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#1741 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea e Thomas arrivarono nella casa del vescovo e furono subito condotti in una sala, in attesa di essere ricevuti.
“Ciò che tu credi di quel tipo” disse Thomas a sua sorella “non ha alcuna importanza. Resta un mercenario. Forse avrà imparato i modi per confrontarsi con degli aristocratici, ma saranno senza dubbio falsi. Come falso è il suo onore. E non mi interessa ciò che dici. Non voglio che tu veda più quel tipo. Intesi? Ah, a proposito... non mi piace neanche il modo in cui tratti il duca Gvin... lui è davvero un nobile e merita rispetto. Sembra nutrire simpatia per la nostra causa e questo deve essere un onore per noi. Inoltre averlo come amico garantirà alla nostra famiglia un potente alleato.” In quel momento il vescovo entrò nella sala e salutò con cordialità i suoi due ospiti.
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#1742 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“In verità” disse Guisgard a Clio “di risultare simpatico ai tuoi uomini non è tra le mie priorità.” Facendole l'occhiolino. “Anzi, se potessi scegliere, preferirei di gran lunga entrare nelle grazie del loro comandante.” La guardò per un momento per poi sorridere. “Ah, naturalmente se mi è consentito dirlo, milady.” Rise appena.
Poi, a ciò che la ragazza raccontò in seguito, il cavaliere ebbe un sussulto. “Un fischio?” Stupito. “Strano... la medesima cosa dice anche Mime... anche lui parla di un fischio e come te ora anch'egli afferma che si tratta di una sorta di richiamo per quell'animale...” restò pensieroso “... non avevo dato credito alle sue parole perchè è quasi sempre brillo... ma ora che mi parli anche tu di questo fischio...” guardò poi il cielo, come a voler cercare una possibile spiegazione a tutta quella faccenda che diveniva sempre più misteriosa “... comunque, tornando a ciò che mi hai chiesto in precedenza riguardo al piano...” la guardò tutta “... si, non è malvagia l'idea di voler attirare di nuovo la bestia... e concordo che ti ci vuole un abito più consono... come quando ingannammo Gufo ed i suoi, rammenti?” Rise di gusto. “Beh, siamo nel posto giusto, no? In questo mercato troveremo ciò che ci serve... compreso quel certo regalo... in pratica due piccioni con una fava.” Le fece ancora l'occhiolino. Girarono allora per i banchi, tra oggetti di ogni tipo, cibi tipici del posto e vini pregiati. “Fa finta di nulla...” sussurrò ad un certo punto il cavaliere a Clio “... c'è un tipo che ci sta seguendo da un po'... scommetto qualsiasi cosa che è uno dei tirapiedi di quel Gvin... sii naturale e non voltarti indietro... cercheremo di seminarlo...” I due falsi sposi continuarono a girare fra quei banchi, fino a quando Guisgard notò una piccola bottega all'angolo di una via. E senza pensarci su, presa Clio per mano, entrò con lei in quel luogo. E una volta dentro guardò fuori in strada attraverso una piccola finestra. “Sembra che l'amico si sia perso tra la folla...” mormorò compiaciuto. “Oh, salute a voi, ragazzi!” All'improvviso una voce. “In cosa posso servirvi?” Era un vecchietto. “Nella mia bottega troverete l'occorrente per ogni vostro desiderio!” “Ecco, noi...” fece il cavaliere. “Avanti, in cosa posso servirvi?” Entusiasta il vecchietto. “Fatemi indovinare... freschi sposi, vero?” “Beh, in effetti si...” annuì Guisgard. “Ottimo!” Esclamò il vecchietto. “E scommetto vi occorrono abiti per la festa cittadina, giusto?” “In verità è proprio così.” Sorridendo il cavaliere. “E vi dirò che avevo proprio bisogno di qualcuno come voi.” “Davvero?” Sorridendo il vecchietto. “Si.” Rispose Guisgard. “Perchè, dovete sapere, abbiamo girato tutta la città, senza però riuscire a trovare ciò che ci occorre. Ed io non sopporto che i desideri di mia moglie restino irrealizzati.” “Oh, che uomo romantico avete sposato, ragazza mia!” Il vecchietto a Clio. “Anche perchè...” prendendolo sottobraccio Guisgard “... vi rivelerò un segreto...” “Mi piacciono i segreti!” “Ebbene...” fingendo di parlare all'orecchio del vecchietto il cavaliere, ma fissando Clio “... io ho vinto questa splendida ragazza, sapete?” “Per Bacco!” Meravigliato il vecchietto. “Già...” con fare teatrale il cavaliere “... sono infatti un noto e temuto mercenario. Un giorno un nobile re mi chiamò per liberare il suo reame da alcuni cavalieri rinnegati... io naturalmente scacciai quei traditori ed il re, che sebbene nobilissimo era divenuto col tempo anche poverissimo, non avendo oro a sufficienza nelle sua casse mi donò il suo tesoro più prezioso...” ed indicò Clio. “Che storia epica e romantica!” Entusiasta il vecchietto. “Si, lo penso anche io.” Annuì Guisgard. “E vedendola quel giorno, me ne innamorai perdutamente. Ora però non voglio che sia legata a me solo per dovere e per questo, allora, faccio di tutto per conquistare il suo cuore. Ci riuscirò secondo voi?” “L'amore, ragazzo mio, va meritato e conquistato!” Sentenziò il vecchietto. “Come tutte le cose preziose!” “Avete perfettamente ragione!” Esclamò il cavaliere. “Avanti, ditemi cosa vi occorre!” Sicuro di sé il vecchietto. “Beh, mia moglie è una donna straordinaria, sapete?” “Non ne dubito, amico mio!” Annuendo il vecchietto. “Ella infatti non è solo bellissima” fece Guisgard “ma nutre una spiccata ammirazione verso le eroine di poemi e romanzi. Ed io allora voglio acquistare per lei qualcosa di degno.” Il vecchietto apparve divertito. “Qualcosa, non so...” continuò il cavaliere “... magari di speciale, anzi di magico... del tipo... l'abito che indossava Arianna il giorno in cui Teseo sbarcò a Creta... o quello con cui Medea accolse Giasone al suo arrivo nella Colchide... o meglio ancora, quello che aveva indosso Clorinda quando Tancredi la vide per la prima volta sotto le mura di Gerusalemme... insomma, qualcosa capace di avere l'effetto di un incantesimo, di un filtro d'amore!” Voltandosi poi divertito verso Clio. “Credo di avere ciò che fa per voi...” disse il vecchietto “... aspettatemi qui...” e si recò nel retrobottega. “Visto?” Guisgard a Clio. “Ora avrai un abito per il nostro piano di stanotte. E magari ci porterà fortuna come quella notte...” sorridendole “... quella in cui ingannammo Gufo Scarlatto ed i suoi scagnozzi...” si avvicinò alla ragazza e restò a fissarla negli occhi, divenendo di colpo serio “... la notte di quel bacio...” “Eccomi a voi, ragazzi!” Tornando il vecchietto e mostrando loro un bellissimo abito bianco e leggero, impreziosito da seta e argento, con ampi bottoni variegati da gemme di pasta vitrea colorata. “Quest'abito è magico davvero, sapete?” “Magico dite?” Guardando l'abito Guisgard. “Perchè mai?” “Perchè con questo indosso” narrò il vecchietto “la tradizione vuole che la regina Giovanna d'Angiò, sovrana di Napoli e regnante di diritto su Cipro e Gerusalemme, incontrasse segretamente il suo amante, il formidabile Gran Siniscalco del regno Niccolò Acciaiuli.” “Allora fa davvero al caso nostro quest'abito.” Prendo il vestito Guisgard. “E sono certo ti donerà meravigliosamente, piccola.” Guardando Clio. ![]()
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#1743 |
Cittadino di Camelot
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Le due bambine fantasma si lamentavano con me…..gemevano e non volevano essere abbandonate. Me lo dicevano nella mia mente.
“No…no non vi lascerò sole” sussurrai a loro e a me stessa. “Jack, ti posso chiedere un favore?.....Potresti rimanere qua a Tylesia per conto mio? Vedi in questi giorni io e Riccardo abbiamo incontrato molte anime che non hanno trovato la pace. Ieri ho incontrato due fanciulline bionde ormai morte da tempo, ma hanno bisogno di andare nel Regno dei Cieli. Adesso mi hanno “rimproverata” del fatto di non rimanere con loro. Ti prego, pensaci tu!....Mi sentirei realmente in colpa ad abbandonarle in questo modo!” dissi seria al mio fratello adottivo guardandolo nei suoi occhi cerulei. Ripresi a parlare: “In questo modo forse correrai meno rischi e farai una grandiosa e pia azione. Ti farò aiutare dalla Principessa Rachele di Azarath, la tua bella amata!”. Detto questo, mandai con la mente un messaggio di soccorso e di aiuto alla mia più grande amica. Usciti fuori dalla locanda, la trovammo già fuori. Sorrisi a quella donzella altera e seria dai capelli viola scuro, dalla pelle lunare, dagli occhi blu-viola e con una gemma rossa in mezzo alla nobile ed alta fronte. “Veloce e puntuale come al solito, Vostra Altezza!” esclamai abbracciandola. ![]()
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy ![]() ![]() ![]() Ultima modifica di Eilonwy : 13-05-2014 alle ore 17.54.55. |
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#1744 | |
Disattivato
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Risi appena a quelle parole del cavaliere.
"Temo che il modo migliore per entrare nelle simpatie del comandante, sia proprio conquistare la fiducia e la stima dei suoi uomini...". Per poco non sobbalzai: allora non ero pazza! "Ottimo, allora appena rientreremo da questa passeggiata romantica parleremo con Mime, e vedremo se questa informazione si rivelerà utile.." annuii "Sì, fare da esca l'altra volta ha funzionato.. ma il veleno no.." sospirai "Prego solo di non perdere un altro fratello..". Risi con lui al ricordo della nostra rocambolesca fuga dal covo dei veri Gufi. Mi limitai ad appoggiarmi al suo braccio alla notizia che qualcuno ci stava seguendo. Non avevo dubbi nemmeno io, era di certo un tirapiedi di Gvin, era davvero insistente quel tipo. Mi lasciai condurre docile all'interno della bottega, dove venne ad accoglierci un simpatico vecchietto. Per poco non scoppiai a ridere nell'ascoltare il racconto di Guisgard. Una principessa vinta come un banale trofeo? Certo, mi calzava a pennello. Ammira le eroine: ma senti un po'.. Una volta rimasti soli, fischiai in segno di approvazione. "Caspita..." mormorai, ridendo "E dimmi, funziona davvero tutto questo? Con le donne, intendo.. è così che cadono ai tuoi piedi quelle che... beh, che non sono in vendita?" sorrisi, maliziosa "Perché con quelle ho visto che te la cavavi bene, ma è troppo facile..". Ma poi mi accorsi che io stavo ridendo, ma lui era tornato serio. Non stava scherzando. Lo fissai negli occhi, per poi sorridere "Ti è proprio piaciuto quel bacio eh.." risi appena "Non fai che ricordarmelo!". Ma poi mi feci seria a mia volta "Quella non ero io.." senza staccare gli occhi dai suoi "Stavo recitando, ricordi? Quando hai avuto davanti la vera me non ti è affatto piaciuta, anzi... Non credere che abbia dimenticato: mi hai riso in faccia, mi hai umiliato davanti a tutta la città, ti sei preso gioco di me... Non fraintendermi.. hai fatto ammenda, non ci sono dubbi, mi hai salvato la vita un paio di volte... non nutro alcun rancore nei tuoi confronti solo... io sono sempre la stessa, non scambiarmi per quella che non sono, che non sarò mai.." . L'arrivo del vecchietto mi interruppe. Citazione:
Sorrisi a Guisgard, possibile che mi stessi addirittura divertendo? Non era poi così male, le donne erano famose per fare mille capricci. E io non potevo certo mettere l'armatura sotto quel delicato abito adulterino. E di andare senza coprirmi di ferro non se ne parlava nemmeno, se non avessi avuto l'armatura addosso due notti addietro, altro che cicatrice. |
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#1745 |
Cittadino di Camelot
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Rimasi silenziosa e sbigottita alle parole di Thomas, non ebbi il tempo di replicare e subitò arrivò il vescovo che ci salutò con cordialità.
Parlava con Thomas elogiandolo ma vide il mio viso rabbuiato e mi chiese cosa era successo guardando gli sguardi tra me e mio fratello. Mi sedetti su una sedia e guardai il vescovo e Thomas sospirando..."Eminenza, mi dispiace rovinare questa..atmosfera gioiosa tra voi e mio fratello, ma io penso Thomas sia cambiato dopo questa guerra..egli non fa altro che ordinarmi che devo fare e non devo fare, con chi devo parlare e chi devo frequentare..nemmeno i miei genitori usavano tale severità." Raccontai allora il fatto di quel cavaliere e dei mercenari e l'odio che Thomas ora provava per lui e di come si era alleato con Gvin..."Vi rammentate, eminenza, parlai di quel cavaliere giorni fa dicendovi lo spacciai per mio cugino ma per via di lady Gertrude e voi mi consigliaste di raccontare tutto a milady...ecco, magari posso essere io una visionaria ma lady Gertrude è donna attenta a ogni particolare, e mi sembra strano pure lei vi sia cascata allora, non si sia accorta come dice Thomas è un mercenario o addirittura un assassino..anzi una domestica meravigliata mi disse, addirittura, milady gli diede la benedizione prima se ne andasse, ed era dispiaciuta della sua partenza e che avrebbe pregato ogni giorno la Vergine per lui...cosa che mi lasciò perplessa pure me, allora si dovrà informare milady" sorrisi ironicamente "che sta pregando inutilmente per un malvivente". Calò il silenzio nella sala, il vescovo guardava in modo serio prima Thomas e poi me..uno sguardo alquanto strano..ma forse era solo dispiaciuto per noi due. ![]()
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." ![]() |
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#1746 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“E sia...” disse Guisgard al vecchietto “... temo dunque che sia da scartare l'abito della regina Giovanna... a quanto pare io non posseggo il carisma dell'Acciaiuoli...” aggiunse sarcastico “... dite, avete qualche abito abbastanza ampio sotto il quale mia moglie possa nasconderci ben bene la sua cintura di castità?” Ridendo appena.
