lo faranno fuori, io non ne ho visti ma questo uomo vuole eliminarli, è uno di Canabias di certo..io vi ho salvato..ma mi sembrate scaltro..stavolta mi affido a voi" e lo guardai sorridendo mentre estraevo la pistola per precauzione.."Oh no, non mostro la giarrettiera agli sconosciuti...è per un buon fine spero".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
03-12-2015, 17.59.24 | #1705 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Capitolo VII: Singolar tenzone nei cieli
“Questi non sono i cinesi che fondarono l'impero millenario, figli di una cultura senza Tempo. Questi sono comunisti.” (Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama) Lungo i corridoi del Palazzo della Memoria Storia, sede del governo di Canabias e luogo dove gli stati generali decretarono la fine della monarchia e proclamarono la nascita della repubblica, le note della sonata di Bach si rincorrevano e si diffondevano ovunque, tra i militari che sorvegliavano le varie sale ed i funzionari impegnati con le loro mansioni. Erano note dall'eco epico, incalzante, inquieto e assoluto. Ad un tratto uno degli altoparlanti chiamò Mizzar, il ministro della cultura. L'uomo allora scese da un'ascensore e si incamminò nel lungo corridoio, quasi seguendo il richiamo di quella musica. Giunse davanti ad una porta che si aprì, lasciandolo entrare. Il ministro restò allora in religioso silenzio, attendendo che l'altro uomo terminasse il suo assolo di Bach. “Ministro Mizzar...” disse Oxio, terminando di suonare “... come procede la nostra invasione di Afralignone?” “Se cadrà la rocca di Evangelia” rispose Mizzar “avremo libero accesso ai confini settentrionali di quell'impero.” “Perchè un borgo insignificante e protetto da dei mercenari” senza voltarsi Oxio “rallenta così i nostri piani di libertà? Perchè i nostri Valchiria non hanno ancora sterminato quel luogo e tutti coloro che in essi vivono?” “Accadrà molto presto.” Annuì Mizzar. “Tra non molto sarà Natale...” bevendo del vino Oxio “... sarà un trionfo marciare su Città di Capomazda quando i cattolici festeggeranno il loro Dio Redentore... nessuno però scenderà dal Cielo a salvarli.” Lasciò cadere a terra il bicchiere, che si frantumò. “Sul mio bicchiere vi erano le impronte del vinaio. Che sia mandato nei gulag.” “Si.” Con un ghigno Mizzar, per poi andare via. E Oxio riprese a suonare, avvolgendo l'intero palazzo con le sue note.
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03-12-2015, 18.11.05 | #1706 |
Cittadino di Camelot
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"No, non sono la vostra infermiera e, sinceramente, non ho idea di chi voi siate" disse Marwel. Non era sicura dell'identità di quel pilota e la spaventava il momento in cui gli avrebbero tolto le bende e l'avrebbe forse riconosciuto.
"Non siete in un semplice ospedale, ma in quello di un forte militare. Vi siete schiantato con un aereo... nemico" aggiunse senza lasciare la sua mano. Era terrorizzata da ciò che sarebbe accaduto di li a poco, poichè era certa che qualcuno avrebbe voluto parlare con lui prima o poi e forse non avrebbe creduto alla sua amnesia. "Non vi ricordate proprio nulla?" chiese guardandolo preoccupata.
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato. |
03-12-2015, 18.19.23 | #1707 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Reddas accennò una risata, più simile ad un ghigno però.
“Tranquilla...” disse a Gwen “... non mi accadrà mai nulla. Sono il miglior pilota del mondo e nessuno mi sta alla pari. Neanche Gufo Nero.” “Eh, che uomo audace!” Ridendo Goz. “Direi che simili scaramucce non sono da pilota.” Fermer a Reddas. “Mancare di rispetto ad una donna è poco cavalleresco.” “Sono un mercenario, non un cavaliere.” Replicò Reddas. “Risparmiatemi dunque la vostra filosofia, dottore.” “Certamente, tenente.” Sorridendo Fermer. “Ma questa è un'infermeria ed io ne sono responsabile, in quanto ufficiale medico. E come tale vi chiedo di portare rispetto ai miei collaboratori.” Reddas guardò lui, poi lei. “Il fatto che ve la portiate a letto” con disprezzo “non è affar mio. Io dico sempre ciò che penso.”
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03-12-2015, 18.25.31 | #1708 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tutto accadde velocemente.
Forse anche troppo, probabilmente. Altea con un colpo di mano prese l'auto e si allontanò, sebbene non di molto, in quanto il vecchio mercato dava da un lato verso il borgo e dall'altro nel deserto, dove andare equivaleva a morire. L'audace dama di Cherval però non aveva considerato che Orko era zoppo e dunque lentissimo nel muoversi. Altea infatti aveva raggiunto dei cespugli, ma il Rosso era invece rimasto fermo accanto all'auto. Il furto attirò l'attenzione di Hodog che lesto estrasse la pistola, ma sempre attento a tenere ferma Dacey, puntandola poi contro Orko. “Un passo e ti freddo.” Disse al Rosso. E quello si fermò all'istante. “Vieni qui e tieni le braccia bene in vista.” Ordinò Hodog. E Orko, naturalmente obbedì, raggiungendo, lentamente, i quattro, ossia Guisgard, Dacey, Gaynor e lo stesso Hodog. Intanto il militare fissava Dacey, per quella bugia che aveva detto a fin di bene. “Bene...” rivolto poi a Gaynor “... a quanto pare avete costruito un castello di carte, mia bella Mata Hari... non potevo certo essere io a rubare il vostro aereo, visto che ero piacevolmente impegnato altrove.” Col suo solito sorriso irriverente. Ad un tratto si videro i fari di un'altra auto che a tutta velocità veniva dal borgo. Si fermò davanti a loro e da essa scesero due uomini. Uno era Lucros.
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03-12-2015, 18.32.53 | #1709 |
Cittadino di Camelot
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Mentre speravo che la mia bugia funzionasse notai dei movimenti in lontananza, la macchina che si allontanava ma per troppo poco, l'uomo armadio che non si lasciava ingannare fermando i fuggitivi. Con sollievo notai Orko, almeno non era nel capannone in fiamme ma con sorpresa vidi la ragazza impicciona incontrata alla taverna. Ecco cosa pagava il suo ficcanasare. Ora anche lei era nelle mani di quei due.
<< Esatto>> fortunatamente Guidgard aveva avvalorato la mia storia, << lasciateci andare, non c'entriamo nulla in questa storia >> dissi alla bionda con fastidio. Ma ancora non sembrava finita dato che altre macchine ci raggiunsero.
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03-12-2015, 18.33.55 | #1710 |
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A quelle parole di Clio, Anty partì a razzo.
In strada vi era gente diretta verso il vecchio mercato, ma suonando il clacson a tutta forza l'auto delle tre legionarie si aprì un varco tra la folla e raggiunse in poco tempo il luogo dell'incendio. Le tre videro così il capannone avvolto da altissime fiamme. Ma davanti ad esso vi erano quattro persone: Guisgard, Dacey, Gaynor, Orko e l'omone Hodog. Un attimo dopo arrivò di gran carriera un'altra auto, da cui scesero due uomini.
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