Redemptio

[Clio]

Appena chiuse la telefonata allungai la mano verso la scatolina delle salviette umidificate, un lusso che io potevo permettermi.
Me le passai sulle mani come se anche solo guardandomi nel sensorphone quella cosa mi avesse sporcato.
Già mi immaginavo la stampa quanto ci sarebbe andata a nozze con quella dimostrazione di progressismo.
E ci mancava solo che vincesse, poi!
Già, ci mancava solo quello!
Tamburellai con la mano sul tavolo.
Oh ma potevamo fare di meglio, pensai, oh, eccome se potevamo.
E dire che noi avevamo una stella, avevamo chi poteva rimettere quella specie di essere umano e i suoi compagni a posto per sempre.
Ma no, lui aveva dovuto buttare via tutto, tradire la Squadra per il suo tornaconto.
Strinsi forte i pugni per la rabbia.
Cercavo di non pensarci, perché ogni volta che mi tornava in mente poi passavo la giornata furiosa è intrattabile.
La mia segretaria lo sapeva bene.
Feci rientrare il capitano, e gli raccontai tutto della telefonata.
Parlavo senza guardarlo, ma lasciando che il mio sguardo vagasse oltre la finestra che dava sulla città sterminata.
Dopo il racconto restai in silenzio per un lungo istante.
"Non lo voglio vedere nemmeno sul podio, chiaro?" Voltandomi verso il pilota "Qualunque cosa pur di batterli quest'anno..." scuotendo la testa.
"Mi credi che mi ha fatto venire voglia di correre io stessa solo per buttarla fuori strada? O buttarlo.. qualunque cosa sia..." stringendo i pugni.

[Guisgard]

Dihanne ed i suoi fratelli lasciarono l'alto grattacielo, con le sue luci e le sue illusioni, tornando ad immergersi nella cupa atmosfera di Imperios.
Era sera, con le strade diventate di colpo spettrali, silenziose con il solo rumore di qualche biomezzo pubblico.
Tutti erano ormai in casa o in qualche locale, a lobotomizzarsi davanti alla tv.
Ogni luogo doveva averne una, era lo legge ad imporlo.
La tv era ormai come un documento di riconoscimento, anzi di più.
Era la garanzia di poter restare vivi e liberi.
Solo i dissidenti infatti non volevano la tv, o i traditori.
La tv era il mezzo migliore attraverso il quale una grande democrazia poteva controllare tutto e tutti.
L'aria era sulfurea, pesante, angosciante.
“Ascolta...” disse Lucas a Diahnne “... e se... se andassimo alla polizia? A denunciarne la scomparsa? Ho idea che questa sia una faccenda più grande di noi...”

[Guisgard]

Elv guardò Kara in quei suoi occhi verdi per un lungo istante.
“Tregua...” disse, per poi brindare con lei “... cronaca nera?” Mormorò poi, come se questo lo avesse in qualche modo se non turbato, almeno infastidito. “Sei... sei forse una di quelle che scrivono per la tv?” Indicando il vecchio monitor che troneggiava sul bancone del locale.

[Guisgard]

“Vecchi pirati...” disse piano Hiss a Shushan con gli occhi fissi contro l'orizzonte di dune e rocce “... non hanno nulla di romantico... uccideranno tutti i maschi adulti e porteranno via donne e bambini... dopo averci derubati tutti.”
“E'... è la fine...” balbettò il controllore.
“Dobbiamo ripartire, subito.” Hiss.
“Ma i loro aeroscafi... sono più veloci, no?” Sbiancando ancor più il controllore.
“Ma fuggire ci permetterà di guadagnare tempo...” rispose Hiss.
Corsero tutti e tre verso la turbodiligenza, che partì un istante dopo.
Al massimo della potenza si lanciò verso le dune, sperando di potersi salvare da un Destino ormai segnato.
“Quante armi ci sono a bordo?” Chiese Hiss al controllore.
“Credo...” sudando questi “... credo... un paio di fucili a pompa e un lanciagranate a fermentazione vecchio modello...”
“Troppo poco...” fissandolo Hiss “... ma meglio di niente...”

[Guisgard]

“Non temere, cara...” disse Lance a Jennifer “... si tratta solo di una telefonata... scenderemo in strada e dopo una decina di minuti risalirò. Comincia a consultare la guida tv per dopo...” sorridendole.
La tv era accesa e davano un reality di quelli a premi, dove un presentatore anonimo sottoponeva alcuni disabili a vari quiz.
I concorrenti erano fermi su delle botole che come una sorta di roulette russa una volta aperte potevano far cadere il perdente di turno in acqua ghiacciata, abbondantemente calda oppure su un cuscino bombardato da vapore intenso.
A persone in salute queste botole al massimo avrebbero recato noia ed obbligato ad una doccia, ma a dei disabili tutto poteva accadere e ciò mandava in visibilio il pubblico.
Più domande rispondevano, più i concorrenti vedevano sommarsi crediti e con la disoccupazione al 93% molti si spingevano a rischiare qualcosa pur di non fare la fame.
Ovviamente la maggior parte dei concorrenti, data la loro invalidità, finiva in ospedale o peggio.

[Guisgard]

“Eppure tutti i media ci andranno a nozze, capo...” disse Gozzlon ad Elise “... i tempi cambiano, la gente è libera di vivere la propria vita e sessualità... sarà il beniamino di giornali e network... già immagino Enner che sbava davanti alla prospettiva di far salire gli ascolti del 50%...”

[Lady Gwen]

Sorrisi soddisfatta e finii la bottiglia.
Studiai a lungo la sua espressione alla mia rivelazione.
Problemi, tesoro?
"Tv, beh, io vendo i miei pezzi ai giornali. Riporto su carta ciò che succede qui, insieme alle mie fotografie e loro scelgono se pubblicarli" alzando le spalle "Non posso definirmi una giornalista a 360 gradi e a tempo pieno, mon mi piacciono le costrizioni" ridacchiando.

Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk

[Altea]

"Sarebbe tremendo...." annuii ad Hiss.
Ad un tratto, sicuro di sè, prese le redini della situazione.
Salimmo tutti e tre nuovamente a bordo e rimasi lì mentre assieme al controllore parlavamo delle armi da usare..."Ti rende onore questo..stai salvando queste persone, quando te ne saresti potuto andare, fuggire..lasciandoci tutti qui a morire ed altro, sei una strana persona Hiss, spero te ne rendano merito dopo" e guardai le armi.."Posso essere di aiuto?

[Clio]

Sospirai pesantemente a quelle parole del capitano.
Neanche mi avesse letto nel pensiero.
"Precisamente! È la prima cosa a cui ho pensato, ma fidati che è un abominio solo guardarlo.." scuotendo la testa.
Mi alzai.
"Domani è il gran giorno, sarà meglio che ora vada a cena, che se penso a cosa ci aspetta mi viene il nervoso.." scuotendo la testa e sistemando delle cose sulla scrivania.
"Ricordami un po' come siamo organizzati per domani?" guardandolo.

[Lady Gaynor]

"E per fare una telefonata bisogna scendere giù in strada?"
Il braccio ferito, una strana telefonata... C'era qualcosa che non quadrava, ma ancora una volta decisi di tacere.
La tv era sintonizzata su di un abominevole quiz i cui concorrenti, disabili, rischiavano quel poco di salute che gli rimaneva.
" Cambia canale..." dissi a Lance "La bestialità umana mi manda fuori di testa..."

Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk