14-05-2014, 20.33.13 | #1791 |
Cittadino di Camelot
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Alle parole del locandiere trasalii e infervorita risposi a voce alta..."Mio zio???Scusate pensate Older possa essere mio zio...è un duca? Si è inventato tutto, mi disse quella sera di fingere di essere sua nipote..perchè cosi avrei avuto un trattamento di favore..a che pro? Anzi Older, ultimamente, è strano...pensate prima adorava la strega Isolde di cui avete appesa la immagine e il giorno dell'ultimo funerale arrivò con una collana d'oro con una piccola croce al collo..lui che non è per nulla cattolico...invece fossi in voi cercherei tra le persone di Solpacus se qualcuno mira a far si che la belva operi". E ora mi avrebbero presa tutti per visionaria, pure i presenti? Mi risedetti continuando a bere, questa gente aveva il nemico in casa e non se ne accorgeva?
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
14-05-2014, 20.34.56 | #1792 |
Cittadino di Camelot
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Era il Maniscalco dell' Arciduca......era sepolto lì....ma neanche lui potè vedere la tomba.....e come avvenne la morte ?.....Per caduta da cavallo...rottura dell'osso del collo e via........morte pulita......qualcosa non andava ..e se il Borgomastro volesse chiederci di trovare il colpevole a quella morte ?....aveva un senso più logico dell'osso che avevamo in possesso......." Mi dica ..perchè e' impossibile visitare quella tomba.....e' strano......ed e' ancor più strano che l'Arciduca non l'abbia fatto.....".......Flees e Daizer.......sembravano due cani pronti a ringhiare su ogni cosa.........
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15-05-2014, 00.12.13 | #1793 |
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"Beh, sono tua moglie.." risposi ridendo al cavaliere "Certo che sono gelosa... dopotutto.. hai cominciato tu.." risi appena, per poi voltarmi verso Dort che parlava di cose più pratiche.
"Sì, avevo già proposto l'idea di una trappola... ma dite che è fattibile? Voglio dire, è già buio... o dobbiamo buttare via un'altra giornata? Però potrebbe funzionare, se la imprigioniamo poi in un modo o nell'altro dovremmo riuscire ad ucciderla.. Anche se forse il buio è nostro alleato, se partiamo ora per costruirla nessuno saprà che lo abbiamo fatto, nemmeno il demonio.." Strizzando l'occhio a Mime "dovremmo però avere a disposizione gli arpioni, le pale e qualcosa come una grossa rete...". Guardai ad uno ad uno i miei uomini "Cosa ne dite? E' troppo avventato? Ditemi che ci state, e vado a tramutarmi in un'esca perfetta.. Sono stanca di stare con le mani in mano.." sorrisi. |
15-05-2014, 00.53.19 | #1794 |
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Riacquietai gli animi dei miei compagni di viaggio. Ero realmente felice che il mio canto avesse queste proprietà terapeutiche.
Alla fine, verso il vespro, arrivammo ad una piccola cappella romanica con ai lati due faggi. Era molto semplice, umile e fatta di sole pietre. Adiacenti ai due alberi c’ erano due statue di S. Francesco d’ Assisi e S. Agostino, probabilmente i santi della chiesetta. Scendemmo dai nostri destrieri. Bussai alla porta ne con poca ne con troppa forza, in modo tale che qualcuno mi sentisse e allo stesso tempo non mi scambiasse per una cafona ignorante. La porta fu aperta da una giovane, minuta e bella suora. “Buona sera, sorella!” salutai con cortesia e sorridendo con dolcezza serafica alla religiosa.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
15-05-2014, 01.40.39 | #1795 |
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“Perchè” disse il vecchio ad Elisabeth “nessuno sa dove sia finita la tomba di quel ragazzo. Anzi, molti credono che non esista neanche più.”
