08-07-2011, 03.35.07 | #1761 |
Cittadino di Camelot
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Voltai le spalle al nano, che presto mi avrebbe accompagnata fuori di lì e mi avvicinai ancora di più alla grata della prigione di Guisgard.
"Avete ragione... questo non è luogo per la poesia. E nemmeno per la misericordia." Era un'amara verità. "Presto uscirete di qui..." sussurrai. Lo guardai, mentre mi domandavo cosa avrei detto al mio signore. Mi avviai verso l'uscita di quella prigione e infilai il corridoio, seguendo il nano. I miei passi rimbombavano nei corridoi, da cui provenivano echi sinistri. Quel luogo era oscuro, degna dimora del male che lo infestava.
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08-07-2011, 03.54.12 | #1762 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il nano condusse Melisendra nella stanza del suo padrone.
“Non so quando giungerà…” disse il nano con un ghigno “… ma val sempre la pena attenderlo, milady… e poi” ridendo “deve interrogare quel traditore del mendicante… e noi tutti qui non vediamo l’ora di assistere al suo supplizio! Accadono ben poche cose eccitanti quaggiù e la fine di quel verme proprio non vogliamo perdercela!” Ed andò via ridendo ed imprecando contro il mendicante. La ragazza restò così da sola, davanti al grande specchio ovale, dove si rifletteva la sua immagine, posto proprio di fronte alla porta. Guisgard, intanto, era rimasto a fissare le sbarre, dopo che Melisendra era andata via. E ripensò alle sue ultime parole. “Ti sei rattristato, amico mio?” Chiese il vecchio. “Non è che questo luogo metta poi tanta allegria!” “Si, ti capisco…” sorridendo il vecchio “… una bella donna è sempre simbolo di libertà ed averla vista ti ha messo tristezza, pensando a questa brutta situazione in cui ti trovi…” “Come ti chiami, vecchio?” “Eumeus” rispose il vecchio cieco “e fui fedele chierico al servizio del grande lord Rauger, signore di Capomazda.”
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08-07-2011, 04.23.20 | #1763 |
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Passeggiai nervosamente davanti a quello specchio.
Mi domandai se non fosse così che doveva finire fin dal principio: forse non era un caso se, nonostante tutto ciò che avevo fatto per evitarlo, alla fine ero tornata al punto di partenza. Appartenevo a quel mondo fatto di ombre? Mi avvicinai allo specchio e guardai il mio volto. Ero pallida. Forse avevo abusato delle mie forze. Distolsi lo sguardo dal mio riflesso. Era inutile perdersi in quelle considerazioni, quando c'erano ancora tante cose di cui occuparsi. Avevo messo Guisgard in un brutto guaio. Lo avevo infilato in quella situazione ben sapendo che uno spirito avventato come lui avrebbe rischiato di lasciarci la pelle. Quella non era gente con cui scherzare e ora ci trovavamo nella tana del lupo. Sentii gli spiriti agitarsi e sospingermi delicatamente lontana dallo specchio. Erano preoccupati. Non potevo dargli torto. Mi sedetti su un divanetto ad attendere.
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08-07-2011, 04.33.37 | #1764 |
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“Sei crucciata, amica mia? Non dovresti, hai tutto invece per essere felice!” Disse una voce a Melisendra. “Cosa ti preoccupa, dimmi? Deve essere davvero molto importante se sei tornata fin quaggiù!”
A parlare era la sua stessa immagine riflessa nello specchio. “Sei in pena per tuo figlio?” Chiese l’immagine. “O forse per il Cavaliere del Gufo? Avanti, confidati pure con me… se non ti fidi del tuo stesso volto, di chi mai potresti?” E si abbandonò ad una risata compiaciuta. “Forse vuoi un pò dell’oro di Capomazda, quando la città sarà caduta? Per garantire un degno futuro a te e a tuo figlio? Su, confidati con me…”
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08-07-2011, 05.00.50 | #1765 |
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Mi avvicinai nuovamente allo specchio.
"Ma che grazioso giocattolo..." sfiorai la cornice dello specchio. "Sono tornata a casa... sono tornata perchè è questo il luogo a cui appartengo... e anche tu!" scrutai il mio riflesso con curiosità. "E tu? Sei preoccupata per qualcosa? Come hai detto... abbiamo tutto. Quanto al Gufo... sai bene che la sua sorte mi è del tutto indifferente." Picchiettai le unghie sulla superficie liscia dello specchio. "Sei così bello... e così fragile..."
