05-07-2011, 03.15.51 | #1711 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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L’uomo fissò Melisendra per qualche istante, poi si avviò verso la penombra che racchiudeva quel luogo.
Toccò un punto preciso della cappellina e questa si spostò verso sinistra. Apparve allora un cunicolo sotterraneo e l’uomo fece segno di seguirlo. Così Guisgard e Melisendra si calarono in quell’oscuro luogo che sembrava assumere sempre più i tratti dell’anticamera degli inferi. Uno di quegli uomini aveva con sé una torcia che a stento illuminava la loro discesa. Quando l’aria si fece più densa e viziata, giunsero in un piccolo antro. Era semibuio ed umido. Davanti a loro si mostrò allora un corridoio. Lo imboccarono. All’improvviso apparve una leggera luce in lontananza. Proveniva da una piccola cella. Giunti, vi trovarono un uomo dal capo coperto, intento a scrivere qualcosa su un grosso volume. Nel vederli si alzò e si avvicinò al mendicante. Lo fissò per qualche istante, per poi spostare il suo sguardo su Melisendra. “La spada” disse rivolgendosi al mendicante “dov’è?” Guisgard spostò le vesti e la mostrò all’oscuro signore. “Dammela.” Guisgard allora obbedì. “Non ho più bisogno di te.” Fece l’oscura figura. Guisgard restò sorpreso e si mostrò titubante sul da farsi. “Vieni via con noi.” Disse uno di quegli uomini al mendicante. L’oscuro signore cominciò ad esaminare Parusia. “Si… è lei… è Parusia…” ammirando la perfezione del suo acciaio “… dov’è il cavaliere che era con te?” Chiese improvvisamente a Melisendra.
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05-07-2011, 03.36.15 | #1712 |
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"Il cavaliere l'aveva nascosta... ho dovuto aspettare che l'andasse a prendere per liberarmi di lui."
Mi avvicinai a lui. "Avevate ragione voi..." chinai il capo, "Non posso sopravvivere da sola... per questo ho insistito per riportarvi la spada. In fondo siete la cosa più simile a una famiglia che potrò mai avere..." Lo guardai come se fossi stata realmente pentita di tutto ciò ce avevo fatto. Mi concentrai per non lasciar filtrare nemmeno un po' delle emozioni che provavo. Non avrebbe sentito nè il mio odio nè la mia paura per la sorte di Gavron e di mio figlio. Di sicuro il bambino si trovava lì sotto da qualche parte.
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05-07-2011, 03.58.34 | #1713 |
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“Eppure avevi tentato di ingannarmi insieme a quello sciocco cavaliere…” disse tornando al libro su cui stava scrivendo prima del loro arrivo.
Riprese a scrivere. “Queste formule che sto trascrivendo sono potentissime…” mormorò l’oscura figura “… possono invocare alcuni degli arcidiavoli più potenti… secondo una tradizione molto antica, attraverso questo testo gli abitanti di Nolya invocarono il terribile demone Lanzarath per difendere la loro città dagli afragognesi… altri rituali sono capaci invece di dominare la mente degli uomini, tanto da far ammettere loro anche i più intimi pensieri…” alzò gli occhi e la fissò “… potrei adoperarli per leggerti dentro e sapere se posso o meno fidarmi ancora di te…” un ghigno apparve sul suo viso “… ma fortunatamente abbiamo un’occasione che ci permetterà di svelare questa cosa, senza il bisogno di scomodare le forze degli inferi…” Suonò il piccolo campanello di ottone che aveva sul tavolo e subito lo raggiunse uno dei suoi. “Prepara quel piccolo bastardo…” ordinò al suo fedele, senza alzare mai gli occhi da Melisendra “… la nostra incantatrice ne farà il suo prossimo pasto…”
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05-07-2011, 04.24.17 | #1714 |
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"Mi stavo giusto domandando cosa ne avreste fatto, ora che non vi è di alcuna utilità..." sospirai. "Bè, è un piccolo prezzo per tutto ciò che è avvenuto in questi anni..."
Mi rivolsi a Guisgard. "Portate qui il bambino." Mi domandai cosa stesse pensando. Forse stava pensando che ero fin troppo a mio agio in quel mondo oscuro e contorto. Mi sedetti sulla sedia di fronte al mio signore e posai una mano sui libri. Ne presi uno e lo sfogliai. "Vedo che continuate a collezionare queste opere... vi serviranno per liberarvi di coloro che stanno assediando la città, una volta che avranno portato a termine il loro compito di distruzione..."
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05-07-2011, 04.39.24 | #1715 |
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“Può darsi…” disse l’oscura e malvagia figura fissando Melisendra “… può darsi…”
Guisgard, intanto, era con gli altri per portare Gavron al loro signore. “Dove si trova?” Chiese all’uomo che gli era a fianco. “Dove l’abbiamo rinchiuso dopo averlo portato qui.” Giunsero in una stanza semibuia, dove vi era una piccola figura che mangiava avidamente. “Andiamo, forza!” Ordinò uno di quegli uomini. Subito quella smise di magiare e uscendo dall’ombra si mostrò a loro. Guisgard lo fissò con un impeto che gli scosse il cuore. Era Gavron. Appariva stanco ed affaticato. Aveva le mani legate ed i vestiti sporchi e maleodoranti. Poco dopo si presentarono all’oscuro signore. Nel vedere la ragazza, Gavron sgranò gli occhi ed ebbe un sussulto. Ma non disse nulla. Forse era troppo stanco e fiaccato nello spirito per poter parlare. “Bene, lasciateci soli.” Disse l’oscuro signore. Melisendra restò così sola con Gavron ed il suo antico padrone.
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05-07-2011, 05.14.26 | #1716 |
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Appena lo vidi barcollare verso di noi sentii una morsa al cuore.
"Fate rimanere il vostro servo... qualcuno dovrà portarlo via quando avrò finito..." Mi avvicinai a Gavron e gli accarezzai il volto stanco e sporco. Lanciai un'occhiata nervosa in direzione della spada. Presi Gavron in braccio, era così debole. Posò la testa sulla mia spalla e poi guardai la figura incappucciata. "Ricordate la storia di Aifa?"tergiversai, tornando ad accarezzare il piccolo Gavron, esausto "Fin dove può arrivare la fame d'amore e di libertà..." Radunai gli spiriti. C'erano delle fiaccole appese ai muri e una candela sul tavolo. Ero quasi pronta. Guardai Gavron e lo sentii esausto.
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05-07-2011, 05.43.06 | #1717 |
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“Decido io cosa ne sarà del suo cadavere.” Disse l’oscuro signore a Melisendra.
Fece allora cenno agli altri di uscire, ma Guisgard restò perplesso ed immobile. “Cosa fai?” Chiese uno degli uomini. “Andiamo, via!” Ma Guisgard restò immobile. L’oscuro signore lo fissò. Il falso mendicante tradì allora nervosismo. “Cosa fai ancora lì? Ti ho detto di andare via con gli altri!” Guisgard fissò allora prima Melisendra e poi Gavron. “Forse il tuo stesso fetido ti ha dato alla testa!” Prendendolo per un braccio uno di quegli uomini. “Lasciamoli soli!” “Al diavolo!” Esclamò Guisgard, tirando a se quello che gli teneva il braccio e colpendolo forte. Un attimo dopo tutti furono su di lui. Il cavaliere allora cominciò a divincolarsi, tentando di avere la meglio sui suoi assalitori. Ad un paio fracassò la testa, mentre ad altri due ruppe una sedia di legno sulla schiena. Ma nel bel mezzo della rissa, uno di loro lo colpì alle spalle, facendogli perdere i sensi. “Maledetto…” ansimò colui che l’aveva colpito, mentre gli dava un forte calcio nello stomaco, nonostante fosse ormai a terra senza conoscenza “… ma cosa gli è preso?” L’oscura figura si chinò sul mendicante, ma l’incanto di Melisendra celò il suo vero volto. “Un pezzente che si batte come un cavaliere…” mormorò un altro di loro “… che il diavolo lo porti!” “Rinchiudetelo.” Ordinò il loro padrone. “Mi occuperò di lui dopo.” Portarono allora via il falso mendicante. L’ultimo però di quegli uomini, col volto coperto da tatuaggi e con indosso una lunga tunica chiara, avvolse Parusia in un velo, come gli era stato ordinato dal suo signore e la prese con sé. “Molto strano…” mormorò l’oscuro signore fissando Melisendra “… mettevo in dubbio la tua fedeltà ed invece a tradirmi è stato uno dei miei più fedeli servitori…” di nuovo quel ghigno “… avanti, cibati di questo bambino e dimostrami la tua lealtà…” le disse.
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05-07-2011, 06.13.40 | #1718 |
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Accarezzai il bambino e mi voltai, dando le spalle a quell'uomo malvagio.
"Dormi... " gli sussurrai. Sentii il suo corpo diventare molle tra le mie braccia e appesantirsi. Invece di sottrargli la vita guardai verso le ombre dei miei spiriti e gli chiesi aiuto. Soffiai dentro a Gavron un po' delle mie energie. Il suo volto sereno ricadde all'indietro. Se respirava era impercettibile. Non sapevo cosa avessero fatto, ma avrebbe potuto sembrare morto. Lo posai sul pavimento e rimasi a guardarlo.
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05-07-2011, 06.25.50 | #1719 |
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Il malvagio signore fissò Melisendra ed ogni suo piccolo gesto.
“Molto bene…” disse appena l’incantatrice lasciò a terra il corpo di Gavron “… ora ti sentirai sicuramente meglio… hai tratto la giusta energia da quell’insignificante essere… molto bene…” chiamò di nuovo i suoi servitori e diede ordine di condurre via quello che credeva essere il cadavere di Gavron. “Cosa ne facciamo, signore?” “Datelo in pasto ai ratti.” Rispose il signore. “E tu, mia cara, se vuoi, puoi andare via… come vedi io le mantengo sempre le mie promesse.” Diede allora ordine ad un paio dei suoi di accompagnarla fuori da quel posto.
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05-07-2011, 06.33.43 | #1720 |
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"Grazie, mio signore..." mi inchinai e poi presi in braccio il piccolo Gavron.
"Penserò io a lui... lo seppellirò lontano da qui." Sembrava una bambola di pezza. "Una volta sistemata questa faccenda tornerò e sarò ai vostri ordini..." Pensai a Guisgard, rinchiuso chissà dove, e alla spada, che era stata avvolta in un drappo e portata via. Ero concentrata sul mantenere la vita nel corpo di Gavron celata agli occhi di tutti. Mi incamminai lungo il corridoio, ma non dimenticai di guardarmi intorno. C'erano cunicoli e porte. Dove diavolo era Guisgard?
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