“Come sarebbe a dire?” Stupito Daizer. “E si.” Annuì il vecchio. “Tempo fa, infatti, qualcuno entrò di nascosto una notte nel cimitero, in cerca pare di un antico tesoro che si crede sia stato seppellito in questo luogo, finendo per sconsacrare la tomba di quel poveretto. Probabilmente credendo che in essa si trovasse proprio il tesoro.” “Perchè proprio in quella?” Chiese il contrabbandiere. “Perchè Comino fu, come detto, molto vicino all'Arciduca” spiegò il vecchio “e per questo i cercatori di quel tesoro pensarono bene di violare proprio la sua tomba.” “E il tesoro fu trovato?” Domandò Daizer. “Pare di no.” Rispose il vecchio. “E che fine fecero i resti del povero ragazzo?” Ancora Daizer. “Quei lestofanti” fece il vecchio “spostarono i resti mortali di Comino, per poi disperderli. Da allora nessuno è più riuscito a trovarli. Neanche alcuni cavalieri inviati da Capomazda, giunti appunto con l'incarico di ritrovarli insieme al luogo di sepoltura.” “Accidenti...” scuotendo il capo Daizer “... un bel guaio...” si voltò verso Elisabeth “... e ora cosa facciamo?” Flees allora scoppiò a ridere.
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15-05-2014, 01.57.49 | #1796 |
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Eilonwy, Riccardo e Tisin giunsero a quella piccola cappella.
Sulla facciata, tra San Francesco e Sant'Agostino e poco prima dell'ingresso, c'era un'altra statua, raffigurante la Divina Misericordia. Quella statua di Cristo, con sul petto il Suo Santissimo Cuore, sembrava accogliere i viandanti a braccia aperte. Eilonwy bussò così alla porta di quel Sacro Edificio e poco dopo venne ad aprire una suora. “Salute a voi, viandanti...” disse la religiosa “... cosa vi porta in questo mistico e remoto asilo di preghiera e pace?”
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15-05-2014, 02.30.52 | #1797 |
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“Si...” disse Dort a quelle parole di Clio “... anche io penso che bisognerebbe sfruttare questa notte. Male che vada saremo comunque riusciti a preparare la trappola. Dunque dico che bisogna agire subito.”
“Si, buona idea.” Annuendo Borel. “E' però tardi” mormorò Trastis “e non credo sarà facile procurarci l'occorrente.” “Io sono un rigattiere” fece Mime “e in una capanna in periferia ho molta di questa roba.” “Ottimo.” Disse Porturos. “Allora io e Vortex andremo con Mime alla sua capanna, per procurarci l'occorrente.” “Io credo” intervenne Nestos “che viste le dimensioni di quell'animale sia molto improbabile riuscire a trovare una rete capace di immobilizzarla.” “Allora ne faremo a meno.” Mormorò Guisgard. “L'importante è procurarci pale per scavare e qualche scure per tagliare e scheggiare la legna, che useremo poi per fornire la buca di un'efficace trappola mortale. Se avremo qualche arpione e qualche forcone allora ancora meglio.” "Intanto io Dort e gli altri ci occuperemo di preparare i cavalli e tutto il resto." Borel a tutti loro. “Allora è deciso.” Annuendo Dort. “Ci ritroveremo tutti davanti a questa locanda fra circa mezz'ora.” Così, Porturos, Vortex e Mime lasciarono la locanda e si diressero verso la capanna del rigattiere, mentre gli altri andarono nella stalla della locanda. Solo Guisgard ed Astus restarono nella sala ad attendere. Anche Clio lasciò il gruppo, per ritornare in camera e preparasi per il suo ruolo: l'esca. Nella sua stanza, però, preparandosi davanti allo specchio, la ragazza notò alcuni particolari del ciondolo che aveva al collo e che in un primo momento le erano sfuggiti. Sotto l'immagine stilizzata del Fiore, Clio notò una piccolissima scritta un po' consumata, ma ancora perfettamente leggibile: “Gioia Antiqua”. E tenendo quell'antico monile fra le dita, inavvertitamente schiacciò una piccolissima molla che fece aprire il ciondolo. All'interno di esso vi erano incise alcune parole: “La vita è fatta di stagioni, dove l'Amore è la sua perpetua Primavera. E da me solo, che ne sono il Fiore più prezioso, maturano gli eterni frutti della Gioia.” +++
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15-05-2014, 03.06.31 | #1798 |
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A quelle parole di Altea, sia il locandiere che l'uomo restarono basiti.
Anche molti dei presenti apparvero turbati, lanciando occhiate di sospetto verso la bella avventuriera. “Ehi, voi...” disse l'uomo alla dama “... ma cosa andate blaterando? Siete forse impazzita? Dite un po', volete forse infangare il nome di noi cittadini di Solpacus?” “Forse questa donna merita una lezione...” alzandosi dal suo tavolo un altro dei presenti “... viene qui, accusa il vecchio Older e poi lancia sospetti su di noi... si, una bella lezione le farà subito chinare la testa...” “Sarà meglio andar via, milady...” mormorò Posteg visibilmente preoccupato. “Sta zitto tu.” Intimò quel tipo a Posteg. “Sei solo un povero scemo e ti insegnerò io che devi smetterla di raccontare in giro i tuoi stupidi sogni.” Intanto, a qualche tavolo di distanza, Guisgard e Astus, che erano rimasti là in attesa del ritorno di Clio e degli altri, osservavano quella scena. “Se quel tipo” disse all'improvviso il cavaliere “è davvero scemo come dite, beh, non vi fa certo onore minacciare lui e quella donna, non credete?” “Ti cosa vi impicciate voi?” Voltandosi il tipo verso Guisgard. “Era una semplice constatazione la mia.” Sorridendo il cavaliere. “Tenetele per voi allora.” Replicò l'uomo. “Altrimenti potrei mostrarvi le mie di considerazioni... magari sulla vostra bella faccia da damerino.” “La mia faccia?” Ripetè Guisgard. “Si...” annuì il tipo “... perchè non mi va granché a genio.” “Lasciate perdere la mia faccia...” fissandolo sarcastico il cavaliere “... ci sono loto affezionato, sapete? E non mi piace quando qualcuno vuol maltrattarmela.” “Ah, si?” Incrociando le braccia l'altro. “Si.” Annuendo Guisgard. “Ah, si?” Ancora il tipo. “Si, si, andate al diavolo.” Ironico il cavaliere. “Ora basta.” Intervenne il locandiere. “Non voglio baruffe qui dentro.” Guardò poi Altea. “E voi siete pregata di terminare di bere quanto avete ordinato, di pagare e di uscire dalla mia locanda.” Ma proprio in quel momento qualcuno entrò nella locanda e Altea subito lo riconobbe: era uno dei domestici del vescovo. “Milady...” avvicinandosi al tavolo della dama “... grazie al Cielo vi ho trovata finalmente. Vi stiamo cercando da ore. Dovete tornare subito al palazzo di Sua Grazia, poiché egli è molto in pena per voi. Vostro fratello ed il duca Gvin sono usciti ore fa per cercarvi e ancora non sono ritornati. Vi supplico, venite via con me.” Guardando Altea.
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15-05-2014, 13.02.15 | #1799 |
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"Ottimo, andate pure.." dissi, alzandomi dal tavolo dopo aver finito il vino "Tra mezz'ora va benissimo..".