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08-07-2011, 05.14.42 | #1766 |
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“Prova a rompermi!” Disse l’immagine di Melisendra. “Qui a Capomazda i suoi bigotti abitanti non oserebbero farlo per paura di essere perseguitati dalla cattiva sorte, ma tu… tu non credi in niente e nessuno, vero, amica mia?” E rise. “Il Gufo ti è davvero indifferente? Allora vedi che ti conosco come nessun altro? Ho sempre saputo che il tuo cuore era incapace di amare! Io preoccupata? E per cosa? Non ho nulla, se non un figlio lontano… ma se non ne sei preoccupata tu, allora neanche io lo sarò.” E rise di nuovo.
“Eh, parlare con la propria coscienza, che fortuna, vero?” Disse all’improvviso qualcuno alle spalle di Melisendra. “Sono lieto, come sempre, di rivederti, mia cara.” Ridendo l’oscuro signore.
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08-07-2011, 05.31.51 | #1767 |
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"Sai bene in cosa credo..." dissi, alzando il mento con alterigia. "Ma menziona ancora mio figlio e non riuscirai più a riflettere nulla..." sussurrai accarezzandolo. "Cosa sei?"
La voce alle mie spalle mi interruppe e mi fece voltare. Mi inchinai. Risi. "Ora capisco perché è così impertinente..." L'oscurità che celava il suo volto era qualcosa di sinistramente familiare. "Su una cosa ha ragione: non so amare... e di questo probabilmente dovrei esservi grata... mi avete evitato un sacco di seccature. Sono tornata perché non c'è nulla per me là fuori. Non pensavo che sarebbe arrivato questo momento, ma è giunto il tempo di riconoscere i miei errori." Mi voltai verso lo specchio. "I nostri errori... come il Cavaliere del Gufo, ad esempio... giusto, cara?"
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08-07-2011, 05.46.56 | #1768 |
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“O come quello di aver tentato di ingannarci, insieme a quel cavaliere” disse l’immagine allo specchio “col trucco della sua spada spacciata per Parusia!” E Rise.
“Oh, ma il Gufo non è stato un tuo errore…” mormorò l’oscuro signore avvicinandosi a Melisendra “… ma suo. Un cavaliere che fa della malvagità e dell’odio il suo punto di forza, non può cedere all’illusione dell’amore…” la fissò attraverso il buio del suo cappuccio “… tuttavia egli ci serve… conquisterà questa città per me… ed io, come sempre ho fatto, saprò ricompensare la fedeltà nei miei confronti… gli farò impugnare Parusia, con la quale, beffa del destino, trafiggerà l’ultimo dei Taddei…” si sedette su un piccolo seggio “… ormai per Capomazda è cominciato il conto alla rovescia… inesorabile, verso la fine…”
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08-07-2011, 06.10.31 | #1769 |
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"Vedo che il vostro senso dell'umorismo è rimasto intatto..."
Rivolsi una malevola occhiata allo specchio, ignorando le sue parole. "Quindi ormai è la fine... è spiacevole, in qualche modo. Questa bella città diventerà uno scenario di morte e distruzione... che tristezza." Ero sinceramente dispiaciuta, ma pronunciai quelle parole con tono neutro e asciutto. "Parusia in mano al Gufo? Questo renderà più complicato per voi eliminarlo, come se non bastasse quella sua maledetta armatura..." sbuffai.
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08-07-2011, 06.30.44 | #1770 |
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“Il Gufo è un problema secondario, almeno per ora…” disse l’oscura figura “… nella vita gli avversari o si comprano, o si combattono. Il Gufo, per adesso, fa parte della prima tipologia. I Taddei no. Sinceramente dubito che lo sciocco rampollo dei Taddei tornerà vivo dalla sua amorosa impresa… ma la vita mi ha insegnato ad essere prudente e previdente. La mente è sempre in grado di soggiogare il braccio… non sarà difficile dominare quello sciocco del Gufo…”
“Ma il Gufo non ti aveva imposto un ultimatum?” Chiese l’immagine allo specchio a Melisendra. “Se non erro cercava qualcuno ed era arrivato a minacciare nostro figlio, vero? Cosa aveva chiesto in quell’ultimatum? Forse quel cavaliere che tu, come dici, hai poi eliminato? Non hai finito per mettere in pericolo nostro figlio, con questa tua azione? Avresti potuto consegnare al Gufo quel cavaliere, così da sapere tuo figlio tranquillo…” e rise sarcastica.
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