13-05-2014, 21.15.34 | #1771 |
Disattivato
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"Oh, ci sei riuscito benissimo.." sorrisi "Mi ricorderò di non farti arrabbiare... beh, non più del solito, insomma..".
Raggiungemmo finalmente la locanda. "Ah, lascia stare... Lui si è fatto riconoscere..." dissi a Borel, scuotendo la testa "Io mi sono preparata per fare di nuovo l'esca, perché non ho avuto idee migliori..". Mi sedetti con loro e mi feci portare un boccale di vino e qualcosa da mangiare. "Voi, piuttosto.. aggiornatemi... Che avete scoperto dai bestiari e dalle mappe?" lanciai un'occhiata divertita a Vortex e Mime "Ottimo, dovevo chiedere una cosa a Mime, ma credo che stia per collassare.." risi "Si è davvero messo contro Vortex?". |
13-05-2014, 22.47.37 | #1772 |
Cittadino di Camelot
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Osservai innoridita la scena, la gente rideva e applaudiva e quella donna piangeva dalla paura, la osservavo mentre mi incoronavano.
La fissai e un rivolo di lacrime scese dal mio volto...Thomas fratello mio, perchè mi fai questo, mi fai del male. "Guarda che se continui cosi mi farai da guardia del corpo con quella spada. "Non esagerare Thomas" ridendo "è che sei cosi bello che qualcuno deve pur difenderti e toccherà a me, invertiremo le parti". Egli mi rincorse per il giardino, quel giorno sembravamo tornati bambini, finchè mi raggiunse e cademmo sporcandoci tutti..."Sempre uniti Thomas"..."Si, sempre uniti Altea". A quel ricordo presi la corona dai miei biondi capelli scaraventandola a terra urlando verso tutti..."Dovreste vergognarvi". Corsi forte finchè raggiunsi i padiglioni dei cavalieri, non potevo più sopportare tutto questo...riprenditi la libertà Altea, non puoi soffrire per far del bene agli altri. Vi era Posteg, lo abbracciai forte tra le lacrime e chiesi Cruz, salii in groppa, per fortuna il sole non era tramontato e corsi via da Solpacus...non mi importava dove sarei arrivata, Cruz correva forte, lui mi capiva e sapeva benissimo volevo fuggire da quel posto, non so per quanto galoppai ma mi trovai in una strada molto lontana e mi fermai in una locanda, nascondendo bene il cavallo. Entrai e chiesi una stanza, salii e mi gettai nel letto quasi ridendo pensando..."Ora mi staranno cercando in lungo e largo, ma sono troppo lontana e non mi troveranno...e ora dovesse apparire nel borgo vicino un altro essere demoniaco vero e proprio ci vorrà prima mi si fermi, domani si vedrà dove andare" e mi persi in un sonno profondo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
14-05-2014, 01.45.25 | #1773 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea, lasciata di corsa Solpacus ed i suoi misteri, con il fido Cruz galoppò verso la foresta.
Poco a poco l'imbrunire iniziò a tingere il cielo e a coprire con lunghe ombre quella natura primordiale e lussureggiante. Alla fine, dopo una lunga corsa, intravide una piccola locanda in una radura isolata. Si fermò e vi sostò per la notte. La fatica e l'agitazione la vinsero subito e in breve cadde in un sonno profondo... Solpacus era deserta e desolata, con le sue strade avvolte da un irreale cupo silenzio. Qualcosa di sinistro echeggiava nell'aria, tra il cigolare di qualche insegna mossa stancamente dal vento e il rumore di una bottiglia che rotolava sui ciottoli della via. Poi ad un tratto qualcosa ruppe quel silenzio angosciante. Era il lento rintocco di una campana lontana. Come se battesse l'incedere di un corteo funebre. Eppure non vi era nessuno e niente sembrava avvertirsi tra quelle strade strette e buie. Lo scenario poi cambiò di colpo e Altea si ritrovò nella dimora vescovile. Udiva così le voci di Thomas, di Gvin, del vescovo e persino di lady Gertrude. C'erano poi molti dei cavalieri visti a Solpacus e giunti in città per la spada dei Taddei. “Quell'arma” disse uno di loro “potrebbe uccidere la bestia con un sol colpo. Se solo decidessero a chi darla.” “State solo sopravvalutando quella spada.” Mormorò un altro di quei cavalieri. “E' solo un'arma e vale per il valore di chi la impugna.” “Concordo.” Annuì un altro ancora. “E se fosse davvero così potente come dicono, allora i Taddei l'avrebbero tenuta ed usata per distruggere la maledizione che li tormenta.” “Guardate...” indicò una ragazza “... c'è l'Abate Nicola... magari lui conosce l'origine della bestia.” All'improvviso tra i presenti apparve Older che subito si avvicinò ad Altea, mostrandole il crocifisso che aveva al collo. “Vi piace, milady?” Fissandola. “E' d'oro. Sono stato però previdente, lavandolo con cura. Non mi piaceva l'idea che ci fosse ancora sopra il sangue di quella poveretta.” Ad un tratto ci fu agitazione nella sala e tutti corsero verso le finestre. “Presto, venite!” Eccitata una donna. “Presto, se guardiamo dalle finestre vedremo la bestia che rincorre le sue vittime.” “Sarà uno spettacolo incredibile!” Ridendo un altro dei presenti. “Come quando nell'arena i Cristiani venivano divorati dai leoni!” “E' proprio colpa dei Cristiani tutto ciò...” giungendo la sacerdotessa pagana incontrata da Altea a Solpacus “... è sempre colpa loro e della loro intolleranza... la bestia è giunta dall'Oltretomba per punirli... e non ritornerà nel suo covo fino a quando non li avrà castigati tutti...” In quel momento si udì un lungo e lento fischio provenire dall'esterno, come sorto dal buio circostante. Un fischio che nell'udirlo molti dei presenti si abbandonarono ad un triste ed amaro pianto. Altea si svegliò di colpo da quel sogno inquietante, trovandosi ad ansimare agitata tra le lenzuola. Dopo qualche attimo realizzò di aver solo sognato. Era notte inoltrata e tutto attorno alla locanda sembrava avvolto da una profonda e quasi irreale quiete.
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14-05-2014, 02.53.04 | #1774 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard e Clio tornarono alla locanda, dove ritrovarono i loro compagni.
“Già...” disse Porturos alla ragazza “... il piccoletto” indicando Mime “pare possa bere più vino di quanto la sua esigua stazza fisica lasci immaginare... e devo dire che per ora non sta sfigurando contro Vortex!” Aggiunse divertito. “Milady, ho cercato in vari bestiari” Nestos a Clio “e persino in alcune cronache redatte e raccolte negli ultimi trecento anni di storia di Solpscus. Ebbene, al di là di lunghi elenchi di esseri tanto raccapriccianti quanto irreali, una notizia mi ha stupito.” “Che notizia?” Fissandolo Guisgard. “Di uno strano animale rinvenuto circa mezzo secolo fa...” spiegò Nestos “... purtroppo le informazioni sono vaghe, piene di superstizioni e quasi del tutto prive di richiami scientifici. Secondo qualcuno era una sorta di Basilisco.” “Per