Salii nella camera del locandiere e mi cambiai in fretta. L'armatura era stata già riparata dove la bestia mi aveva attaccato. La indossai rapidamente, e misi ancora l'elmo e i guanti nel cestino. Quando fu il momento di indossare l'abito mi guardai un momento allo specchio, e qualcosa attirò la mia attenzione: non mi ero tolta il ciondolo. Per poco non sobbalzai a quelle parole. Ma poi sorrisi, augurandomi che fosse di buon auspicio. Indossai l'abito semplice che avevo comprato, benedicendo il mio buonsenso che mi aveva impedito di acquistare l'abito bianco. Non sarebbe mai riuscito a coprire l'armatura. Tagliai di netto uno spiraglio nel fianco, che mi permettesse di estrarre abilmente la spada, esattamente come avevo fatto prima. Indossai un mantello che mi celasse, e uno scialle, che coprisse il collo. Non era il mio aspetto migliore, ma non mi importava. Dovevo essere pratica. Ma non mi tolsi la collana. Scesi di sotto dove Astus e Guisgard mi stavano attendendo. Udii delle voci concitate dalle scale, qualcuno che osava minacciare Gufo Scarlatto! Addiruttura? Parlavano della donna che avevo incontrato nella foresta. La stessa che ancora un po' ci faceva scoprire. Raggiunsi il mio finto marito e il suo amico mentre erano di spalle. "Che succede?" chiesi, ponendomi al suo fianco "Problemi?". Ma poi un uomo entrò e chiese alla dama di andare con lui. Sellai la mascella e lo guardai torva per un momento: Gvin! Tuttavia, fu solo un attimo, poi sorrisi. Ma bravo Gvin, vai in cerca di donzelle quando dovresti essere nella foresta a cacciare la bestia... O hai mandato i tuoi uomini a morire mentre tu te ne stai in panciolle? Non era un mio problema, pensai. Lanciai un'occhiata divertita a Guisgard, e, non saprei dire perché, mi venne in mente la collana. Sorrisi tra me e me, ripensando a come si era battuto per farmela avere. Un perfetto Gufo Scarlatto! Mi slacciai la collana e gliela porsi, mostrandogli la scritta. "E' lì che siamo diretti.." mormorai "Voglio sperare che sia di buon auspicio.." sorrisi. "E non è tutto..". Poi, aprii il ciondolo, mostrandogli la frase all'interno del monile "Il Fiore Azzurro?" sussurrai, con gli occhi nei suoi. |
15-05-2014, 16.02.35 | #1800 |
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Quell'uomo iniziò a minacciarmi aizzando tutti contro di me, Posteg era spaventato...ad un tratto apparve il cavaliere, trasalii un attimo visto non mi ero presentata all'appuntamento e i precedenti avvenuti, ma egli si era schierato dalla nostra parte, non sbagliavo..è nei momenti come questi che ci si rende conto del valore di una persona, avrebbe potuto pure essere indifferente.
Arrivò il messo del vescovo dandomi la notizia..mi rabbuiai e il mio viso impallidì, Thomas...speravo non fosse in pericolo.."Si dite al vescovo sono in città, rassicuratelo, e arriverò presto a Palazzo". Scossi il capo...dovevo fare la brava donna che stava ad aspettare i due uomini a casa? Arrivò il locandiere intimandomi di andare via ma prima mi avvicinai al cavaliere e Astus e dissi in modo automatico scusandomi a Guisgard.."Vi chiedo scusa..."guardandolo negli occhi in modo capisse mi riferivo all'appuntamento.."sono fuggita da Solpacus per una serie di fatti che mi hanno turbata e sono ritornata solo ora". Improvvisamente senza farsi notare arrivò Guàmarin e iniziò a parlare coi due uomini, guardai un attimo i loro gesti e notai non avevano le fedi nuziali, forse si erano sposati secondo un rito pagano, eppure il cavaliere, come fece notare pure lady Gertrude aveva una croce al collo ma non erano fatti miei, ovviamente..sorrisi e presi la parola.."I miei saluti lady Guàmarin, mi permetto di salutarvi visto mi è stato insegnato a essere cortese, penso vi ricordiate di me, visto vi diedi il mio appoggio e aiuto per uccidere la belva sebbene sapevo benissimo foste dei mercenari come vi avevate detto, sapete a differenza di altri io non faccio distinzioni pur di salvare un popolo..la mia promessa sappiate è sempre stata valida ma a quanto pare mio fratello Thomas ha ragione quando dice forse la parola di un mercenario non ha valore? Mi rammarica dovergli credere" e guardando il cavaliere conclusi.."Avevo alcune cose importanti da darvi sulla bestia ed altro ma non ha importanza, devo andare a cercare mio fratello...è colpa mia se ora è in giro a cercarmi e magari rischiando la vita". Il messo era andato a riferire al vescovo il mio messaggio ma io mi rivolsi a Posteg convinta..."Posteg, gentilmente, sellate il mio cavallo..non mi interessa del duca, ma non potrei permettere a mio fratello di rischiare la vita, nonostante è appena tornato con valore dalle Crociate e ha avuto ben più temuti nemici...devo andare a cercarlo, è colpa mia, darei la mia vita per lui". Detto questo uscii dalla locanda seguendo Posteg dietro i padiglioni, la bestia non mi avrebbe portato via mio fratello di certo...aveva già portato via il mio migliore amico.
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