“Si, datemi un momento...” fece il vecchietto, per poi ritornare nel retro della sua bottega. “Non ti ho salvato la vita” voltandosi il cavaliere verso la ragazza “per sdebitarmi... quanto al duello mancato... beh, non avevo certo intenzione di prendermi gioco di te... non mi era mai capitato di dovermi battere con una donna e tu eri dannatamente veloce e agile, brandendo troppo animatamente la tua spada... diciamo che ritirarmi è stata una mossa strategica.” Facendole l'occhiolino. In quel momento tornò il vecchietto con un abito che sembrava soddisfare in pieno le richieste di Clio. “Ecco...” mostrando il vestito alla ragazza “... quest'abito lo preparai per una donna rimasta incinta... è ampio, ma con una sua certa eleganza... accomodandolo con una cintura alla vita vi starà benissimo.” “E non ha nessuna storia romantica quest'abito?” Chiese Guisgard. “Beh...” ridendo il vecchietto “... fu preparato in seguito ad un bel gesto di amore e passione... a dargli una storia romantica dovete pensarci voi ora, giovanotto!” Esclamò divertito. Il vecchietto allora piegò ben bene l'abito e lo chiuse in una scatola circolare. Guisgard pagò e dopo aver gettato un'occhiata all'esterno, per essere certo che non ci fossero altri segugi ad attenderli, uscì con Clio da quella bottega. “Per le donne serie” rivolgendosi alla sua finta moglie il cavaliere “non funziona proprio così.” Sorridendo ancora. “Voglio dire, non basta prendere loro un bel vestito e raccontare una storia romantica e verosimile... no, per una ragazza seria, come dici tu, di quelle cioè che non sono in vendita, occorre molto altro...” annuendo “... occorrono sogni... e non certo sogni qualsiasi, ma i loro sogni... perchè ogni donna, al di là che si venda o meno, ha dei sogni che sono unici e grazie al Cielo realizzabili. Il difficile per loro sta nel trovare colui in grado di rendere quei sogni appunto realizzabili. E secondo una discreta quantità di poeti, sparsi dall'antichità ai giorni nostri, esiste un solo uomo, per ciascuna donna, in grado di realizzare quei sogni.” Rise appena. “Fortuna che i tuoi non sembrano così complicati, visto questo abito che hai scelto.” Aggiunse divertito. Era ormai il primo pomeriggio e la città era ancora in festa per le celebrazioni dedicate all'Arcangelo Michele. Ovunque vi erano giovani festanti, venditori che dai loro banchi scrutavano i passanti in cerca di possibili clienti, pie donne che recitavano litanie dedicate ai Celesti Cori Angelici e saltimbanchi che si destreggiavano tra le viuzze di Solpacus. “Ripensavo alle tue parole nella bottega...” mormorò poi Guisgard mentre attraversavano la festa “... a quella che sei... a quella che sei veramente senza aver bisogno di fingere o recitare un ruolo...” la fissò “... è forse importante che io sappia come sei davvero? Perchè poi? Se tutto andrà bene e questa maledetta caccia alla bestia terminerà, ripartiremo ognuno per la sua strada e non ci rivedremo più probabilmente...” “Ehi, voi!” Chiamò all'improvviso un uomo seduto su un banco e interrompendo il cavaliere. “Perchè non mostrate il vostro valore alla bella ragazza che vi accompagna?” “Dite...” ironico Guisgard “... vendete forse prove d'Amore?” “Vedete quel bersaglio?” Indicando l'uomo lo sfondo oltre il suo bancone. “Ebbene, se fate centro, potete vincere un bel premio per la vostra bella!” “Che premio?” Domandò Guisgard. “Uno di questi bei monili.” Mostrando diversi ciondoli, alcuni anche preziosi ed antichi, in bella mostra accanto al bancone. “Non è difficile...” spiegò l'uomo “... io farò uscire una sagoma che si sposterà lungo lo sfondo... centrandola e facendola cadere all'indietro il premio sarà vostro. Non vorrete farvi sfuggire la possibilità di colpire la bestia!” “La bestia?” Ripetè il cavaliere. “Si...” annuendo un bambino davanti al banco “... il bersaglio ha la forma della bestia...”
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#1747 |
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Uscimmo da Palazzo con il permesso di entrare e visitare il cimitero, c'era poco tempoe Daiz stava cercando di far si che non perdessimo neanche un minuto inutilmente.....andammo in negozio...avevamo bisogno di una piccola vanga.......e ci recammo in un negozio che vendeva ogni cosa.....io e Flees rimanemmo lontani da lui........non perse tempo e le sue mani accarezzarono ancora i miei capelli.......leggeva quello che avevo negli occhi....o quello che avevo nel cuore...perchè nel mio cuore c'era un mare di amarezza.....un tumulto di navi in tempesta......ingoiai le lacrime...e sorrisi a Daiz quando mi mostrò la vanga...gli accarezzai le guance..." Non ci sarei arrivata mai senza di te Daizer..........sarà meraviglioso se entro sera riuscissimo a portare a termine questa storia....."........Incominciammo a recarci al cimitero.....e il mio passo era sempre più pesanti......capimmo subito di essere arrivati.......c'era gente che poneva dei fiori fuori i cancelli e guardie dappertutto......Flees mostrò il permesso e fummo dentro........c'erano tombe di ogni genere..antiche e nuove di vecchi e di bambini.....e pensavo alle madri che non potevano andare a piangergli sopra solo per una superstizione.......daizer era preso dall'agitazione...scrutava ogni nome ....ogni tomba.....e io avevo in mano l'osso ...lo tenevo stretto..........sino a quando vicino ad una tomba il cui nome era difficile da leggere...quell'osso si mostrò vivo..lo sentii pulsare...Daizer era più lontano di me.....e allora lo chiamai.....e lo chiamai più volte.....ma quel posto sembrava essersi chiuso intorno a me.....guardai Flees...che mi camminava accanto come fosse la mia ombra......" Io sto parlando.....mi senti.....sembra tutto ovattato....dove siamo noi e dove e' lui.......Flees ...perchè io sono nel regno dei morti e lui in quello dei vivi ?....."......Flees....lo scossi a tal punto che la sua testa mi sembrò rotolare tra le gambe.....ma era impossibile.....la nausea...avevo ancora la nausea.....
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#1748 |
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Riccardo restò incuriosito da quella scena.
“Però” disse ad Eilonwy “non comprendo cosa avete in mente... da chi volete tornare e a fare cosa? Pensavo avevate un viaggio da portare a termine...” “In effetti” intervenne Tisin “neanche io credo di aver compreso le vostre intenzioni, damigella...” “Dimmi di cosa hai bisogno, Eilonwy.” Abbracciandola Rachele.
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#1749 |
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“Beh...” disse il vescovo ad Altea “... in verità ho saputo anche io dell'arrivo in città di quel mercenario. Pare abbia raggiunto sua moglie ed i suoi uomini che l'avevano preceduto giungendo qui giorni fa. Io però concordo con vostro fratello, milady... i soldati di ventura sono uomini particolari, che hanno una condotta di vita, diciamo, diversa ed inaccettabile per gente con i nostri valori. Viaggiano spesso sotto copertura e sono abituati a convivere con la menzogna e la morte. Dunque trovo normale, ammesso tutto ciò lo sia fino in fondo, che quell'individuo abbia saputo ingannare voi e lady Getrude.”
“Grazie, Vostra Grazia.” Annuendo Thomas. “Quanto a vostro fratello...” fece il vescovo “... non credo sia poi così severo con voi, milady...” sorrise “... ma come ogni fratello tiene alla propria sorella, volendola proteggere a tutti i costi.”
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#1750 |
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Fu un attimo.
Elisabeth fu colta da sensazioni strane ed indecifrabili. Quell'osso sembrava vibrare fra le sue mani, senza che lei riuscisse a chiamare Daizer. “E' un comune mortale lui...” avvicinandosi Flees alla donna “... e oltretutto non è neanche un granché.” Rise, per poi prenderle la mano. “Non temete, vi aiuterò io, cara zia...” Daizer aveva proseguito, nel tentativo di cercare la tomba, svanendo dalla loro vista. E Flees ne approfittò per avvicinarsi ancor più ad Elisabeth. La fissò e un attimo dopo la sua bocca, calda e vogliosa, raggiunse quella di lei. E la baciò a lungo, con impeto e bramosia, mentre le sue mani scivolarono lungo il corpo di lei.
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Romanzo I pilastri della terra (Ken Follett) | Hastatus77 | Libri | 24 | 19-03-2011 16.02.55 |
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