Giove!” Esclamò Vortex smettendo di bere. “Cosa diavolo è un Basilisco?” “Si tratta di un animale mitologico.” Rispose Astus. “Una sorta di grosso rettile.” “Continua, Nestos.” Disse Guisgard. “Secondo altri” annuendo il medico “addirittura di un licantropo.” “E un licantropo cosa diamine è?” Domandò Vortex. “Un uomo lupo.” Rispose Nestos. “Accidenti, perchè usi un linguaggio così complicato?” Sbuffando Vortex. “Parla come mangi!” “L'importante” ridendo Ertosis “è che tu non parli come bevi, vecchio mio! Sei completamente ubriaco!” “Sciocchezze!” Scuotendo il capo Vortex. “Non è il vino che lo fa parlare così” disse Borel “ma l'ignoranza!” E tutti risero. “Ehi, non dovevamo finire la gara a chi scola più vino?” Singhiozzando Mime. “Mi sa” Porturos a Vortex “che questa spugna regge il tuo passo!” “Va avanti, Nestos.” Mormorò Guisgard. “Dicevo...” disse il medico “... e altri ancora tirarono in ballo vari mostri mitologici... ma da quel poco che si poteva estrapolare da quei documenti, tutto il resto erano ipotesi strampalate e frutto di menti fanatiche, credo si trattasse di un canide, probabilmente di dimensioni spropositate.” “Credi abbia attinenza con il nostro animale?” Chiese Guisgard al medico. “Non saprei dirlo...” mormorò questi “... ma è l'unico caso di ritrovamento in questa regione di un animale sconosciuto.” “Mezzo secolo fa è tanto...” intervenne Dort. “Magari” pensieroso Nestos “si tratta di una specie poco diffusa, ma comunque presente in queste terre. Chissà, forse vivono rintanati nella foresta e qualcosa può aver spinto uno di quegli esemplari ad avvicinarsi alla città. Forse la ricerca di cibo o il clima.” “Non dimenticare” fece Dort “che l'animale a cui stiamo dando la caccia uccide le sue vittime senza però sbranarle.” “E' sempre tutto più fittamente misterioso...” portandosi le mani dietro la nuca Guisgard come a voler riflettere “... non sbrana le sue vittime, ma si limita ad ucciderle... eppure è carnivoro, visto che davanti a voi l'altra notte ha mangiato la selvaggina... non lo so...” scuotendo il capo “... i tuoi ragionamenti non mi convincono, Nestos... non esistono cani, sciacalli o lupi con la pelliccia corazzata ed immuni ai veleni...” “Ma scusate...” mormorò Vortex “... non si trattava di un cinghiale?” “Mah...” perplesso il cavaliere, per poi alzarsi da tavola “... Astus, prendi un secchio d'acqua o qualcosa di simile e riversalo sulla testa di questo zuccone...” indicando Mime “... così potrà essere abbastanza lucido da rispondere a ciò che Clio vorrà chiedergli.” “No, l'acqua no!” Esclamò il rigattiere. Ma Astus fu lesto a riversare una brocca d'acqua sulla sua testa, causando le sonore risate di tutto il gruppo. “Dove andate?” Dort a Guisgard. “Ho una sorta di appuntamento.” Rispose il cavaliere. “Ma non ci metterò molto. Nel frattempo cercate di buttar giù un piano per la caccia di stanotte. Ormai è quasi sera.” Guardò poi Clio. “E non temere, piccola, non sono atteso da nessuna venditrice di piaceri. Non stasera.” Le fece l'occhiolino ed uscì. “Strano tipo...” fissandolo Borel mentre lasciava la locanda. “Per me è tutto matto.” Sbottò Vortex. “Davvero bello quel monile che portate al collo...” Dort a Clio “... a vederlo pare antico e particolare... direi che sembra il regalo di un innamorato...” sorridendo. Intanto Guisgard, lasciata la locanda, si diresse verso la chiesa, come indicato da Altea per il loro appuntamento. Il cavaliere attese a lungo, ma la donna non arrivò. Alla fine lasciò quel luogo e ritornò dagli altri alla locanda.
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14-05-2014, 16.23.16 | #1775 |
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Sobbalzai dal letto, era notte fonda, presi la brocca con l'acqua e ne bevvi un bicchiere, il cuore lentamente iniziò a rallentare il battito e sospirai..quel sogno..quelle immagini erano quasi reali e tutte rappresentavano i dubbi che avevo sempre avuto..e che volevo dire a quel cavaliere.
Guardai fuori dalla finestra..il cavaliere..era buio inoltrato ormai, alzai le spalle, del resto a chi sarebbe interessato ciò che avevo sempre sospettato..ovvero dal racconto di Mime sulla sorella di Enar e la maledizione, che forse un gruppo di persone voleva uccidere chi la avesse gettata al rogo e chi mai avrebbe gettato al rogo una strega se non la Chiesa e quindi..un nemico da sconfiggere, o per vendetta o per la superstizione che regnava a Solpacus, ancora avevo in mente come si erano schierati contro quella povera donna al mercato. Ad un tratto sentii uno scricchiolio e vidi una immagine che si fece più nitida e sorrisi sedendomi in una sedia...era Shalazam e mi guardava in modo enigmatico. "Altea, ti ho scelto tra molte perchè forte di temperamento e coraggio e ora? Tu devi farti valere per ciò che sei, dimostralo..sei una Sacerdotessa e ti ho affidato quel Libro, anche se ti diversifichi da noi perchè comune mortale e quindi facile ai sentimenti turbolenti noto". Toccò il mio ciondolo.."quel cavaliere misterioso forse nemmeno esiste, ricorda io sono la Gransacerdotessa e so come fare per attirare le persone e ti ho portato a me, anche se questo ciondolo ha un suo significato..d'altronde lo hai aperto davanti all' Abate Nicola no...e lui...ti ha benedetto in un rito particolare, non ci hai pensato?". Improvvisamente estrasse una spada uguale alla mia..."L'ho fatta forgiare proprio come la tua visto ci tieni e ti distingue ma è diversa perchè forgiata nell' Antico Tempio di Petra..non è magica ma ha un valore incredibile, e solo a te è data tenerla" e me la consegnò tra le mani continuando mentre la ascoltavo silenziosa.."Il tuo sogno..non è frutto di fantasie...sei riuscita a capire da te molte cose e quindi hai tratto le tue conclusioni perchè sei caparbia e possiedi valore e non rammaricarti di non averlo detto a quel cavaliere" disse con sguardo insofferente "egli, da ciò che ho visto..non si è preoccupato di te o per te, e ti ha lasciato indifferentemente per la propria Gloria, e se vorrà visto ti ha aspettato stasera, cercherà te e la verità..ma non lo farà" scuotendo il capo "è talmente preso come tutti a essere il vincitore...Uomini!! Ora vai e fatti valere e fai valere tutte noi, confidiamo in te..la strada del ritorno la troverai" e mi baciò la fronte e lo smeraldo emanò bagliori e subito dopo scomparve. Sospirai...nessuno mi avrebbe più imposto cosa fare, io volevo salvare la gente di Solpacus, gli altri potevano battersi pure per una spada o per la propria Gloria, ma non di certo Altea...presi la sacca e uscii dalla locanda salendo sopra Cruz. Il cavallo iniziò a cavalcare sicuro, era notte fonda ancora, ma non mi importava e arrivammo vicino Solpacus tra il ruscello e la foresta. Cruz, allora rallentò la sua corsa innervosito.."Calmo bello, che ti succede?". Ad un tratto sentii un fischio...come nel sogno...come diceva quel rigattiere che la bestia era comandato da un richiamo...accarezzai Cruz e risposi al fischio. Silenzio..si era levato un leggero vento e Cruz era fermo e nitriva nervoso, di nuovo il fischio...mi guardavo attorno e risposi al fischio, e fischiai di nuovo..forse se era cosi la belva si sarebbe disorientata..e fischiai di nuovo e più volte. Solo la luce della Luna rischiarava il posto, vidi una pietra a terra e mi venne una idea in caso di attacco che speravo non ci fosse stato..gli antichi hanno sempre qualcosa da insegnarci e ricordai quella lezione tenuta alla piccola cuginetta Lucrezia..presi la pietra forte ma non pesante e presi dalla sacca un legaccio di cuoio lungo. Risalii su Cruz, stare a terra era pericoloso e guardai il fiume..e udii di nuovo il fischio al quale risposi con un fischio nuovamente. Udii un rumore strano e veniva proprio dalla foresta, aspettai ma non avevo paura..per sconfiggere il Male si doveva avere coraggio.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Guisgard : 14-05-2014 alle ore 18.14.13. |
14-05-2014, 18.14.46 | #1776 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quel fischio.
Altea lo aveva udito, o forse credeva. Magari era solo il vento che soffiava tra i rami e le foglie degli alberi, tra i roveti e la lussureggiante vegetazione che pulsava ovunque. Poi quei umori. Ad un tratto, come innervosito da qualcosa, Cruz si imbizzarrì, scalciando e disarcionando alla fine la bella avventuriera che lo montava. Altea così cadde rovinosamente a terra e vide il suo destriero scappare via, spaventato da chissà cosa, fino a svanire nelle tenebre che sovrane dominavano su quel luogo. La dama restò così da sola, nel bel mezzo della foresta e senza più neanche una cavalcatura. Poi di nuovo quel rumore. Un attimo dopo avvertì anche delle voci. Prima vaghe, poi sempre più nitide. “Presto, voi...” disse qualcuno in lontananza “... spostate quei rovi più in là... e voi altri, svelti, portate qui quei dannati rami...” “Serve altra legna secca, signore?” Chiese un'altra voce. “No, questa credo andrà benissimo...” rispose la prima voce “... stanotte ci sarà un bel falò a scaldare questa maledetta foresta...”
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14-05-2014, 18.37.06 | #1777 |
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Improvvisamente mi trovai a terra..questa era peggio della maledizione della sedicesima luna..sbuffai..stranamente è la seconda volta che cadevo dal cavallo. Mi alzai e mi pulii la veste.."Eh dovrò rifarmi fare lezioni di equitazione, già".
Udii nuovamente il fischio e delle voci e vi erano degli uomini nella foresta, mi alzai la veste ampia e la legai alle ginocchia per poter camminare meglio e mi addentrai nella foresta nascondendomi tra dei cespugli per vedere ciò che stava succedendo...udii le parole degli uomini nel silenzio della notte.."Un falò? di cosa stanno parlando..sono capitati qui per caso e non sanno nulla? Eppure la hanno definita una foresta maledetta" pensai mentre osservavo chi fossero e ascoltai attententamente.
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14-05-2014, 18.48.41 | #1778 |
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Risi con gli altri nel vedere Mime svegliato dal getto d'acqua, e seguii con lo sguardo Guisgard allontanarsi.
Dove diavolo doveva andare? Adesso? Mentre decidevamo il piano? Ma mi limitai ad alzare le spalle mentre usciva "Beh, peggio per te.." corrucciai la fronte per un momento "Effettivamente non ho visto nessun bordello in città..". Tornai seria in un momento. "Sì è strano, ma credo ci sarà utile.. almeno, lo spero.." sorrisi a Dort "Sì, è quello che dovrebbe sembrare..". Gli raccontai così, brevemente, la storia della collana. "Allora, Mime.." rivolgendomi al piccolo grande ubriacone "Avevo detto che non l'avrei più nominato, ma sembra che tu ne sappia qualcosa quindi.." sorrisi ai ragazzi "Sopportatemi ancora una volta.." tornai a guardare Mime "Parlami di questo fischio, del richiamo per la bestia. Io sola l'ho sentito distintamente, ma mi stavo già convincendo ad essere pazza.. sai sicuramente qualcosa che io non so.. Ci serve almeno un nuovo elemento per elaborare il piano.". |
14-05-2014, 18.49.31 | #1779 |
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Altea si mosse fra la vegetazione fino a raggiungere un punto in cui era possibile scoprire a chi appartenessero quelle voci.
Vide allora alcuni cavalieri, tutti impegnati ad accatastare legna secca e sterpaglia, come se volessero accendere un gran fuoco. A guidare quegli uomini vi era un cavaliere dall'aspetto fiero e dai modi che tradivano nobiltà e gran sicurezza in se stesso. “Presto con quei rami secchi...” disse ai suoi uomini “... metteteli tutt'intorno a questa radura... come a voler formare un cerchio... se quel dannato cinghiale metterà piede in questo anello di rami e fogliame, allora si che ne vedremo delle belle!” Esclamò. “Lord Lyn, mangeremo tutti carne di cinghiale!” Ridendo uno dei suoi. “Puoi giurarci, Credens!” Annuì Lyn.
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14-05-2014, 18.58.00 | #1780 |
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Vidi la scena e scossi la testa..."ecco altri cavalieri venuti a salvare Solpacus e ad accappararsi la spada"...ma stavolta non mi sarei avvicinata a nessuno, non avrei aiutato nessuno di fregature ne avevo prese e molte ultimamente dalle persone, erano valenti e coraggiosi? Bene...lo avrebbero dimostrato da loro.
Fu cosi che mi alzai e mi allontanai e mi avvicinai al ruscello immergendo le gambe nude nella acqua fresca dopo il ruzzolone da cavallo...visto ero diventata una visionaria pure...sembrava..avevo udito bene quel fischio, ma già pure Mime veniva considerato un pazzo. Fu cosi che mi persi a guardare la Luna...a sognare i miei viaggi, l' Oriente affascinante.
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